Quantcast
Channel: Giornale della Vela
Viewing all 3582 articles
Browse latest View live

Togli 2.000 chili all’ICE 52 per farlo volare senza rinunciare al comfort

$
0
0

ice52Neppure 11.000 chili di dislocamento per  la nuova versione “race” dell’ICE 52 attualmente in costruzione. Il nuovo ICE 52 RS è una versione “cattiva” del progetto dello studio Felci che ha già sei esemplari in costruzione, a pochi mesi dalla presentazione sul mercato. L’operazione è la stessa che da sempre si fa in campo automobilistico dove alle versioni “normali” si aggiungono versioni ad altissime prestazioni.

IMG_3717IMG_3719Ma come si fa in una barca a risparmiare quasi 2.000 chili mantenendo il comfort di una barca da crociera? Lavorando sui particolari. Sul 52 RS vengono alleggeriti decine e decine di elementi, grazie al supporto di un esperto spagnolo di Coppa America che si è aggiunto ai responsabili tecnici del cantiere come Enrico Malingri, Roberto Marchesi direttore produzione e falegnameria, Paolo Ferrari responsabile compositi (nelle foto qui sopra).

Già perché è un uso sapiente del carbonio e dei compositi che permette di risparmiare peso, senza che si veda. Così i legni del mobilio e i piani di calpestio vengono alleggeriti con l’anima in composito, le lande diventano in carbonio, l’albero e il sartiame sempre in carbonio, della Hall Spar e senza volanti.

E ancora, l’uso di batterie al litio e l’adozione di una pinna realizzata in acciaio Weldox ad alte caratteristiche meccaniche e di un siluro in piombo fresato a controllo numerico che offrono il vantaggio di ridurre percentualmente il peso della zavorra e quindi il dislocamento totale dell’imbarcazione, a parità di momento raddrizzante. In coperta invece del pesante teak tradizionale, un elegante colore di antisdrucciolo o, in alternativa, un teak ultralleggerito.

ICE52_RS_01

Questi duemila chili in meno, alleggerendo soprattutto i pesi alle estremità e concentrandoli in basso a centro barca, migliorano sensibilmente le prestazioni a vela, sia in bolina sia alle andature portanti. Per non parlare della velocità di crociera a motore che è stimata in 9.2 miglia all’ora.

Il risultato è una barca ad alte prestazioni che puo’ ben figurare anche in regate di alto livello senza perdere niente delle caratteristiche di barca da crociera comoda e sicura. Quelli di ICE non nascondono neppure il prezzo, 689.000 euro. IVA esclusa ovviamente.

Le caratteristiche dell’ICE 52 RS
Lunghezza ft: m.15,80
Lunghezza al galleggiamento: m.14,84
Larghezza massima: m.4,65
Pescaggio: m. 3.00
Dislocamento:  kg.10.900
Zavorra: kg.4.200
Motore: 75CV
Acqua: 500LT
Carburante: 360LT
www.iceyachts.it

The post Togli 2.000 chili all’ICE 52 per farlo volare senza rinunciare al comfort appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.


Tocca di nuovo a voi! Votate il vostro Velista dell’Anno!

$
0
0

2015 Snipe Worlds - Talamone. Italy ¬© Matias CapizzanoDa 100 li avete fatti diventare 52 poi 25, ora tocca nuovamente a voi: con il vostro voto online, potrete influenzare la scelta finale della giuria. Perché è anche grazie alle vostre preferenze, che la giuria sceglierà la rosa dei cinque candidati finalisti al Velista dell’Anno: chi sarà incoronato con il titolo più ambito della vela italiana (e tutti gli altri premiati) lo scoprirete nell’arco della Serata dei Campioni, venerdì 6 maggio al VELAFestival di Santa Margherita Ligure. VOTATE QUA SOTTO (Prima trovate i 25 candidati rimasti in gara, ognuno con la sua storia). In calce vi spieghiamo il regolamento e l’iter del Velista dell’Anno 2016. (foto di copertina di Matias Capizzano)

SCOPRI TUTTI I 25 CANDIDATI AL VELISTA DELL’ANNO 

TOCCA A VOI! VOTATE IL VOSTRO VELISTA DELL’ANNO

Note: There is a poll embedded within this post, please visit the site to participate in this post’s poll.

Schermata-2016-01-18-a-14.40.38-300x81COME FUNZIONANO LE VOTAZIONI DEL VELISTA DELL’ANNO 2016
Venerdì 6 maggio, alle ore 19, avrà luogo al VELAFestival di Santa Margherita Ligure (Genova), durante la Serata dei Campioni, la premiazione del Velista dell’Anno. Ma come si arriva ad assegnare il premio più prestigioso della vela italiana? Con una lunga e “dura” selezione online dove il vostro contributo è fondamentale. Ve la spieghiamo nel dettaglio, fase dopo fase.

• PRIMA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 100 a 52 CANDIDATI
– 100 CANDIDATI da votare online sul nostro sito dal 29 gennaio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– 20 CANDIDATI INDICATI DA VOI (potrete inviarci nominativi e motivazione dal 29 gennaio al 4 febbraio alla mail speciali@panamaeditore.it) votati online sul nostro sito dal 5 febbraio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 50 più votati e i 2 più votati tra quelli indicati da voi
• SECONDA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 52 a 25 CANDIDATI
– 52 CANDIDATI da votare online dal 4 (dalle ore 13) al 15 marzo (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 25 più votati
• TERZA FASE (VOTO CONSULTIVO) – DA 25 a 5 CANDIDATI
– 25 CANDIDATI da votare online dal 31 marzo (dalle ore 13) al 14 aprile (chiusura ore 12). Il voto del pubblico online ha valore consultivo: tenuto conto delle vostre preferenze, una giuria seleziona i 5 che passano il turno
WAY211A.BA0928_AQUARACER_CAL_5_PACKSHOT_2015• QUARTA FASE – LA SCELTA DEL VELISTA DELL’ANNO (E DEGLI ALTRI PREMI)
-I 5 CANDIDATI compongono la rosa dei “papabili” per il Velista dell’Anno. Questi si contenderanno, sulla base delle decisioni della giuria, il premio Velista dell’Anno e gli altri: TAG Heuer Velista dell’Anno “Passion”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Innovation”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Performance” e TAG Heuer Velista dell’Anno “Young”. Ognuno dei vincitori sarà premiato con un cronografo impermeabile ad alta precisione TAG Heuer Aquaracer Calibre 5 (foto a lato), in grado di resistere fino a 300 metri di profondità. Chi sono i vincitori lo saprete solo la sera del 6 maggio a Santa Margherita. Siete tutti invitati!

Per qualsiasi informazione riguardo al Velista dell’Anno, scriveteci all’indirizzo speciali@panamaeditore.it

SCOPRI CHE COS’E’ IL VELISTA DELL’ANNO

A QUESTO LINK SCOPRI NEL DETTAGLIO LA PRIMA FASE DI VOTAZIONI DEI MAGNIFICI “100”

SCOPRI TUTTI I 100 CANDIDATI INIZIALI AL VELISTA DELL’ANNO, DALLA A ALLA Z

SCOPRI LE STORIE DEI CANDIDATI “SCELTI DA VOI” E LE MOTIVAZIONI DELLE NOMINATION

The post Tocca di nuovo a voi! Votate il vostro Velista dell’Anno! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

A questo signore è affidato il destino della Volvo Ocean Race

$
0
0

Photographers Inc Portrait

Mark Turner sarà il nuovo CEO della Volvo Ocean Race. Turner che è stato un velista oceanico avendo preso parte tra le altre alla Whitbread Round-the-World nel 1989, ha guidato il progetto di Dongfeng Race Team nell’edizione 2014/15 del giro del mondo ed entrerà in carica come successore di Knut Frostad il prossimo 7 giugno.

June 27,2015. Volvo Ocean Race Final Awards Night in Gothenburg. Dongfeng Race Team third classified Overall.  Mark Turner, CEO OC Sports

Il manager britannico, 48 anni, ha dichiarato: “Probabilmente non esiste un’altra posizione a cui avrei potuto aspirare oggi dopo aver portato OC Sport attraverso tante aree diverse dello sport negli ultimi venti anni. Prendere il posto di Knut, che ha fatto un lavoro straordinario trasformando la regata nell’evento più grande e commercialmente più importante della vela, è una responsabilità notevole. Essendo la regata quella con il maggior ritorno media e commerciale e con una storia lunga e affascinante che risale al 1973, le responsabilità nei confronti non solo di Volvo, degli sponsor, partner e team ma anche del mondo della vela in generale è grande. La Volvo Ocean Race è una piattaforma che può aiutare a dare nuova forma al nostro sport”. “Spero” ha aggiunto Turner “di poter aggiungere un nuovo valore e una nuova visione al lavoro già eccellente svolto dal team di Alicante, e di riuscire nel futuro a ispirare e coinvolgere un numero ancora maggiore di appassionati, velisti e sponsor”.

CURRICULUM DI UN VELISTA (E ORGANIZZATORE) OCEANICO
Mark Turner ha preso parte a molte delle regate oceaniche più importanti al mondo, fra cui la Transat Jacques Vabre e la Mini Transat, anche se il suo nome è salito agli onori della cronaca della vela in occasione della partecipazione e dello splendido secondo posto della navigatrice Ellen MacArthur al Vendée Globe del 2001, un progetto coordinato proprio da Turner che nel 2005 ha tenuto le redini anche del record di circumnavigazione in solitario della velista inglese, ottenendo un livello di popolarità nel Regno Unito e nel resto del mondo, mai raggiunto fino ad allora. In seguito, con OC Sport, Turner ha creato il circuito delle Extreme Sailing Series e molti altri eventi di successo.

“Il mio capitolo personale con OC Sport si avvia a una conclusione, ma sono certo che lo spirito e i risultati continueranno visto il gruppo di lavoro forte che mi lascio alle spalle. E’ stato un onore lavorare con così tante persone motivate e di talento nel corso degli anni, e sono orgoglioso di aver potuto creare eventi sportivi in grado di ispirare persone le più diverse. OC Sport mi ha messo in grado di sfidare la normalità e di innovare in molti campi, una cosa che sono certo la società continuerà a fare.” Ha dicharato. Turner, che ha lasciato il suo ruolo di direttore esecutivo e azionista di OC Sport, è anche un appassionato ciclista, nuotatore e sciatore e si concederà ora un periodo di riposo prima di affrontare le sue nuove responsabilità in seno alla Volvo Ocean Race, la cui tredicesima edizione partirà nell’ottobre 2017.

Cenni biografici:

Nato: Isola di Wight, Inghilterra, nel luglio 1967
1985-90: In forza alla Royal Navi come ufficiale
1989-90: Partecipa alla Whitbread Round the World Race abordo di British Defender
1989-92: Direttore marketing e commerciale di Winning Winches
1992-98: Direttore marketing d Spinlock
1993-2016: Fondatore e presidente esecutivo di OC Sport
Giugno 2016: CEO di Volvo Ocean Race

The post A questo signore è affidato il destino della Volvo Ocean Race appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

La “barca Frankestein”…è un mostro bellissimo. Eccola!

$
0
0

pre assemblaggioAtalanta II, il 21 metri che Carlo Puri Negri si fece costruire da Bruce Farr nel 2004, è come la creatura del dottor Frankenstein, protagonista del romanzo di Mary Shelley. Perché è stata rifatta pezzo per pezzo, con l’ausilio delle migliori tecnologie. Ed è quindi un mostro, ma un mostro bellissimo (nell’accezione latina originale, monstrum stava infatti a significare miracolo, prodigio). Umberto Felci ne ha curato il refitting, realizzato nei cantieri Adriasail di Maurizio Testuzza a Fano (Ancona). Una bella sfida quella raccolta dal progettista milanese: rendere moderno e competitivo un maxi vecchio di 12 anni. Un’impresa difficile, ma non impossibile: l’esempio è quello del 100 piedi australiano Wild Oats del fu Bob Oatley, varato nel 2003 e continuamente modificato nel tempo tanto da risultare imbattibile anche dai più giovani bolidi hi-tech.

