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Un regolamento unico per la aree marine protette? Vittoria schiacciante del “Sì”

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maddalenaUno dei temi caldi della lotta alla burocrazia italiana, insieme a quello che riguarda il cambio di bandiera, è quello che vede protagonista in negativo le nostre aree marine protette. Anzi, per essere più precisi, quei regolamenti spesso astrusi, e diversi da regione a regione, che rendono sempre più difficile per i diportisti godere delle zone più belle d’Italia.

Un danno anche economico, perché come  già accade in altre nazioni (vedi la Francia), una corretta gestione degli ingressi nelle aree marine protette, degli ormeggi e dei campi boa, oltre che preservare il territorio consente anche di muovere l’economia e di autosostenere le aree stesse.

Vi abbiamo chiesto cosa pensate della necessità di creare un regolamento unico italiano per tutte le nostre diverse aree marine protette, scavalcando di fatto la “sovranità” delle singole regioni. Forse la vittoria del “SI” nel nostro sondaggio era preventivabile, ma non i numeri: l’84% dei votanti ha espresso parere favorevole.

Note: There is a poll embedded within this post, please visit the site to participate in this post’s poll.

Anche i commenti che ci avete inviato rispecchiano l’andamento delle votazioni. Giorgio ci scrive, per esempio: “Al solito, i più tirano l’acqua al proprio mulino, facendo finta di non capire che la tutela di beni così delicati va al di là del godimento personale degli stessi (cui peraltro NON si ha diritto, trattandosi appunto di aree protette ovvero aree demaniali non accessibili liberamente).
Ognuna di queste aree può avere caratteristiche particolari tali da richiedere approcci di gestione diversi. Ed ognuna di queste aree può trovarsi in una sua particolare situazione dal punto di vista amministrativo, tale da rendere possibili alcune cose e non altre.
Non va dimenticato che se esistono restrizioni non è certo perché la totalità dei diportisti è responsabile, rispettosa e beneducata.
Il fatto che alcune siano gestite in modo lacunoso o anche sbagliato non giustifica alcuna pretesa“.

E ancora, Umberto addirittura inizia a ragionare sulle modalità di accesso: “Le peculiarità ci sono e possono restare ma dei punti comuni ci vogliono esempio:
-visto che sono state istituite per far cassa, che i soldi raccolti siano reinvestiti sino all’ultimo euro solo su progetti di educazione e informazione e non sugli stipendi di chi ci lavora o da le multe.
-che chi la istituisce sia obbligato a marcarne i limiti con segnalamenti univoci e conformi alle normative marittime europee.
Che la navigazione a vela sia consentita.
ecc“.

Voi , cosa ne pensate?

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Intervista… ai sistemi idraulici di bordo

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sistemi idrauliciLe applicazioni dei sistemi idraulici a bordo sono molteplici. Per uno scafo da crociera, fino a 50 piedi, di norma si trova solo paterazzo e vang. Per scafi di dimensione maggiore anche il tesabase. Su scafi prettamente da regata, di oltre i 50 piedi e con l’albero in carbonio, si iniziano a trovare anche il mast jack per la regolazione dell’albero. Sui maxi yacht può essere adottato anche lo stay adjuster, un sistema che regola la tensione dello strallo di prua.

thumb_440x293GDVDICGENPAG94_01INTERVISTA… ALL’IDRAULICA DI BORDO
I sistemi idraulici possono essere installati su ogni tipo di barca?

In teoria sì, ma per avere un’idea di grandezza si può affermare che i sistemi idraulici possono essere utili su barche a partire da una dimensione di 40 piedi. Questo perché normalmente i carichi su barche inferiori possono essere facilmente supportati e manovrati da sistemi meccanici. Altro motivo, riguarda l’ingombro: è ovvio che per montare un sistema idraulico c’è bisogno di spazio dove installare i componenti, e di norma su barche inferiori a 40′ di spazio disponibile non ce n’è a sufficienza.

