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I più forti sono loro: i nuovi Campioni Italiani di Altura!

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I nuovi Campioni nazionali ORC sono Hurakan di Marco Serafini (Classe A Regata), Duvetica Grey Goose di Sergio Quirino Valente (Cl. 1 Crociera/Regata), Morgan IV di Nicola De Gemmis (Cl. 2 C/R), Mummy One di Alessio Querin (Cl. 3-4 R) ed Extrema di Fabio Emiliani (Cl. 3 C/R). Questi i verdetti dopo il Campionato Italiano Assoluto di Vela d’Altura-Delta Motors Cup di Civitanova Marche. 
(foto di Fabio Taccola)

Un’edizione riuscita, con 46 barche al via e sette prove svolte, organizzata dal Club Vela Portocivitanova su delega della FIV e dell’UVAI.

fTaccola©_FTL0358LE DICHIARAZIONI DEI VINCITORI
Marco Serafini (armatore di Hurakan)
“Inizialmente la partecipazione al Campionato non era in programma, ma non potevamo certo mancare, quindi siamo scesi in acqua, pur con un equipaggio incompleto, e abbiamo dato il massimo: torniamo a casa con un titolo Italiano che ovviamente ci fa molto piacere, quindi è difficile chiedere di meglio. In generale, credo che Civitanova e il suo circolo abbiano dato dimostrazione di saper fare le cose davvero per bene, merito di Cristiana Mazzaferro e di tutto lo staff”.

fTaccola©_FTO2796Sergio Valente (armatore di Duvetica Grey Goose)
“Sono molto contento, perché è vero che puntavamo al titolo di classe, ma per quanto riguarda la classifica overall non avevamo grosse aspirazioni, quindi si tratta di un successo inaspettato. La nostra è una vittoria del gruppo e in particolare ci tengo a ringraziare Daniele Augusti, Alessandro Alberti e Ciro Di Piazza, che sono stati determinanti per il raggiungimento del risultato, grazie al lavoro profuso per la messa a punto della nuova barca”.

fTaccola©_FTL6301Nicola De Gemmis (armatore di Morgan IV)
“Speravo in questo titolo, siamo molto contento di averlo conquistato, anche perché le condizioni meteo che abbiamo incontrato in questi giorni non sono certo ideali per la nostra barca, ma noi siamo riusciti a difenderci bene lo stesso. È stato un bel campionato, organizzato molto bene”.

fTaccola©_FTL7322Alessio Querin (armatore di Mummy One)
“Dopo il titolo Italiano Minialtura, abbiamo vinto quello assoluto, quindi non posso che essere molto soddisfatto della nostra prestazione: siamo un equipaggio molto giovane, abbiamo voglia di navigare e di fare bene, e in questi quattro giorni di regata siamo stati praticamente perfetti, nelle partenze come nelle manovre e nella tattica. I miei complimenti sono per tutto l’equipaggio”.

fTaccola©_FTL6477Fabio Emiliani (armatore di Extrema)
“Che dire? Come si vede siamo felici e soddisfatti, abbiamo regatato bene e alla fine è arrivato anche questo risultato importante, che ovviamente non può che farci piacere. Siamo un bel gruppo, ci divertiamo, scendiamo in acqua con lo spirito giusto e questa è la cosa più importante. Poi se arrivano anche i risultati come in questa occasione, tanto meglio”.

CONSULTA TUTTE LE CLASSIFICHE

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“Cambiati regolamenti, barca meno sicura”: Clandesteam denuncia, poi scuffia e spacca tutto

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Alcuni giorni fa vi avevamo parlato della polemica esplosa a pochi giorni dalla Centomiglia del Garda: la barca favorita (già tre vittorie alla classica gardesana), Clandesteam, lamentava un cambio di regolamento che non solo la penalizzava, ma minava la sicurezza dello scafo stesso
. Si leggeva nel comunicato emesso dal team che la barca, in virtù delle nuove regole di stazza, era stata allungata di un metro, dotata di nuovo bulbo e a un limite massimo di mille chili per l’equipaggio.

E SE AVESSE RAGIONE CLANDESTEAM?
Eccesso di pensiero “complottista”? Forse, ma forse no, a giudicare da quanto è accaduto al trofeo Gorla, tradizionalmente il “preludio” della Centomiglia. Clandesteam, con a bordo Oscar Tonoli e Luca Valerio, ha scuffiato e rotto le terrazze. Il nostro collaboratore Adriano Gatta stava seguendo la regata e ha visto la scena dal vivo: sono sue le foto che vi mostriamo.

LE FOTO DELLA ROTTURA DELLE TERRAZZE E DELLA SCUFFIA

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CRONACA DI UNA SCUFFIA SPETTACOLARE
Ecco il racconto di Adriano:Poco prima della boa di Campione una rottura della ritenuta della terrazza sinistra fa cadere tutti gli uomini nel vuoto. Fortunatamente  le ritenute dei trapezi tengono e riescono con qualche ammaccatura a rimettersi tutti in assetto. Minuti preziosi perduti. Ma è alla boa di Torbole che durante la strambata, pare per una volante non lascata e cmq come si vede dalle immagini, anche perché ostacolati dalla presenza dell’asso interno in boa la barca esegue una spettacolare scuffia facendo finire quasi tutti gli uomini in acqua (Oscar Tonoli compreso): bravissimo l’equipaggio che in meno di tre minuti riesce a raddrizzare la barca quasi fosse un Laser, risalire a bordo, rimettere in chiaro scotte e drizze incattivite, ripartire in strapuggia con randa e fiocco e poi, finalmente ad issare il gennaker. Aumentato ancora il distacco, Tonoli nel bordo verso Acquafresca riesce a recuperare gran parte dello svantaggio accumulato ma ormai la boa di Bogliaco è troppo vicina per ingaggiare una battaglia tattica con gli avversari. Rivincita sabato prossimo alla Centomiglia“.

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Squadra azzurra, piovono medaglie. Il futuro è qui!

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azzurraIl futuro della vela italiana? Pare più che roseo, dopo i risultati ottenuti in questa fantastica estate azzurra. Mettetevi comodi, perché sono tanti.

Francesco-Marrai

Francesco Marrai

SPERANZE OLIMPICHE
Iniziamo dal più clamoroso, l’oro tra i laser Standard ottenuto da Francesco Marrai, toscano classe 1993 in forza alle Fiamme Gialle, all’Acquece Rio International, il più importante test event della stagione, visto che si è corso nella Guanabara Bay, teatro delle Olimpiadi 2016. Era da tempo che un italiano non saliva sul gradino più alto nel podio tra i Laser, una delle classi più difficili e dalle quali sono usciti tanti campionissimi della vela. Nella stessa manifestazione, Giulia Conti e Francesca Clapcich hanno ottenuto l’argento tra i 49er FX: prima, tra l’altro, si sono laureate campionesse europee a Porto. Il 2016 si prospetta carico di aspettative, dal punto di vista della vela olimpica. Marrai, Conti-Clapcich, Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (Nacra 17), Flavia Tartaglini (RS:X Femminile) scenderanno in acqua con un obiettivo comune: andare a podio. E chissà che non vengano fuori altre sorprese… Michele Marchesini e Alessandra Sensini stanno facendo un buon lavoro.

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Matteo Capurro e Matteo Puppo

470, IL VIVAIO PROMETTE BENE
Se nel 470 a Rio ci affideremo ai “veterani” Zandonà-Trani (sperando che sia la volta buona), per il futuro non mancano i giovani: Matteo Capurro e Matteo Puppo, genovesi dello YCI, hanno vinto il Campionato Europeo Youth, mentre Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò (CC Aniene) hanno conquistato il bronzo mondiale giovanile. Tra le femmine, occhi puntati sulle genovesi Benedetta Di Salle e Roberta Dubbini, vincitrici dell’oro mondiale Youth e sorvegliate speciali in chiave futuro olimpico.

Guido-Gallinaro

Guido Gallinaro

LE TANTE ALTRE “PROMESSE”
Poi ci sono tante altre “promesse” che, anzi, possiamo già considerare realtà. Giorgia Speciale, oro europeo Techno 293 Under 17, Guido Gallinaro, bronzo mondiale Laser 4.7 e oro Under 16, Federica Cattarozzi, argento mondiale 4.7. Poi Gianmarco Planchestainer, argento mondiale e europeo Youth Radial, Francesca Bergamo, oro all’europeo Radial U17, Matteo Zerbin e Giulio Maccarone, argento europeo 420 U17 e Veronica Ferraro e Giulia Ieraldi, prime femmine europeo 420 U17. Senza dimenticarci di Niccolò Bertola e Jacopo Izzo oro mondiale Vaurien!

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Barca fantasma a San Francisco? Tranquilli, “colpa” di Google!

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Barca fantasma avvistata davanti alla prigione di Alcatraz?
Nulla di tutto ciò. Si tratta di un modello di imbarcazione telecomandata che Google sta usando in via sperimentale per il servizio Coast View (come il celebre Street View, ma dal mare).

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Per adesso questo strano gommone catamarano sospinto da motori elettrici Torqeedo e dotato di multifotocamera 360° ha fotografato il Golden Gate a San Francisco e la costa delle Isole Samoa Americane.

Arriverà in Europa? Pensate che comodità per i diportisti, scegliere in anticipo la baia in cui ancorare vedendola dal mare!

IL GOLDEN GATE VISTO CON COAST VIEW

LE ISOLE SAMOA AMERICANE VISTE CON COAST VIEW

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Croazia, minacce a un diportista: “Se non ceni nel mio ristorante ti taglio le cime”

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Non mangi nel mio ristorante? Allora me ne frego se la boa a cui sei ormeggiato non è mia, io ti caccio via per far posto ai miei clienti. Minacciandoti con un coltello di tagliarti le cime”. Questa, in poche parole, l’incredibile vicenda capitata in Croazia al nostro lettore Fabrizio Zanella, peraltro innamorato della Croazia, paese in cui ha già portato a termine numerose crociere. Leggete il suo dettagliato racconto e fateci sapere con un bel commento cosa ne pensate!