ATA old-newPARTE POPPIERA NUOVA, VITA NUOVA
È lo stesso Felci a raccontarci la nuova Atalanta II, attraverso le soluzioni progettuali escogitate per farla andare più veloce. La prima cosa che salta agli occhi, come abbiamo avuto modo di vedere in cantiere, è la nuova poppa: La progettazione”, spiega Felci, “ha perseguito lo scopo di modificare radicalmente le linee d’acqua dell’ultimo terzo poppiero dell’imbarcazione esistente. Questo per migliorarne le prestazioni, dando luogo una forma di carena più tesa e portante nella parte poppiera. Una poppa più bassa e più larga sull’acqua ha come effetto parametrico l’incremento della lunghezza al galleggiamento, del coefficiente prismatico (ovvero il rapporto fra il volume della carena e quello del prisma ad essa circoscritto) e dell’inerzia longitudinale, nonché il momento raddrizzante tra i 15 e i 25°. Queste importanti variazioni determinano miglioramenti sia sulla velocità critica dislocante che sulla velocità in planata”. “L’aumento di momento raddrizzante”, prosegue il progettista, “ottimizza le prestazioni di bolina mentre la maggiore lunghezza al galleggiamento e le nuove uscite poppiere migliorano quelle alle andature portanti e veloci”.

Atalanta 2015 CFR Original hull and keel… E LA STABILITÀ AUMENTA
Le modifiche allo scafo si traducono anche in un incremento della stabilità:La maggior inerzia longitudinale ottenuta in virtù dei nuovi volumi poppieri, il minor momento di beccheggio legato al nuovo ridotto pescaggio della pinna (da 4 a 3,70 metri, con masse più concentrate) – realizzata,  rinfondendo il vecchio bulbo, in ghisa fresata CNC e pesante circa 8.350 Kg – e l’adozione di un nuovo sartiame in tessile, rendono migliore il passaggio sull’onda diminuendo nel contempo il beccheggio. Questi incrementi di prestazioni andranno in ultima analisi a potenziare il rapporto performance/rating sia in IRC che in ORC”.

ATA poppa 2015 - 1
MODIFICARE UNA BARCA SENZA INTERVENIRE SULLA STRUTTURA
Come si vede anche dai rendering, gli interventi hanno radicalmente modificato la forma della carena di Atalanta II nella parte poppiera, in particolare negli ultimi 6 metri.Per ottenere questo risultato abbiamo deciso di operare dall’esterno, realizzando un secondo guscio parziale che viene  assemblato ad una struttura accoppiata al guscio originale. La finitura esterna, che vede coinvolto almeno un ulteriore metro della carena esistente, è eseguita con stucchi ultra leggeri e finita con ciclo di epossidica completo”.

ATA poppa 2015 - 2In parole povere, tenendo invariata la poppa attuale, si è realizzata una nuova poppa “appoggiata” all’esistente. A livello strutturale, il nuovo guscio dovrebbe essere in grado di resistere alle pressioni esterne senza sopportare altri carichi, come quelli derivanti dai paterazzi di poppa o dalla losca (asse) del timone. Il nuovo guscio, dalla superficie di circa 40 mq, è laminato da stampo femmina e realizzato fuori opera. Il laminato base è costituito da un sandwich di carbonio e PVC con spessore finale di circa 30 mm. Il pezzo è idoneo ad una colorazione nera, quindi realizzato con materiali resistenti alle altre temperature ed è stato adeguatamente post-curato prima di essere assemblato allo scafo. I quattro pannelli longitudinali e quello trasversale sono stati realizzati su banco sempre in sandwich di carbonio e assemblati al guscio con incollaggio di testa. La coperta è stata estesa nella zona poppiera al fine di congiungere i due gusci tra loro, e avviata con quella esistente. Lo specchio è stato ampliato allo stesso scopo. La losca del timone è stata allungata fino a toccare il nuovo guscio, mentre la boccola è rimasta nella sua posizione originale”.

Atalanta 2015 - nuova poppaE ancora: I paterazzi sono stati spostati sulla nuova poppa creando una struttura di collegamento interna che ne mantenesse inalterata la capacità di carico. Stessa operazione anche per i golfari sul bordo libero e per le bitte poppiere che sono state connesse a una struttura di collegamento appositamente realizzata tra i due gusci”. Tutto ciò per non intervenire a livello strutturale in quanto, sostanzialmente, l’imbarcazione originale non viene toccata né strutturalmente modificata.

Atalanta_Sail Plan

In rosso il nuovo piano velico

PIANO VELICO AGGIORNATO
Uno dei problemi relativi all’aumento di superficie bagnata era quello di avere maggiore attrito e quindi una riduzione di prestazioni soprattutto alle velocità più basse: l’effetto negativo, racconta Felci, “è stato ampiamente compensato dall’incremento di efficienza e di superficie del piano velico. Quest’ultimo infatti è stato parzialmente modificato introducendo una randa da regata square top a più alto allungamento e introducendo l’utilizzo di doppi paterazzi, deflettori allo strallo e checkstay (ovvero paterazzi che intervengono sulla parte bassa dell’albero) per meglio controllare la flessione dell’albero. Gli spinnaker frazionati su tangone sono stato sostituiti da gennaker asimmetrici drizzati in testa d’albero e murati sulla nuova delfiniera di carbonio con una TPS (punto di mura dello spinnaker) di 2 metri superiore alla vecchia SPL (lunghezza del tangone). Verrà anche introdotto un A0 rollabile murato sulla delfiniera. La randa ha mantiene all’incirca la stessa metratura (circa 180 metri quadri) anche se ha una geometria più allungata (determinata dal boma più corto) e il gennaker passa da 350 a 420 mq circa”. Per quanto riguarda la succitata delfiniera, al suo interno si trovano alloggiate le pulegge per due punti di mura gennaker e un punto di mura per l’A0. Le manovre per la regolazione di quest’ultimo sono rinviate agli winch delle drizze in pozzetto.

In rosso i nuovi interventi

In rosso i nuovi interventi

RACER SI, MA ANCHE CRUISER
Tanti gli aggiornamenti anche per quanto riguarda l’attrezzatura di coperta. Non solo per facilitare le manovre in regata, ma anche per rendere più agevole l’utilizzo della barca in crociera. Spiega Felci: “Sono stati realizzati dei rinforzi e dei supporti in carbonio per l’installazione dei due winch dedicati ai nuovi doppi paterazzi. Sono stati poi eliminati i coffee grinder e la movimentazione degli winches della randa (quelli primari sono stati elettrificati) Abbiamo poi pensato di montare uno sprayhood di grandi dimensioni all’ingresso principale a parziale ricopertura del pozzetto ospiti. È stato installato, nella configurazione crocieristica, un rollafiocco a tamburo piatto che resta a vista sopra il ponte. Infine sono stati costruiti due supporti da applicare alle colonnine per il montaggio di due chartplotter gemelli a diretto utilizzo del timoniere”.

Atalanta 2015 - modifica cabina equipaggio
PICCOLE (E FUNZIONALI) MODIFICHE INTERNE

Per quanto riguarda gli interni, “è stato predisposto un nuovo bagno per l’equipaggio con accesso diretto dalla cabina equipaggio, riducendo la zona doccia armatoriale. Inoltre è stato realizzato un piano letto smontabile nella cabina a prua e un tamponamento removibile dell’apertura della paratia, in modo da poter creare una eventuale cabina ospiti accogliente ma con un minimo incremento di peso”. Il quadro elettrico principale è stato poi spostato per consentire l’accesso alla doccia equipaggio e il WC di prua è stato elettrificato. (E.R.)

VPP Atalanta CFR PolariSCHEDA TECNICA
Lunghezza fuori tutto 21,48 m
Baglio max. 4,95 m
Pescaggio 3,70 m
Zavorra 8.350 kg
Disl. leggero 22 t circa
Sup. velica di bolina 316 mq
Sup. gennaker 420 mq
Progetto originale Farr Yacht Design
Refitting Felci Yachts Design

The post La “barca Frankestein”… è un mostro bellissimo. Eccola! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

QUIZ: mettiti alla prova, sei un lupo di mare o un ignorantone?

$
0
0

quizCari velisti, è giunto il momento di mettervi alla prova. Sapreste rispondere correttamente a tutte e 10 le domande che vi poniamo qua sotto? Scoprite se siete dei perfetti marinai o delle schiappe senza speranza! Buona fortuna! In calce, scorrendo lo schermo, troverete le risposte e i profili corrispondenti al numero di risposte corrette. Vi consigliamo di non fregare andando a curiosare sul web: ingannereste soltanto voi stessi (qui trovate il link al primo quiz e al secondo quiz che vi avevamo sottoposto)

QUIZ – “VELA” SENTITE DI RISPONDERE? 

1. La comparsa di vento di Scirocco nelle ore serali indica:
A) arrivo di un fronte caldo
B) tempo stazionario
C) evoluzione verso il bel tempo

2. Quanta catena dare (calumo) per un ancoraggio sicuro?
A) 5 volte la larghezza della barca
B) 3 volte la lunghezza della barca
C) 5 volte la profondità del fondale

3. Ad un grado di latitudine corrispondono:
A) 60 miglia nautiche
B) 1852 metri
C) 18.518 metri ovvero 10 miglia

4. La regolazione è corretta quando i segnavento sulla vela sono:
A) sono paralleli alla base
B) sono paralleli all’inferitura
C) sono paralleli alla balumina

5. Le vele vanno sempre issate:
A) con la prua al vento
B) col vento al traverso
C) col vento in poppa, specie
se è forte

6. Se navigando di bolina il vento passa da 10 a 20 nodi, la pressione sulle vele:
A) triplica
B) raddoppia
C) quadruplica

7. Navigando con mare grosso di poppa è meglio che le onde è colpiscano lo scafo:
A) sulla fiancata
B) al giardinetto
C) sullo specchio di poppa

8. La barca tende all’orza, potrebbe essere perchè:
A) la randa è troppo magra
B) il genoa ha la balumina troppo chiusa
C) la randa ha poco svergolamento

9. Il genoa avvolgibile ha la bugna posta più in alto, perchè:
A) per ottimizzare il flusso alle andature portanti
B) per una riduzione omogenea del tessuto
C) per diminuire lo sbandamento con vento forte

10. Il triangolo di prua è:
A) la zona di coperta a pruavia dell’albero
B) la parte del piano velico che ha per lati lo strallo, l’albero e la distanza tra albero e punto di mura
C) dove si issa la randa

SCORRI IN BASSO PER VEDERE LE RISPOSTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE RISPOSTE CORRETTE
1. A
2. C
3. A
4. A
5. A
6. C
7. B
8. C
9. B
10. B
CHE TIPO DI VELISTI SIETE?
1-3 RISPOSTE GIUSTE: “LA RANDA E’ UN PESCE”
Sei un perfetto profano dei mari. Credi che la randa sia un pesce, per te il vang è una modello di auto tedesco. Potrai migliorare con qualche buona lettura e un corso di vela!

4-6 RISPOSTE GIUSTE: “MARINAIO IN ERBA” Hai ancora molto da imparare, ma sei sulla buona strada. Ancora non sei in grado di avventurarti in navigazioni impegnative, ma percorri ancora qualche miglio e studia di più. Presto potrai diventare un marinaio provetto.

7-9 RISPOSTE GIUSTE: “VELISTA COMPLETO” Sulla carta sei preparato: se alla teoria corrisponde la pratica (e se non hai utilizzato wikipedia o altre fonti web per rispondere) sei un marinaio completo.

10 RISPOSTE GIUSTE: “TABARLY DE NOANTRI” Sei un velista esperto, in grado di far fronte a tutti i problemi durante la navigazione. I tuoi amici ti considerano con grande rispetto e qualcuno ha azzardato a soprannominarti il “Tabarly de Noantri”. Ma non sederti sugli allori. In mare, come nella vita, non si smette mai di imparare.

