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A caccia di barche usate: una dinastia chiamata First

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La gamma First storicamente è stata la linea sportiva della casa Beneteau. Quella con la quale il colosso francese ha combattuto sui campi di regata contro una concorrenza agguerrita rappresentata dai vari competitor, tra cui possiamo sicuramente annoverare X-Yachts e Grand Soleil. Su una fascia di prezzo meno elevata rispetto agli ultimi due cantieri citati (anche a causa di una qualità delle finiture mediamente più bassa), i First sono però protagonisti da decenni nel mondo delle regate ed in quello della crociera sportiva. Non tutti i modelli sono stati vincenti, ma alcuni rappresentano delle pietre miliari del concept performance-cruise. Su Topboatmarket ne abbiamo trovati diversi in vendita a condizioni e prezzi interessanti.

First 40.7

Possiamo definirlo probabilmente come il più riuscito dei First. La firma di Farr ha fatto del 40.7 una barca vincente per numerose stagioni nei campi di regata di tutto il mondo. Non solo performance ma anche una buona abitabilità interna e un pozzetto che coniuga le esigenze di un equipaggio con quelle della vita in crociera. Ha avuto successo sia nelle regate a bastone che in quelle d’altura. GUARDA QUI IL MODELLO IN VENDITA

First 36.7

Potremmo considerarla come la sorella più piccola del 40.7. Il First 36.7 infatti ha le medesime caratteristiche tecniche: grande reattività con vento leggero, impegnativo con vento forte, un buon layout delle manovre di coperta e volumi interni buoni anche per una comoda crociera. E’ una barca che ha riscosso un buon successo di critica e pubblico ed è stata prodotta in moltissimi esemplari. Nel valutare l’usato occorre fare attenzione a quelli che hanno fatto molto charter. GUARDA QUI IL MODELLO IN VENDITA

First 35

E’ uno dei modelli più recenti della gamma First. Lanciato sul mercato subito dopo il 34.7 (barca questa non particolarmente riuscita), ha raccolto buoni risultati sui campi di regata anche se non è stata vincente come i due modelli citati in precedenza. La linea estetica però è molto gradevole e rappresenta un’evoluzione netta rispetto ai progetti storici del cantiere. Dal punto di vista velico la barca è abbastanza equilibrata, molto a suo agio nel vento medio. Buona la volumetria interna, finiture piuttoso basilari. GUARDA QUI IL MODELLO IN VENDITA

First 31.7

Una barca eccezionale sotto molti aspetti. Disegnata da Finot, ha la stessa opera viva del Figaro 1 ed eccellenti qualità veliche sia con vento leggero che con vento forte se si riesce a prendere le giuste misure. Se condotta e regolata al meglio riesce ancora oggi a dare soddisfazioni nelle regate di circolo e non solo. Dal punto di vista croceristico può essere apprezzata da un pubblico sportivo, la volumetria interna non è da vero cruise. GUARDA QUI LE QUOTAZIONI DELL’USATO

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Ancora incagliata, che noia! Liberiamola in poche mosse

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Ancorarsi su fondali rocciosi comporta sempre il rischio che l’ancora vada ad incastrarsi e divenga problematico il suo recupero. Spesso infatti, durante le crociere estive, capita di dare fondo in baie molto affollate, a stretto contatto con altre barche senza conoscere la disposizione delle ancore sott’acqua. È assai più frequente il caso di un’ancora, che abbia fatto presa sulla catena di un altro yacht, con effetti spesso deleteri sul buon umore del malcapitato che si vede spedare la sua ancora che non aveva intenzione di salpare.

COME LIBERARE L’ANCORA INCAGLIATA

II tender può essere assai utile per disincastrare un’ancora che abbia catturato la catena di un vicino; in questo caso, oltre all’anello già visto, si può utilizzare anche un lungo cavo affondabile fatto passare a doppino attorno alla vostra catena dell’ancora, tenuta sempre in sufficiente tensione così che il cavo possa passarvi sotto. Dopo essersi portati in posizione opposta allo yacht, a buona distanza per avere un buon angolo di tiro, e avere a più riprese fatto ritmicamente trazione su di un capo per volta del doppino (così da accrescere la possibilità che scorra fin sul diamante), si molla sulla catena e si recupera dal tender. In effetti è bene che sul battellino vi siano almeno due persone, una ai remi o al fuoribordo e una al doppino.

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Ciak si vola! Anche l’Open Bic decolla sui foil

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Ciak, si vola! Se lo hanno fatto i laser, lo stanno facendo gli Optimist, perché il foil non può approdare anche su altre derive? Sarà solo questione di tempo e vedremo campionati di barche-prototipi volanti (oltre ai già esistenti Moth)? Alle Bermuda oltre alle manovre in vista della prossima America’s Cup succede anche dell’altro: un Open Bic dotato di foil ha spiccato il volo. Questa piccola deriva, che in teoria avrebbe dovuto sostituire l’Optimist ma ha avuto mediamente poca fortuna, potrebbe quindi vivere una nuova vita. Nelle immagini che vi proponiamo, realizzate da Peter Stephinson, possiamo osservare il foiling super stabile di questa piccola deriva.

Pubblicato da Peter Stephinson su Giovedì 27 aprile 2017

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Cinque consigli per scegliere il nome della vostra barca

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condomSiete alla ricerca del nome giusto da dare alla vostra barca nuova? O vi state scervellando per trovare un nuovo nome per la barca usata che avete appena acquistato (sempre che non siate superstiziosi)? Capiamo perfettamente il vostro stato di empasse e la consapevolezza di come sia stato più facile scegliere il nome di vostro figlio o di vostra figlia. D’altronde non esistono, come per i bambini, libri dal titolo “I migliori nomi per la vostra barca” per aiutarvi a trovare quello che calza a pennello sul vostro scafo. Tra i nomi più apprezzati ci sono i giochi di parole, io per esempio ricordo Strambo ma non scemo, Giusta Rotta, Così Fun Tutte (ovviamente per un Fun), Alla deriva, Ciccione Viaggiatore, S…bronzo di Riace, Scafoide, Totanic, Va Lentina. Molto divertenti sono anche i nomi che ricordano la spesa effettuata: Grazie Papà, Grazie Mario, Alla faccia della banca, Causa del divorzio, Cioloiot, Ciucciaeuro. Potete essere amanti delle poesia e preferire un nome romantico, o optare per un nome in lingua straniera piuttosto che avere a cuore la scelta di parole in italiano. Talvolta i nomi hanno rimembranze culturali: Andromeda, Stella Polare, L’Italia s’è desta. O augurali: Vento in poppa, My dream, Ti volevo, A bombazza, A Remengo . Molto diffusi sono quelli speranzosi: Gioia, Waterlive; A life in the Sun; Corazon Partido.

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La questione non è semplice e per questo proviamo a darvi cinque consigli per aiutarvi a scegliere il nome giusto:
1. Decidete un tema. Se preferite un nome spiritoso o romantico, con un’ambientazione marina o una connotazione personale.

2. Sbirciate online cercando sui motori di ricerca parole come “nome divertente barca vela” “gioco parole nome barca”. Potreste trovare qualche utile suggerimento.
3. Scrivetevi su un foglio i nomi che più vi piacciono e ripeteteli più volte ad alta voce: ogni tanto nomi che sulla carta sembrano andare bene, una volta pronunciati non hanno lo stesso effetto.
4. Ponetevi come obiettivo finale quello di arrivare a una lista di cinque nomi e provate a giocare con le parole creando diminutivi o associando i nomi con aggettivi particolari, che magari possono creare doppi sensi.
5. Cercate un nome che abbia un significato particolare per voi per non correre il rischio di avere fatto la stessa scelta di altri armatori ma che allo stesso tempo non sia difficile da comprendere per le comunicazioni via VHF.