Dove possono essere montati?
Per le barche da crociera, e a partire appunto dalla dimensione di 40 piedi, il primo sistema idraulico che viene adottato è il tendipaterazzo, seguito dal vang, e infine dal tesabase, man mano che la dimensione della barca aumenta.

thumb_440x293GDVDICGENPAG94_03Posso sostituire anche in un secondo momento una manovra meccanica in una idraulica?
Sì, ogni manovra può essere sostituita quando si desidera. Certamente il sistema più semplice da cambiare è il tendipaterazzo. In questo caso, infatti, viene installato un modello idraulico integrale, cioè con la pompa integrata nel cilindro. Con questa soluzione non bisogna montare nessuna centralina e la regolazione avviene direttamente sul cilindro. Per gli altri sistemi, come il vang e il tesabase, il lavoro è più complicato perché è necessario l’utilizzo di una centralina e del passaggio dei tubi di raccordo dell’olio. Ma se per il vang a volte si riesce a trovare facilmente una soluzione, per il tesabase il discorso diventa un po’ più complesso. A volte si possono fare delle modifiche al boma esistente, in modo da inserire un cilindro idraulico al suo interno. Ma se tale operazione non è possibile, bisogna sostituire il boma.

Esiste un termine di grandezza per capire se il vang è meglio idraulico o meno?
Ovviamente esistono dei limiti di carico. Per avere un’idea, su barche oltre i 60 piedi è quasi sempre necessaria l’adozione di un sistema idraulico, in quanto non sono reperibili sul mercato dei vang meccanici con una spinta sufficiente a sorreggere il peso del boma.

thumb_440x351GDVDICGENPAG94_02Da che cosa è composto un impianto idraulico completo?
Prendendo come esempio un 50 piedi con vang, paterazzo e tesabase a regolazione idraulica, l’impianto tipo prevede una centralina, di norma posizionata in pozzetto, che controlla tutte e tre le manovre (vedi immagine sopra). Di norma è composta da una sola valvola che comanda le tre funzioni, (basta spostare l’interruttore sulla manovra), un manometro che indica la pressione caricata e un tasto per il rilascio della manovra. Per “pompare” si ha a disposizione una leva amovibile nella versione manuale o una pulsantiera in quella elettrica. Tra i vari optional esiste anche il Quick Release, un pulsante di emergenza montato sul piano di coperta, facilmente raggiungibile dal timoniere, che con la pressione del piede permette di rilasciare completamente il vang.

Di che tipo di manutenzione hanno bisogno? 
Tendenzialmente i sistemi idraulici non necessitano di manutenzione, controllate periodicamente lo stato delle guarnizioni dei raccordi dei tubi, sono l’unico punto debole dell’impianto e la loro rottura o il loro deterioramento potrebbe causare perdite d’olio.

thumb_440x293GDVDICGENPAG94_04Che cos’è il Mast Jack?
È un pistone idraulico, posizionato nel piede dell’albero e svincolato dalla normale idraulica di bordo, che serve in fase di “alberatura” per dare la giusta tensione al sartiame. è un sistema utilizzato frequentemente sulle barche da regata, data la sua precisione nella regolazione delle tensioni. Di norma il carico massimo da applicare al pistone non deve superare il 20% del carico massimo ammissibile sulle sartie e deve essere specificato per ogni imbarcazione dal costruttore. Esistono due sistemi di sollevamento albero tramite Mast Jack: il primo con una barra passante collegata a due pistoni di sollevamento laterali all’albero; il secondo con un pistone unico fissato all’interno dell’albero e collegato a una pompa. In ogni caso è fondamentale che il piede dell’albero sia appoggiato su tutta la sua superficie per evitare asimmetrie e danni alla struttura. Per avere un’idea barche come il Grand Soleil 46 o lo Swan 45 nella versione regata con l’albero in carbonio hanno il Mast Jack.

Se voglio mettere solo il paterazzo, devo stravolgere tutta la barca?
No, adottando un sistema integrale, è sufficiente cambiare il tendipaterazzo, ed eventualmente accorciare lo strallo di poppa per adattarlo alla lunghezza del nuovo cilindro. Come abbiamo detto prima, il sistema è integrato di pompa.

Quanto costa per una barca da 40 piedi il sistema vang e paterazzo?
Ovviamente il prezzo finale dipende se la barca è predisposta all’installazione di un sistema idraulico o meno. Esistono poi diverse versioni di sistemi da adottare ma in linea di massima si parte da una spesa di circa 2.300 euro per il solo tendipaterazzo integrale, per arrivare a 12.000 euro per un sistema con centralina.

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Velista dell’Anno, si riparte domani: pronto a votare tra i magnifici 52?

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sondaggio-1Scaldate i mouse! Pronti a votare il vostro velista preferito durante la seconda fase del sondaggio online? Si inizia domani alle 13: da 100 li avete fatti diventare 52, ora starà ancora a voi decretare i 25 che passeranno al turno successivo, votando sul nostro sito.