CRONACA DI INCIVILTA’
La settimana dal 1 all’8 di agosto 2015 abbiamo noleggiato una barca a vela al porto di Sukosan, vicino a Zara (un Dufour 382). Meta, le isole incoronate. Prima di partire abbiamo acquistato un biglietto per passare tre giorni nel parco (dal 3 al 5 agosto).

Il giorno 3 agosto (primo giorno nel Parco) abbiamo avuto un problema con il salpa ancora e quando siamo arrivati nella baia di Vrulje, anche a causa di quel guasto che la società di charter (Asta Yachting) avrebbe risolto l’indomani mattina , ci siamo ormeggiati su una boa nei pressi del Ristorante Core. Premetto che non ero molto tranquillo in quanto non avevamo ben capito come “funzionassero” queste boe, ma di li a poco sono arrivate due guardie del Parco che ci avevano già chiesto il biglietto per il Parco qualche ora prima.

Alla mia domanda specifica se potevamo rimanere ormeggiati su quella boa, la risposta è stata: “perché no? Le boe sono di proprietà del Parco”. Alla mia seconda richiesta se eravamo in qualche modo tenuti a cenare al Ristorante, la risposta esplicita è stata: “no!”

A questo punto, convinti di poter passare la notte ormeggiati a quella boa, ci eravamo tranquillizzati, senonché ad un certo punto arriva un gommone con due dipendenti del Ristorante Core che con fare piuttosto arrogante ci dicono che possiamo rimanere su quella boa solo se ceniamo al Ristorante; già non avevamo intenzione anche perché avevamo del pesce in barca che dovevamo cucinare per evitare di doverlo buttare, ma l’atteggiamento dei due dipendenti non ha certo favorito l’idea di mangiare al ristorante. Dopo una breve discussione, ho chiamato i responsabili della Parco al nr. +385 5919112112 (See Help Team) e una signora gentilissima mi ha detto che avrebbe contattato direttamente il Ristorante Core. Dopo pochi minuti mi ha richiamato dicendo di aver parlato con il proprietario del Ristorante e che probabilmente c’era stato un malinteso; potevamo quindi rimanere ormeggiati su quella boa tutta la notte. Alla mia domanda specifica: ma siamo obbligati a cenare al Ristorante la risposta è stata: loro sarebbero felici di avervi ospiti ma è una vostra scelta, non siete obbligati.

Poco dopo è arrivata la barca dell’assistenza della Asta Yachting (a cui ho fatto i complimenti per il tempismo con cui sono intervenuti ed hanno risolto il problema); hanno sistemato il salpa ancora, ma a quel punto, visto l’ora tarda e le rassicurazioni ricevute, non abbiamo pensato di spostarci e abbiamo preparato la cena.

Mentre stavamo cenando, abbiamo notato che un grosso gommone è entrato nella baia trainando una barca a vela in panne; dopo un primo tentativo di ormeggiare la barca sul pontile di fronte al ristorante, il gommone si è diretto verso di noi, preceduto da un altro gommone con a bordo il dipendente del Ristorante che probabilmente non aveva gradito il fatto che avessimo chiamato i responsabili del Parco; senza mezzi termini e in modo del tutto arrogante e sprezzante, dopo averci chiesto se avevamo o meno intenzione di cenare al Ristorante (domanda provocatoria visto che stavamo cenando in pozzetto), ci ha intimato di lasciare immediatamente la boa perché la barca in panne era di clienti del Ristorante.

Premetto che se solo ce l’avessero chiesto in modo civile, dal momento che avevamo risolto il problema dell’ancora, avremmo lasciato la boa, magari lasciandoci il tempo di finire la cena. Invece hanno iniziato ad inveire contro di noi pretendendo addirittura di salire sulla nostra barca per liberare le cime di ormeggio; ovviamente ho richiamato i responsabili del Parco ma la cosa è degenerata perché questi individui hanno iniziato a dare in escandescenze comportandosi come dei veri e propri “animali” arrivando perfino a brandire un coltello minacciando di recidere le cime d’ormeggio. A quel punto, anche in considerazione del fatto c’era anche il figlio di mio cugino di tredici anni e la ragazza di mio figlio che erano piuttosto spaventati, ho preferito lasciare l’ormeggio per evitare che la cosa potesse finire male.

Purtroppo nel punto in cui ci eravamo spostati non riuscivamo più a comunicare con il telefono, salvo un breve scambio di messaggi con l’addetta del Parco che ha comunque cercato di fare il possibile per risolvere la questione, invitandoci, se necessario, a rivolgerci alla polizia marittima. L’unico dubbio che mi è rimasto relativamente ai responsabili del Parco è il fatto che al di la dell’episodio increscioso, non abbiamo capito se le boe sono del Parco o dei vari Ristoranti; ovviamente ci siamo ben guardati dall’utilizzarle in seguito anche quando abbiamo cenato presso altri Ristoranti.

Francamente la cosa ci ha molto disgustato, non tanto per aver dovuto fare una manovra al buio (e per fortuna che avevamo risolto il problema dell’ancora!), aver “saltato” la cena perché a quel punto la fame era passata ed averci rovinato una bella serata in una splendida baia. Quello che ci ha dato più fastidio (che ad un certo punto è diventato quasi timore) è stata la reazione di questi due energumeni che ci hanno minacciato ed insultato (non so bene in che modo ma le parole che ci hanno rivolto in croato non erano certo dei complimenti!). E la cosa che mi dispiace di più è il fatto che sono anni che passo le mie vacanze in Croazia (che considero un paradiso per a vela) ed ho sempre cercato di rispettare la Croazia e la sua gente, ma questo episodio non lo potrò dimenticare facilmente”.

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INTERVISTA Vasco Vascotto, l’invincibile (che domina anche tra i Farr 40)

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Enfant Terrible – Adria Ferries di Alberto Rossi ha vinto, in California, l’International Farr 40 Circuit: a bordo, come tattico, l’imbattibile Vasco Vascotto.
L’International Farr 40 ha valenza mondiale, per cui ci sono buone probabilità che Vascotto riesca a giocarsi i Mondiali, in programma a Long Beach alla fine di settembre, da assoluto protagonista. Ed è proprio il velista muggiano il protagonista dell’intervista che abbiamo realizzato in occasione del suo 25° titolo mondiale conquistato (a Puerto Portals, con il TP52 Azzurra), che trovate anche sul Giornale della Vela di Settembre.

vascvascottoVASCO VASCOTTO, L’INVINCIBILE
Venticinque titoli mondiali, una miriade di vittorie di campionati italiani ed europei, al punto che lui stesso non riesce a ricordarli tutti. Signore e signori, questo è Vasco Vascotto, il velista più titolato tra altura e monotipi. Dai J24 ai Farr 40, dagli RC44 ai Soto 40, passando per ORC, ILC30 e IMS, ha vinto tutto. Anche l’Admiral’s Cup del 1999, due bronzi ai Campionati Mondiali Isaf, cinque Giri d’Italia a Vela. Nel 2007 è stato lo skipper di Mascalzone Latino nella 32ma America’s Cup.

Tra tutti i tuoi trionfi, qual è quello a cui sei più legato?
Sempre l’ultimo perché non ho mai memoria dei precedenti! Il Mondiale appena vinto con Azzurra lo ritengo speciale, per il livello della flotta e per aver trionfato con la barca simbolo sportivo dello YCCS. Il merito è di tutto il team, questo tipo di vela è uno sport di squadra. Senza validi compagni e armatori appassionati non sarebbe arrivato il venticinquesimo titolo: forse neanche il primo! Ricordo con piacere anche il titolo iridato J24 nel 1999, uno dei monotipi tuttora più diffusi sul quale hanno vinto tanti miei avversari. Infine, il primo amore: nel 1992 a Chioggia vinsi il primo titolo mondiale assoluto Quarter Ton su Jonathan VI, assieme agli amici Michele Paoletti e Andrea Favretto. Un equipaggio triestino di quella “leva” che ha ben raccolto il testimone della precedente generazione di velisti della mia città.

Una generazione che ti ha insegnato molto…
Mauro Pelaschier, Roberto Bertocchi, mio padre. Sono stati loro i miei primi “idoli”. Sono nato a Muggia, il 10 ottobre 1969, pochi giorni prima della prima Barcolana (un caso?). Ho iniziato ad andare in barca a sei anni, sugli Optimist: mai e poi mai avrei pensato, agli esordi, di far diventare questa mia passione una professione.

Sei uno sportivo. Al di fuori della vela, quale atleta ammiri di più?
Valentino Rossi, un grande campione i cui risultati parlano da soli e un punto di riferimento nella gestione della propria immagine e della comunicazione.

In barca usi soltanto il cervello o ti affidi anche all’istinto?
Il cervello fa la maggior parte del lavoro, è una sorta di computer che immagazzina, elabora, confronta le informazioni che mi arrivano dallo stratega, dal navigatore, dal timoniere e da quello che vedo coi miei occhi. Certo, a volte anche il “cuore” fa la sua parte. Mi trovo bene, ad esempio, con la squadra di Azzurra, un team “latino” e festaiolo. Ai Mondiali di Puerto Portals una giornalista russa ci ha chiesto come mai, dopo la vittoria del titolo iridato, esultassimo come bambini, un top team dovrebbe essere abituato alle vittorie importanti. Le abbiamo risposto che siamo fatti così, ed esultiamo anche per molto meno!

Sei stato su Mascalzone nel 2007. Rifaresti la Coppa?
Non sui multiscafi, non mi piace la nuova filosofia che regola l’America’s Cup. La velocità ha preso il sopravvento ed è cambiato il modo di concepire la tattica di regata. Un modo che non sento mio. Speriamo si ritorni ai monoscafi. Al più presto, aggiungerei, perché ho 46 anni e il tempo stringe. Se mi capitasse ancora una volta questa opportunità, credo che sfrutterei al massimo l’esperienza di Valencia per commettere meno errori possibili.