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Scegli, compra & noleggia sotto al sole di uno dei golfi più belli del mondo

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Al TAG Heuer VELAFestival le banchine si trasformano in un megastore all’aperto, dove alla luce del sole del Tigullio potrete scegliere i migliori accessori per attrezzare al meglio la vostra barca in vista dell’estate. Non avete una barca? Non c’è problema, i migliori operatori di charter saranno lì per presentarvi le loro offerte!

SCEGLI E COMPRA
Passeggiando lungo la calata del porto di Santa Margherita troverete anche decine di stand per osservare da vicino il meglio degli accessori, le ultime novità delle velerie, (North Sails, Quantum, Elvstrom e Zadro) e tanti servizi per voi e per la vostra barca. Il VELAFestival è infatti il posto giusto per fare shopping se avete bisogno di rifarvi il vostro guardaroba da marinaio (tra gli altri ci sono Musto, Helly Hansen, Sea Storm e le borse di RiVelami); se avete intenzione di aggiornare la vostra attrezzatura di coperta (Gottifredi e Maffioli per le cime di bordo, Velamania con i marchi che rappresenta in Italia ovvero Selden, Tylsaka, Spartite, Tef Gel, Starbrite; Plastimo per le bussole, Brunton’s Propellers per le eliche, Exit Carbon per l’attrezzatura in carbonio, Ceredi se volete osservare da vicino il teak sintetico, Aermarine se avete bisogno di un nuovo tender o Bikeko se cercate una bicicletta pieghevole per la vostra barca; Solbian per i pannelli solari, Bcool Engineering per i sistemi di riscaldamento Webasto.

Ci sarà anche il “re delle delfiniere” Gold Service Rigging rivenditore di Winderful, Unibow e Stinger) o se volete aggiungere qualche nuova chicca all’elettronica di bordo avrete l’imbarazzo della scelta tra i migliori prodotti di Garmin, Raymarine e NKE Electronics. Ma non solo, potrete trovare anche una vasta scelta di servizi, dalle assicurazioni con Pantaenius al lavaggio delle vele con Parasciani, dai refitting di De Cesari ai servizi di broker di Media Ship e Abayachting.

SCOPRI LA TUA FUTURA BARCA A NOLEGGIO
Osservando le barche in banchina potrete scegliere quale sarà quella che noleggerete quest’estate, anche in flottiglia o alla cabina. Potrete visitare le barche e farvi guidare dagli esperti di Kiriacoulis, TCT, Dea dei Mari, Arundel Yachting, Havana Charter, Equinoxe, Crociere a Vela Favero, Sail&Dive che vi consiglieranno il modello giusto e l’itinerario migliore in Mediterraneo e nei mari del mondo per le vostre prossime vacanze. Oppure se nei vostri programmi c’è quello di prenotare un corso di vela, di navigazione, o se state cercando un corso estivo per i vostri bambini, rivolgetevi a Sea-Master o se volete provare un’esperienza in kayak avrete a disposizione tutta l’esperienza di Tuilik e del suo patron Guido Grugnola.

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Ancora Francesco Marrai! A Hyeres il livornese è d’argento, ma l’Italia piace

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Foto Jesus Renedo

Se son rose fioriranno, ma intanto la vela azzurra, nei suoi esponenti più giovani, cresce e ottiene buoni risultati. Francesco Marrai è sicuramente uno degli esponenti di spicco di una leva che ha iniziato con il piglio giusto il nuovo quadriennio olimpico, andando a centrare risultati importanti nei campi di regata che contano. Dopo la vittoria al Trofeo Princesa Sofia di Palma, Marrai chiude infatti secondo la tappa di Coppa del Mondo di Hieres, dopo avere terminato la medal race quinto. Se vogliamo c’è qualche rimpianto, dato che il livornese partiva in testa alla classifica, ma è riuscito comunque a salire sul podio dopo una medal race complessa che lo ha visto leggermente in ritardo in partenza.

Risultati finali anche per il Singolo Paralimpico 2.4, che ha chiuso la serie di 10 prove con un bel risultato per la vela italiana: grazie a una notevole regolarità nei piazzamenti – mai oltre il sesto posto – Antonio Squizzato, già azzurro in tre edizioni delle Paralimpiadi e seguito a Hyeres dal Tecnico Filippo Maretti, ha conquistato la medaglia d’argento dietro il francese Seguin, risultato che fa ben sperare in vista dei prossimi Para World Sailing Championships, in programma a Kiel, in Germania, a fine giugno.

Per quanto riguarda gli altri azzurri in acqua a Hyeres, Mattia Camboni ha chiuso quinto tra gli RSX, Crivelli Visconti-Togni sesti nel 49er, Tita-Banti ottavi nel Nacra 17. Bene anche Silvia Zennaro, che chiude sesta nel Laser Radial, ed Elena Berta-Sveva Carraro, quinte nel Doppio 470 femminile.

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Una barca usata come nuova? Si può. Parola di Davide Zerbinati

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davide zerbinati
Il mercato dell’usato è quello che, anche in tempi di crisi, non muore mai.
Ma per districarsi con successo in questo vasto mondo, dove si alternano grandi occasioni e grosse fregature, è necessario, per chi compra, conoscere i punti sensibili di un’imbarcazione e sapere valutare l’impatto che l’usura di questi può avere sulla compravendita.

Chi è ZERBINATI Lo studio Zerbinati è attivo dal 1998. In 20 anni di attività ha periziato circa 3600 barche, 1000 modelli. Il know how di Davide Zerbinati (sopra) viene dall’esperienza come costruttore, navigatore e manutentore

Chi invece la barca usata ce l’ha già, ma la vuole vendere, per sperare di fare un buono affare deve avere seguito alcune regole di buon senso per quanto riguarda la manutenzione. Con l’aiuto e i consigli di Davide Zerbinati, Ingegnere ed Architetto Nautico, passiamo ai raggi X le criticità dell’usato per capire i punti dove focalizzare la nostra attenzione, indipendentemente se siamo già proprietari di una barca o abbiamo intenzione di comprarla.

Ne approfitteremo anche per tracciare alcune regole generali di buon condotta per preservare al meglio alcuni punti sensibili, come carena, albero, sartie e motore. Analizzeremo inoltre in che misura lo stato di questi elementi influenza la valutazione economica di una barca.

I PUNTI SENSIBILI DI UNA BARCA

Prendiamo in considerazione una barca con oltre 10 anni di vita, non utilizzata in regata. Considerando una manutenzione costante, le vele possono essere molto usurate, il motore avrà circa 700-1200h  e se è un Sail Drive è facile che per ragioni assicurative vi sia da mettere mano alla membrana della trasmissione, in quanto è consigliato dai costruttori di cambiarla ogni sette anni.

Potrebbero essersi accumulati diversi strati di antivegetativa, per cui sarà necessario portare a zero la carena (a gelcoat). La deriva se è in ghisa, potrebbe avere diverse fioriture di ruggine, così come il timone, qualche bollicina di osmosi (il timone ne è quasi sempre soggetto).


Anche il teak, se mal curato o mal spazzolato, potrebbe avere bisogno di extra cure
. Non si troveranno grosse usure che richiedono spese ingenti, come il cambio di motore o di sartiame, fatto salvo magari un po’ di elettronica obsoleta. Di fatto una barca di 10-12 anni ben tenuta rappresenta il miglior affare: è ancora fresca, si è svalutata, può offrire ancora 5 anni di divertimento senza spese ingenti.

IL CAMBIO SARTIE: CON CHE FREQUENZA?

Non esiste una regola standard, ma una di buon senso. Una barca da regata, con sartiame in tondino o PBO, usata spesso, richiede un cambio ogni 7-10 anni. Il sartiame spiroidale 1×19 può arrivare fino a 15-20 anni max con un uso medio stagionale. Il dyform (spiroidale a basso allungamento) qualcosa di più.


Seppur il sartiame subisce sempre dei cicli, anche con la barca in porto, è chiaro che quello di una barca che ha navigato molto, risulterà più sollecitato. Va precisato che quando si cambia il sartiame va sostituita anche la ferramenta dell’albero.