The post QUIZ: mettiti alla prova, sei un lupo di mare o un ignorantone? appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Assisted Sail Trim. Sì, c’è un Robot capace di regolarvi le vele. Lo abbiamo provato

$
0
0

Schermata 2016-04-01 a 11.14.47L’appuntamento è al porto vecchio di Cannes dove salgo a bordo del nuovo Sun Odyssey 519 di Jeanneau per provare la prima barca disponibile con a bordo l’Assisted Sail Trim, il sistema rivoluzionario inventato da Harken e Jeanneau e capace di regolare da solo le vele. Sì, avete capito bene, è un sorta di pilota automatico per le vele, capace di regolarle in automatico agendo su tre winch elettrici (due winch primari per le scotte del fiocco e uno in tuga per la scotta della randa, la drizza della randa e l’avvolgifiocco).
Schermata 2016-04-01 a 12.35.13
Usciamo dal porto dove ad aspettarci ci sono più di 30 nodi (raffiche fino a 37): non sono le condizioni ideali per testare questo sistema che, per ragioni di sicurezza è stato settato dal cantiere Jeanneau per lavorare con un range di vento tra i 5 e i 25 nodi. “Per oggi abbiamo fatto un’accezione” – mi spiega Pietro Binda, il project manager della Harken che ha inventato questo sistema – “spostando il limite a 35 nodi, ma queste impostazioni sono di solito fissate dal cantiere e non modificabili dall’armatore”.2016-03-11-11-55-13-fbgrab
L’Assisted Sail Trim è come prima cosa un software capace di far lavorare da soli i winch sulla regolazione delle vele in base alla direzione del vento e alla rotta della barca. Sorprendente, come un pilota automatico applicato a randa e fiocco (la regolazione delle due vele è assolutamente indipendente).
Una consolle situata sulla colonnina della ruota del timone controlla attraverso un display molto intuitivo tre winch elettrici e li fa lavorare da soli in automatico, dopo aver dato una regolazione iniziale delle vele. Questo è possibile grazie a dei sensori presenti sui winch che “sanno contare” quanti centimetri di scotta lascare o cazzare a seconda di come varia la direzione del vento apparente o la prua della barca. Questi sensori sono infatti in grado di rilevare le rotazioni della campana del verricello e calcolare così la distanza percorsa dalle scotte.
Ma non solo, come mostra la schermata qui sotto, l’AST è anche in grado di accompagnare una virata manuale (facendo cazzare un winch e lascare l’altro) ma anche di virare da solo. Inoltre dalla consolle si ha il controllo di tutti e tre i winch eletttrici in modo intuitivo come mostrato nell’immagine: sul dispaly i pulsanti sono disposti come i winch sono disposti in barca.

REGOLAZIONE AUTOMATICA DELLE VELE E DELLO SBANDAMENTO DELLA BARCA
2016-03-11-11-59-23-fbgrab
Prima di attivare l’Auto Trim, è necessario che le vele vengano regolate a seconda dell’andatura che si è deciso di tenere. Una volta che le vele sono a punto, è possibile azionare l’Auto Trim che dal quel momento si comporterà come un vero randista, intervenendo sulle vele a seconda delle variazioni della prua della barca o della direzione del vento. Questo significa che sono richieste comunque una base di conoscenze veliche, perché se la prima regolazione manuale è sbagliata, tutto il sistema automatico reagirà in conseguenza a quella prima regolazione errata.
2016-03-11-14-27-42-fbgrab
Lo testiamo in acqua, anche se le condizioni non sono ottimali per il troppo vento: una volta regolate le vele,  aziono l’autotrim e poi orzo. Come per magia, le scotte di randa e genoa si cazzano da sole seguendo la mia manovra con il timone. Provo a poggiare: qui la manovra di “lascata” è più lenta, perché poggiando e aumentando la velocità della barca, la direzione del vento apparente rimane per un breve periodo la stessa e il sistema reagisce con un po’ di lentezza all’effettiva variazione della prua.

2016-03-11-12-00-37-fbgrab

E’ possibile inoltre impostare come parametro anche lo sbandamento della barca (tra i 10 e i 30 gradi): per esempio se impostiamo 24° come nella figura sopra, il sistema lascherà al randa quando l’angolo si sbandamento supera quello impostato, regolando poi le vele affinché la barca non superi i 24° di sbandamento. Si comporterà quindi come un randista in mezzo alle raffiche (quasi..) La possibilità di impostare questo parametro risulta molto utile quando si naviga con bambini a a bordo o quando per esempio si sta cucinando. 

LA VIRATA AUTOMATICA
2016-03-11-11-58-50-fbgrab

Come prima cosa, una volta azionato il comando dell’autotack (virata automatica) il sistema controlla se si sta navigando con l’angolo giusto per poter effettuare una virata: in caso contrario vi invita a orzare per mettervi sulla giusta rotta. Poi controlla che quella che sarà la nuova scotta di sottovento sia recuperata al punto gisuto (ricordiamoci che il sistema ha un numero esatto di metri di scotta da cazzare per effettuare la virata. Per esempio sulla nostra barca il sistema sa che deve prendere in virata 4 m di scotta e cazza per uscire dalla virata con un angolo apparente di 30/40°, se si esce troppo poggiati le vele saranno ovviamente troppo cazzate). Se tutto è a posto il sistema avvia la virata. Bisogna prendere un po’ la mano e ho dovuto provare due o tre virate prima di riuscire a prendere il tempo della virata (il sistema lasca e cazza alla stesa velocità) e aggiustare il mio movimento del timone.

SICUREZZA
In caso di necessità, il sistema di AutoTrim si disattiva semplicemente premendo uno qualsiasi dei pulsanti della consolle o agendo direttamente sui pulsanti in coperta dei winch elettrici. E’ importante sottolineare che è un sistema che “assiste” il velista, ma non lo sostituisce, al contrario l’equipaggio deve essere sempre coinvolto. Il sistema ha poi quattro limiti di carico rispetto al vento rileveato e che vengono considerati come blocco immediato alla manovra automatica (anche nel caso per esempio che si formi un nodo sulla scotta del fiocco durante una virata)

COSTI E CONSUMO ENERGETICO
Al momento l’AST è disponibile come optional in esclusiva sul nuovo Sun Odyssey 519 ed è un’esclusiva Jeanneau per un anno. Ma questo sistema sarà installabile su qualsiasi imbarcazione avendo come unica condizione la presenza a bordo della rete NMA2000 con la quale si interfaccia per il rilevamento dei dati che gli servono per lavorare: intensità e direzione del vento. Il costo si aggira intorno ai 15.000 euro compresi i tre winch elettrici che presi singolarmente avrebbero un costo di circa 3.000 euro l’uno. Per quanto riguarda i consumi energetici sono gli stessi richiesti dai classici winch elettrici ai quali si aggiungono 3 Ampere per il sistema eletttronico. Dopo 5 / 6 ore di navigazione con l’AST le batterie erano ancora al 95%. Ovviamente maggiore sarà l’intensità del vento, maggiori saranno i carichi e di conseguenza il consumo energetico. Il cantiere Jeanneau sta lavorando per dotare la barca di un batterie tali per permettere l’autonomia energetica per un intero week-end utilizzando il sistema AST.

www.harken.it

www.jeanneau.it

The post Assisted Sail Trim. Sì, c’è un Robot capace di regolarvi le vele. Lo abbiamo provato appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

E’ arrivato il momento. Fatti la VELAFestival Card per sfruttare meglio il VELAFestival

$
0
0

santa_margherita-card-1024x548Fra poco meno di un mese si aprono le danze, hai già fatto la VELAFestival Card online? Ti bastano due minuti per ultimare  la registrazione, a questo link, che ti farà evitare noiose code a Santa Margherita. LaVELAFestival Card è gratuita e ti permetterà di accedere alle aree riservate e avere sconti e facilitazioni. Cosa potrete fare con la VELAFEstival Card?

– accedere all’area Hospitaliy
– partecipare a tutti gli eventi
– avere sconti nei ristoranti e locali convenzionati
– avere sconti negli alberghi convenzionati
– il privilegio nella visita alle barche
– avere sconti sugli acquisti con gli espositori convenzionati
– il servizio navetta per chi àncora nel porto
– sconto fino ad esaurimento di 5 euro giorno parcheggio Miramare

SANTA MARGHERITA PER  LA VELAFESTIVAL CARD: GLI HOTEL CONVENZIONATI
Vuoi venire al VELAFestival di Santa Margherita Ligure e non sai dove soggiornare? Pensiamo a tutto noi. Ti suggeriamo infatti una lista di Hotel, dalle due alle cinque stelle, che potrai prenotare usufruendo di promozioni esclusive.
Grazie all’accordo con l’Associazione degli Albergatori “Santa Margherita Ligure – Portofino”, puoi ottenere uno sconto del 10 % per una notte e del 15% per due o più notti rispetto alla migliore tariffa praticata nei giorni della manifestazione. L’offerta non è cumulabile con altre.
Per sfruttare lo sconto prenota direttamente tramite l’albergo tramite i contatti che trovi qui sotto e presenta al momento del check-in la tua VELAFestival Card.

Iimperial-palace-hotel-velafestival-tag-heuer-2015mperiale Palace Hotel*****
Situato nella baia di Portofino, è circondato da un grande parco secolare. Nello storico palazzo Liberty ci sono 89 camere, tutte dotate di aria condizionata, connessione wi-fi, frigobar, cassaforte, telefono, che hanno conservato intatto il loro antico fascino. Inoltre l’hotel ospita due ristoranti e un Centro Fitness con zona benessere.
Per prenotazione: www.imperialepalacehotel.itinfo@imperialepalacehotel.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di circa 1000 metri.

aussen-hotel-continental-velafestival-tag-heuer-2015Hotel Continental****
Posto sulla sommità di un verdeggiante promontorio, offre ai suoi ospiti un incantevole veduta sul Golfo del Tigullio. Nella struttura ci sono 69 camere, alcune con terrazze e altre con balconi, molto gradevoli e dotate di ogni confort. Agli ospiti poi offre la rinnovata Area Wellness e due ristoranti nei quali assaporare i piatti tipici della cucina ligure.
Per prenotazione: www.hotel-continental.it o continental@hotel-continental.it
La distanza tra l’albergo e il TAG Heuer VELAFestival è di circa 1000 metri.

hotel-di-lusso-santa-margherita-ligure-velafestival-tag-heuer-2015-giornale-della-velaHotel Laurin ****
L’Hotel Laurin è situato di fronte alla banchina degli yachts con splendida vista sul Golfo del Tigullio. Tutte le 43 camere dell’albergo sono provviste di aria condizionata, di comfort moderni e sono vista mare. L’hotel offre: il ristorante “Da Alfredo” con gestione separata, il solarium panoramico con piscina esterna, la palestra e una zona benessere.
Per prenotazione: www.laurinhotel.it o info@laurinhotel.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 600 metri.

hotel-di-lusso-santa-margherita-ligure-velafestival-tag-heuer-2015-giornale-della-velaGrand Hotel Miramare****
Bianco palazzo liberty incastonato tra il blu del mare e il verde del parco, il Miramare dispone di 84 tra camere, deluxe suite e classic suite. Nel Ristorante Vistamare è possibile assaggiare le specialità tradizionali. Gli ospiti hanno a disposizione il centro benessere e’SPAce e la piscina con acqua di mare. Attenzione: il soggiorno minimo è di due notti.
Per prenotazione: www.grandhotelmiramare.it o miramare@grandhotelmiramare.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 250 metri.