Schermata-2016-01-18-a-14.40.38-300x81Tra questi, anche grazie alle vostre preferenze, la giuria sceglierà la rosa dei cinque candidati finalisti al Velista dell’Anno: chi sarà incoronato con il titolo più ambito della vela italiana (e tutti gli altri premiati) lo scoprirete nell’arco della Serata dei Campioni, venerdì 6 maggio al VELAFestival di Santa Margherita Ligure. Al link sottostante trovate i 52 candidati rimasti in gara, ognuno con la sua storia, mentre in calce vi spieghiamo il regolamento e l’iter del Velista dell’Anno 2016.

SCOPRI TUTTI I 52 CANDIDATI AL VELISTA DELL’ANNO 

COME FUNZIONANO LE VOTAZIONI DEL VELISTA DELL’ANNO 2016
Venerdì 6 maggio, alle ore 19, avrà luogo al VELAFestival di Santa Margherita Ligure (Genova), durante la Serata dei Campioni, la premiazione del Velista dell’Anno. Ma come si arriva ad assegnare il premio più prestigioso della vela italiana? Con una lunga e “dura” selezione online dove il vostro contributo è fondamentale. Ve la spieghiamo nel dettaglio, fase dopo fase.

• PRIMA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 100 a 52 CANDIDATI
– 100 CANDIDATI da votare online sul nostro sito dal 29 gennaio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– 20 CANDIDATI INDICATI DA VOI (potrete inviarci nominativi e motivazione dal 29 gennaio al 4 febbraio alla mail speciali@panamaeditore.it) votati online sul nostro sito dal 5 febbraio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 50 più votati e i 2 più votati tra quelli indicati da voi
• SECONDA FASE (VOTO VINCOLANTE) – DA 52 a 25 CANDIDATI
– 52 CANDIDATI da votare online dal 4 (dalle ore 13) al 15 marzo (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 25 più votati
• TERZA FASE (VOTO CONSULTIVO) – DA 25 a 5 CANDIDATI
– 25 CANDIDATI da votare online dal 31 marzo (dalle ore 13) al 14 aprile (chiusura ore 12). Il voto del pubblico online ha valore consultivo: tenuto conto delle vostre preferenze, una giuria seleziona i 5 che passano il turno
WAY211A.BA0928_AQUARACER_CAL_5_PACKSHOT_2015• QUARTA FASE – LA SCELTA DEL VELISTA DELL’ANNO (E DEGLI ALTRI PREMI)
-I 5 CANDIDATI compongono la rosa dei “papabili” per il Velista dell’Anno. Questi si contenderanno, sulla base delle decisioni della giuria, il premio Velista dell’Anno e gli altri: TAG Heuer Velista dell’Anno “Passion”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Innovation” e TAG Heuer Velista dell’Anno “Performance”. Ognuno dei vincitori sarà premiato con un cronografo impermeabile ad alta precisione TAG Heuer Aquaracer Calibre 5 (foto a lato), in grado di resistere fino a 300 metri di profondità. Chi sono i vincitori lo saprete solo la sera del 6 maggio a Santa Margherita. Siete tutti invitati!

Per qualsiasi informazione riguardo al Velista dell’Anno, scriveteci all’indirizzo speciali@panamaeditore.it

SCOPRI CHE COS’E’ IL VELISTA DELL’ANNO

A QUESTO LINK SCOPRI NEL DETTAGLIO LA PRIMA FASE DI VOTAZIONI DEI MAGNIFICI “100”

SCOPRI TUTTI I 100 CANDIDATI INIZIALI AL VELISTA DELL’ANNO, DALLA A ALLA Z

SCOPRI LE STORIE DEI CANDIDATI “SCELTI DA VOI” E LE MOTIVAZIONI DELLE NOMINATION

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Sea Master arriva al Velafestival: un corso di navigazione da La Spezia a Santa Margherita Ligure