E’ infatti questa, spesso, il punto debole: arridatoi, coppiglie, terminali crocette, si danneggiano per stress o corrosione. Un’ispezione regolare, almeno una volta all’anno è il minimo per un buon skipper. Oggi grazie agli ultrasuoni, è facile controllare il tondino, mentre per il sartiame classico il costo delle radiografie è antieconomico.

PRESERVARE LA CARENA

La miglior condotta è tenere la barca in secca 2-3 mesi all’anno, per farla asciugare. Con le barche più anziane i tempi di sosta andrebbero allungati. Quando la barca ha 10-15 anni occorre rimuovere e portare a gelcosat e applicare un ciclo preventivo antiosmosi. E’ importante però che venga misurata l’umidità prima dell’applicazione del ciclo, cosa che deve essere fatta con strumenti professionali e non giocattoli.

MOTORE: OCCHIO A QUESTI COMPONENTI

Lo scambiatore di calore è la prima cosa da controllare, così come le sue parti connesse, e quindi la girante e la sede del corpo pompa o il rasier (collettore di scarico), dove è facile avere delle corrosioni. Un difetto in uno di questi componenti comporta un surriscaldamento e quindi possibili danni seri al motore.


In seconda battuta la parte elettrica.
 Alternatore, motorino d’avviamento. Infine un occhio alla trasmissione e alla tenuta dell’asse, così come al cavo acceleratore e al cavo delle marce. Soprattutto nel caso del sail drive va verificato spesso che l’olio non sia emulsionato. Perché è facile che si rompa il paraolio dietro l’elica facendo entrare l’acqua nel piede, creando anche corrosione. 

CHE DOLORE IL PONTE IN TEAK

Spesso il teak viene considerato un valore aggiunto senza rendersi conto che in realtà, per il suo costo, può essere una criticità importante per una barca usata. Più teak c’è in pozzetto o in coperta, più una manutenzione non impeccabile può fare crollare il prezzo della barca.


Chi possiede una barca in teak deve tener presente che per mantenere il ponte in ordine deve operare una manutenzione continua e regolare
. Tutti gli anni il teak va spazzolato e curato se vogliamo che sia un valore per la nostra barca.

ALBERI IN CARBONIO VS ALLUMINIO

L’albero di alluminio è molto semplice. Se anodizzato, vanno verificati i rivetti e la corrosione. Se dipinto invece il difetto è più estetico che altro. Tutti i rivetti e le parti inox alluminio, andrebbero isolate con paste tipo Tef gel o Duralac.

Per il carbonio il discorso è diverso, in quanto sono spesso soggetti a forte usuara e quindi bisogna fare gli ultrasuoni sul profilo, in particolare alla testa albero, agli attacchi crocetta e alla base. E’ facile trovare infatti delle delaminazioni.

Un’ispezione interna con telecamera permette di verificare i punti critici. Anche sul profilo in carbonio la corrosione è in agguato, perché il materiale  conduce e quindi antenne e parti in accoppiaggio con altri metalli, vanno smontate.

SCOPRI TUTTE LE ULTIME NEWS DI TECNICA E ACCESSORI

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VELAFestival: dove, come, quando, tutto quello che c’è da sapere

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Vuoi venire al VELAFestival e ti piacerebbe essere aggiornato sul calendario degli eventi, sui luoghi, sul programma della manifestazione e sulla VELACup? Bene, abbiamo già pensato a tutto, ti basterà scorrere la rassegna che segue e sarai informato su ogni posto, sugli orari e su tutto quanto riguarda la grande festa della vela.

Dove
In una location d’eccezione, Santa Margherita Ligure, uno dei porti naturali e una cittadina  tra le più affascinanti d’Italia, a due passi da Portofino.

Quando
Da giovedì 4 maggio a domenica 7 maggio. L’ingresso è gratuito.

A che ora
L’area espositiva è aperta ogni giorno dalle 10.00 alle 19.00 (giovedì 4 maggio apertura ore 12; sabato 6 maggio chiusura ore 24; domenica 7 maggio chiusura ore 18).

Parcheggio
Sono oltre 1000 i posti auto disponibili a Santa Margherita, tra quelli sul lungomare e nei parcheggi dislocati in tutta la cittadina.

Guida e aggiornamenti 24/24
– Informazioni on line continue sul sito giornaledellavela.com e su www.velafestival.com

ORMEGGI & IMBARCHI
Puoi ancorare la tua barca nella rada del porto  di Santa con servizio di navetta (VHF 72).
I porti più vicini sono quelli di Rapallo, Chiavari e Lavagna. Se cerchi o offri imbarco, guarda
on line su velafestival.com o direttamente in banchina a Santa.

ISCRIZIONE ALLA VELA CUP
Direttamente al VELA Cup point in banchina (sino a venerdì 5 maggio ore 21) e su velafestival.com iscrizione on line con pubblicazione gratuita sulla bacheca on line delle barche iscritte.

CON LA VELAFESTIVAL CARD Sconti, facilitazioni, VANTAGGI e un regalo
Ingresso gratuito, sconti, offerte, accessi e facilitazioni. Tutto questo è la VELAFESTIVAL CARD, la tessera gratuita, che vi consente di ottenere un mare di vantaggi dentro e fuori la grande festa della Vela dal 4 all’7 maggio. Per registrarti  basta recarsi agli Info Point del TAG Heuer VELAFestival o sul sito velafestival.com.Se presenti agli Info Point questa copia del Giornale della Vela ti viene consegnata assieme alla VELAFestival Card, un regalo, una sacca in tessuto griffata TAG Heuer VELAFestival.

I VANTAGGI DELLA VELAFESTIVAL CARD:
– accedere sempre all’area Hospitality
– partecipare a tutti gli eventi
– sconti sulle consumazioni nella terrazza TAG Heuer Relax, bar con servizio di cucina
– sconti nei ristoranti e locali convenzionati
– sconti negli alberghi convenzionati
– il privilegio nella visita alle barche
– sconti sugli acquisti con gli espositori convenzionati
– servizio navetta per chi àncora nel porto (VHF 72)
– partecipare a estrazioni di premi
– sconto, fino ad esaurimento, di 3 euro al giorno nel parcheggio Miramare

I GRANDI EVENTI
GRANDI MARINAI Gaetano Mura intrervistato da Matteo Miceli. Dalle ore 15 venerdì 5 maggio.
 IL VELISTA DELL’ANNO La giornata dei campioni, venerdì 5 maggio dalle ore 19, per conoscere e incontrare i vincitori.
VELA CUP REGATA La veleggiata a mare per tutti Golfo del Tigullio: sabato 6  maggio.
VELA CUP PREMIAZIONE La grande festa della premiazione sabato 6 maggio dalle ore 19.
VELA CUP PARTY La grande festa con cibo, drink e musica per tutti in banchina: sabato 6 maggio dalle ore 19.
VELA CUP REGATA La veleggiata a mare per tutti Golfo del Tigullio: domenica 7  maggio dalle ore 10.
SCOPRI  L’ELETTRONICA DEI CAMPIONI. domenica 7 maggio ore 11 grandi velisti vi svelano i segreti dell’uso dell’elettronica
CACCIA AL TESORO domenica 7 maggio ore 14 grande Caccia al Tesoro sulla spiaggia e in banchina, gratis per tutti.
ESPOSIZIONE
LE BARCHE PIÙ BELLE DEL MONDO Barche cabinate: le novità.
SCEGLI E COMPRA Accessori, attrezzature abbigliamento…
BARCHE CULT Classic Cult della storia dello yachting.
LA GRANDE MOSTRA Uomini, barche, regate, avventure.
LE BARCHE DELL’ESTATE Scopri la tua futura barca a noleggio.
SOLO PER I TUOI OCCHI I grandi video & film di vela.
GRANDI OCCASIONI Barche usate per tutte le tasche.
VELA CUP EXPOSITION Le barche della festa in mare.
VELA PER TUTTI Derive, Cat, Kite, Surf, Sup, Gonfiabili.
RELAX&BUON CIBO Con vista sul golfo più bello del mondo.