lido-palace-santa-margerita-ligure-velafestivalLido Palace****
Posto in uno storico edificio liberty in riva al mare con 54 tra camere e suite, l’hotel ospita ristorante con vista sul mare, angolo benessere e fitness center. Tutte le stanze hanno internet, tv sat, telefono, frigobar, cassaforte e aria condizionata. A disposizione anche il parcheggio all’aperto o il garage a pagamento.
Per prenotazione: www.lidopalacehotel.com o info@lidopalacehotel.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 800 metri.

hotel-metropole-santa-margherita-ligureHotel Metropole****
L’Hotel Metropole è un’elegante struttura che ospita 58 camere, ubicate in parte nella panoramica Villa Porticciolo. Ha due ristoranti, uno interno all’hotel affacciato sul giardino e uno panoramico estivo sul mare. Il Fitness Center ha palestra e due salette adibite a massaggi e trattamenti. Sono a disposizione della clientela garage e parcheggio privato.
Per prenotazione: www.metropole.it o hotel.metropole@metropole.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di circa 1000 metri.

hotel-regina-elena-santa-margherita-ligureHotel Regina Elena****
Il Best Western Regina Elena è situato sul lungomare che unisce Santa Margherita Ligure a Portofino. Offre ai clienti 98 camere dotate di tutti i comfort, internet Wi-Fi gratuito, minibar e tv sat. L’albergo dispone di una spettacolare piscina con Jacuzzi poste su un incantevole terrazza panoramica, oltre che di vasca idromassaggio e zona solarium.
Per prenotazione: www.reginaelena.it o info@reginaelena.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 550 metri.

santa-margherita-palace-hotel-ligure-velafestivalSanta Margherita Palace****
Questo nuovo boutique hotel a 4 stelle è nato grazie al restauro di un edificio storico dell’Ottocento. Le camere, disponibili in differenti tipologie, ripropongono il look “black and white” di tutta la struttura. Al suo interno è presente una piccola Spa con sauna, bagno turco e docce emozionali. Il parcheggio privato è a pagamento.
Per prenotazione: www.santamargheritapalace.com o smpalace@lhphotels.com
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 900 metri.

hotel-jolanda-velafestivalHotel Jolanda***
In posizione centrale nello splendido borgo di Santa Margherita Ligure, l’hotel dispone di camere e junior suite dotate di aria condizionata, minibar, cassetta di sicurezza, televisione satellitare, internet wi fi, telefono e asciugacapelli. Il Ristorante Porto Napoleone offre cucina internazionale raffinata, mentre non manca lo spazio benessere della J-Spa.
Per prenotazione: www.hoteljolanda.it o desk@hoteljolanda.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 900 metri.

hotel-tigullio-et-de-milanHotel Tigullio et de Milan***
L’albergo si trova nel cuore di Santa Margherita e a pochissima distanza dal mare. In tutte le camere sono disponibili internet Wi-Fi, Tv sat, aria condizionata, frigobar e cassaforte. Per chi vuole godere di momenti di benessere ci sono palestra, sauna e bagno turco prenotabili presso un’altra struttura della stessa proprietà e distante soltanto 50 metri.
Per prenotazione: www.hoteltigullio.eu o info@hoteltigullio.eu
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di circa 1000 metri.

Hotel Nuova Riviera***
E’ un piccolo hotel, tranquillo e accogliente, situato in una villa in stile liberty con giardino in una via privata e residenziale. L’hotel si trova a pochi passi dal mare e dal centro di Santa Margherita Ligure. Tutte le camere sono state recentemente rinnovate, ognuna è dotata di bagno privato e tv.
Per prenotazione: info@nuovariviera.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di circa 1200 metri.

hotel-minerva-santa-margherita-ligureHotel Minerva***
Ricavato da un’antica villa, il Minerva è situato in una zona tranquilla, lontano dal traffico. Le stanze sono tutte dotate di servizi privati, aria condizionata, minibar, telefono, tv LCD, asciugacapelli, cassaforte e internet wi-fi. Il centro benessere è dotato di sauna, bagno di vapore, nebbia fredda alla menta e vasca idromassaggio. Il garage privato è aperto 24h su 24.
Per prenotazione: www.hotelminerva.eu o info@pec.hotelminerva.eu
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 300 metri.

hotel-villa-anita-santa-margherita-ligureHotel Villa Anita***
L’Hotel Villa Anita è situato a pochi passi dal mare e dal porto turistico: tutte le sue camere sono immerse nella tranquillità del giardino che circonda la struttura e dispongono di servizi privati, asciugacapelli, aria condizionata, frigobar, telefono, collegamento internet Wi-Fi, Tv sat, cassaforte e bollitore.
Per prenotazione: www.hotelvillaanita.com o info@hotelvillaanita.com
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 400 metri.

Hotel Blu di Te***
Una grande casa di oltre 1500 mq completamente restaurata. Le stanze sono 20, preziose e silenziose, con quattro diverse varianti di stile e atmosfere differenti. L’hotel inoltre riserva un grande e affascinante terrazzo arredato che guarda la Chiesa barocca di San Giacomo.
Per prenotazione: www.bludite.com o info@bludite.com
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 500 metri.

Hotel Eden***
L’Eden Hotel è situato nel centro della città, in una stretta strada vicino alla famosa Piazzetta, ma ben nascosto dalla folla. Il piccolo giardino, offre un’atmosfera unica e intima. Gestito direttamente dai proprietari, offre un servizio attento e discreto ai propri ospiti. Le camere dispongono di arredi semplici e confortevoli, televisione e servizi ben curati.
Per prenotazione: www.hoteledenportofino.com o edenportofino@yahoo.it
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di 4500 metri.

hotel-argentina-santa-margherita-ligure-velafestivalHotel Argentina**
È un boutique hotel di poche camere incastonato nella baia di Paraggi a pochi metri dalla spiaggia, lungo la strada tra Santa Margherita Ligure e Portofino. Tutte le 12 camere sono curate in ogni dettaglio, silenziose poiché con affaccio sul verde interno, dotate di aria condizionata, tv a schermo piatto, minibar e internet wi-fi gratuito.
Per prenotazione: www.hotelargentinaportofino.com o info@hotelargentinaportofino.com
La distanza dal TAG Heuer VELAFestival è di circa 2500 metri.


BERE E MANGIARE CON LA VELAFESTIVAL CARD

Di seguito l’elenco dei numerosi ristoranti e locali di Santa Margherita Ligure che durante il periodo del VELAFestival da giovedì 5 a domenica 8 maggio, praticheranno uno sconto del 10% agli operatori e ai visitatori della manifestazione muniti della VELAFestival Card.

RISTORANTE BAR IL CAFFE’ DEL PORTO
Location semplice e personale molto cortese in un contesto tipico, quello del lungomare della città, dove si offre al cliente un menù vasto e variegato.
Via Bottaro 32, Santa Margherita Ligure

RISTORANTE L’ANCORA
Il ristorante, situato in prossimità  del mare, in un ambiente curato ed accogliente, permette di gustare le tipiche specialità liguri.
Via Antonio Maria Maragliano, 7 Santa Margherita Ligure

RISTORANTE LA DARSENA
Sul mare e a due passi dal centro, il ristorante propone un menu molto variegato e abbondante servito da un personale cortese e accogliente.
Via Gramsci 6, Santa Margherita Ligure

RISTORANTE LA PARANZA
Il locale, dall’atmosfera cordiale e rilassata, offre il meglio della cucina ligure e genovese preparata con ingredienti freschissimi.
Via j. ruffini 46, Santa Margherita Ligure

RISTORANTE IL NOSTROMO
In un ambiente accogliente e curato è possibile gustare ottime pietanze a base di pesce per un buon rapporto qualità prezzo.
Via dell’Arco 6Santa Margherita Ligure

 RISTORANTE PIZZERIA DA EMILIO
Ristorante tipicamente marinaro a conduzione famigliare con servizio veloce dove assaggiare buoni piatti tipici e pizza.
Piazza Martiri della liberta 20, Santa Margherita Ligure

RISTORANTE PIZZERIA DA PEDRAZZA
Il ristorante offre deliziosi piatti della cucina italiana, specialità regionali e un’ottima pizza fatta a regola d’arte con i migliori ingredienti.
Via Palestro 26, Santa Margherita Ligure

RISTORANTE TAVERNA DEL MARINAIO
Ristorante  ben curato, personale cordiale e cibo molto buono dai sapori vivi e non troppo elaborati.
Via Pescino 13, Santa Margherita Ligure

RISTORANTE VINERIA MACCHIAVELLO
Il menù varia da stagione a stagione e raccoglie i sapori tipici della cucina ligure e dei suoi ingredienti abbinati ai migliori vini.
Via Cavour 17, Santa Margherita Ligure

RISTORANTE SKIPPER
Situato nella parte pedonale del porto turistico il ristorante offre una chiatta galleggiante sul mare dove poter degustare una cucina mediterranea.
Calata del Porto, 6 Santa Margherita Ligure GE

TRATTORIA BAICIN
Locale piccolo e accogliente, con staff all’altezza e servizio velocissimo per una qualità al giusto prezzo.
Via Algeria, 9, Santa Margherita Ligure

TRATTORIA LA CAMBUSA
Il ristorante propone piatti a base di pesce o di carne, tipici della tradizione culinaria della regione Liguria.
Via Tommaso Bottaro 2, Santa Margherita Ligure

TRATTORIA SAN SIRO
La trattoria propone una vasta scelta di pietanze: dalla carne, al pesce, alla pizza e a pranzo anche un menu a prezzo fisso.
Corso Matteotti 137, Santa Margherita Ligure

BAR SUNFLOWER
Aperitivo o dopo cena, colazione o caffè, il posto giusto per ogni occasione grazie alla competenza e alla simpatia di tutto il personale.
Via XXV aprile 1, Santa Margherita Ligure

CRISTINA CAFE’
Largo Amendola 11, Santa Margherita Ligure

PANIFICIO MARENGO
Situato nel centro storico in zona pedonale, è una tappa obbligatoria nel dedalo di negozi da visitare in cui si ritrovano qualità, buon prezzo e cortesia.
C.so Matteotti 32, Santa Margherita Ligure

PANIFICIO PINAMONTI
Panificio storico della zona dove poter assaporare una focaccia morbida, gustosa e semplicemente eccezionale.
Via dell’Arco 23, Santa Margherita Ligure

PASTICCERIA PAN DI ZUCCHERO
Pasticceria di produzione propria dove assaporare i dolci tipici della tradizione ligure, praline e nel periodo estivo il famoso Panciucco.
Via XXV Aprile 10, Santa Margherita Ligure

FARE SHOPPING CON LA VELAFESTIVAL CARD
Questi i diversi negozi di Santa Margherita Ligure che durante tutto il periodo del VELAFestival, che va da giovedì 5 a domenica 8 maggio, effettueranno uno speciale sconto del 10% a tutti i visitatori dell’evento in possesso dellaVELAFestival Card.

ANTIQUARIO L.B. QUAQUARO  Via Pescino 1, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE ALDILADELMARE  Via Gramsci 53, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE ALDILADELMARE  Piazza Vittorio Veneto 1, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE FUSI  Via Gramsci 29-33, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE IZI MEN  Largo Amendola 9, Santa Margherita Liure

BOUTIQUE KIWI  Via Bottaro 51, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE LIPARI  Via Gramsci 47, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE N 15  Via Garibaldi 15, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE OLIVARI  Via Gramsci 63, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE SHORTY  Piazza Martiri della Libertà 17, Santa Margherita Ligure

BOUTIQUE UNO  Via Garibaldi 20, Santa Margherita Ligure

CALZATURE MANGINI  Via Bottaro 41, Santa Margherita Ligure

CALZATURE ROVEGNO DI RISI  Via XXV Aprile 15 A, Santa Margherita Ligure

FOTO HUBNER  Piazza Vittorio Veneto 3, Santa Margherita Ligure

OTTICA MANZI  Via Bottaro 37, Santa Margherita Ligure

OTTICA PRISMA  Piazza Vittorio Veneto 1, Santa Margherita Ligure

PELLETTERIA CAVALLINI  Via Palestro 38, Santa Margherita Ligure

PROFUMERIA ORTONA  Via Gramsci 41, Santa Margherita Ligure

PROVVEDITORIA MARITTIMA S. GIORGIO  Via Garibaldi 4, Santa Margherita Ligure

RADIO TV ARTICOLI DA REGALO GARDELLA  Largo Amendola 20 A, Santa Margherita Ligure

SANDALERIA ARTIGIANA DI RISI  Via XXV Aprile 9, Santa Margherita Ligure

YACHT SHIP CHANDLER  Via Garibaldi 4, Santa Margherita Ligure


PARCHEGGIA CON LA VELAFESTIVAL CARD
Fino ad esaurimento, sconto di 5 euro Autoparco Grand Hotel Miramare,  Via Milite Ignoto 30.