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NikkiPoco più di due mesi alla quarta edizione della “festa della vela”, il VELAFestival e vi presentiamo questa interessante iniziativa ideata degli organizzatori di Sea Master: un evento che unisce un corso di navigazione con il nostro evento ligure di maggio.
Lo skipper e curatore del corso sarà Maurizio Vettorato, minista e navigatore di grande esperienza già protagonista dei due eventi VELAFestival Barcolana.
Il corso  “Navigare Sicuri”  partirà da La Spezia venerdi 6 maggio mattina, con una navigazione costiera di 4/5 ore fino a Santa Margherita. Il giorno seguente, sabato 7 maggio, ci sarò un’uscita mattutina in preparazione della Vela Cup che avrà luogo nel primo pomeriggio.
La sera premiazione e festa grande con tutti gli equipaggi. Che ve ne pare? A noi sembra un bel programma…
Durante il corso  “Navigare Sicuri” si affronteranno tutti gli argomenti che permetteranno al frequentante di imparare ciò che occorre per affrontare una navigazione in totale sicurezza. Preparazione della barca, andature, ormeggi e ancoraggi e molto altro: manovre in coperta/dotazioni di bordo/ documenti obbligatori (organizzazione generale della barca prima di partire per una crociera); quadro di bordo, Gps e pilota automatico, Vhf, elettronica di bordo in generale; pianificazione uscita (preparazione manovre per uscita); uscita dal porto a motore/disormeggio; armare randa e fiocco – issata vele (prua al vento, manovre da preparare, assetto in varie condizioni di vento); navigazione a vela (abilità al timone, regolazione vele, andature e comfort); ormeggio e presa al gavitello; preparazione della barca in caso di cattivo tempo; gestione di un equipaggio; sicurezza e dotazioni (estintori/razzi/giubbotti etc); riunione pre- imbarco; il motore: come eseguire ispezioni e manutenzione/batterie di servizio; navigazione, manovre a vela, regolazione terzaroli randa e fiocco, manovre all’ancora.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito sea-master.it oppure scrivere una mail a info@sea-master.it.

ape_seamasterIL PROGRAMMA DEL COSO SEA MASTER AL VELAFESTIVAL
Luogo e Durata: Da Fezzano (SP) a Santa Margherita Lig. (GE).
Pernottamento: A bordo delle barche del corso.
Le barche: Bavaria 40, Oceanis 40 e Pogo 40.
Livello del Master: Ideale per chi ha nozioni di vela, ha appena preso la patente o intende prenderla. Per condurre la barca in crociera con serenità e tranquillità.
Costo: Da euro 399 compreso materiale didattico (Abbonamento Giornale della Vela, quaderno appunti, DVD) e diploma.
Imbarco: Imbarco e Sbarco Fezzano (SP) entro venerdi mattina 6/5, sbarco 8/5.
Nel dettaglio:
Venerdì prima giornata di corso ore 8,30 colazione al bar della marina; 9,00 briefing; 10,00 partenza verso S.Margherita; 4/5 ore di navigazione ed esercitazioni in mare; 17,00 sbarco al Velafestival; 19,00 serata del Velista dell’Anno.
Sabato ore 8.30 colazione a S Margherita; 9,00 uscita di allenamento per preparazione alla regata; 12,00 pack lunch in rada; 14,00 vela cup; 18,00 premiazione vela cup e aperitivo/festa; 20,00 cena libera; 22,00 Crazy Regata
Domenica ore 8,30 colazione; 9,30 partenza per rientro a Fezzano 4/6 ore di navigazione/corso. Sbarco a Fezzano (SP)

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GALLERY E VIDEO Viaggio nella storia delle superscuffie

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ORACLE TEAM USA training in Bermuda with the AC45SDurante una sessione di allenamento alle Bermuda, l’AC45 di Oracle Team USA, il defender della Coppa America, è stato protagonista di una spettacolare scuffia. Non ci sono stati infortuni tra il team di James Spithill e soci: non è la prima volta che succede a questi catamarani, lo scorso dicembre, poco prima di Natale, era capitato anche a Land Rover BAR di Ben Ainslie, capovoltasi nel Solent (ultima foto della gallery in calce).

GUARDA LA GALLERY

ORACLE TEAM USA training in Bermuda with the AC45S
ORACLE TEAM USA training in Bermuda with the AC45S
ORACLE TEAM USA training in Bermuda with the AC45S
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Questo episodio ci dà l’occasione di proporvi una selezione di scuffie spettacolari “offerte” dai multiscafi. Spulciando sul web abbiamo notato vari ribaltamenti di MOD70 e maxi trimarani, ma anche la recente storia della Coppa America è costellata di scuffie e ingavonamenti! Buona visione!

VIRBAC PAPREC – MOD70

Nel 2013, Jean-Pierre Dick e Roland Jourdain si sono resi protagonisti di questa scuffia spettacolare con il MOD70 Virbac Paprec durante un allenamento alla Route du Rhum.

SPINDRIFT – MOD70

Yann Guichard si è ritrovato la barca per cappello durante la inshore race dublinese della Route des Princes nel 2013.