Niente foil e barche volanti per te in futuro?
Mai dire mai, in questo momento certo tipo di vela è più adatta ai giovani, sempre che non si disperda quella che è la “vela vera”, o se preferite vela vecchia, quella dove hanno un ruolo la tattica, la messa a punto ecc…

Hai abbandonato presto le classi olimpiche. Un rimpianto?
In effetti, un po’ mi spiace. Sui campi di regata d’altura e nei monotipi ho però avuto l’opportunità di confrontarmi con i più forti velisti olimpici e devo dire che me la sono sempre cavata egregiamente.

Ti vedresti bene in futuro come coach della squadra olimpica italiana?
Qualche consiglio utile potrei darlo anche adesso, in futuro probabilmente sì, mi interesserebbe, ma a determinate condizioni: uno staff valido a fianco e la libertà di prendere certe decisioni.

A quando il 26° titolo iridato?
Speriamo di riuscire a conquistarlo prossimamente, ci sono davvero molti altri mondiali in questa stagione, a partire da quello dei Melges 32 e dei Maxi 72, entrambi su Robertissima di Roberto Tomasini Grinover. Poi ci saranno ancora gli RC44 su Peninsula Petroleum e il Farr 40 Worlds con Enfant Terrible, il team con cui abbiamo vinto il Mondiale ORC 2015.

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Amsterdam e La Spezia: i porti sicuri della marineria mondiale

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Durante il Sail Amsterdam, andato in scena dal 19 al 23 agosto, è stato registrato un record assoluto di visitatori, un numero incredibile per un evento dedicato alla marineria nel suo più ampio significato: 2 milioni e 300 mila visitatori. Imbarcazioni di ogni forma e dimensione hanno letteralmente invaso i canali della capitale olandese attirando visitatori da ogni parte del mondo. La manifestazione, che si tiene ogni cinque anni, ha avuto un successo senza eguali: un entusiasmo che ci auguriamo possa contagiare anche la “nostra” Festa della Marineria di La Spezia, giunta a conclusione sabato 30 agosto.
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Un appuntamento ormai fisso nel golfo spezino, che ha anche quest’anno si è visto protagonista di una quattro giorni dedicata al mare e ai suoi attori con incontri sul tema della navigazione e dimostrazioni pratiche.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEDICATI AI VERI MARINAI: VALDETTARO CLASSIC BOATS
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Ma se vi siete persi questi due appuntamenti, la festa non finisce qui. Ci teniamo a segnalarvi la V edizione del Valdettaro Classic Boats, un raduno di barche d’epoca che si terrà dal 4 al 6 settembre alle Grazie di Porto Venere (SP), ancora una volta nel cuore del Golfo dei Poeti. La manifestazione fa rivivere, in questo splendido borgo del levante ligure, la vera cultura marinaresca, portandovi le più belle ed affascinanti Signore del Mare. Sede del raduno è il Cantiere Valdettaro che quotidianamente tramanda l’antica tradizione dei maestri d’ascia e che per tre giorni apre le porte a tutti coloro che amano il mare e le barche e vogliono volgere uno sguardo al passato. Appassionati ed addetti ai lavori, ma non solo: sono tantissimi gli appassionati ed i curiosi attesi in banchina per ammirare i tanti gioielli del mare che in ogni edizione rendono unico il Valdettaro Classic Boats.
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E non dimenticate che nel 2016 torna anche la Festa della Marineria di Brest che ha appena aperto le iscrizioni per poter partecipare anche con la vostra barca. La manifestazione francese avrà luogo dal 13 al 19 di luglio e sarà pronta ad accogliere più di 170.000 visitatori.

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Il cavilloso regolamento del Parco della Maddalena. Che ne pensate?

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APE_RIMINIIl nostro collaboratore Carlo Rimini ogni estate ci accompagna a zonzo per il Mediterraneo, raccontandoci non solo di baie, porti e luoghi, ma anche affrontando le problematiche che tutti noi, in crociera, ci siamo trovati a dover affrontare. Come alcune “assurdità” all’italiana, un po’ incomprensibili e decisamente cavillose, come la gestione delle boe del Parco della Maddalena, in Sardegna. Ecco cosa ci ha scritto Carlo, fateci sapere cosa ne pensate!

A Cala Portese riceviamo la visita del gommone del Parco de La Maddalena. Prima di partire abbiamo consultato il sito da cui si può scaricare un depliant informativo. Una cosa è subito chiara: per navigare nell’Arcipelago bisogna pagare. Sono chiaramente indicate le zone MA dove non è possibile accedere. Tutto il resto del parco è zona MB nella quale sono vietati, la navigazione, la sosta e l’ormeggio non autorizzati. L’autorizzazione è data a chiunque a patto che paghi.

Cala Portese

Cala Portese

In un riquadro del depliant c’è una spiegazione dettagliata sull’ormeggio e l’ancoraggio. “L’ormeggio delle imbarcazioni può essere effettuato solo nella zona MB presso gli appositi campi boa e solo fino alle ore 22,00. Oltre tale orario la sosta alla boa è consentita esclusivamente alle imbarcazioni in possesso di casse di raccolta liquami.” Senza casse di raccolta liquami si può stare solo di giorno e non di notte: una regola piuttosto bizzarra, comunque noi abbiamo le casse di raccolta liquami! E l’ancoraggio? “Dal 1 Giugno al 30 Ottobre, nelle zone MB l’ancoraggio è consentito esclusivamente dall’alba al tramonto e comunque non oltre le h. 22 ad esclusione delle imbarcazioni munite di casse raccolta liquami di proprietà dei residenti in La Maddalena che possono ancorare anche oltre l’orario indicato. L’ancoraggio è consentito solo nella zona MB e deve avvenire, preferibilmente, su fondali sabbiosi e comunque mai sulla posidonia oceanica”.

Telefoniamo all’Ente Parco per sapere dove sono i campi boa. Ci rispondono gentilissimi che non ci sono perché, per imprecisati problemi, non è stato possibile installarli. Dunque? Visto che i gavitelli non sono stati predisposti, in tutto l’arcipelago non si può passare la notte in rada, anche se la barca è dotata di cassa per la raccolta dei liquami. A noi sembra una regola totalmente insensata: di giorno, quando la pressione turistica è maggiore, si può inquinare a piacimento (con o senza casse di raccolta liquami) e si può dare ancora ovunque solo evitando la posidonia. Di notte si potrebbe stare ai gavitelli (se ci fossero) solo con barche poco inquinanti, ma queste stesse barche non possono comunque stare all’ancora.

Telefoniamo all’Ente Parco per sapere dove sono i campi boa.
Ci rispondono gentilissimi che non ci sono perché, per imprecisati problemi,
non è stato possibile installarli.

Comunque sul sito non abbiamo trovato traccia del regolamento ufficiale. C’è però una descrizione analitica di ciò che è consentito e vietato nelle singole zone e, in relazione alla zona MB, non c’è traccia del divieto di ancoraggio notturno: “Sono consentiti la navigazione, la sosta, l’ancoraggio e l’ormeggio di navi e natanti di ogni genere e tipo entro i 300 m dalla costa ai residenti e a tutti coloro che siano muniti di regolare permesso rilasciato dall’organismo di gestione del Parco. In prossimità di zone di particolare interesse, o al fine di evitare il danneggiamento delle praterie di posidonia verrà proibito l’uso di ancore e assicurato l’ormeggio tramite gavitelli e boe il cui utilizzo sarà regolamentato dall’organismo di gestione del Parco”.

Come si fa ad ottenere il permesso necessario per navigare, per ormeggiare ai gavitelli inesistenti e per dare ancora (di giorno ma forse non di notte) nell’Arcipelago? È possibile fare la domanda e pagare il prezzo anche su internet: fantastico. Ma con una limitazione: non si può su internet ottenere la riduzione del 40% prevista per le barche a vela. Perché? Lo chiediamo nel corso della nostra telefonata all’Ente Parco, ma la risposta non è convincente: gli utenti su internet potrebbero dichiarare che la loro barca è a vela e ottenere la riduzione, mentre la barca è a motore. L’obiezione è ovvia: se l’utente ha il permesso per una barca a vela, mentre la barca è a motore, è sufficiente sanzionarlo come se non avesse il permesso.

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Perché costringere chi vuole ottenere la riduzione per barca a vela a recarsi presso l’Ente Parco oppure presso uno degli uffici convenzionati? Per una settimana, per la nostra barca, sono € 60, con lo sconto per barche a vela. Su internet spenderemmo € 100. I permessi giornalieri possono essere fatti anche direttamente in mare dagli operatori in gommone, in questo caso senza alcuno sconto per le barche a vela. Il costo giornaliero per la nostra barca è di € 50! Non vogliamo perdere mezza giornata per arrivare in un porto dove ci sia un ufficio convenzionato, ormeggiare (dove poi?) e cercare l’ufficio: decidiamo di rischiare. Naturalmente ci è andata male: il primo giorno a Caprera paghiamo agli addetti che ci affiancano sul gommone del Parco i nostri € 50, poi andremo a Cannigione a pagare l’accesso scontato per una settimana. E l’ancoraggio notturno? Indipendentemente da quale sia effettivamente la regola, in ogni rada dell’Arcipelago ogni notte sostano molte decine di barche senza che gli addetti dell’Ente Parco se ne curino, dopo aver verificato che abbiano pagato il ticket di accesso. Quale è il risultato? L’Arcipelago della Maddalena è una delle zone in Italia sottoposte a maggior pressione turistica. I diportisti, pagando un ticket di ingresso rilevante, fanno sostanzialmente ciò che vogliono. Il riscontro pratico dell’esistenza dell’Ente Parco si risolve nell’imporre il pagamento del ticket e nell’inviare gli addetti a verificare che sia stato pagato.

Per fortuna le correnti delle Bocche di Bonifacio ripuliscono l’acqua che rimane cristallina, nonostante le migliaia di barche che ogni giorno d’estate scaricano tonnellate di liquami; il vento porta via i gas di scarico dei potentissimi yacht che incrociano indisturbati a grande velocità fra le isole.

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GALLERY Perini Navi Cup, qual è la vostra barca da sogno preferita?