The post E’ arrivato il momento. Fatti la VELAFestival Card per sfruttare meglio il VELAFestival appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Benvenuti all’inferno. E adesso issate le vele!

$
0
0

lake-eyre-yacht-club-grungetastic-gritty-18Lasciate ogni speranza voi ch’intrate. Una distesa di sale rosa e bianco adagiata su un letto di fanghiglia maleodorante, un caldo torrido che provoca miraggi e una leggendaria quanto misteriosa creatura divora-uomini. Un inferno dantesco che, nella stagione delle piogge, in caso di precipitazioni particolarmente abbondanti, si trasforma in campo di regata, con aficionados che arrivano da tutto il mondo. Ecco l’incredibile storia del Lake Eyre, il lago salato più grande del mondo in mezzo al deserto australiano, e del suo Yacht Club, fondato nel 2000 dall’eccentrico “commodore” Bob Backway!

L’importante è partecipare: il motto attribuito (erroneamente) a Pierre de Frédy, barone di Coubertin, sembra essere stato coniato apposta per tutti gli appassionati che, da ogni angolo del mondo, si danno appuntamento nel deserto dell’Australia del Sud per partecipare alla Lake Eyre Regatta, un’incredibile quanto rara competizione.

6UNO SPETTACOLO INFERNALE
Situato 700 km a nord di Adelaide, il Lake Eyre, nelle pochissime occasioni in cui è pieno, con il suo bacino di 1.140.000 chilometri quadrati è il lago più grande dell’Australia e lo specchio d’acqua interno più esteso al mondo (il bacino ricopre infatti il 15% del continente): il suo punto più profondo è situato 15,2 metri sotto il livello del mare. Di norma è ricoperto da una crosta salina spessa dai 10 ai 40 cm, dal colore bianco e rosa, che si poggia su una fanghiglia maleodorante. Il bacino del lago si è riempito totalmente soltanto 3 volte in 160 anni. Vi abbiamo descritto l’inferno: ma qui si regata.

1

La sgangherata sede del Lake Eyre Yacht Club

GRANDI PIOGGE? TUTTI ALLO YACHT CLUB!
Durante la stagione delle piogge, generalmente tra giugno e luglio, può capitare che, a fronte di precipitazioni eccezionali, l’acqua si riversi sui letti perennemente secchi dei fiumi del nord-est, confluenti verso il lago: appena c’è “puzza” di inondazione, il Lake Eyre Yacht Club – una baracca di legno in mezzo al nulla -, fondato nel 2000 dall’eccentrico “commodore” Bob Backway (che già nel 1974, durante la penultima grande inondazione, si era dilettato a veleggiare sull’Eyre), è tutto un brulicare di velisti eccitati, provenienti da ogni parte del mondo per assaporare il piacere unico della navigazione in uno dei luoghi più impervii ed evanescenti dell’orbe terracqueo. E se le previsioni meteo vengono confermate, tutti in acqua a regatare! A livello statistico, il lago viene considerato “navigabile”, e cioè con 1,5 m d’acqua, una volta ogni tre anni. Ogni dieci anni si assiste a inondazioni che portano anche 3-4 metri d’acqua mentre il totale riempimento del bacino, abbiamo visto, costituisce un evento rarissimo (nel 2009 l’ultimo, dopo quello del ’74).

2PIÙ DURA DELLA VOLVO!!!
Partecipare alla regata significa dover affrontare mille difficoltà. Ovviamente, a causa del bassissimo fondale, possono partecipare soltanto catamarani o imbarcazioni con la deriva di lunghezza ridotta (tipo Sunfish), anche se, narra la storia, nel 1975 aveva solcato le acque lacustri anche un cabinato di 20 piedi, che era riuscito a percorrere ben 420 miglia. Tavole a vela e kitesurf sono ampiamente sconsigliati perché il bagno in una delle acque più salate del mondo può avere conseguenze catastrofiche per la pelle, gli occhi e la bocca. Poi c’è il problema del varo: partendo dalle sponde, bisogna viaggiare ore e ore sulla crosta salata – meglio con un 4×4 dal telaio leggero – per raggiungere l’acqua (a meno che il bacino non sia pieno). Da lì comincia la fanghiglia: la barca va spinta a mano, con tutta la fatica che questo comporta, finché la densità dell’acqua, che assomiglia a una sorta di olio rosa, è sufficiente per consentire il movimento dello scafo in dislocamento. Solo allora si può salire a bordo. Chiunque decida di intraprendere questa avventura deve dotarsi, oltre che di un kit per il pronto soccorso e di un’abbondante riserva di acqua dolce (il lago ha già mietuto alcune vittime, anche se non durante la regata), di un Epirb e di un telefono satellitare: altro che Volvo Ocean Race! Anche la regata vera e propria è tutt’altro che semplice: sebbene la direzione del vento – solitamente da sud – sia costante, il basso fondale fa sì che il vento provochi correnti molto forti. Inoltre in caso di cali d’aria il calore genera delle correnti ascensionali in grado di far perdere la tramontana anche al più forte dei tattici. L’orizzonte piatto, il colore rosa e la temperatura torrida, non di rado, danno vita a dei veri e propri miraggi di cui i regatanti cadono vittime: già raggiungere la boa è un successo!

9LA LEGGENDA DEL KUDIMUDRA
Come se non bastasse, alle difficoltà concrete si aggiungono quelle mitologiche: pare che la parte sud del Lake Eyre, dove è situato lo Yacht Club, sia la dimora del temibile Kudimudra, un feroce bunyip che mangia chiunque osi avventurarsi nelle acque del lago. Il bunyip è una creatura della mitologia aborigena, caratterizzata dal muso canino, la pelliccia nera, la coda di cavallo, le pinne e le zanne da tricheco o le corna.

LA “DESERT SAILING PHILOSOPHY” SI STA DIFFONDENDO
Negli ultimi anni sono spuntati come funghi nuovi cloni del Lake Eyre Yacht Club: il Ballarat Yacht Club è situato sulle rive del Lake Wendouree, un bacino secco dal 2006. che ha costretto i soci del sodalizio a cercare, per adesso, altri posti in cui sfogare la propria passione. Anche il Colac Yacht Club e il Bendigo Yacht Club, sempre nelle vicinanze, hanno dovuto spostarsi per poter proseguire l’attività questa stagione. Sorte peggiore è toccata al Lake Mokoan Yacht Club, smantellato dopo che il lago è stato estromesso dal programma di conservazione delle acque interne portato avanti dal governo australiano. http://www.lakeeyreyc.com/

Eugenio Ruocco

The post Benvenuti all’inferno. E adesso issate le vele! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.


Cinque ristoranti… dove si mangia con i piedi nell’acqua!

$
0
0

Scilla_06
Gli italiani, si sa, sono un popolo molto sensibile al richiamo della tavola, anzi della buona tavola. E per quegli italiani che amano anche andare per mare, potere coniugare il mangiar bene e lo stare a tavola a un passo dal mare sul quale si è appena navigato, è il top
. Ecco allora che siamo andati alla ricerca di quei ristoranti, sparsi per tutto l’ampio bacino del Mediterraneo – in modo che, quale che sia la vostra meta, potreste averne sempre uno a portata di mano – che uniscano proprio queste due caratteristiche. Ovvero l’essere ad un passo, quando non proprio affacciati, sul mare, e l’offrire una cucina di buon livello, fatta naturalmente con materie prime di qualità. Si spazia allora dalle Isole Baleari alla greca Creta, passando per la costa francese, il mare italiano e lo splendido litorale della Croazia.

conchigliaLA CONCHIGLIA – PROCIDA (NAPOLI)
Siamo sulla splendida isola di Procida, nel Golfo di Napoli: sulla spiaggia della Chiaia si affaccia questo locale (via Pizzaco 10, tel. 081  8967602) dal quale si gode di una vista unica su Marina Corricella. A tavola si gustano piatti tradizionali di pesce e pasta fatta in casa. www.laconchigliaristorante.com

la cayenaLA CAYENA – MINORCA (BALEARI, SPAGNA)
Non proprio sul mare, ma a circa 500 metri dal porto di Ciudadela, posto in fondo al fiordo che si insinua nell’antico centro del borgo di Minorca (Carrer d’Alaior 40, tel. 0034 971482212), si scopre questo speciale indirizzo che offre ricette di pesce rivisitate con estro e sapori internazionali. http://lacayena.blogspot.it

lionsLIONS – CRETA (GRECIA)
Affacciato sulla spiaggia di Matala (tel. 0030. 2892045759, a Creta, si trova un locale dal look un po’ retrò ma dalla proposta gastronomica davvero interessante. Da provare l’aragosta e la grigliata di pescato. La pagina Lions su Tripadvisor

plavi_podrumPLAVI PODRUM – OPATIJA (CROAZIA)
I suoi tavolini sono tutti all’aperto, a pochi metri dal porticciolo cittadino della graziosa Opatija (Frana Supila 12, tel. 00385 51701223), ma il vero top sono i suoi piatti a base di pesce fresco, declinato in preparazioni creative e originali. Da abbinare ai vini locali. www.plavipodrum.com

plagedargentLA PLAGE D’ARGENT
Affacciato sull’omonima selvaggia spiaggia di Porquerolles (tel. 0033 0494583248), è il locale da raggiungere a nuoto, dopo avere gettato l’ancora in rada. Ai tavoli sulla fresca veranda si possono gustare pochi ma raffinati piatti a base di pesce e non solo. www.plage-dargent.com/

The post Cinque ristoranti… dove si mangia con i piedi nell’acqua! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Nasce il Contemporary Classic 41: old fashion con una carena ultraveloce

$
0
0

cc41Unire le linee delle barche di una volta, quelle eleganti chicche del New England che hanno fatto la storia dello yachting, a linee e materiali moderni: ecco l’idea alla base del Contemporary Classic 41 (un nome che rende bene l’idea), il nuovo modello in costruzione presso il Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone.

CC 41_ Interiors 02
Lungo 12,37 metri e largo 3,85, colpisce in coperta per il suo pozzetto estremamente riparato, dove spiccano le originali (se confrontate con i modelli made in USA) due ruote del timone. I quattro winch ai lati del pozzetto rendono le manovre sicure in ogni condizione meteomarina. Interessante la scelta di posizionare il rollafiocco sulla delfiniera, così da sgomberare completamente la prua, rendendola adatta al relax, anche perché a poppa, rispetto alle barche cui siamo abituati, non c’è spazio prendisole.