RACE FOR WATER – MOD70

Il MOD70 Race for Water, con a bordo l’imprenditore svizzero Marco Simeoni, si è capovolto nel settembre scorso in oceano Indiano, mentre stava concludendo un viaggio iniziato a marzo per la catalogazione delle “isole di plastica” nei mari del mondo.

BANQUE POPULAIRE IV

Nel 2009 Pascal Bidegorry, su Banque Populaire IV, è stato suo malgrado protagonista di questa ingavonata incredibile, conclusa con il ribaltamento, durante l’Alpe Maritimes Trophy a Nizza.

GUNBOAT G4

Ha fatto il giro del mondo il filmato che riprende la scuffia del Gunboat G4 Timbalero III, il primo catamarano dotato di foils in configurazione “da crociera”, durante Les Voiles de Saint Barth.

AC45 E AC72

Una compilation di cuffie delle America’s Cup World Series del 2013, tra AC45 e AC72.

EXTREME 40

Una compilation di scuffie, alberi rotti e collisioni alle Extreme Sailing Series di Qingdao nel 2011.

PRINCE DE BRETAGNE – ULTIME 80

Questo è il video del salvataggio e del raddrizzamento di Prince de Bretagne al largo del Brasile nel 2014, con a bordo Lionel Lemonchois che stava cercando di battere il record di Francis Joyon di circumnavigazione del globo in solitario.

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Tocca di nuovo a voi! Votate il vostro Velista dell’Anno!

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velista anno 52Erano in 100, nella prima fase di votazioni ne avete scelto 50 + 2 (i due più votati tra i candidati proposti da voi). Ora tocca di nuovo a voi: dei i 52 nominati rimasti in gara per il Velista dell’Anno, il premio più ambito della vela assegnato fin dal 1991, passeranno il turno i 25 più votati (tra di loro una giuria selezionerà, tenendo conto anche delle vostre preferenze, i 5 nomi che comporranno la rosa finale di candidati al premio: chi vincerà lo scoprirete solo la sera del 6 maggio al VELAFestival di Santa Margherita).

Vi ricordiamo che il sondaggio online prevede l’assegnazione di una sola preferenza, non modificabile, quindi valutate attentamente a chi dare il vostro voto! Il sondaggio si chiuderà alle ore 12 di martedì 15 marzo: in caso di punteggi a pari merito nella 25ma e ultima posizione utile per il passaggio del turno, accederanno alla fase successiva tutti i candidati a pari punti. In calce ai sondaggi trovate il funzionamento del Velista dell’Anno, il regolamento e le fasi di votazione.

PER CONOSCERE LE STORIE DEI 52 CANDIDATI IN GARA, CLICCA QUI

TOCCA A VOI! VOTATE IL VOSTRO BENIAMINO!

Note: There is a poll embedded within this post, please visit the site to participate in this post’s poll.

COME FUNZIONANO LE VOTAZIONI DEL VELISTA DELL’ANNO 2016
Venerdì 6 maggio, alle ore 19, avrà luogo al VELAFestival di Santa Margherita Ligure (Genova), durante la Serata dei Campioni, la premiazione del Velista dell’Anno. Ma come si arriva ad assegnare il premio più prestigioso della vela italiana? Con una lunga e “dura” selezione online dove il vostro contributo è fondamentale. Ve la spieghiamo nel dettaglio, fase dopo fase.

• PRIMA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 100 a 52 CANDIDATI
– 100 CANDIDATI da votare online sul nostro sito dal 29 gennaio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– 20 CANDIDATI INDICATI DA VOI (potrete inviarci nominativi e motivazione dal 29 gennaio al 4 febbraio alla mail speciali@panamaeditore.it) votati online sul nostro sito dal 5 febbraio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 50 più votati e i 2 più votati tra quelli indicati da voi
• SECONDA FASE (VOTO VINCOLANTE – IN CORSO) – DA 52 a 25 CANDIDATI
– 52 CANDIDATI da votare online dal 4 (dalle ore 13) al 15 marzo (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 25 più votati
• TERZA FASE (VOTO CONSULTIVO) – DA 25 a 5 CANDIDATI
– 25 CANDIDATI da votare online dal 31 marzo (dalle ore 13) al 14 aprile (chiusura ore 12). Il voto del pubblico online ha valore consultivo: tenuto conto delle vostre preferenze, una giuria seleziona i 5 che passano il turno
WAY211A.BA0928_AQUARACER_CAL_5_PACKSHOT_2015• QUARTA FASE – LA SCELTA DEL VELISTA DELL’ANNO (E DEGLI ALTRI PREMI)
-I 5 CANDIDATI compongono la rosa dei “papabili” per il Velista dell’Anno. Questi si contenderanno, sulla base delle decisioni della giuria, il premio Velista dell’Anno e gli altri: TAG Heuer Velista dell’Anno “Passion”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Innovation” e TAG Heuer Velista dell’Anno “Performance”. Ognuno dei vincitori sarà premiato con un cronografo impermeabile ad alta precisione TAG Heuer Aquaracer Calibre 5 (foto a lato), in grado di resistere fino a 300 metri di profondità. Chi sono i vincitori lo saprete solo la sera del 6 maggio a Santa Margherita. Siete tutti invitati!