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Lustriamoci gli occhi e sognamo un po’: in “passerella” le foto delle barche partecipanti alla Perini Navi Cup, che in questi giorni sta avendo luogo in Costa Smeralda tra le isole dell’Arcipelago di La Maddalena.
Sono sette le superbarche partecipanti: il 56 metri Rosehearty (peraltro leader della classifica generale, il 45 metri Clan VIII, il mitico The Maltese Falcon (88 m), Jasali II (53 m), Seahawk (59 m), Perseus 3 (59 m) e Elettra, la più piccola della flotta con i suoi “soli” 25 metri. Qual è la vostra preferita?

ROSEHEARTY
roseheart

Lunghezza ft 56 m
Lunghezza al galleggiamento 46,7 m
Baglio max 11,5 m
Pescaggio 9,7 / 3,9 m
Dislocamento 558, 5 t

CLAN VIII
clan VIII

Lunghezza 45 m
Lunghezza al galleggiamento 37 m
Baglio max 8,7 m
Pescaggio 8,7 /3,9 m
Dislocamento 368,7 t

THE MALTESE FALCON
Porto Cervo, 8/29/13 Perini Navi Cup 2013 The Maltese Falcon Photo: Studio Borlenghi/Stefano Gattini
Lunghezza 87,3 m
Lunghezza al galleggiamento 78,2 m
Baglio max 12,8 m
Pescaggio 11 / 6 m
Dislocamento 1239 t

JASALI II
jasali II

Lunghezza 53 m
Lunghezza al galleggiamento 44,8 m
Baglio max 11,4 m
Pescaggio 8,3 /3,9 m
Dislocamento 591,4 t

SEAHAWK
Loro Piana Caribbean Superyacht Regatta & Rendezvous 2015

Lunghezza 58,6 m
Lunghezza al galleggiamento 50,43 m
Baglio max 11,4 m
Pescaggio 12,3 / 4,3 m
Dislocamento 575 t

PERSEUS
perseus

Lunghezza 58,7 m
Lunghezza al galleggiamento 50,4 m
Baglio max 11,4 m
Pescaggio 12,3 / 4,3 m
Dislocamento 568,6 t

ELETTRA
Perini Navi Cup 2009

Lunghezza 25 m
Lunghezza al galleggiamento 19,5 m
Baglio max 5,3 m
Pescaggio 4 / 1,5 m
Dislocamento 92,2 t

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La vela va nello spazio: facciamo due bordi su Venere?

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venereLa NASA sta progettando di mandare una sonda sul suolo di Venere. Una sonda… a vela. L’esplorazione del pianeta “gemello” della Terra, così viene definito essendo molto simile per dimensioni e massa, presenta due grandi problemi: bisognerà costruire un rover in grado di resistere all’enorme pressione (90 volte quella terrestre) e alla temperatura (vicina ai 500 gradi: è il pianeta più caldo del sistema solare). Così la NASA, che mai è riuscita ad inviare immagini del suolo venusiano (cosa che invece riuscì all’agenzia spaziale sovietica già dal 1975 con le sonde Venera, che in pochi minuti riuscirono a inviare fotografie prima di essere devastate dalla pressione), ha commissionato un progetto davvero speciale.

SU VENERE C’E’ VENTO, SFRUTTIAMOLO!
Chip ultraresistenti al calore (in fase di perfezionamento), un motore Stirling alimentato a pannelli solari per il raffreddamento del rover e, per muoversi, una vela. Una vera e propria randa orientabile
(anch’essa ricoperta di pannelli solari) che sfrutterà i forti venti presenti su Venere. Proprio come un modello da landsailing che avrete sicuramente visto sfidarsi nel deserto!

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Maxi Yacht Rolex Cup, che lo spettacolo inizi! Ospite d’onore Comanche

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32644_0_2_photo_MAXI14cb_4921maxi yacht
Oltre 40 superbarche prenderanno parte alla 26ma edizione della Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo (dal 6 al 12 settembre, organizzata dallo YC Costa Smeralda), una delle più importanti competizioni veliche internazionali, dove potrete ammirare scafi elegantissimi e ultimi ritrovati della tecnologia. Ci saranno i Supermaxi, i Wally e la manifestazione sarà valida come campionato mondiale Maxi 72 (gli ex Mini Maxi).

Racing_yacht_Comanche-1OSPITE D’ONORE: COMANCHE
Grande attesa per l’ospite d’onore, Comanche, il 100 piedi di Jim Clark capitanato da Ken Read fresco di vittoria in reale del Fastnet e record di percorrenza sulle 24 ore (618,01 miglia): sarà dura batterlo. Anche per gli altri 100 piedi, i Wally Magic Carpet Cubed di Lindsay Owen-Jones (vincitore della scorsa edizione) e Y3K di Claus Peter Offen, vincitore di tre Maxi Yacht Rolex Cup. Tra le “grandissime” anche il nuovo Swan 115S Solleone di Leonardo Ferragamo e il megayacht Hetairos, con i suoi 218,8 piedi (66,7 m).

mini maxiWALLY E MINI MAXI
I Wally in gara saranno 13 e 6 saranno invece i Mini Maxi a disputarsi il Mondiale: Momo di Dieter Schon, Jethou di Sir Peter Ogden, Robertissima III di Roberto Tomasini Grinover, Caol Ila R (Ocean Racing IV), Proteus di George Sakellaris e Bella Mente di Hap Fauth. Il primo dei cinque giorni di regata sarà lunedì 7.

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FLASH NEWS – Centomiglia, vincono Cool Runnings, Hagar e White Star

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vincitori tornaDO
La 65ma Centomiglia del Garda, la grande classica del CV Gargnano,
la regata più lunga che si svolge in Europa su acque interne, la più longeva in Italia e una delle più affascinanti per tutti gli armatori che si cimentano con la vela, (e che quest’anno è partita tra le polemiche), ha già i suoi vincitori: tra di essi non figura il nome di Clandesteam, “matador” delle ultime tre edizioni. La regata si è svolta in una giornata caratterizzata da un ottimo vento da nord che è soffiato durante tutta la manifestazione. Folto il pubblico sulle rive di Gargnano e di tutta la parta alta del lago di Garda.

I VINCITORI
In attesa di tutti i risultati definitivi, per quanto riguarda i multiscafi, la vittoria è andata agli italiani Oscar Roberti e Maurizio Servalli, a bordo del Tornado White Star nel Trofeo Giorgio Zuccoli riservato ai catamarani su percorso breve e ad Hagar 3 sul percorso lungo. Tra i monoscafi invece ha trionfato – dopo tre anni che vinceva Clandesteam (LEGGI QUA TUTTE LE POLEMICHE PRE-REGATA), che ha compunque trionfato in classe 0 – Cool Runnings dell’armatore inglese con origini tedesche Juncker Thorkild che ha tagliato alle 15.37.

LA CENTOMIGLIA
La prima edizione della Centomiglia del Garda si è disputata l’8 e il 9 Settembre del 1951. La regata è aperta a barche a vela di differenti classi di mono e multiscafi ed è un appuntamento irrinunciabile fra i più importanti velisti; alcuni armatori preparano barche ad hoc per la regata. È la regata a tutto lago con partenza da Bogliaco, risalita fino a Torbole, discesa fino a Desenzano e ritorno a Bogliaco.  Vi sono percorsi differenziati in base alle caratteristiche delle 300 imbarcazioni monoscafo partecipanti. Altri percorsi sono dedicati esclusivamente ai veloci multiscafi.

(foto di Domini / www.giornaledibrescia.it)

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Non mi smuove nessuno! Dieci ancore per la vostra barca

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o-POPEYE-facebookDurante la vostra crociera estiva avete avuto problemi in rada, con l’ancora che spedava? Forse non era il modello giusto. Adesso è ora di guardarsi intorno per vedere cosa si trova sul mercato. Accanto a modelli classici e sempreverdi (Grappino, Fortress, CQR), negli ultimi anni il mondo delle ancore si è arricchito di nuovi modelli, dotati di rollbar stabilizzatori, con design che consentono l’adattamento a diverse tipologie di fondale o a lame concave. Esiste persino una versione di “doppia ancora” con la più piccola delle due che, una volta sul musone, si incastra all’interno di quella più grande. Date un’occhiata a questa rassegna e scegliete l’ancora che fa per voi!

supreme mansonSUPREME / MANSON MARINE
Supreme è caratterizzata da un rollbar stabilizzatore e da un fuso con una fessura che funge da rotaia per la catena. Permette di riposizionare l’ancora correttamente anche se la barca ruota su se stessa. è costruita con il fuso in acciaio e le marre realizzate a doppia laminazione per essere più resistenti e per portare il peso verso il basso. www.manson-marine.co.nz

cqr anchorCQR ANCHOR
Fra le più diffuse e affidabili, l’ancora CQR è caratterizzata da un ampio e appuntito vomere che le garantisce ottime qualità di tenuta. Uno snodo permette di adattarla al fondale anche in caso di rotazione della linea d’ancoraggio. Il modello più piccolo va da 6,5 kg ed è realizzata in acciaio zincato a caldo. Prezzi: da 538,85 euro. www.nauticplace.com

rocna anchorROCNA / ROCNA ANCHORS
La caratteristica di questa ancora è la forma concava delle due lame. Sono disegnate in modo da affondare il più possibile in ogni tipo di fondale. Il rollbar e la forma del fuso fanno sì che la Rocna sia una delle ancore che meglio si adattano al fondale e agli spostamenti della barca. Prezzi: da 200 euro (modello da 4 kg). www.adriaship.it

grappino malingriGRAPPINO MALINGRI
L’ancora grappino nasce da un’idea di Franco Malingri negli anni ‘70. Ideale per ancoraggi in rada con presenza di alghe o per rinforzare l’ancora principale in caso di forte vento, è disponibile in acciaio zincato a caldo o in inox, in due misure: da 8 e da 12,5 kg. Ne sono state prodotte 25.000. Prezzi: da 500 euro. www.vittoriomalingri.com

deltaDELTA / LEWMAR
Brevettata e registrata anche dai Lloyds, l’ancora Delta è molto affidabile sia su sabbia sia su roccia; se ben calata è ottima anche con le alghe. Realizzata in acciaio galvanizzato con alta percentuale di manganese, grazie alla sua forma particolare si autoallinea quando viene issata in barca.
Prezzi: da 106,55 euro (modello da 4 kg). www.nauticplace.com