ATTIVITÀ
SCUOLA PER TUTTI Uscite in deriva con istruttori. Scopri i trucchi dei veri marinai.
SCUOLA DI PIRATI Storie e attività per la gioia dei bambini.
SCUOLA PER TUTTI-2 Uscite in Sup&kayak con istruttori.
PROVALE IN MARE In mare con le Derive,sup, cat, surf esposte.
TERRAZZA TAG HEUER Relax&buon cibo in terrazza sul mare.
APERITIVO DEI MARINAI Happy Hour vista mare con musica.

EVENTI ALL DAYS
INCONTRI RAVVICINATI-1 Parlano gli specialisti, grandi velisti,
marinai & scrittori di mare.
HALL OF FAME Grande mostra per i 25 anni del Velista dell’Anno.

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Le 20 veliste più belle del mondo – FOTOGALLERY

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veliste-belleChi ha detto che la vela è uno sport per vecchi lupi di mare erosi dal sale? In questa gallery che vi proponiamo (le foto le abbiamo recuperate facendo un giro sul web) vi mostriamo quelle che secondo noi sono le… 20 veliste più belle del mondo. Siete d’accordo con noi? Ah, giusto per mettere le mani avanti: non dateci dei maschilisti! Stiamo preparando anche una top 20 dei velisti più belli del mondo!

LE 20 VELISTE PIU’ BELLE DEL MONDO




















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Avventure, tendenze, personaggi e… tanti vantaggi e regali al VELAFestival! Il nuovo numero del Giornale della Vela è in edicola e in digitale!

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Benvenuti a bordo del numero di maggio del Giornale della Vela, in edicola e in digitale.

Un numero davvero speciale: presentando agli Info Point del TAG Heuer VELAFestival di Santa Margherita (4-7 maggio) la copia della rivista, vi verrà consegnata (assieme alla VELAFestival Card, con cui beneficerete di sconti, offerte, accessi e facilitazioni) in regalo, una borsa in cotone griffata TAGHeuer VELAFestival.

Questo, e molto altro, troverete nel numero di maggio del Giornale della Vela. Scopritelo in anteprima con noi, ecco alcune “chicche” che troverete…

1. LA GRANDE GUIDA DEL VELAFESTIVAL
Alla quinta edizione del TAGHeuer VELAFestival e alla quarta edizione della TAGHeuer VELA Cup è presente tutto quello che un velista sogna di vedere, toccare con mano, scoprire, ritrovare, conoscere. Il Giornale della Vela è web, è carta, e il VELAFestival è la rappresentazione concreta, tangibile, di tutto ciò che ogni giorno, e tutti i mesi in edicola, vi raccontiamo. Per voi una grande guida in modo tale da non perdervi nessuna chicca. Dagli incontri con i grandi velisti alle attività in mare e a terra, dalla mitica VELA Cup al Velista dell’Anno, dalle barche che vedrete in anteprima assoluta al relax e al buon cibo.

2. COSA USEREMO NEL FUTURO, COSA FINIRA’ NEL DIMENTICATOIO?
In futuro se non cambiano le cose chi adotterà la bandiera italiana? E quando avere il motore elettrico sarà normalità? Ecco la nostra classifica semiseria delle tendenze nella nautica a vela, quello che non useremo più, cosa sarà sempreverde e ciò che invece andrà gradualmente in disuso.

3. VINCENZO ONORATO: DIO MI HA VOLUTO COSI’. VELISTA
“Quella volta che andai in coma etilico con Dennis Conner”, “Il Paradiso è un lasco con 30 nodi” e molto altro. Intervista a Vincenzo Onorato, Gran Premio VELAFestival alla carriera. L’armatore napoletano come non lo avete mai conosciuto.Venite a incontrarlo a Santa, il 5 maggio!

4. LA RIVOLUZIONE DELLE VELE IN DACRON
La North Sails assesta un forte scossone al mondo della crociera: sta per arrivare il nuovo Dacron Nordac 3Di, monopezzo, extrarigido e ultra performante. Siamo stati ai Caraibi a Virgin Gorda per provarle

5. CAPRICORNO, LA BARCA MAGICA CHE SA FARE TUTTO
Capricorno è un nome che, per chi conosce la storia della vela italiana e quella dello yachting internazionale, significa molto. Un nome che evoca grandi sfide e un’epoca forse andata, quella di una generazione di barche ed armatori che hanno fatto la storia dell’altura. Il Reichel Pugh 78 da racer estremo ad explorer gira mondo grazie al restyling di Nauta Design.

6. HO SBARCATO IL MOTORE E SONO PARTITO
In navigazione per le coste sudafricane senza motore e con un pugno di strumenti, su un vecchio 10 metri a chiglia lunga. Nérée Cornuz si sta preparando al Golden Globe Race 2018 nel modo più naturale: navigando. Ci ha raccontato, con il suo linguaggio colorito, tutte le sue peripezie.

7. LE NOSTRE PROVE
Abbiamo provato per voi il nuovo Elan GT5, un “Gran Turismo” per andare al mare: il nuovo 42 piedi del cantiere sloveno è un innovativo “sportivo di lusso” con una carena performance ma interni e tuga perfetti per l’uso in crociera. Poi abbiamo assistito a uno speed test davvero particolare: ICE 52 contro ICE 52, due versioni a confronto del tecnologico racer-cruiser made in Italy. Vi raccontiamo come è andata.

8. UN SALI&SCENDI IN TOTALE SICUREZZA
La recente tragedia di Bethany Smith, la diciottenne caduta dall’albero di un 60 metri e morta pressoché sul colpo (purtroppo si tratta solo dell’ultimo episodio di una lunga lista: anche nel 2009 a Genova l’esperto rigger Giuliano Gallo morì a seguito di una caduta), ha riportato alla ribalta un tema mai troppo approfondito. Ripercorriamo assieme al rigger Fabio Moncalli tutti gli step necessari a una salita (e discesa) sull’albero senza farsi (e fare) male e poi tutti controlli da effettuare.

9. COPPA AMERICA, E’ TEMPO CHE LA RESA DEI CONTI ABBIA INIZIO
Il 26 maggio alle Bermuda i Signori della Coppa vanno in acqua e provano a dimostrare che l’evento sportivo più antico dell’era moderna può ancora appassionare e raccontare qualcosa di interessante. Noi vi diciamo tutto sui partecipanti, sugli italiani in gara e ci azzardiamo a fare delle previsioni.

10. CINQUE COSE DA SAPER FARE QUEST’ESTATE IN BARCA (SE NON VOLETE AVERE PROBLEMI)
Girante, ancora incastrata, piomba malandata, terzaroli difficoltosi, winch bloccato. Vi spieghiamo in dettaglio cosa fare con queste cinque situazioni così da risolverle brillantemente da soli.

Ricordate, ci sono anche tanti altri buoni motivi per non perdere il nuovo numero di maggio del Giornale della Vela. In edicola, su iPad, iPhone e su tutti i tablet e gli smartphone Android.

ABBONATI SUBITO!

SCARICA IL PROGRAMMA DEL TAG HEUER VELAFESTIVAL

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Campionato Nazionale Ionio e Basso Tirreno: vittoria a Joy, ma che belle le regate in Sicilia!

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La flotta del Campionato Nazionale basso Tirreno ed Ionio. Foto Claudia Cuffaro

Si è concluso nelle acque siciliane Termini Imerese il  Campionato Nazionale Basso Tirreno e Ionio, organizzato dal Vela Club e dalla LNI, evento dedicato all’altura che ha visto in acqua le imbarcazioni di punta siciliane darsi battaglia per una tre giorni di regate con cinque prove portate a termine.