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Hanse 675, benvenuto al più grande luxury cruiser tedesco!

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La nuova ammiraglia di HanseYachts, l’Hanse 675
(di cui vi avevamo mostrato le bellissime foto in fase di realizzazione dello scafo), è stata ultimata ed è pronta a salpare dal porto di Greifswald. Non solo è il modello più grande mai realizzato dal cantiere tedesco, ma anche la barca a vela di serie più lunga costruita finora in Germania.

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Come tutti gli yacht Hanse, anche l’Hanse 675 è stato sviluppato da Judel/Vrolijk & co ed è caratterizzato da forme nitide e superfici pulite. La prua è interamente rivestita in legno di teak, e le linee sinuose della tuga offrono tutto lo spazio che desiderano gli amanti del sole. Il pozzetto è dotato di tre schermi da 21 pollici, utilizzabili sia per la visualizzazione delle carte nautiche che per l’intrattenimento e il relax. Le ampie finestre nello scafo, il tetto panoramico e il pannello con apertura elettrica in coperta contribuiscono all’estetica dell’imbarcazione, lasciando fluire la luce del sole per illuminare gli interni. L’hardtop opzionale, con sistema audio e faretti, offre protezione dal sole e può essere aperto durante la navigazione.

Hanse_675_2016_Interior_D3X8805_v2_low_017-8aa65INTERNI
Le linee curve e le sinuose combinazioni di tessuti e materiali – come la pelle lavorata a mano che riveste i pannelli legno – creano un’atmosfera che differisce di molto rispetto a un tradizionale yacht di serie. Nella cabina armatoriale, il design ispirato alle onde, con le sue linee leggere e sinuose, aumenta l’impressione di ampiezza e spaziosità. L’ampio salone conta anche sul tavolo da carteggio, provvisto di ampio schermo, che può essere utilizzato per creare un comodo ufficio sul mare.

Hanse_675_2016_Interior_D3X9312_v2_low_001-dd1e5C’è anche l’angolo bar, inserito nella parete laterale, e un refrigeratore per bottiglie. Nella piccola zona bar è possibile sollevare o abbassare il tavolo fino alla posizione desiderata premendo semplicemente un pulsante, mentre lì accanto, sedendosi su una sedia “di design”, si può utilizzare il monitor centrale per modificare la climatizzazione nelle diverse zone secondo i propri desideri. Nella zona dispensa i progettisti hanno creato scaffalature interne integrate nei mobili. Nei bagni, che contano su superfici in vera pietra, le cabine doccia rotonde garantiscono maggiore spazio e comfort.

Hanse_675_2016_Interior_D3X8722_v2_low_020-73891PRIVACY
La privacy dell’armatore e dei suoi ospiti è assicurata: l’equipaggio dispone di un’entrata separata a babordo del pozzetto che conduce sia alla zona cucina che alla cabina dell’equipaggio, che può ospitare fino a 3 persone, con l’adiacente locale a uso servizi. La zona cucina e servizi è separata dal salone, così gli ospiti possono rilassarsi senza essere disturbati. www.hanseyachts.com

Schermata 2016-03-04 a 12.23.22SCHEDA TECNICA
Lunghezza fuori tutto 21,10 m
Lunghezza scafo 20,50 m
Lunghezza al galleggiamento 19,20 m
Baglio max 5,90 m
Pescaggio 3,10 m (standard) / 2,70 m (opzionale)
Dislocamento 34,50 t (chiglia standard) / 35,50 t (chiglia a L)
Zavorra 10.960 kg (standard) / 12.000 kg (opzionale)
Motorizzazione D3-150, 107 KW / 146 CV (standard) / D4-225, 154 KW / 210CV (opzionale)
Serbatoi acqua 980 l
Serbatoio carburante 1.100 l
Certificato CE A (ocean)
Sup. randa 132,00 m²
Sup. fiocco autovirante 98,00 m²
Sup. genoa 140% 165,00 m²
Sup. gennaker 280,00 m²
Progetto Judel / Vrolijk & co
Interni HanseYachts Design