mantus anchorMANTUS / MANTUS ANCHORS
Nata dall’esperienza di due crocieristi, Mantus è un’ancora caratterizzata da un design che le garantisce una presa sicura sulla sabbia e sui fondali fangosi. Come la più tradizionale Rocna, è caratterizzata dalla presenza di un rollbar e realizzata in lamiera d’acciaio di alta qualità e non contiene parti saldate tra loro. Prezzi: da 85 euro (modello da 3,6 kg). www.ildostmarine.nl

tandem anchorTANDEM ANCHOR / WEBER MARINE
Due ancore che occupano lo spazio di una. Questa è l’idea alla base di Tandem Anchor della Weber Marine, che di fatto è una doppia ancora dotata di rollbar: la più piccola si incastra all’interno dell’ancora principale risolvendo il problema dello spazio. La tenuta è garantita, a fronte, ovviamente di un peso maggiore. Prezzi: da 295,24 euro. www.shop.wemar.com

kobra2KOBRA 2 / PLASTIMO
La Kobra 2 di Plastimo è un’ancora in acciaio galvanizzato a penetrazione rapida ed è in grado di garantire un’ottima tenuta su diversi tipi di fondale, grazie alla sua punta zavorrata e al suo larghissimo vomere, caratterizzato da una geometria particolare. Quest’ancora è consigliata per imbarcazioni dai 13 ai 25 m, (con pesi dai 12 ai 35 kg). Prezzi: da 219,99 euro (modello da 12 kg). www.nauticplace.com

ultranchor_1ULTRANCHOR / BOYUT MARINE
Costruita artigianalmente in acciaio Aisi 316, racchiude nel suo disegno parti concave, convesse e piatte, per adattarsi meglio al fondale. Il suo disegno le consente di sistemarsi automaticamente, raddrizzandosi in una posizione ideale per affondare rapidamente e in profondità. Per tenere il baricentro basso, il fusto è tubolare e cavo. www.fbyachting.it

fortressFORTRESS / FORTRESS ANCHORS
Con angolo del fuso variabile in relazione alla consistenza del fondale, le ancore smontabili Fortress a marre pieghevoli sono realizzate in robustissimo alluminio al magnesio anodizzato e secondo la U.S. Navy sono le più performanti sul mercato, sebbene il loro concept classico tipo Danforth. Sono l’ideale come ancore di rispetto. Prezzi: da 257,53 euro (modello da 3,2 kg). www.nauticplace.com

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Salone di Cannes 2015: la nostra panoramica e… due prove in anteprima

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ape_cannesTutto pronto per il primo grande appuntamento nautico della stagione, il salone di Cannes, in scena dall’8 al 13 settembre. Nei prossimi giorni vi racconteremo le chicche e vi faremo vedere dal vivo le grandi novità della kermesse francese. Intanto gustatevi questa panoramica e… due miniprove in anteprima!

Partiamo, per dovere di “ospitalità”, dai colossi francesi: Beneteau lancia a Cannes una versione “Performance” del suo grande successo Oceanis 41, in attesa della presentazione ufficiale della nuova ala che sostituirà l’armo classico, Dufour porta avanti il rinnovamento della gamma Grand Large con l’ingresso del 460 (di cui leggete la nostra prova in anteprima qui sotto), mentre Wauquiez punta alle lunghe navigazioni con il 48 Pilot Saloon. Jeanneau dal canto suo si presenta con il nuovissimo 54 piedi (leggete sotto il nostro test), disegnato da Philippe Briand. Non potevano mancare il nuovo Allures 52 (in prima mondiale) e gli Amel 55 e 64, protagonisti di un vero restyling estetico e tecnico.

Clicca per vedere lo slideshow.

Il salone di Cannes è anche l’occasione per l’esordio ufficiale del Brenta 80DC, la prima “creatura” del Michael Schmidt Yachtbau e del Southern Wind 102, il secondo Raised Saloon del cantiere sudafricano.


E GLI ITALIANI?
Anche i costruttori italiani si presentano a Cannes in forze, a conferma della sempre crescente importanza di questo appuntamento. Italia Yachts porta il velocissimo e pluripremiato Italia 9.98, mentre Vismara ha il suo V50 pret-a-porter che esordisce sulla Croisette, Solaris con il suo 50 firmato ancora una volta Javier Soto Acebal, Grand Soleil (in attesa di vedere il nuovo 58 la prossima primavera) propone il suo 46 LC, mentre Mylius sbarca per la prima volta in Costa Azzurra con il 60 piedi. “Ammiraglia” della flotta di novità italiane, l’appena varato Advanced A80.

SOTTO I DIECI METRI? 
Non è che questa crescita di misure abbia completamente annullato il mondo dei natanti. Diciamo però che a parte Hanse con il suo nuovo 315, i natanti da crociera A Cannes non registrano grandi novità. Delphia porta il suo 34 piedi (9,99 metri la lunghezza dello scafo).

LA BATTAGLIA DEI MULTISCAFI
Un settore che nelle ultime stagioni ha conosciuto una crescita impressionante è quello dei multiscafi. Se prima la grande lotta sembrava limitarsi a due principali competitor, ovvero Lagoon e Fountaine Pajot (che quest’anno presentano rispettivamente il 52 SportTop e l’Ipanema 58), adesso la sfida si fa ogni anno più ricca di concorrenti. C’è attesa per il Bali 4.0, che va ad arricchire la gamma da crociera di Catana, e per gli italiani Comet Cat 37 e Set Marine 435.

DUFOUR 460 GRAND LARGE: PROVATA IN ANTEPRIMA
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Arrivo al porto di Cannes, dove già fremono i preparativi per l’imminente inizio del Salone, per provare in anteprima assoluta il nuovo 460 GL, che va a sostituire il 445. In banchina mi attendono Paolo Serio, Marketing, Communication e Product Manager del cantiere francese e a sorpresa anche Umberto Felci, il papà di questo nuovo tredici metri che va a completare la gamma Grand large con uno scafo che strizza l’occhio ai charter (questa infatti è la misura più richiesta) e alle comode navigazioni. Colpisce subito la presenza di uno spigolo pronunciato, simbolo della matita del designer italiano, che arriva fino a prua regalando all’imbarcazione, oltre a una maggiore stabilità, anche più spazio sottocoperta a prua. Gli interni si caratterizzano per un’anima camaleontica con layout che possono variare da tre a quattro cabine a da due a tre bagni. Grande attenzione infatti è stata dedicata agli spazi interni con un lavoro di sperimentazione in cantiere che ha portato anche a diverse soluzioni per la cucina, che nella versione standard è situata in fondo al quadrato sulla sinistra. Un’altra novità che ho trovato per la prima volta a bordo è il jet truster posizionato sia a poppa che a prua e che permette di manovrare la barca a motore con estrema precisione. In coperta ritroviamo tutti gli accessori da top di gamma, compresa la poppa con barbecue e un pozzetto di dimensioni extralarge in linea con la volontà del cantiere di riportare su una barca di tredici metri tutto il successo dei Dufour 500 e 560.


JEANNEAU 54: TORNA IL LUSSO ALLA FRANCESE


Lascio Cannes con direzione Frejus per la prova del nuovo Jeanneau 54. Un altro scafo all’insegna del lusso di serie, nuova carta vincente del cantiere d’oltralpe che cavalca l’onda di successo dello Jeaneau 64 lanciato lo scorso anno e di cui sono stati venduti già trenta scafi. Evoluzione dello Jeanneau 53, questo neonato scafo di 16 metri si “inventa” degli spazi a bordo impensabili. Il pozzetto è di dimensioni grandiose con panche extralarge e una zona manovre separata da quella relax. Quello che colpisce di più è la rivoluzionaria plancetta elettrica di poppa che non si estende per tutta la larghezza della poppa ma guadagna piuttosto spazio in profondità e si sviluppa su tre livelli con una cuscineria pieghevole pensata su misura per regalare a questa zona della barca una vera e propria funzione da area relax. Sempre a poppa troviamo una gru per il tender a scomparsa che evita il garage regalando quello spazio ai gavoni e alle cabine di poppa, una delle quali riesce così ad avere dimensioni armatoriali. Sottocoperta (i layout vanno da cinque cabine e tre bagni, a due cabine e due bagni con ampio saloon) nulla è lasciato al caso e si nota la dedizione al lusso della gamma top del cantiere: legni perfettamente rifiniti, dettagli in pelle, soluzioni ergonomiche finalizzate alla massima comodità, senza rinunciare a un ampio tavolo da carteggio e a una cucina sulla sinistra a murata attrezzata di ogni accessorio, dal forno microonde al doppio frigorifero, dalla lavatrice agli ampi spazi per lo stivaggio. Diverse e su misura per l’armatore anche le soluzioni per l’armo velico: da fiocco e trinchetta autoviranti a vele di prua come gennaker e Code 0. Quest’ultimo, armato con un vento da sud est intorno ai venti nodi, ci ha permesso sotto raffica di toccare gli undici nodi con un angolo apparente di 90°: non male per una barca che si trascina un dislocamento di più di 17 tonnellate. 

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Contest Instagram #crocieragdv2015: and the winner is…

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ape_instagramCon quasi 1300 foto in lizza nel contest “TAG Heuer Crociera GDV 2015, DON’T CRACK UNDER PRESSURE” avete inondato Instagram quest’estate. Costringendo la redazione a fare gli straordinari. Ma alla fine ecco svelati i vincitori! E complimenti a tutti!

ONDE NON VI TEMO!
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Il vincitore è Matteo Poce (@matteop_ su Instagram), che così si racconta: “Ingegnere edile e libero professionista, ma in fondo un funambolo che salta tra le cime delle passioni. Una di queste..la Vela! Non so quando è iniziata, non so il perché, ma so che questo piccolo grande mondo racchiude il mio. Sfruttare appieno il vento incurante della meta è il modo che ho scelto per vivere“.
Ma com’è nata la foto che vedete qui sopra e che ha vinto il contest? “Un brivido, un mare che iniziava a formarsi e un vento che pian piano rinforzava. Mentre danzavamo sulle onde imperterrito ho cercato lo scatto giusto. Una frazione di secondo che ti separa tra l’attimo perfetto ed una doccia salata..dopo decine di tentativi multiscatto sono stato premiato dal mare“.
Trovare lo scatto giusto però non è stato facile… “Non vi nascondo che per le altre foto con cui ho partecipato al concorso sono stato odiato dai miei amici, intrappolati tra pose strane e riflessi di luce. Ma il tema era dontcrackunderpression e noi non potevamo cedere. Sono contento sia stata premiata proprio quella foto, perché la mia passione per la vela, come quella della maggior parte di coloro che leggeranno questo articolo è racchiusa lì, tra l’impeto del vento, è la nostra volontà di domarlo“.