Se il concetto di questa barca si deve al project manager Luigi De Cesco, l’ingegneria navale è frutto di una penna di alto livello del panorama italiano, quella di Marco Lostuzzi. Una garanzia in termini di prestazioni della carena, come dimostrano i suoi Sly Yacht e il recente Grand Soleil 46 LC. Per la tecnologia di costruzione si è optato per lo strip planking con laminazione esterna in carbonio.

cc41Il layout degli interni propone spazi generosi (personalizzabili su specifiche richieste dell’armatore), con arredi in stile classico marinaresco, ricchi di tientibene (ultimamente un po’ sottovalutati dai cantieri) e la totale assenza di spigoli. Tutto fa riferimento allo stile del New England, con l’alternarsi di legno verniciato bianco opaco e legno naturale.
Dati principali
L.O.A 12,37 mt.
B.max 3,85 mt.
T.max 2,2 mt.
Displ. Kg 8000
Randa 48,6 mq.
Genoa (95%)32,8 mq.
Gennaker 110 mq.
www.alto-adriatico.it

The post Nasce il Contemporary Classic 41: old fashion con una carena ultraveloce appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

L’amore ai tempi della vela

$
0
0

12919665_1302956146397904_2342023199239867260_nAnche i fenomeni… si baciano. Questa bellissima foto è stata scattata da Pedro Martinez di SailingEnergy e ritrae un tenero momento durante il Trofeo Princesa Sofia di Palma tra il grande campione brasiliano Robert Scheidt (cinque olimpiadi all’attivo con 2 medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo) e la moglie Gintare Scheidt Volungeviciute, asso lituano del Laser Radial, vincitrice dell’oro a Pechino nel 2008. 

The post L’amore ai tempi della vela appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Velista muore alla Clipper Race: una tragedia evitabile? Forse si

$
0
0

clipperTragedia alla Clipper Round the World Race, il giro del mondo a tappe (40.000 miglia in 9 lunghe tappe con 14 mete toccate, 1 anno circa di navigazione) ideato da Sir Robin Knox-Johnston: durante la nona tappa in Pacifico (da Qingdao, in Cina a Seattle, negli USA), la quarantenne Sarah Young, imprenditrice londinese, è morta.

_MG_1731

Sarah Young

LA DINAMICA DELL’INCIDENTE
Sarah (nella foto), a bordo del Clipper 70 IchorCoal dello skipper Darren Ladd, stava riordinando il pozzetto dopo aver dato una mano di terzaroli alla randa – c’erano 35-40 nodi d’aria – quando un’onda l’ha colpita improvvisamente facendola sbattere contro le draglie. Un’altra onda l’ha fatta cadere fuori dalla barca, poiché Sarah purtroppo non era legata. A nulla sono servite le manovre di recupero dell’uomo a mare, a causa delle pessime condizioni meteomarine. Recuperato il corpo grazie al PLB dopo un’ora e mezza – un’infinità – sono state tentate le manovre di rianimazione inutilmente.

UNA BARCA MOLTO SFORTUNATA
Tra l’altro è venuto alla luce un macabro dettaglio: Sarah non è la prima vittima a bordo di Ichorcoal,
perché già lo scorso settembre, Andrew Ashman, un infermiere inglese, stava piegando una vela quando è rimasto colpito dalla frustata di una scotta, entrando in coma e senza mai più riprendere conoscenza. I maligni, su Facebook, hanno già soprannominato Ichorcoal “la barca della morte”.

UNA TRAGEDIA EVITABILE? FORSE
Ad ogni modo, se Sarah fosse stata agganciata a una lifeline, forse, le cose sarebbero andate diversamente: il terribile episodio ci ricorda dell’importanza di legarsi sempre, a bordo, non appena le condizioni del mare e del vento iniziano a farsi difficili. In calce un nostro articolo che vi spiega tutto ciò che bisogna sapere sulla lifeline, accessorio fondamentale ma troppo spesso sottovalutato.

SNC00612Se nei vostri programmi invernali, avete deciso di continuare a navigare nonostante la stagione fredda possa riservarvi condizioni avverse e mare formato, allora è il momento giusto, se non l’avete già fatto, di installare le lifeline, o quantomeno, di controllare che le abbiate armate nella maniera corretta. Uno degli elementi più semplici, ma allo stesso tempo più utili, presenti a bordo: si tratta di una cinghia che passa su entrambi i lati della coperta, permettendo di spostarsi in sicurezza a bordo rimanendo legati alla barca tramite una cintura di sicurezza, un cordone ombelicale da agganciare alla cinghia. Un tempo le lifeline erano costruite in acciaio inox, con l’inconveniente che rischiavano però di scivolare sotto i piedi, motivo per cui oggi si preferiscono le cinghie in tessile. L’installazione delle lifeline non è complicata, ce ne si può tranquillamente occupare da soli, salvo tenere in considerazione alcune precauzioni. Se si naviga di notte, o con mare formato è indispensabile agganciarsi alle lifeline tramite la cintura di sicurezza anche se si rimane in pozzetto o se si è di turno al timone (una straorza, una strambata involontaria possono mettere a rischio di caduta in mare anche chi si trova in pozzetto).

Schermata 2015-10-19 a 14.30.41I tre disegni sopra mostrano due corretti armi delle lifeline (i primi due) e uno sbagliato (l’ultimo). Il primo disegno prevede un’unica cinghia che passa da poppa a prua per tornare a poppa in un circuito unico che consente di non sganciare mai il moschettone. Nel secondo, consigliato per barche con bagli importanti, la lifeline si sdoppia all’altezza del piede dell’albero, frazionando in due il passaggio. Nell’ultimo invece le lifeline passano troppo esterne e non garantiscono sicurezza.

UTILIZZATE CINGHIE REALIZZATE PER QUESTA FUNZIONE
Come prima cosa tenete in considerazione che le cinghie devono resistere almeno a una forza pari a due tonnellate. Le lifeline più comode da installare sono pensate con una bocca di lupo a una estremità e sono disponibili in misure diverse o regolabili a seconda della lunghezza del vostro scafo.

FISSATELE IN COPERTA A PUNTI IN GRADO DI SOPPORTARE IL CARICO
Le cinghie vanno fissate alle loro estremità a dei punti solidi in coperta: ci sono degli appositi anelli in acciaio inox fissati a delle controplacche per il montaggio delle lifeline, poiché, come le cinghie, anche questi punti di fissaggio devono essere in grado di sopportare carichi fino a due tonnellate. Sulle barche moderne di categoria A e B, questi punti di fissaggio sono già previsti e installati dal cantiere.

FATE PASSARE LE CINGHIE IL PIU’ INTERNAMENTE POSSIBILE
Le cinghie lavorano meglio se armate a circuito chiuso, in modo tale da poter camminare in sicurezza lungo tutta la coperta, da prua a poppa, senza la necessità di dover sganciare la cintura di sicurezza e doverla poi riagganciare. Inoltre, un buon consiglio è quello di armare le lifeline internamente rispetto ai passavanti, facendole volendo anche passare sulla tuga. La cosa migliore è fissare o far passare a prua un’estremità in un punto centrale possibilmente dietro il salpancora, mentre le estremità di poppa vanno fissate in coperta sui passavanti in prossimità dell’inizio del pozzetto. A seconda poi delle diverse configurazioni del sartiame, il passaggio può essere più o meno difficile all’altezza dell’attacco delle sartie. Una seconda modalità di armo delle lifeline consiste nel separare in due le cinghie in prossimità del piede dell’albero, dividendo così in due fasi separate il passaggio da poppa verso prua. Il punto di attacco dal piede dell’albero sarà il medesimo ma una scorrerà verso poppa sulla murata di sinistra, mentre l’altra su quella di destra. Questo secondo sistema è consigliato per le imbarcazioni con un importante baglio massimo.

SOSTITUITE CON REGOLARITA’ LE LIFELINE
Come tutta l’attrezzatura in materiale tessile, anche le cinghie delle lifeline sono soggette all’usura provocata dall’esposizione ai raggi UV e pertanto hanno una durata limitata nel tempo. Di fondamentale importanza è risciacquarle con acqua dolce alla fine della vostra uscita o della vostra crociera, e smontarle se invece decidete di mettere a riposo la barca per l’inverno. Il consiglio, se le disarmate, è quello di stivarle in un ambiente secco e ventilato fino alla stagione successiva. Dopo due anni di utilizzo continuativo o quattro stagioni è necessario sostituirle rimpiazzandole con cinghie nuove.

I PUNTI DI FISSAGGIO
Se le lifeline vi permettono di camminare in sicurezza in coperta da poppa a prua, altrettanto importante è avere dei punti fissi e solidi ai quali attaccare la cintura di sicurezza in pozzetto e quando si è al timone. A meno che non siano stati previsti dal cantiere di costruzione, dovrete organizzarvi per installare da soli questi punti per il fissaggio del cordone. I punti migliori dove installarli sono vicino alla discesa per andare sottocoperta e in prossimità della timoneria. Assicuratevi che siano montati correttamente, fissati alla coperta con delle controplacche e che siano quindi in grado di reggere uno sforzo di diverse tonnellate. Se siete armatori di un’imbarcazione di piccole dimensioni, il consiglio è quello di fissare una lifeline in fondo al pozzetto (verso prua).

LE CINTURE DI SICUREZZA
La cintura di sicurezza deve essere lunga a sufficienza per permettervi di stare in piedi e muovervi, ma corta al punto giusto da impedirvi di cadere in acqua (per questo, lo ricordiamo ancora una volta, è fondamentale che le lifeline siano armate il più possibile a centro barca). Ci sono due modelli a disposizione, entrambi indispensabili: il primo di circa un metro da indossare in pozzetto, il secondo più lungo (circa due metri) per muovervi in coperta da prua a poppa. Assicuratevi poi che il moschettone con il quale vi attaccate alle cinghie abbia una sicura, per evitare aperture improvvise e involontarie. E ricordatevi, non vi attaccate mai né alle sartie né al paterazzo, perché in caso di caduta rischiate di danneggiare seriamente il vostro armo.

The post Velista muore alla Clipper Race: una tragedia evitabile? Forse si appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Vuoi noleggiare la barca o imparare a navigare meglio? Al VELAFestival trovi quello che fa per te