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Derive per tutti i (vostri) gusti / 1

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deriveIl mercato delle derive offre una barca per ogni tipologia di velista. Dai modelli pensati per far avvicinare i bambini a questo sport in sicurezza, in singolo o in doppio ai catamarani con i foils di ultima generazione. E per finire la sfida agguerrita lanciata alla deriva singola per antonomasia: il laser. Due nomi? Il nuovo Melges 14 e il D-Zero di Luca Devoti. Nella prossima puntata vi proporremo altre derive, tra cui le barche didattiche pensate per uscite in gruppo con l’istruttore a bordo.

topcatTOP CAT K 4.5
Un catamarano sportivo ma pensato anche per i più piccoli. Su richiesta è disponibile l’albero divisibile che consente un comodo trasporto dell’intera imbarcazione sul tetto di un’automobile. I timoni a baionetta sono inseriti in una speciale scatola che in caso di urto si apre sbloccando il dispositivo di sicurezza. Anche nella posizione alzata la timoneria pesca a sufficienza per una corretta navigazione. Lungh. mt.4,50, largh. mt.2,21, peso 115 kg, sup. vel. 13,50 mq – catamaransport.it

Taz_dacron_2948smallerTOPAZ TAZ
Una piccola deriva leggera, perfetta per ragazzi. Ha la poppa aperta per favorire l’uscita dell’acqua imbarcata durante la navigazione, è facile da raddrizzare in caso di scuffia. Lo scafo è in materiale termoplastico Trilam, che rende la barca rigida e robusta per un peso di 40 kg, maniglie a prua e a poppa per trasportarla facilmente anche sull’auto. L’attrezzatura, con l’albero divisibile, si può trasportare comodamente in auto. Lung. 2,95 – Larg. 1.20 – Peso 40 kg – Sup.vel. 5,39 mq – prezzo 2.500 euro – topboats.it

charlieD-ZERO
Un singolo innovativo ideato dall’olimpionico italiano Luca Devoti. Una barca dalle linee aggressive ma anche semplice. Lunga 4,40 metri, leggermente di più del Laser e poco meno del Finn, e larga 1,42 m, ha nel peso estremamente contenuto, appena 43 kg per lo scafo che arrivano a 60 a la barca armata, uno dei suoi punti di forza. Caratteristica la prua svasata. L’armo prevede la sola randa, armata con drizza su un albero in carbonio. Lung. 4,40 m – Larg. 1,42 m – Peso 60 kg – Sup. vel. 8,2 mq – devotisailing.com

melges-14-1MELGES 14
Costruito da Melges e disegnato da Reichel / Pugh, il Melges 14, lungo 4,267 metri (e largo 1,584) ha un peso di 54 chili e mezzo. La randa, armata su albero e boma in carbonio, può essere di 9,1 o 7,8 metri quadri a seconda della configurazione scelta (mid-range, meno impegnativa, o full range, con maggiore superficie velica). La barca è caratterizzata da un pozzetto ampio (in modo tale da ridurre il rollio) e aperto a poppa. La forma del bordo è squadrata. Dati: Lung. 4,27 m – Larg. 1,584. – Peso 54,5 kg – Prezzo 8.000 euro – melgeseurope.com

Nacra-Olympic-Mixed-MultihullNACRA 17
I catamarani ritornano a Rio 2016, con l’unico vincolo che gli equipaggi olimpici siano misti: l’ISAF ha infatti optato per il Nacra 17, prodotto dall’omonimo cantiere olandese. Gli scafi, molto leggeri, sono costruiti in composito (epossidica, vetroresina e carbonio), la piattaforma rigida garantisce controllo e stabilità e la forma delle prue è stata studiata per fendere al meglio le onde e raggiungere alte velocità. Particolarità del Nacra 17 sono le derive curve, in grado di sollevare la prua sottovento fuori dall’acqua, permettendo agli scafi di “volare” . Dati: Lung. 5,25 m – Larg. 2,59. – Sup. vel. 20,10 mq – nacrasailing.com

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Sono già 160 le barche protagoniste della quarta edizione del VELAFestival!