Presenti alcune delle migliori imbarcazioni dell’isola, tra cui il Grand Soleil 37 Sagola Biotrading di Beppe Fornich con i colori dello Yacht Club Favignana , il Grand Soleil 40 Alvarosky di Francesco Siculiana, il Vismara 41 QQ7 di Michele Zucchero e il J122 Joy di Giuseppe Cascino a guidare la nutrita rappresentanza della flotta palermitana, il First 35 Squalo Bianco di Concetto Costa dal Nic di Catania. In acqua anche, presente in buon numero, la flotta Gran Crociera impegnata in una tre giorni di regate costiere.

Una di quelle che potremmo definire “regate per tutti”: tra le boe per le imbarcazioni più tirate con equipaggi più numerosi e tecnici, in veloci percorsi costieri per chi invece, magari con equipaggio ridotto, ha deciso comunque di partecipare e vivere lo spirito della regata. Le condizioni meteo sono state, anch’esse, per tutti, confermando come le regate in Sicilia possano offrire un ampio ventaglio di condizioni: una prima giornata con vento dai quadranti occidentali che ha oscillato dai 12 ai 18-20 nodi con onda formata e due prove che hanno messo a dura prova gli equipaggi. Per il secondo giorno ancora vento da nord-nordovest in calo a 10 nodi per altre due regate. Nella giornata finale sole e temperature prettamente estive, anche se la termica è arrivata meno forte del previsto dando vita a un regata estremamente tecnica. A terra poi non è mancata la tipica accoglienza siciliana a base di buon cibo in banchina e relax per tutti i velisti e gli accompagnatori.

Dopo cinque prove la vittoria overall del Campionato Nazionale Basso Tirreno e Ionio è andata al J122 Joy, seguito dal Vismara 41 QQ7, terzo posto per il Grand Soleil 40 Alvarosky. Classifica invariata per la classi 1-2, mentre per la 3-4-5 la vittoria è andata al First 35 Squalo Bianco, davanti al Grand Soleil 37 Sagola ed al First 34.7 Alboran di Francesco D’Asaro. Per la categoria crociera regata-senior, riservata ad imbarcazioni varate prima dell’anno 2000, la vittoria è andata allo Stag 38 Scursunera di Giorgio Chiri, seguita dallo Stag 38 La Gatta Frettolosa condotta dall’equipaggio della LNI Palermo Centro, terzo posto per il Fax Zuanelli Belfax di Angelo Giuffrè.

Per la categoria Gran Crociera vittoria del Grand Soleil 343 Silver Bullett di Mario Badami, secondo posto per il Comet 45 Wireless di Federico Denaro di Mario Ajello, terzo per il Grand Soleil 40 Euriola.

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Mylius Experience: la VELA Cup su un 76 piedi hi-tech? I fortunati sono loro!

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Succede solo al VELAFestival: volete fare la VELA Cup a bordo di un bolide di 24 metri? Non c’è problema. Vi accontentiamo ed è arrivato il momento di presentarvi i due fortunati vincitori che si sono visti assegnare due posti a bordo del prestigioso Mylius 76 DS Grillo Parlante, l’ammiraglia del cantiere piacentino per partecipare alla VELA Cup di sabato 6 maggio.

A convincere la giuria, composta da una squadra “mista” Mylius/Giornale della Vela, sono stati Giuseppe De Blasio e Paolo Ghisotti. Le loro motivazioni e la loro esperienza in mare sono state i punti che hanno fatto pendere l’ago della bilancia a loro favore. Ma vediamo le argomentazioni con le quali hanno conquistato la giuria.


Così si racconta Giuseppe De Blasio: “
Passione per il mare da sempre. Patente senza limiti dal 2000. Armatore di tre imbarcazioni dal 2001 ad oggi. Attualmente proprietario e comandante di un Oceanis 50 (acquistato nel 2010) con cui navigo in mediterraneo. In procinto di cambiare l’imbarcazione con una nuova barca di almeno 60 piedi”. Mentre è stato sicuramente l’entusiasmo di Paolo Ghisotti a convincere tutti a farlo salire a bordo: “Non ci posso credere!! Una regata con il Mylius! Seguo il Cantiere Mylius da quando  hanno spostato la sede a Podenzano, lo seguo perché sono stato rapito fin dagli inizi dalle sue linee pulite, estremamente moderne, essenziali e raffinate. Sarebbe incredibile poter partecipare alla regata con una eccellenza del made in Italy che sicuramente diventerà un modello per tanti cantieri.  Dei cantieri Mylius ho sempre apprezzato l’entusiasmo e la dinamicità dei soci, soci che seguono i clienti in tutto e per tutto fino a considerarli parte stessa della “Famiglia Mylius”. Provare l’emozione di navigare a bordo del Mylius sarà impagabile ed emozionante e io ci sarò 😜 “.

CHE BARCA E’ GRILLO PARLANTE, IL MYLIUS 76 DS
Il nuovo Mylius 76 DS rappresenta la nuova rivoluzione nella gamma del cantiere piacentino: si tratta della prima barca dotata di deck saloon. La barca è frutto, ancora una volta, della matita di Alberto Simeone. La coperta, caratterizzata da linee pulite, conta su un ampio pozzetto (dove risiedono le due timonerie) e numerose aperture, soprattutto in tuga, per garantire la massima luminosità del quadrato.

Il Mylius 76’ è un fast cruiser-racer dalla grande personalità, appena sotto il limite dei 24 metri, nel quale al raffinato design esterno ed interno si affiancano i migliori materiali e tecnologie, insieme alla cura artigianale di un tempo, per il miglior comfort, piacere e sicurezza di navigazione.

SCARICA IL PROGRAMMA DEL TAG HEUER VELAFESTIVAL

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Intervista alle batterie di bordo: sapete cos’è l’effetto memoria?

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Le batterie non sono tutte uguali e rispondono a funzioni differenti. Anche sulle piccole imbarcazioni è ormai frequente utilizzare due batterie distinte per i servizi e per il motore. Le batterie da avviamento devono fornire per pochi istanti l’energia necessaria al motorino di avviamento del motore e per questo motivo le celle al loro interno sono costituite da piastre sottili vicinissime tra loro. Generalmente, simili batterie sono identificate da sigle come “12 V 100 Ah 500 A” che ne indicano la tensione nominale, la capacità in 20 ore (C20) e la corrente massima erogabile all’avviamento, per un periodo continuo di 30’’ prima che la tensione scenda a 7,2 V. L’ultimo valore è il più importante, se si tratta di batterie di avviamento, mentre per quelle di servizio bisogna controllare il riferimento alla capacità, per conoscere il valore di energia elettrica disponibile per il consumo di bordo.

Le batterie per i servizi sono a scarica lenta e si prestano all’ uso ciclico, dove per ogni ciclo si intende una fase di scarica seguita da una fase di carica. Le batterie si possono collegare fra di loro in tre modi: in serie, in parallelo o, più raramente, (quando necessitano di alte correnti e tensioni) in serie/parallelo.

Cos’è l’effetto memoria?

Si tratta della memorizzazione della carica della batteria. Se un accumulatore non viene caricato completamente ma solo del 50% si perde il restante 50 dall’efficienza dell’accumulatore.

Cos’è l’autoscarica?

Tutte le batterie anche se non vengono adoperate si scaricano lentamente. Il suo valore dipende  da …

SCOPRI DI PIU’

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Raffica! Quando il vento soffia da terra attenzione ai salti di vento. VIDEO

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Nelle giornate in cui il vento soffia intensamente da terra, come può accadere per esempio con la Tramontana in Liguria o la Bora in Adriatico, è molto frequente che l’intensità e la direzione siano piuttosto variabili. La tipica situazione in cui possiamo parlare di vento rafficato e saremo quindi costretti a moltiplicare la nostra attenzione nella conduzione della barca.