QUANDO IL MARE E’ GRANDE PASSIONE

La seconda foto classificata di @flipphoto

La seconda foto classificata di @flipphoto

Per riuscire ad arrivare alle scelte finali, ci siamo confrontati in redazione e con i fotografi che collaborano con noi. Al secondo posto ecco Filippo Calda, (@flipphoto), che così si racconta: “Parmigiano d’origine, milanese d’adozione, 48 anni, navigo a vela da oltre 20 anni, ormai quasi solo per diletto tra la Toscana e la Liguria. Ma ho navigato anche in Bretagna e Irlanda! Sposato con Laura che continua ancora a seguirmi nonostante soffra il mal di mare e con due meravigliosi figli di 16 anni e un bimbo di 1 anno e mezzo. Adoro il vento nei capelli. E infatti di capelli non ne ho quasi più.
Dietro al suo scatto c’è stato un grande lavoro… di app e iPhone! “La foto nasce dall’idea di combinare insieme due scatti eseguiti in rapida sequenza con un iPhone5, successivamente sovrapposti grazie a una piccola app di elaborazione (Lightboxr). Il tutto è stato scattato dopo una lunga traversata notturna da Capo Corso all’isola Palmaria, nei primi giorni di agosto. L’intenzione era di rappresentare un movimento di corpi leggeri come acrobati, liberi come gabbiani o come ragazzi che corrono al mare dopo la scuola. Un tuffo e via ogni pensiero. Un tuffo come un brindisi per un trionfo, per la sensazione di vittoria che si prova dopo una traversata, per la dolcezza e la pace all’arrivo quando tutto è stato perfetto e ci sentiamo bravi… Luci, ombre e sfumature di ricordi. Volevo trasmettere tutto questo e altro. Un mio inno all’estate“.

Lo scatto di @marco.lopane

Lo scatto di @marco.lopane

Al terzo posto ecco invece Marco Lopane (@marco.lopane il suo nickname), che ci ha regalato una prospettiva… decisamente diversa. Guardando la sua foto, in effetti, per un attimo si rimane interdetti, col mondo (e il mare… capovolti!).

 

Schermata 2015-07-21 a 16.42.34SCOPRITE COSA HANNO VINTO CON IL NOSTRO CONTEST #CROCIERAGDV2015
Grazie al nostro partner TAG Heuer, il vincitore si aggiudica un Aquaracer 300M Calibre 5.
Il secondo e il terzo classificato si godranno invece gli speciali kit “#DONTCRACKUNDERPRESSURE TAG HEUER”.

In più quest’anno i vincitori si godranno un fine settimana per due persone (dal 25 al 27 settembre 2015 con porto di imbarco al Marina di Scarlino) in cabina doppia riservata nell’arcipelago toscano a bordo di un Sun Odyssey 44i (4 cabine + 2 WC) del 2009 refittato quest’anno. E per godervi la crociera in tutta tranquillità, nel premio è compreso anche lo skipper! Un regalo speciale grazie a Globe Sailor, tramite il suo partner 43° Parallelo.

Jeanneau Sun Odyssey 44i

Jeanneau Sun Odyssey 44i

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Internet a bordo – Mi connetto… ergo sum

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Difficile da ammettere, ma la dipendenza da una connessione internet sta diventando un vero problema sociale.
“Belle le vacanze in barca sì, ma c’è il Wi-Fi?” Quante volte vi siete sentiti rivolgere questa domanda? E quante volte avete assistito alla corsa di tutto l’equipaggio al primo bar del porto sormontato dalla scritta “Free Wi-Fi”. Ma a parte la dipendenza da Social network, per la quale un po’ di disintossicazione non può che fare bene alla mente, avere il Wi-Fi in barca può esservi di aiuto in diversi modi: per utilizzare le vostre applicazioni di aiuto alla navigazione, per consultare il meteo quando ne avete la necessità senza dover aspettare il bollettino alla radio, per fare solo qualche esempio. Inoltre, per chi ha fatto delle scelte più “estreme” di vita a bordo, avere un Wi-Fi con un buon segnale può essere di vitale importanza per continuare a svolgere il proprio lavoro anche da remoto. Andiamo quindi a vedere come creare in barca un sistema che vi permetta di essere sempre connessi, come se foste nel vostro ufficio.

COSA PROPONE IL MERCATO
Sul mercato sono presenti diversi sistemi in grado di “catturare” il segnale a terra e diffonderlo a bordo, ma ne abbiamo scelti tre pensati apposta per la nautica. Quello di cui avete bisogno è un apparato radio da collegare a una qualsiasi antenna e che catturi il segnale e lo trasferisca a dei sistemi-ponte in grado di trasmettere il segnale Wi-Fi a tutti i vostri dispositivi. Vi proponiamo nelle prossime pagine l’Ubiquiti Bullet, un sistema che amplifica il segnale catturato da terra e tre diversi “ponti” che lo distribuiscono in barca.

3500-1UBIQUITI BULLET M5HP
L’apparato radio Ubiquiti Bullet permette di amplificare il segnale che cattura dalle stazioni Wi-Fi a terra collegandosi (si può facilmente avvitare) a una qualsiasi antenna e trasformandola in un Wireless. Questo apparato radio trasferisce il segnale ai tre sistemi che trovate di seguito e che poi lo “rilanciano” ai dispositivi di bordo. Può essere montato direttamente a un’antenna trasformandola in un Access Point o una CPE. Eroga una potenza che va fino a 600Mw e ha una capacità di trasmissione che arriva fino a 100Mbps.Viene alimentato tramite PoE con il normale cavo di rete Ethernet. 95 euro. www.ubiquiti.sicetelecom.it

I “PONTI” DI DISTRIBUZIONE

Schermata 2015-09-07 a 14.44.10ROUGE WAVE
Il Rouge Wave è un sistema ponte in grado di convertire il segnale wireless ed Ethernet con una potenza di 800 mw. Quando è collegato a un router wireless, il Rogue Wave fornisce la connettività a Internet per numerosi dispositivi a bordo della barca. Si installa facilmente in cinque minuti, collegandolo al vostro computer e inserendo un CD con una guida; vi comparirà una lista di hotspot ai quali collegarvi, ordinati secondo la potenza del loro segnale: una volta scelto il migliore può iniziare la navigazione. 320 euro. www.landandseawifi.com

Schermata 2015-09-07 a 14.44.38WIRIE PRO
Questo sistema permette (anche) di caricare delle Sim Card da 2G/3G/4G per avere comunque segnale anche quando non si riesce a riceverlo da terra ed è per questo particolarmente indicato per gli “internet-dipendenti”. Per avere un Wi-Fi funzionante basta avere una Sim del Paese nel quale state navigando e il gioco è fatto. Più ingombrante e più costoso degli altri prodotti, vi dà però la sicurezza di essere sempre connessi. Costo: 595 euro. www.thewirie.com

Schermata 2015-09-07 a 14.45.58BITSTORM BAD BOY
L’installazione del Bitstorm Bad Boy richiede circa mezzora di tempo. Una volta acceso, si connette al sistema tramite un browser Internet da computer. Nella schermata di configurazione la prima cosa da scegliere è il Paese in cui navigate. Il software cambia automaticamente le impostazioni quando si cambia nazione. Questo sistema, che supporta qualsiasi sistema operativo, è pensato per un’installazione permanente a bordo attraverso dei morsetti e per permettere la connessione di diversi device contemporaneamente senza la presenza di fastidiosi fili. Costo: 355 euro. www.bitstorm.com

glossarioGLOSSARIO
PoE. E’ una tecnica che permette di alimentare apparecchiature utilizzando lo stesso cavo che le collega alla rete dati Ethernet. È molto utile allorché vi siano difficoltà nel reperimento di fonti elettriche o anche per ridurre il numero di elementi e cavi.

Cavo di rete Ethernet. I cavi Ethernet sono quei cavi, cosiddetti “di rete”, che consentono di collegare i computer tra di loro o a dispositivi quali router e modem.
router è un dispositivo elettronico il cui scopo è fare in modo che i dati seguano le vie corrette per arrivare da un punto all’altro di Internet. I router provvedono a leggere le informazioni presenti nei pacchetti che contengono i dati che viaggiano nel Web e si accertano che vengano smistate verso gli indirizzi IP corretti.

Hotspot. La parola hotspot indica un luogo in cui è presente una connessione a Internet aperta al pubblico. Molto spesso è utilizzata insieme all’acronimo Wi-Fi, che indica una connessione eseguita senza l’ausilio dei cavi.

Access point. E’ un dispositivo elettronico di telecomunicazioni che, collegato ad una rete cablata, o anche, per esempio, ad un router, permette all’utente mobile di accedervi in modalità wireless direttamente tramite il suo terminale, se dotato di scheda wireless. Se esso viene collegato fisicamente a una rete cablata (oppure via radio a un altro accesso point), può ricevere e inviare un segnale radio all’utente grazie ad antenne e apparati di ricetrasmissione, permettendo così la connessione sotto forma di accesso radio.

CPE. Acronimo di Customer Premises Equipment. Il CPE, che è fondamentale per la connessione, altro non è che un qualsiasi dispositivo o apparecchiatura che permetta di comunicare e di accedere ad un punto di accesso.

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TOP TEN – Dieci app per navigare al meglio

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TEENTECH

C’è chi ancora le critica perché consumano tanta batteria e hanno bisogno di internet, ma ormai le applicazioni dedicate alla nautica hanno preso piede e vengono usate dai diportisti come valido “complemento” alla strumentazione di bordo. Ne abbiamo selezionate dieci davvero irrinunciabili.