$
0
0
APE_barcaeasyScendi lungo la banchina, osserva le barche e tra queste scegli quale sarà quella che noleggerai quest’estate, anche in flottiglia o alla cabina.
Visita le barche e fatti guidare dagli esperti che ti consigliano qual è il modello giusto per te e l’itinerario migliore in Mediterraneo e nei mari del mondo per le tue prossime vacanze.
Oppure se nei tuoi programmi c’è quello di prenotare un corso di vela, di navigazione, o se stai cercando un corso estivo per i tuoi bambini, in banchina troverete di tutto: società di charter, società che effettuano servizi comparativi per il noleggio in tutto il mondo, scuole di vela base, di altura, e molto altro. Ecco un elenco dei nostri espositori con i quali potrete fare due chiacchiere su questi argomenti e capire la soluzione migliore per voi.
Inoltre vi ricordiamo che quest’anno per la prima volta alla VELA Cup ci sarà una classifica dedicata alle barche a noleggio: il Trofeo Globesailor.
ANDAREAVELA
Andareavela è una scuola nautica autorizzata che opera a Genova dal 2005 e svolge corsi per il conseguimento della patente nautica vela / motore entro 12 miglia o senza alcun limite. Con i corsi serali, diurni, nei weekend o personalizzati, Andareavela garantisce la massima flessibilità per andare incontro alle singole esigenze. I corsi personalizzati vengono studiati con la massima elasticità, con giorni e orari delle lezioni da concordare con ogni singolo allievo. Questo tipo di corso garantisce la possibilità di frequentare a chiunque abbia problemi di orari non fissi. www.andareavela.it.
ARUNDEL
Otto imbarcazioni, dai 31 ai 75 piedi, con o senza equipaggio, per gustare al meglio l’arte della navigazione. Dalle basi di Genova, Marina di Andora (SV) e La Spezia, si puo’ veleggiare attraverso il Mar Mediterraneo, navigando tra storia, cultura e bellezze naturali. Tutta la costa ligure, dal confine Francese a Portovenere, alla selvaggia costa Corsa, all’affascinante arcipelago Toscano o la splendente Costa Azzurra.  Oltre alle consuete rotte da diporto, Arundel organizza eventi di promozione commerciale e turistica. Team building, management e tutto quanto puo’ essere legato ad iniziative promozionali ed aziendali. Tutti possono godere di un’avventura in mare, nel sole e nel vento. Non occorre nessuna esperienza specifica (sempre che si decida per lo skipper!). www.arundelyachting.com.
DEA DEI MARI
Dea dei Mari s.r.l. nasce come scuola nautica e agenzia di charter nel 2006, per organizzare corsi di vela d’altura e corsi per Patenti Nautiche. Con Dea dei Mari potrete programmare le vostre Vacanze , prendendo in locazione una delle loro barche di proprietà, o, se desiderate, imbarcarvi da soli o con amici, assieme a skipper, ed eventualmente hostess o marinaio. Dea dei Mari organizza inoltre  flottiglie e viaggi di nozze,  e senza essere un’agenzia, conosce flotte e barche con equipaggio per potervi consigliare come, e con chi è meglio pianificare la vostra vacanza, anche dove non siamo presenti con le nostre barche. www.deadeimari.it
GLOBESAILOR
GlobeSailor è una piattaforma online comparativa per il noleggio delle imbarcazioni disponibile in sei lingue (francese, italiano, inglese, tedesco, russo e spagnolo) corrispondenti ad altrettante aree commerciali. L’utente si registra gratuitamente al portale che gli permette di confrontare i prezzi di 12.000 imbarcazioni appartenenti a 1.000 società distribuite in ogni parte del globo. Una persona dello staff di GlobeSailor assiste l’utente in tutte le fasi del noleggio richiedendo il preventivo (pronto in 24 h) direttamente alla società di charter selezionata. www.globesailor.it
MONDOVELA
Dal 1995 Mondovela si occupa di vela. Organizzano crociere à la cabine ed in flottiglia, nelle destinazioni preferite dai velisti, propongono una selezione esclusiva per il noleggio luxury crewed e bareboat in tutto il mondo e, grazie a un’importante operazione di allotment, che assicura centinaia di imbarcazioni e voli aerei, garantiscono la partenza anche nei momenti più “caldi” dell’anno.
Con la consulenza dei migliori professionisti, collaborano con importanti aziende per l’ideazione e la gestione di corsi di formazione, Team building, regate aziendali, crociere e corsi personalizzati, incentive. Infine, nella loro scuola di vela – con basi in Liguria e Sardegna e lago di Como -organizzano corsi di vela di vario livello divertenti, veloci, flessibili e personalizzabili, corsi di regata, per team sportivi, di specializzazione per istruttori, di patente nautica. www.mondovela.it.
GOLETTA PANDORA
Per l’estate Pandora, in collaborazione con Sea-Master, organizza una vera chicca: a bordo di questa goletta d’epoca di 30 metri è possibile fare un corso settimanale, dalle Eolie alla Grecia, per apprendere navigazione, pianificazione del viaggio, gestione di risorse e sicurezza, cucitura vele, restauro bozzelli, impiombature… ma anche svago, nuotate, tuffi snorkeling e visite a terra. da 500 euro a settimana da metà luglio. www.velatradizionale.it
SAILOGY
Sailogy ha una grande flotta nel web. Le barche sono di proprietà delle migliori società di charter e sono costantemente sottoposte a controlli di qualità. Un team di persone dedicate viaggia per il mondo per scattare foto e girare video delle barche, costruendo relazioni personali con gli armatori. Inoltre Sailogy ha una politica molto rigorosa basata sulla soddisfazione dei clienti. Se una società di charter non è in grado di rispettare gli standard più alti di servizio viene rimossa dal sistema. Avere le proprie barche su Sailogy è un segno distintivo di eccellenza sul mercato per tutte le società di charter. Significa che tutti i clienti tornano a casa col sorriso. www.sailogy.com/it
SEA-MASTER
Sea Master è la prima iniziativa in Italia finalizzata a rendere autonomi, sicuri, consapevoli e preparati ad ogni evenienza coloro che sono amanti del mare e della barca a vela e che intendono perfezionarsi in tutti i campi della nautica per effettuare una navigazione, lunga o corta, in totale serenità. Nel tempo hanno voluto applicare la stessa mentalità a più collaboratori e corsi, sono così nati i corsi su derive nella Base di Santa Teresa e a terra, a Milano dove conoscere a fondo motore, elettronica e manutenzione. Collaborando con Matteo Miceli possiamo anche offrirvi il corso di altura più completo d’Italia e con l’apertura della Racing Academy, diventate dei velisti vincenti! E’ disponibile un corso speciale per il VELAFestival, scoprilo a questo link

The post Vuoi noleggiare la barca o imparare a navigare meglio? Al VELAFestival trovi quello che fa per te appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Cinque parole nautiche da sapere per non fare figuracce

$
0
0

download (1)Eccovi cinque parole nautiche che è bene conoscere se non volete fare brutta figura quando si parla di barche.

ARC-2010-Start-photos-111SQUARE TOP. Quella “strana” testa della randa dalla forma quadrata, viene chiamata “Square Top”. Garantisce una maggiore superficie velica e una conseguente maggiore spinta dove il vento è più libero e di maggiore intensità, in alto.

downloadMESSAGGERO. Con questa parola del vocabolario nautico viene identificato un sottile cavo che viene fatto passare all’interno degli alberi prima di armarli, al quale vanno poi legate le drizze per poterle mettere in opera più facilmente. In pratica, se si rompe una drizza prima si fa passare il messaggero e poi, dopo averlo legato alla drizza, si passa la drizza stessa.

gelcowbigGELCOAT. Dall’inglese gel (gelatina) e coat (strato) il gelcoat è lo strato più esterno di una costruzione in vetroresina, realizzato con resina poliestere o epossidica. Rappresenta la finitura, a contatto con aria ed acqua, fornisce protezione e assicura la tenuta stagna. Se fessurato fa penetrare acqua e umidità all’interno della costruzione interna che è costituita da pelli di fibra di vetro o altri materiali esotici incollati con resina.

tabella_beaufortSCALA BEAUFORT E SCALA DOUGLAS. Molti confondono le due scale che classificano intensità del vento o del mare. La Scala Beaufort misura l’intensità del vento con valori crescenti da 0 a 12. La scala Douglas classifica invece il moto ondoso in dieci gradi, da 0 a 9, dalla calma piatta (0) a onde alte 14 metri. Sotto l’ammiraglio Beaufort, inventore dell’omonima scala nel 1805.

09102007197FRENELLO. E’ uno dei due cavi che, fissati uno per parte, alla barra del timone, consentono lo spostamento a dritta o a sinistra. I frenelli collegati ad un “volante” (vedi foto) o avvolti ad un tamburo a loro volta si collegano alla ruota del timone. In pratica, sono i cavi che permettono di muovere la pala del timone collegata alla ruota.

The post Cinque parole nautiche da sapere per non fare figuracce appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Barche, accessori, voli sull’acqua…è il meglio dei video di aprile!

$
0
0

Ape_video copiaPerché piace così tanto la versione digitale del Giornale della Vela (disponibile per device Apple e Android o anche su Edicola Italiana per godervelo anche su pc)? Perché oltre a quanto potete scoprire nella versione cartacea, ci sono anche tanti contenuti aggiuntivi, dalle foto ai video. Ecco quelli che ci sono piaciuti di più e che trovate nel numero di Aprile, dalle barche agli accessori, dallo spettacolo delle regate caraibiche fino all’ultima grande follia di Alex Thomson. Buona visione!

The post Barche, accessori, voli sull’acqua… è il meglio dei video di aprile! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.


I Velisti dell’Anno le studiano tutte pur di farsi votare!

$
0
0

velistaLa terza fase di votazioni del Velista dell’Anno sta andando a gonfie vele (QUI potete dare la vostra preferenza), con oltre 3.500 voti soltanto nei primi 3 giorni di sondaggio. Nel frattempo, i candidati stanno sudando sette camicie per farsi votare: il sistema più utilizzato è il  “martellamento” sui social, tra profili personali e pagine Facebook.

L'icastica locandinda ideata dai fan di Gianin VI

L’icastica locandinda ideata dai fan di Gianin VI

L’ “I WANT YOU” DI CICCIO SUPPARO
Ma a noi ha colpito in particolare quello adottato dai fan di Gianin VI, l’Hallberg-Rassy del 1976 due volte campione alla Giraglia alla faccia dei bolidi ultramoderni.
Nell’invito diramato via mail, il fan club invita a votare la barca con una sorta di “manifesto elettorale” sullo stile dell’ “I Want You” dello Zio Sam, nel quale l’armatore Pietro “Ciccio” Supparo si fa testimonial dell’imbarcazione.

Schermata-2016-01-18-a-14.40.38-300x81COME FUNZIONANO LE VOTAZIONI DEL VELISTA DELL’ANNO 2016
Venerdì 6 maggio, alle ore 19, avrà luogo al VELAFestival di Santa Margherita Ligure (Genova), durante la Serata dei Campioni, la premiazione del Velista dell’Anno. Ma come si arriva ad assegnare il premio più prestigioso della vela italiana? Con una lunga e “dura” selezione online dove il vostro contributo è fondamentale. Ve la spieghiamo nel dettaglio, fase dopo fase.

• PRIMA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 100 a 52 CANDIDATI
– 100 CANDIDATI da votare online sul nostro sito dal 29 gennaio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– 20 CANDIDATI INDICATI DA VOI (potrete inviarci nominativi e motivazione dal 29 gennaio al 4 febbraio alla mail speciali@panamaeditore.it) votati online sul nostro sito dal 5 febbraio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 50 più votati e i 2 più votati tra quelli indicati da voi
• SECONDA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 52 a 25 CANDIDATI
– 52 CANDIDATI da votare online dal 4 (dalle ore 13) al 15 marzo (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 25 più votati
• TERZA FASE (VOTO CONSULTIVO) – DA 25 a 5 CANDIDATI
– 25 CANDIDATI da votare online dal 31 marzo (dalle ore 13) al 14 aprile (chiusura ore 12). Il voto del pubblico online ha valore consultivo: tenuto conto delle vostre preferenze, una giuria seleziona i 5 che passano il turno
WAY211A.BA0928_AQUARACER_CAL_5_PACKSHOT_2015• QUARTA FASE – LA SCELTA DEL VELISTA DELL’ANNO (E DEGLI ALTRI PREMI)
-I 5 CANDIDATI compongono la rosa dei “papabili” per il Velista dell’Anno. Questi si contenderanno, sulla base delle decisioni della giuria, il premio Velista dell’Anno e gli altri: TAG Heuer Velista dell’Anno “Passion”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Innovation”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Performance” e TAG Heuer Velista dell’Anno “Young”. Ognuno dei vincitori sarà premiato con un cronografo impermeabile ad alta precisione TAG Heuer Aquaracer Calibre 5 (foto a lato), in grado di resistere fino a 300 metri di profondità. Chi sono i vincitori lo saprete solo la sera del 6 maggio a Santa Margherita. Siete tutti invitati!

Per qualsiasi informazione riguardo al Velista dell’Anno, scriveteci all’indirizzo speciali@panamaeditore.it

SCOPRI CHE COS’E’ IL VELISTA DELL’ANNO

A QUESTO LINK SCOPRI NEL DETTAGLIO LA PRIMA FASE DI VOTAZIONI DEI MAGNIFICI “100”

SCOPRI TUTTI I 100 CANDIDATI INIZIALI AL VELISTA DELL’ANNO, DALLA A ALLA Z

SCOPRI LE STORIE DEI CANDIDATI “SCELTI DA VOI” E LE MOTIVAZIONI DELLE NOMINATION

The post I Velisti dell’Anno le studiano tutte pur di farsi votare! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

RM970: chi ha detto che per navigare bisogna essere in tanti?