L’osservazione della superficie del mare diventa a questo punto basilare per leggere le raffiche che colpiranno le nostre vele. A causa dell’orografia della costa, il vento incontra una serie numerosa di ostacoli: palazzi, colline, qualsiasi cosa si trovi sulla costa influenza l’intensità e la direzione del vento, ed è per questo che andare a vela con il vento che soffia da terra è un po’ più complesso del normale. L’intensità potrebbe passare da 10 a 30 nodi in pochi secondi, la direzione potrà subire salti consistenti, anche di 90 gradi. Come comportarsi?

E’ essenziale avere scotta e carrello randa sempre a portata di mano con i circuiti ben filati, nel caso in cui saremo costretti a lascare velocemente per tenere la barca in controllo. Stessa cosa con la scotta del fiocco: se stiamo navigando di bolina per esempio, e arriva una raffica di scarso con un salto di vento consistente, può capitare che la nostra vela di prua venga messa violentemente a collo, mettendo l’equipaggio in difficoltà.

Nel video che vi mostriamo, postato sulla pagina facebook del navigatore Jean Pierre Nicol, possiamo osservare gli effetti di un salto di vento. Bravo l’equipaggio a reagire prontamente lascando la scotta fiocco e cambiando mura.

Shifty Wind!

Shifty Wind!©Jean-Pierre Nicol – Navigateur

Pubblicato da The Best Of Sailing Videos and Photos su Lunedì 1 maggio 2017

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Terzaroli facili: in crociera con il doppio cunnigham dormi sogni tranquilli

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Gran parte dei nuovi modelli da crociera adotta la presa rapida dei terzaroli, quel sistema per mezzo del quale la borosa a circuito chiuso agisce sia sulla balumina della randa che sull’inferitura. La manovra si effettua da soli dal pozzetto, la zona più protetta della coperta, ed evita così di dover andare all’albero per incocciare la nuova mura. Un grande vantaggio soprattutto con condizioni di mare impegnative, quando muoversi sul ponte non è per niente agevole né sicuro.

Per chi non dispone di questo sistema, esiste un’alternativa forse ancor più efficace e affidabile adottata già da tempo sui maxi: basta utilizzare un cunningham per ciascuna mano di terzaroli, oltre alla solita borosa che mantiene la sua funzione tradizionale. Come visualizzato nel disegno sopra, si tratta in sostanza di impiegare una cima da rinviare ai winch per abbassare l’inferitura della randa. Per realizzare questo sistema occorre montare due golfari sull’albero all’altezza della trozza del boma, che fungono da punti di mura per ciascuna mano di terzaroli in sostituzione del classico gancio in acciaio. In qualche caso si possono montare i golfari nella stessa trozza evitando di praticare fori sul profilo dell’albero. L’importante è che la mura della mano di terzaroli si trovi in posizione tale da mantenere l’inferitura della randa il più possibile vicina alla rotaia dell’albero, così da non sollecitare i carrelli o i garrocci.

Nella grafica l’esempio della presa di terzaroli rapida senza usare il circuito unico

Il circuito dei cunningham dunque parte dai golfari, dove si fissano le cime con una gassa o un nodo del cappuccino, entra negli occhielli sull’inferitura della randa, ridiscende sull’altro lato dell’albero fino alla base e, attraverso un bozzello, va verso il winch delle drizze passando prima dentro lo stopper. Si può applicare sugli occhielli dell’inferitura un loop in fettuccia su cui fissare un anello e un bozzello per rendere il circuito ancora più scorrevole.

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VELAFestival: è cominciata la grande festa del mare e della vela

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Finalmente ci siamo: è iniziato a Santa Margherita Ligure il TAG Heuer VELAFestival 2017, l’unica festa della vela e del mare in Italia. Fino a domenica 7 maggio, per 4 giorni di divertimento e passione, il delizioso borgo del Tigullio sarà la capitale del mare e delle barche più belle del Mediterraneo. Tanti i motivi per esserci: l’entrata è gratis; dalla mattina alla sera, per tutti e quattro i giorni dell’evento, si possono seguire in diretta show con interviste e racconti dei tanti grandi velisti che passano al VELAFestival; sabato e domenica si assiste alla “doppia” VELA Cup, il grande evento velico del VELAFestival che è giunto quest’anno alla sua quarta edizione e per l’occasione raddoppia in due regate che vanno in scena il sabato 6 e la domenica 7.

E ancora: in banchina a Santa Margherita Ligure si può scoprire il My Song, la “barca più bella del mondo”; alla serata di premiazione del “Velista dell’Anno” 2017, venerdi 5 maggio, saranno presenti tanti ospiti illustri tra i quali Vincenzo Onorato, armatore delle compagnie di traghetti Moby e Tirrenia e presidente di Mascalzone Latino; domenica 7 maggio va in scena la “Caccia al tesoro”, nuova divertentissima competizione in stile orienteering che si svolgerà tra la spiaggia, il mare e le banchine del porto; si possono vedere le barche più belle del mondo, nuove a mare pronte da visitare, raccontate da chi le costruisce; è possibile scoprire tanti tipi di imbarcazioni e di scafi, direttamente in spiaggia, nel Beach Village, tra monotipi, multiscafi, Sup e kayak; far divertire i bambini con scuola di vela e di marineria, giocando a fare i pirati; rilassarsi sul mare e assaggiare buon cibo; acquistare accessori, abbigliamento e servizi nautici, entrando nel più grande store a tema.

E per il terzo anno a fila, a fianco dell’organizzazione del TAG Heuer VELAFestival c’è l’Amministrazione comunale di Santa Margherita Ligura: «La nostra Amministrazione – hanno sottolineato il Sindaco Paolo Donadoni e la Consigliera incaricata allo Sport Patrizia Marchesini – ha creduto fin da subito nella manifestazione creata da Il Giornale della Vela, e non per nulla l’ha inserita nel nuovo brand turistico/sportivo – presentato nella sede della Regione Liguria – “Santa 6 Super Sport”. Ringraziamo gli organizzatori per aver reso ancora più saldo il legame tra il VELAFestival e Santa Margherita Ligure: e, anche per questo, abbiamo voluto partecipare attivamente alle cerimonie con il premio “Città di Santa Margherita Ligure” che verrà consegnato venerdì 5 maggio. Si tratta di una manifestazione che ci riconduce al piacere di vivere il mare e gli spazi di mare di Santa Margherita Ligure, in modo intenso ma anche sportivo e svagato; in una frase, TAG Heuer VELAFestival racconta il punto di vista del mare sul nostro territorio».

Programma degli eventi
A mare

– sabato 6 maggio dalle 11 sono oltre 170 le barche che partecipano alla TAG Heuer VELA Cup, veleggiata nel Golfo del Tigullio aperta a ogni imbarcazione, dai 3 metri in su
– domenica 7 maggio dalle ore 10 le oltre 150 barche presenti al VELAFestival si sfidano di nuovo nella “seconda manche” della TAG Heuer VELA Cup sempre nel Golfo del Tigullio
A terra
– venerdì 5 maggio dalle 15, incontro “Grandi Marinai”: Matteo Miceli intervista Gaetano Mura
– venerdì 5 maggio dalle 19 la Serata dei Campioni con la premiazione dei Velisti dell’Anno 2017
– sabato 6 maggio dalle 19, la grande festa con la premiazione della “prima manche” della TAG Heuer VELA Cup 2017 che si è svolta nella stessa giornata di sabato
– sabato 6 maggio dopo la premiazione della regata parte il VELA Cup Party grande festa con cibo, drink e musica che avvolgerà tutta la banchina del porto di Santa Margherita Ligure
– domenica 7 maggio dalle 11 c’è l’evento “L’Elettronica dei Campioni”: i grandi velisti svelano i segreti dell’uso degli strumenti elettronici a bordo
– domenica 7 maggio alle 14 inizia la Grande Caccia al Tesoro, sulla spiaggia e in banchina
– domenica 7 maggio dalle 17, premiazione della seconda manche della TAG Heuer VELA Cup
Attività di tutti i giorni
– Scuola per Tutti: bambini in mare sulle derive con istruttori che svelano i trucchi dei veri marinai
– Scuola di Pirati: sulla Goletta Pandora, con storie e attività “di bordo” per la gioia dei bambini
– Scuola per Tutti/2: provare Sup e kayak con gli istruttori qualificati di Outdoor Portofino
– Provale in mare: ovvero uscite con le derive, i Sup, i Cat e i surf in esposizione
Ingresso e orari
L’ingresso al Tag Heuer VELAFestival 2017 di Santa Margherita Ligure è gratuito. Orari di apertura: Giovedi: 12-19. Venerdi: 10-19. Sabato: 10-23.30. Domenica: 10-18.