1AHD-IAMS
Utilizzando il wifi, questa app gratuita è in grado di collegarsi con la strumentazione di bordo (avrete bisogno di un trasduttore wifi) e mostrare tutti i dati sul vostro device, dallo stato dei motori all’impianto elettrico, potendone gestire alcuni in remoto (come le luci e la climatizzazione). www.boening.com

2BOATBEACON
Boatbeacon è un’app che trasforma il vostro device in un ricevitore AIS con un raggio di circa 60 miglia, all’interno del quale visualizzerete tutte le imbarcazioni dotati del sistema. Ovviamente ha bisogno di internet per funzionare, per cui avrete bisogno, se vi allontanate troppo dalla costa, di una connessione satellitare. Prezzo: 8,99 euro. www.pocketmariner.com

3MARINE TRAFFIC
Con Marine Traffic visualizzerete in tempo reale le posizioni delle navi dotate di sistema AIS in ​​tutto il mondo. Ogni giorno potrete seguire le rotte di più di 80 mila imbarcazioni e sfogliare la gallery con un milionetra foto di navi, porti e fari. Prezzo: 3,99 euro. www.marinetraffic.com

4METEOMED HD
Oggi potete trasformare lo smartphone in una stazione meteo in miniatura. Con l’app gratuita di Meteomed HD potrete consultare le migliori previsioni meteo di tutto il Mediterraneo, specifiche per 128 settori di mare e 2.100 porti. I dati sono aggiornati ogni sei ore, tre volte al giorno: le porzioni di mare prese in considerazione sono più estese al largo, dove non ci sono elementi rilevanti dal punto di vista meteorologico. Per ognuno dei 2.100 porti sono disponibili anche le previsioni cinque miglia al largo. www.meteomed.it

5NAVIGATION LIGHTS & SHAPES
Questa app è una pratica e veloce guida alle luci e ai segnali marini, con cui imparerete a identificare subito le barche e le navi incrociate. Prezzo: 2,42 euro. www.safe-skipper.com

6SEA CONDITIONS
App di grande successo, Sea Conditions fornisce le previsioni meteomarine del Mar Mediterraneo. Si basa su modelli numerici accoppiati con dati satellitari e dati in situ (navi di opportunità, boe). Il servizio, gratuito (ma esiste una versione premium con molte funzioni aggiuntive, tra cui i quadri sinottici e le previsioni georeferenziate) offre previsioni a tre giorni con sezioni temporali specifiche (ogni sei ore). www.sea-conditions.com

7ANCHOR WATCH
Anchor Watch è un’applicazione gratuita con la quale, una volta impostato il punto in cui siete all’ancora, sarete avvisati (tramite allarme sonoro o SMS) ogni volta che la barca si allontana troppo dal punto di ancoraggio settato. Molto utile in rada, qualora spedaste senza rendervene conto, magari di notte. Va precisato che la sua affidabilità dipende dal dispositivo utilizzato e dalla copertura GPS. Se il device “non prende bene” dovete spostarvi in un punto con maggior copertura. www.itunes.apple.com

8CRUISING GUIDE
Con l’app Cruising Guide avrete a portata di mano una guida ai migliori porti d’Italia, Francia, Croazia, Baleari, Grecia e Turchia, con tutti i dati per cercare il posto barca migliore e contattare direttamente il marina per prenotare l’ormeggio. L’app offre inoltre un database di baie, ristoranti e luoghi di interesse a terra. Prezzo: 4,99 euro. www.nauticplace.com

9SAILFLOW
SailFlow è un’app per individuare, monitorare, analizzare e condividere i dati vento raccolti da oltre 50 mila stazioni meteo in giro per il mondo. Sono previsti allarmi vento tramite notifiche push. Se avete un anemometro da smartphone Windmeter potete usarlo per caricare la vostra rilevazione del vento. www.m.sailflow.com

10NAUTICAL ROUTES
Una volta inseriti i luoghi che desiderate raggiungere navigando (cliccando sulla mappa e scrivendo il loro nome oppure le coordinate) questa applicazione gratuita calcola la rotta da seguire fornendo i gradi esatti da tenere sulla bussola, la distanza, il tempo di percorrenza alla velocità specificata. Inoltre, potrete anche salvare e caricare le rotte già pianificate. www.play.google.com

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SPECIALE ACCESSORI CANNES – Dalle “scarpe non scarpe” allo “smart-grippiale”

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cannesMentre i miei colleghi sono impegnati nel magico mondo delle barche esposte al Salone Nautico di Cannes, io mi sono fatto un primo giro tra gli stand di accessoristi (che di certo non costituiscono il “core business” della manifestazione), trovando alcuni prodotti interessanti e “furbi” e spesso di matrice italiana.

20150908_154243A PIEDI NUDI IN BARCA (MA CON LE SCARPE)
Come, ad esempio, Le dd, speciali calzature realizzate da Lotto il cui motto è “camminare a piedi nudi”. Si tratta di scarpe leggere, traspiranti, antibatteriche, antiscivolo ed ecologiche, grazie a una particolare trama tessile appositamente studiata per dare comfort. Sono teoricamente indeformabili, resistono ai raggi ultravioletti ed al calore fino a 80°C, sono lavabili in lavatrice a 40° e centrifugate. Il prezzo, qua in fiera, è di 45 euro a paio per il modello a mocassino Planet (in rosso nella foto, gli altri sono i modelli a ciabatta Dream, meno adatti per la barca), dotato di suola in gomma. www.le-dd.com

wi-boat-estesoSEMPRE CONNESSI
Italiano è anche Wi-Boat, il sistema distribuito da Nautigamma per connettere facilmente i vostri tablet, smartphone e PC a internet e agli strumenti di bordo (con interfaccia NMEA 0183, 2000 e altri protocolli). Il sistema si basa su tre dispositivi:
1 – Un’antenna omnidirezionale con radio wi-fi ad alta potenza da 1,6W (10 volte superiore ai wi-fi per uso “ufficio”). La radio non usa cavi coassiali ma un cavo di rete Ethernet, pertanto le perdite sono nulle e l’installazione è facilissima. Si installa sul pulpito di poppa, sul rollbar, sul fly, su una crocetta o in testa d’albero: il cavo Ethernet ammette lunghezze fino a 100 metri senza perdita di qualità! Le connessioni agli Hot-Spot più lontani sono assicurate: il segnale wifi del Marina sarà utilizzabile almeno a 2-3 miglia (dipende dall’antenna a terra).
2 – Un router preconfigurato che gestisce le tre possibili connessioni a Internet (anche quella satellitare se avete predisposto l’antenna), programmato per sfruttare sempre la più economica disponibile e il flusso dati dagli strumenti di bordo. Per ogni tipo di connessione visualizza statistiche di traffico. Genera una rete privata WIFI che permette l’accesso simultaneo a Internet con qualunque sistema operativo.
3 – Un modem per reti cellulari 3G – UMTS, da connettere al router mediante porta USB. Il modem è usabile con SIM di qualunque operatore telefonico, e può usare un’antenna esterna facoltativa.
Con gli adeguati transponder potrete avere a disposizione qualsiasi dato a bordo. Il dettagliato listino prezzi lo trovate su www.nextboat.it

20150908_160926IL GRIPPIALE INTELLIGENTE
Interessante anche Anchor Roll, una sorta di boetta arancione per indicare in superficie la posizione dell’ancora quando siete alla fonda in rada. L’idea del grippiale non è certo dell’ultima ora, ma in questo caso la novità consiste in un sistema di autoavvolgimento del filo che regola la boetta automaticamente sulla verticale dell’ancora. Dovrete soltanto attaccare la cimetta al diamante della vostra ancora e il gioco è fatto. Due strisce di velcro ne rendono facile l’installazione sul pulpito di prua in modo da avere Anchor Roll subito pronta all’uso. Opzionalmente, potrete dotarla di un segnalatore a led con pannello solare (19,90 euro) per una migliore visibilità notturna. Costa 170 euro. www.fender-design.com

20150908_160822PER MAGNARE IN SANTA PACE
Volete mangiare in santa pace a bordo, senza che ogni volta le onde dei motoscafi vi costringano a numeri funambolici per non fare cadere stoviglie e posate? Un buon telo antiscivolo è quello che fa per voi. Qui a Cannes, sempre la tedesca Fender Design ne ha ideato uno davvero molto efficace, che funziona anche a pendenze importanti come dimostra la foto. Double face, è isolante e completamente lavabile (lavatrice a 40° in acqua e sapone). Il modulo da 20×30 cm costa 5 euro, da 30×40 8 euro. Al metro (larghezza fissa 155 cm) costa 59,90 euro. www.fender-design.com

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ANTEPRIMA SALONI – Gli accessori da non perdere

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salone-nautico-parigiEcco un’anteprima di alcuni tra i più interessanti accessori che potrete vedere ai vari saloni nautici autunnali: abbiamo cercato di condensare in una rassegna tanti settori merceologici!