$
0
0

rm970
E’ ancora una volta Marc Lombard a firmare il nuovo modello RM970, che colma così il vuoto presente tra gli RM890 (che potrete vedere in banchina al VELAFestival, a Santa Margherita Ligure dal 5 al 8 maggio) e RM1070.  Come gli altri scafi del cantiere francese, sarà costruito in compensato marino e resina epossidica. Ma a caratterizzarlo non poteva che essere il suo scafo con uno spigolo accentuato; anzi, estremizzato: lo vedete chiaramente nel rendering qui sopra: lo spigolo corre senza soluzione di continuità per tutta la lunghezza della carena ed è stato pensato per portare la barca fino a un certo angolo di sbandamento, sul quale poi si appoggia e “naviga su rotaie”.

rm970
rm970

Come già avvenuto per altri modelli Fora Marine, anche questo dieci metri e mezzo (la lunghezza fuori tutto è di 10,65 metri, ma quella al galleggiamento è di 9,65) verrà proposto nelle versioni con pala del timone singola e doppia chiglia o con una chiglia più profonda e due pale (inutile dire che quest’ultima è quella più attesa sul mercato mediterraneo.

rm970
rm970
rm970
Schermata 2016-04-04 a 13.46.40

In coperta il disegno (sempre spigoloso, come da tradizione del cantiere) della tuga accoglie una grande vetrata frontale; la struttura risulta visivamente più leggera e meno aggressiva rispetto a quelle cui Fora Marine ci ha abituati in questi anni, ma sufficientemente pronunciata per proteggere correttamente il pozzetto, dove troviamo il timone a barra (una scelta che va controcorrente rispetto a quanto ci sta abituando il mercato).
Gli interni prevedono un layout standard classico, con una cabina doppia a prua e una a poppa sulla sinistra, mentre a dritta troviamo l’unico bagno, seguito da un ampio vano tecnico. In quadrato spazio alla cucina a L e al tavolo centrale con piani abbattibili, oltre che all’area carteggio.

Atteso in acqua nel prossimo autunno, dovrebbe avere un prezzo di partenza intorno ai 120.000 Euro.

I NUMERI DELL’RM 970
Lft.: 10,57 m
Lwl: 9,65 m
Baglio 3,70 m
Pescaggio bichiglia: 1,65 m
Pescaggio monochiglia: 1,98 m
Dislocamento: 4100 kg
Sup. Randa: 33 mq
Sup. Genoa: 33 mq
Sup. Spinnaker: 125 mq
www.yachtsynergy.it

The post RM970: chi ha detto che per navigare bisogna essere in tanti? appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

SCOOP: la lista provvisoria degli espositori del TAG Heuer VELAFestival 2016. Scoprite chi ci sarà.

$
0
0

IMG_7967-1024x683
Manca poco più di un mese, poi il 5 maggio 2016 si apriranno le porte della quarta edizione delVELAFestival, la grande festa della vela, a Santa Margherita Ligure. Fino a domenica 8 maggio, per 4 giorni interi il Golfo del Tigullio ospiterà la più bella e grande esposizione di barche del Mediterraneo. Oltre a mostre, regate, giochi, film, grandi eventi e buon cibo, per l’intera durata della manifestazione, la spettacolare Calata del Porto farà da area espositiva alle migliori società del mondo nautico. Sono già numerosi gli stand che occuperanno gli spazi delVELAFestival 2016 e sempre più importanti si fanno i nomi degli espositori, dagli accessori ai cantieri, dai velai alle assicurazioni. Vi proponiamo la lista provvisoria che sicuramente vedrà altre new entry nel mese che ancora ci separa dall’apertura delle danze a Santa Margherita.
Al VELAFestival potrete trovare tutto quello che vi serve per attrezzare la vostra barca e molto di più. Solo per farvi alcuni nomi: le eliche Brunton’s Propellers e Ewol, le cime firmate Gottifredi Maffioli, le innovative tecnologie in fatto di vele di North Sail, Quantum Sail e Elvstrom Sails, i servizi meteoofferti da MeteoMed.
Se siete alla ricerca di attrezzatura di coperta per rifare il look alla vostra barca non vi resta che farvi un giro agli stand di Ubimaior Italia e Facnor, per il motore invece recatevi da Nanni Diesel.
Per quanto riguarda la strumentazione elettronica per le regate sarà presente al VELAFestival anche l’azienda francese NKE Marine Electronics, ma non ci facciamo mancare nulla, ecco arrivare anche il servizio di pulizia vele di Parasciani Lavaggi.
Se invece volete assicurare la vostra barca, avrete a disposizione tra i vari stand gli esperti di Pantaenius, mentre 38Lab, Sea storm, Musto e Helly Hansen vi offriranno i migliori prodotti in termini di abbigliamento.

product-groupIl meglio dei componenti e degli accessori non poteva che essere offerto da aziende come Bert Mauri, Garmin, Forniture nautiche Italiane e Constantin Nautics.
Non mancherà ovviamente Nauticplace, che in occasione del VELAFestival abbandonerà i suoi confini web per diventare un grande stand fisico, con accessori, abbigliamento e attrezzatura di ogni tipo.
E per chi vuole prenotare le vacanze per mare sarà il momento giusto per farlo grazie alla presenza di Globe Sailor, Sailogy, Arundel Yachting Charter, Blue Project, Mondovela tra i migliori esperti di noleggio e charter nautico.Young couple on the deck
Corsi di vela e scuola nautica e charter con Timone Charter e Dea dei Mari, perché tutto ciò che è vela è VELAFestival.
Lungo la calata del porto, nella seconda Piazzetta della Vela, potete poi trovare l’esposizione dei meravigliosi kayak di Tuilik e le barche di RS Sailing al Beach Village.

E per finire i grandi cantieri che allungano ancora di più la lista degli espositori: Dufour, Mylius, De Cesari, Bavaria, Jeanneau, Solaris, Hallberg Rassy, Italia Yachts, Pogo Structures, Lagoon, Ice Yacht, Bali, Elan, Fora Marine, Wauquiez, Nautitech e Grand Soleil.
Per scoprire tutti prestigiosi partner e  la lista degli espositori 2016, clicca qui.
Cliccando qui puoi invece trovare la lista di tutte le barche che troverai al VELAFestival.

The post SCOOP: la lista provvisoria degli espositori del TAG Heuer VELAFestival 2016. Scoprite chi ci sarà. appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Passaporto per le olimpiadi: gli italiani che hanno staccato il biglietto

$
0
0

47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTARA conclusione del Trofeo Princesa Sofia Iberostar di Palma di Maiorca, grande appuntamento preolimpico internazionale (del quale vi mostriamo una rassegna di splendide foto scattate da Pedro Martinez /SailEnergy e Bernardi Bibilona), è tempo di bilanci: le Olimpiadi di Rio sono alle porte (la vela è in calendario dal 5 agosto) e mai come in questa edizione dei Giochi l’aspettativa attorno ai nostri atleti è alta.

… MA PRIMA RIFATEVI GLI OCCHI: SPETTACOLO PALMA!

47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47th Princesa Sofia IBEROSTAR Trophy
47th Princesa Sofia IBEROSTAR Trophy
47th Princesa Sofia IBEROSTAR Trophy
47th Princesa Sofia IBEROSTAR Trophy
47th Princesa Sofia IBEROSTAR Trophy
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47th Princesa Sofia IBEROSTAR Trophy
47th Princesa Sofia IBEROSTAR Trophy
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR
47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTAR

OCCHI PUNTATI SU CONTI-CLAPCICH E BISSARO-SICOURI
Tutti gli atleti azzurri che hanno già staccato il biglietto olimpico sono infatti potenzialmente in corsa per una medaglia. Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri, nel catamarano misto Nacra 17, sono da oltre due anni ai vertici mondiali e non andranno certo in Brasile a fare numero. Giulia Conti e Francesca Clapcich (49er FX) sono reduci da uno storico triplete: titolo iridato, europeo e italiano. Le due ragazze hanno tutte le carte in regola per farci sognare.

47 Trofeo Princesa Sofia IBEROSTARSPERANZE ANCHE PER LASER E RS:X
Anche Francesco Marrai, tra i Laser Standard, ha dimostrato di trovarsi a suo agio nelle acque di Rio, vincendo una preolimpica: e anche Flavia Tartaglini, attualmente al sesto posto della graduatoria ISAF RS:X femminile (fresca di argento a Palma), avrà l’occasione di liberarsi dal giogo di “eterna erede” di Alessandra Sensini. Il prossimo nome a essere ufficializzato dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) Mattia Camboni nella tavola maschile a scapito dell’amico/rivale Daniele Benedetti, mentre nelle altre classi la situazione appare meno chiara.

I “GRANDI BOH”
Nel Finn il duopolio Michele Paoletti-Giorgio Poggi sembrerebbe risolversi a favore del primo, ma non è detta l’ultima parola, con il Mondiale di Gaeta (5-13 maggio) nel mezzo (potrebbe inserirsi anche Filippo Baldassari?). Per quanto riguarda il 470, purtroppo, Palma è stata amara: ne i maschi ne le femmine sono riusciti a qualificare la nazione, gli ultimi due posti sono stati occupati da Ucraina e Israele. L’Italia è già qualificata invece nei Radial e nel 49er maschile. Ma i pronostici su chi andrà (se andrà) in Brasile sono impossibili per ora (Cherin-Tesei, Tita-Zucchetti o Dubbini-Dubbini tra i 49er? Martha Faraguna o Joyce Floridia tra i Radial?).

The post Passaporto per le olimpiadi: gli italiani che hanno staccato il biglietto appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Il mistero della nuova barca di Jeanneau. Dietro le quinte si dice che…

$
0
0

ape_jeanneauLa scorsa settimana siamo stati alle prove organizzate da Jeanneau a Cannes (ricordate, vi abbiamo raccontato la nostra prova del sistema AST a bordo di un Sun Odyssey 519), che sono state anche l’occasione per fare quattro chiacchiere… dietro le quinte. Negli ultimi due anni il cantiere transalpino, oltre ad aver rinnovato tutti i modelli Oceanis, ha puntato forte anche sul potenziamento della sua gamma Jeanneau Yacht (l’ammiraglia, per intenderci).

Rumors di banchina vogliono pronti per la prossima estate i disegni di un nuovo modello, che dovrebbe affiancare i già conosciuti Jeanneau 54, 57 e 64. O forse andrà a sostituire proprio il modello di mezzo, il più attempato dei tre. Qui siamo nel campo, come detto delle illazioni, ma quel che è certo è che riprenderà gli stilemi e le caratteristiche del 54 e del 64, pluripremiati sia in Europa sia negli Stati Uniti.

QUANDO ABBIAMO PROVATO LO JEANNEAU 54

Ape_jeanneau_54Ci sono sorprese che riescono meglio di altre. Quella di Jeanneau è venuta benissimo. Il cantiere francese è infatti riuscito a tenere nascosto fino all’ultimo momento il lancio del suo nuovo 54 piedi, grande novità della prossima stagione, che sarà presentata ufficialmente a Cannes a settembre. 

Si tratta di un modello dalle linee accattivanti, caratterizzate dalla grande finestratura ai lati della tuga, che riesce a mantenere il profilo basso senza limitare la luminosità interna (qui intervengono anche i quattro oblò a murata), tratto distintivo dell’accoppiata Philippe Briand e Andrew Winch, già autori del 64 piedi.

. Si punta, seguendo anche le richieste del mercato, su un pozzetto extralarge, che risulta ancora più vivibile grazie allo specchio di poppa abbattibile, che non si limita a diventare una plancetta bagno, ma come si può vedere nelle foto è dotato di cuscineria per creare due veri lettini.

SONY DSC

I winch sono posizionati subito a proravia delle due ruote del timone, in una posizione che, a prima vista, appare corretta per lavorare comodamente sulle scotte. Il paterazzo sdoppiato appare, e questo è un dettaglio azzeccato, lontano dalla testa del timoniere (quante volte capita di doverlo schivare?). Il piano velico conta una randa allungata e un genoa a bassa sovrapposizione, segno evidente della volontà di ottenere una barca facile da gestire e manovrare.

SONY DSC

 

The post Il mistero della nuova barca di Jeanneau. Dietro le quinte si dice che… appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Viewing all 3582 articles
Browse latest View live