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La rinascita di Capricorno: la barca magica che sapeva fare tutto

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Capricorno è un nome che, per chi conosce la storia della vela italiana e quello dello yachting internazionale, significa molto. Un nome che evoca grandi sfide e un’epoca forse andata, quella di una generazione di barche ed armatori che hanno fatto la storia dell’altura. Come molti sanno i Capricorno sono una saga, una serie di barche che hanno navigato sui più prestigiosi campi di regata internazionali, basta pensare che l’ILC 46 Capricorno fece parte della squadra italiana che vinse la mitica Admiral’s Cup nel 1995. Oggi una di queste barche ci offre una storia nuova fatta non solo di sfide. Una storia che ci dice anche molto sul nostro made in Italy d’eccellenza, dato che protagonista di questo racconto è Nauta Design, lo studio milanese che ormai da diversi decenni, dal 1985 per la precisione, è indiscusso protagonista del mondo dello yachting. Il Capricorno di cui vi parliamo infatti è il Reichel Pugh 78’, ex Morning Glory, di cui Nauta Design ha curato l’upgrade completo di coperta interni nel 2005, trasformandolo da racer puro e fast cruiser di lusso per girare il mondo e goderselo a vela su una barca che emoziona ancora. Come leggerete, questo 78 piedi il mondo l’ha girato davvero incluso il passaggio a Capo Horn, ma non prima di essersi tolto la soddisfazione di vincere una ARC condendo la vittoria con un record. Abbiamo intervistato Mario Pedol, titolare di Nauta, per farci raccontare la storia di questa barca e i dettagli dei lavori di aggiornamento.

Che barca è Capricorno e quale la sua storia?

Capricorno è un Reichel Pugh 78, ex Morning Glory, costruita dal cantiere australiano MC Conaghy Boats per l’armatore originario Hasso Plattner. Il cantiere è un particolare importante, dato che MC Conaghy fu tra i primi a lanciare per la costruzione il carbonio pre-impregnato di derivazione aerospaziale.

Morning Glory prima di diventare Capricorno

Nasce come racer puro per partecipare ai circuiti maxi e alle più importanti regate offshore, poi nel 2005 viene acquistata da un armatore italiano con il progetto di trasformarla in un cruiser racer di lusso. Questo aggiornamento viene affidato a Nauta Design per quanto riguarda la coperta e gli interni e a Vittorio Volontè per quanto riguarda attrezzatura, opera viva e piano velico (con l’installazione di un nuovo albero in carbonio). L’obbiettivo era quale di fare una barca che potesse girare il mondo in sicurezza, ma con performance di massimo livello, alternando lunghissime crociera alla partecipazioni a regate offshore. Nel 2006 infatti, dopo i lavori in cantiere, Capricorno vinse l’ARC stabilendo un nuovo record, rimasto inviolato per diversi anni.

Che tipo di lavori avete fatto per trasformarlo in un cruiser-racer?

Abbiamo completamente ridisegnato la coperta cambiandone le geometrie. Nella nuova configurazione emerge un accenno di tuga (la barca era completamente flush deck) che si chiude a prua dell’albero. Sono state ovviamente aggiunte sulla tuga delle finestrature per migliorare la luminosità interna. La barca aveva due pozzetti, entrambi erano finalizzati esclusivamente ad ottimizzare le manovre dei grinder e dei tailer, non avevano nessuna funzionalità croceristica. Quello di poppa è stato leggermente accorciato, ma la vera novità è stata l’aggiunta dei paramare, che oltre a proteggere da eventuale acqua in coperta migliorano l’ergonomia dei pozzetti fungendo da schienali e consentendo così di sfruttare a pieno gli spazi esterni.

Capricorno dopo l’ottimizzazione di Nauta durante il giro del mondo

Come siete intervenuti sugli interni?

La barca all’interno era quasi completamente vuota, nella versione racer. Abbiamo tenuto come punti fermi ovviamente la posizione dell’albero e il vano motore, nonché la parte sinistra del quadrato. A prua della paratia dell’albero è stata realizzata una cabina armatoriale dotata di armadiatura, poltrona e di tutti i comfort, incluso un bagno con vano doccia separato. Poco a poppa del quadrato è stata installata un’ampia cucina, dalla quale si accede a due cabine di poppa, una a sinistra per l’equipaggio con due letti e bagno, l’altra a dritta per gli ospiti, anche questa con bagno ad accesso diretto. Simmetricamente alla cucina, sulla dritta abbiamo ricavato un’altra cabina per gli ospiti. In totale abbiamo realizzato quattro cabine e tre bagni per la configurazione cruise.

Gli impianti sono quelli originali?

No, siamo intervenuti per ampliare l’impiantistica ed adeguarla al nuovo tipo di utilizzo, quella originale era minima e finalizzata all’impiego in regata, era quindi necessario ripensarla completamente e soprattutto renderla funzionale. Gli impianti sono stati quindi completamente rifatti: abbiamo aggiunto per esempio il desalinizzatore d’acqua dolce che è molto importante quando si progettano crociere così lunghe, l’aria condizionata, e tutto quanto potesse servire per trasformare questa barca in un perfetto explorer a vela per il blue water cruising.

Qual è la storia recente di Capricorno?

Come dicevo dopo i lavori di aggiornamento Capricorno ha vinto l’ARC (con il tempo di 11 giorni, 5 ore, 32 minuti e 30 secondi) a conferma che anche dopo i lavori le performance della barca sono rimaste di grande livello, non a caso il record è rimasto imbattuto per diverse edizioni della transatlantica. Poi ha girato il mondo per ben tre anni, arrivando fino in Indonesia, in una crociera che l’ha portata in diversi angoli di mondo, incluso Capo Horn.

Capricorno nei mari del sud durante il giro del mondo

Una volta conclusa questa lunghissima crociera a tappe, che è stata il compimento perfetto del progetto di aggiornamento della barca, è rientrata in Italia per alcuni lavori mirati questa volta solo a sostituire le componenti maggiormente usurate (il motore, il generatore e le sartie in tondino con le più tecnologiche in carbonio). Oggi possiamo dire che Capricorno è una barca come nuova, pronta a partire per un altro giro del mondo e nuove avventure.

http://www.nautayachts.com/en/brokerage/product/78-capricorno.html

I NUMERI DI CAPRICORNO

Anno di varo: 1995

Cantiere: MC Conaghy

Progetto: Reichel Pugh

Restyling: Nauta Design 2005

Lunghezza: 24 m

Larghezza: 5,44 m

Immersione max: 4,30 m

Motore: Yanmar 160 hp

Cabine: 4

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E’ qui la Velafesta! Il primo giorno del TAG Heuer VELAFestival (e gli eventi imperdibili di domani)

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Prima giornata di TAG Heuer VELAFestival: abbiamo aperto i cancelli e sono subito arrivati i primi visitatori, attirati dalle tante “chicche” in banchina.

velafestivalA cominciare dai piccoli XO Racer (la barca che ha vinto ben 5 volte la Barcolana) e XO Classic, le due barche a firma del designer sassarese Paolo Bua, le prime che incontrerete seguendo il percorso espositivo. Per poi passare al Pogo 12.50, una vera rarità da oceanici che difficilmente potrete vedere nei nostri mari. Ma questo è solo un microassaggio. Al VELAFestival trovate i modelli di punta della “meglio” cantieristica italiana e internazionale. 

velafestival

La star di Dario noseda

Sono felicissimo di essere qui a Santa“, ci ha raccontato Dario Noseda, che al VELAFestival espone la sua particolarissima Star, con cui a novembre intraprenderà un’avventurosa traversata atlantica, “a raccontare la storia della mia impresa di navigazione solitaria, soprattutto perché in pochissimo tempo ho già capito che questa è una vera e propria festa della vela, fatta e vissuta da tanti appassionati che come me non vedono l’ora di trasmettere il proprio amore per il mare”.