Schermata 2015-09-07 a 15.24.06SERAFINI – ADHESIVE SAILCLOTH
Serafini ha ideato Adhesive Sailcloth, una nuova gamma di prodotti dedicati ai velai e ai clienti after market. La tecnologia ad alta visibilità Reflex VHV, applicata alle linee di forma autoadesive Reflex N50 e MKH, apre un nuovo mondo nel regolare le vele in condizioni di scarsa visibilità e in navigazione notturna, permettendo una visione ottima della forma della vela. www.serafini.it

Schermata 2015-09-07 a 15.24.16B&G – VULCAN
Si chiama Vulcan il nuovo chartplotter di B&G e si rivolge a ogni genere di velista, dal crocierista al regatante puro, Semplice da utilizzare, è un chartplotter da 7 pollici multi-touch espandibile, perfetto se usato come dispositivo stand-alone su una piccola barca da crociera, ma anche come componente di un sistema integrato su un’imbarcazione più grande. Nella sua versione base, Vulcan offre tutte le funzioni standard B&G, inclusi Waypoint, rotte, scelta tra diversi fornitori di cartografia, controllo autopilota e altro. Aggiungendo un trasduttore per il vento, potrete sfruttare le tante funzioni dedicate alla vela. www.bandg.com

SLPierotti©Jiber03UBI MAIOR – JIBER
Jiber è un rollafiocco strutturale che utilizza un cavo in tondino al posto del classico estruso in alluminio: questo essendo solidale al tamburo ruota nel momento in cui si apre o si chiude la vela. In testa, il cavo è connesso ad una “lancia”che guida uno shuttle a cui viene fissato il punto di penna della vela e la drizza, svincolata dalla rotazione grazie a un sistema di cuscinetti. Garantisce un notevole risparmio di peso e la drastica riduzione dell’effetto catenaria, migliorando le prestazioni in bolina. www.ubimaioritalia.com

Schermata 2015-09-07 a 15.25.21WATT & SEA – CRUISING 300/600
La gamma di idrogeneratori Watt&Sea Cruising prevede due modelli. Quello da 600 W (una versione “ampliata” del precedente 500 W) e il 300 W (24 Ampere a 12 V). Pratici, silenziosi, in grado di generare energia anche a basse velocità, gli idrogeneratori sono disegnati in modo tale da ridurre al minimo l’attrito con l’acqua quando sono in funzione e sono facilmente sollevabili direttamente dallo specchio di poppa grazie a un sistema intuitivo di paranchi. www.gegrigging.it

looper1ANTAL – LOOPER 140
Adesso Looper, il bozzello di Antal leggero e veloce da agganciare, è disponibile in sei dimensioni, da 60 a 140 mm. Quello per cime da 140 mm (nella foto) arriva a sostenere in totale sicurezza carichi fino a 8.300 kg. Il corpo è realizzato in un pezzo unico di alluminio anodizzato e il bozzello è dotato di snap-loop in tessile Dyneema che ne riduce il peso assicurando però l’estrema resistenza. www.antal.it

Schermata 2015-09-07 a 15.26.42PARA’ – TEMPOTEST
Parà propone diverse linee di tessuti per la nautica. I tessuti Tempotest Marine sono idro e oleo repellenti, immuni alla formazione di funghi e muffe, resistenti alle macchie, alla salsedine e allo sbiadimento dovuto causata dai raggi UV. www.tempotest.it

Schermata 2015-09-07 a 15.27.04EWOL – HI-SPEED
Hi-Speed dell’italiana Ewol ​​è progettata specificamente per catamarani e monoscafi veloci, con pale speciali che consentono di avere un centro di spinta arretrato e creare un effetto pinna che mantiene l’elica in posizione di bandiera in qualsiasi condizione, anche quando il flusso di acqua è disturbato dall’effetto delle appendici dello scafo. www.ewoltech.it

163-large_defaultMA-FRA – WATERLINE CLEAN
Waterline Clean di Ma-Fra, studiato appositamente per la pulizia della linea di galleggiamento, la disincrosta rapidamente rimuovendo ogni traccia di alghe e ogni altro tipo di sporco. Biodegradabile, può essere facilmente applicato quando la barca è nell’acqua. Viene venduto nella confezione da 750 ml. www.mafra.it

Schermata 2015-09-07 a 15.27.54GOTTIFREDI MAFFIOLI
America’s Cup, Admiral’s, Route du Rhum, Vendée Globe. Queste sono solo alcune delle mitiche regate in cui i partecipanti, a bordo, si avvalgono di sovente delle cime Gottifredi Maffioli, una delle eccellenze italiane nel variegato panorama della nautica internazionale. Le cime, adatte a tutti gli usi (scotte, drizze, ormeggio…) sono decisamente hi-tech e sono realizzate in materiali quali poliestere, Dyneema, Vectran e Kevlar. www.gottifredimaffioli.com

Schermata 2015-09-07 a 15.28.20TACKING MASTER
Tacking Master è completamente analogico (si tratta di una sorta di “orologio” con due ghiere da ruotare a seconda delle variazioni del vento): necessita soltanto di una bussola a bordo. Questa vi servirà per prendere i gradi del vento e della boa in modo da impostare il dispositivo. La visione d’insieme sul quadrante aiuterà il tattico o timoniere a visualizzare tutti i più importanti dati di direzione, al fine di essere meglio preparati ad ogni cambiamento di direzione del vento e valutare in tempo reale i “buoni” e gli “scarsi”. www.nauticplace.com

Schermata 2015-09-07 a 15.29.10RAYMARINE – RAY 50, 60, 70
Le nuove radio VHF di Raymarine Ray50, 60 e 70 incorporano altoparlanti sofisticati e microfoni con cancellazione del rumore. Sono semplici da utilizzare grazie all’interfaccia Lighthouse e la buona visibilità è garantita dal display ad alto contrasto. Il modello di punta (Ray70) integra anche un ricevitore AIS oltre che il GPS. L’interfaccia con gli altri sistemi di bordo avviene tramite protocollo privato Seatalk (esclusivo Raymarine) o NMEA 2000. www.raymarine.it

Schermata 2015-09-07 a 15.30.43ASTRA YACHT – ESAWATCH
Esawatch è uno smartwatch (quindi con tutte le funzionalità di uno smartphone) per regatanti, in grado di fornire con facilità i dati di direzione e vento per valutare le regolazioni delle vele sulla base dei target e delle polari impostate sul dispositivo. Impermeabile, ha un display di 1,54 pollici, si collega agli strumenti di porto tramite un multiplexer wi-fi. www.astrayacht.com

Schermata 2015-09-07 a 15.30.49SEATEC – BLIZZARD
Dalla montagna… alla barca. Questa è Blizzard, la bicicletta elettrica (con controllo intuitivo dell’accelerazione) pieghevole da 20 pollici prodotta da Seatec. Ergonomica e compatta una volta piegata, è dotata di batteria 36 V (8,7 A) agli ioni di litio, che offre una capacità del 30% in più rispetto ai tradizionali sistemi a 24 V. www.svb-marine.it

Schermata 2015-09-07 a 15.31.36GARMIN GPSMAP 7400
I nuovi multifunzione Garmin GPSMAP 7400, (disponibili con display touchscreen da 7”, 8”, 10” , 12” e 16” con pinch-to-zoom) oltre a una serie di funzioni indispensabili per la navigazione (meteo, radar, digital switching…), integrano avanzate funzionalità da regata quali Laylines, Pre-race Guidance, Race Timer, Starting line. www.garmin.com/it-IT/esplora/marine

VERNICI TOP – HEMPEL, JOTUN, VENEZIANI
Ai Saloni di Cannes e Genova potrete trovare il meglio delle vernici per la vostra barca. A cominciare dai prodotti della danese Hempel (www.hempel.it), azienda che quest’anno festeggia i cento anni di attività, oppure della norvegese Jotun (www.jotun.com/it/it), che dal 1926 continua a sviluppare la sua gamma di prodotti all’avanguardia per la manutenzione e la cura della barca. O se preferite rimanere in Italia, perché non optate per le vernici Veneziani (www.venezianiyacht.it), sulla piazza da ben 145 anni? La longevità di queste aziende è sinonimo della qualità dei loro prodotti.

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GALLERY Spettacolo Primavela, il futuro della vela è qui

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A31V5390La grande festa della vela italiana Under 12 è giunta al termine: oltre 350 i ragazzini che si sono sfidati nelle acque del lago di Como, a Dervio, in occasione della Coppa Primavela. Successi finali per Anselmo-Cucco (L’Equipe U12), Alessandro Melis e Marco Guida di Ronza (Techno 293), Marco Franceschini, Marco Gradoni e Agata Scalmazzi (Optimist). Da giovedì, sempre a Dervio, largo alle regate dei Campionati Nazionali Giovanili classi in doppio, riservate ai migliori Under 19 del panorama italiano.

FACCE DA PRIMAVELA (credit MARCO MASSETTI / AGNETWORK / FIV)

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IL BILANCIO
Una Coppa Primavela che va in archivio con i suoi grandi numeri e le centinaia di sorrisi che per tre giorni hanno trasformato Dervio nella sede dei “giochi della gioventù” della vela italiana. Un microcosmo colorato di barche, tavole, mute, guanti, carrelli, pulmini, giubbotti salvagente e visiere, un’allegra e contagiosa carovana, spot perfetto per uno sport ideale per la crescita e l’educazione delle nuove generazioni, per vivere a contatto con gli elementi e imparare a rispettarli. Poi ci sono anche le regate, chiaro, e quelle cui abbiamo assistito in questi tre giorni hanno evidenziato degli Under 12 di talento e dalle grandi prospettive, sempre che – sia ben inteso – continuino a divertirsi nell’andare a vela, aspetto basilare per crescere e migliorarsi. Giovani come Marco Franceschini della Fraglia Vela di Riva del Garda, Marco Gradoni del Club Nautico Fanese G. Vivani e Agata Scalmazzi della Fraglia di Riva, i primi classificati delle tre categorie in cui erano divisi gli oltre 230 Optimist in regata sul lago di Como (rispettivamente Coppa Primavela, Coppa del Presidente e Coppa Cadetti), oppure come Nicolò Anselmo e Giacomo Cucco del Circolo Nautico Loano, primi nella classe L’Equipe Under 12, e Alessandro Melis del Windsurfing Club Cagliari e Marco Guida di Ronza del Nauticlub Castelfusano, che hanno vinto le due classifiche delle tavole Techno 293 (rispettivamente Coppa del Presidente e Coppa Primavela). Menzione e premi speciali inoltre per Sofia Renna del Circolo Surf Torbole (prima femmina Techno 293 Coppa del Presidente), Lucia Napoli della Lega Navale Italiana di Carloforte (prima femmina Techno 293 Coppa Primavela), Margherita Pezzella e Letizia Maltese del Circolo Velico Torre del Lago Puccini (primo equipaggio femminile L’Equipe U12), Giada Babini (prima femmina Optimist Coppa Primavela) e Beatrice Sposato del Club Velico Crotone (prima femmina Optimist Coppa del Presidente) e Massimiliano Antoniazzi dello Yacht Club Adriaco (primo maschio Optimist Cadetti).

Marco Massetti/AGNetwork/FIV

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