Dario ha ragione, il VELAFestival è una grande festa della vela. Non solo barche quindi, ma accessori per attrezzare al meglio la vostra barca, incontri con specialisti, grandi campioni della vela a vostra disposizione (oggi in banchina, a chiacchierare con il pubblico e gli appassionati, Matteo Miceli, Maurizio Vettorato, Simone Gesi, Pietro D’Alì), prove e test in mare di derive, sup, gonfiabili, kayak e via dicendo. E tanti, tanti eventi. Ecco l’agenda di domani, ma prima, il racconto della giornata attraverso gli scatti di un grande fotografo.

IL VELAFESTIVAL SECONDO JAMES ROBINSON TAYLOR / GIOVEDI’
















GLI EVENTI IMPERDIBILI DEL VENERDI’ 5 MAGGIO

velafestival
ORE 12, AREA EVENTI & VIDEO – IL MARE PER IMMAGINI – IL MONDO DI LUCA TAGLIAFICO
Saper raccontare il mare tramite immagini e disegni è un dono: Luca Tagliafico, illustratore ligure di 28 anni (tra i suoi tanti committenti, anche Einaudi), ha questa capacità. Venite a scoprire i suoi lavori e i suoi racconti. Scopri di più

velafestivalORE 15, AREA EVENTI E VIDEO – GRANDI MARINAI: GAETANO MURA RACCONTA
Il grande navigatore sardo Gaetano Mura racconterà il suo tentativo di giro del mondo in solitario senza scalo su un Class 40. Un’occasione imperdibile, anche perché a intervistarlo sarà un altro big: Matteo Miceli! Ma vi anticipiamo che ci sono tante altre sorprese: venite, e non conoscerete soltanto questi due grandi marinai. Il nome Malingri vi dice qualcosa? Scopri di più

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ORE 19, AREA EVENTI & VIDEO E TERRAZZA TAG HEUER – LA SERATA DEI CAMPIONI:
SCOPRI CHI SARA’ IL VELISTA DELL’ANNO 2017!
Venite a conoscere i grandi velisti e le loro storie, scambiate quattro chiacchiere con i vostri miti, fate tesoro dei loro consigli e poi, ciliegina sulla torta, scoprite chi sarà il Velista dell’Anno 2017 nella Serata dei Campioni. Accorrete, ci sarà il pienone! Scopri di più

velafestival
ALL DAY, BEACH VILLAGE/AREA EVENTI & VIDEO/CALATA DEL PORTO – VELA PER TUTTI (E NON SOLO)
Derive, kayak, SUP, windurf, biciclette galleggianti. Tutto a vostra disposizione, potrete provarli in mare e gli istruttori vi forniranno l’abbigliamento. Rilassatevi poi con i grandi video di vela nell’area Eventi, e lasciate che i vostri figli si divertano a bordo di barche scuola e che imparino a diventare “piccoli pirati” sulla Goletta Pandora…  Scopri di più

Ingresso e orari
L’ingresso al Tag Heuer VELAFestival 2017 di Santa Margherita Ligure è gratuito. Orari di apertura: Giovedi: 12-19. Venerdi: 10-19. Sabato: 10-23.30. Domenica: 10-18.

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Sartie: quanto durano? Quando dobbiamo cambiarle? Cosa le usura?

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Il sartiame, quella ragnatela di cavi metallici che regge l’alberatura, si stanca. Infatti in gergo tecnico viene proprio chiamato stress da fatica ciò che causa la rottura di un cavo di acciaio. Il sartiame quindi non dura tutta la vita della barca, e va controllato ogni fine stagione. Quando si cambia? Tanti fattori ne determinano la vita. In primo luogo quanto è dimensionato in rapporto all’effettivo carico massimo che dovrà sopportare. Di solito il sartiame di una barca da crociera è sovra dimensionato oltre il 15 e il 20% del reale carico di rottura nelle massime condizioni di navigazione. Questo valore scende al 50% nelle imbarcazioni destinate alla regata. è opportuno poi tenere un calcolo di quante miglia la barca ha navigato sotto vela, di norma dopo 35/40 mila miglia va fatta un’ispezione completa e accurata. Bisogna anche tenere conto della manutenzione, più si è tenuto pulito da salino e agenti atmosferici più il sartiame avrà vita lunga. Dopo 10 anni è necessaria un’ispezione completa e la eventuale sostituzione delle componenti più sollecitate.

TIPI DI SARTIE

Ci sono quattro tipi principali di sartiame. Il più comune è…

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Classici senza tempo: quattro barche di 9 metri che hanno fatto la storia

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Il mercato delle barche usate spesso propone degli evergreen, barche magari non troppo diffuse ma molto ricercate dagli appassionati che hanno in mente un’idea precisa del modello che stanno cercando. In questa puntata dedicata al mercato delle barche usate andiamo a scoprire alcuni modelli che occupano il segmento dei 9 metri. Alcune sono stati dei super classici, altre sono meno conosciute.

Pierrot

Il Pierrot costruito dal cantiere Mariver nasce nel 1969, la prima serie con una lunghezza di 9,15 m (e 3,20 di larghezza), poi salì a 9,25 m con uno slancio maggiore dello specchio di poppa. Prodotto in circa 50 esemplari, progetto di Sciomachen. Sottocoperta, a prua cabina a V; al centro dinette trasformabile per tre posti letto sulla sinistra e il blocco cucina-carteggio a dritta. A poppa, sul lato sinistro, il bagno, a dritta cuccetta del navigatore. Prestazioni veliche di livello.

CPR Zigurrat 916

Una delle prime barche di Andrea Vallicelli molto caratterizzata dalle tendenze del design dell’epoca, con una poppa “a punta” e da un piano velico generoso che la rende un ottima barca da venti leggeri.

Interni spartani ma razionali con sette posti letto, grazie alle doppie cuccette per murata in quadrato. Da controllare bene lo stato della vetroresina e degli attacchi di lande e bulbo.

 Farr 31 HT

Il Farr 31, costruito in serie dal cantiere Artmare in sandwich grecato di vetroresina, è una delle barche mitiche della storia della vela. Progettato da Bruce Farr, vinse la Half Ton Cup nel 1977 (nella foto il prototipo Gunboat Rangiriri, tuttora navigante). Velocissimo, con un piano velico ancora attuale e un grande pozzetto. Da non confondere con il Farr 31 IMS del cantiere CBZ degli anni ‘90 che non può essere considerato un vero e proprio half tonner.

First 30 E

Progettata da Jean Berret, evoluzione di un prototipo da regata che vinse la Half Ton Cup del 1981, il First 30 E è stato prodotto dall’80 all’84 in circa 450 esemplari. Veloce già con vento leggero, ha un’estetica piacevole e ancora attuale. Interni essenziali, ma abbastanza comodi con una cabina a prua, una bella dinette trasformabile, cucina, toilette e una grande cuccetta poppiera con accesso dalla zona carteggio. La costruzione è in vetroresina tradizionale. Bisogna controllare bene che non ci sia osmosi. Esiste una versione con albero maggiorato e bulbo più profondo chiamata 30 ES. Attenzione a non confonderlo con il First 30 che è un modello precedente.

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