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slide_7Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, al VELAFestival ci saranno tante anteprime mondiali e nazionali dei cantieri nautici leader di settore, come il nuovo Mylius 76 FD, la grande novità in casa Vismara, il V56, per non parlarvi delle derive alle quali dedicheremo uno spazio a parte, per un totale di 160 barche già coinvolte. Il meglio della cantieristica ha scelto infatti di esporre a Santa Margherita le novità più significative della stagione. Ma la nostra intenzione di abbracciare tutto il mondo della vela ci ha portato a due mesi dal via ad avere tra le mani un numero molto importante, testimone della grande partecipazione a questa quarta edizione del VELAFestival: sono infatti già 140 le barche tra#plasticfantastic, iscritti alla VELA Cup e ormeggi prenotati che parteciperanno dal vivo ai quattro giorni di festa a Santa Margherita.

Ci siamo divertiti a incrociare i più di 100 modelli che fino a ora abbiamo coinvolto e vi raccontiamo cosa ci bolle in pentola per farvi ingolosire un po’:

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– La classificona dei cantieri per numero di140 modelli presenti al VELAFestival vede in testa al gruppo il cantiere francese Dufour con ben dodici modelli, forte della sua presenza storica in Italia testimoniata dalla partecipazione di scafi mitici come l’Arpége e il Sortilege; il cantiere di La Rochelle è seguito a stretto raggio dal Cantiere del Pardo e da Comar che con nove scafi partecipanti a testa mettono la loro firma italiana alla manifestazione. In terza posizione a pari merito troviamo il cantiere Barberis con ben tre Show 29, il mitico cantiere Alpa che nonostante non produca più scafi da anni è forte della sua grande storia ed è ben rappresentato da scafi-icone come l‘Alpa 11.50 e l’Alpa Brise. Bene come presenze anche Beneteau, Bavaria, Hallberg Rassy (tra cui spicca il grandissimo Gianin VI, l’HR 41 del 1976 vincitore dell’ultima Giraglia e il Rasmuss 35 ketch) e Jeanneau. Ovviamente tutti cantieri storici forti della loro storia nel mondo della nautica a vela.

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– Tra le chicche che difficilmente vedrete in giro per il mare se non venite al VELAFestival, il C&C 61 Rainbow, il Nicholson 39 Happy Time, Il Moro di Venezia costruito da Carlini e disegnato da Frers, ilFarr 31 IMS Hell Cat, il mitico Ziggurat 916, il Rigoletto costruito dal Cantiere Dal Ferro, ben quattro Swan Sparkman&Stephens (tra cui lo Swan 47 Vanessa), due Carter 37, un Oyster 68, ilPretorien di Waquiez e il R&P 80 Ourdream, solo per farvi alcuni nomi “golosi”.

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– Altre curiosità tra le “nostre” barche: la più grande che vedrete in banchina è lo splendido yacht Spirit of Tradition Whitefin con i suoi 27,43 metri seguito dal  Reichel&Pugh 80 Oudream con i suoi 24 metri, di poco davanti al Moro di Venezia che ne misura poco più di 20, la più piccola invece il Laser No Comment lungo 4,06 m e che parteciperà alla VELA Cup contro i giganti, mentre a trionfare tre le “vecchie” il meraviglioso Swan 37 Sparkman&Stephens Tikka III del 1970.

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Nuovi lavori: diventare trasportatori a vela di merci. I clienti ci sono!

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FB_IMG_0125Prendete una vecchia barca a vela di grandi dimensioni a poco prezzo, la svuotate adibendola al trasporto di merci e avete trovato un nuovo eco lavoro. I clienti ci sono già, ve li trovano delle società’ specializzate.

UNA REALTA’ IN ESPANSIONE
Il trasporto ecosostenibile via mare di merci di tutti tipi, birra, caffè, vino, rum, cacao in alternativa alle enormi navi cargo è già una realtà in grande espansione
. Sempre più le aziende di prodotti ecologiciche si rivolgono a spedizionieri ecocompatibili come Wind Transport (Towt), WindTransport e Fairtransport per trasportare le loro merci “pulite”, evitando di caricarle sui mega cargo, una delle principali fonti di inquinamento del pianeta. Si stima che le 15 navi container più’ grandi inquinino l’ambiente quanto tutto il traffico automobilistico del pianeta.

By-Richard-SibleyBASTA CHARTER, MEGLIO L’ECOTRASPORTO!
L’esempio di inventarsi un nuovo lavoro navigando a vela, viene dalla storia di Freya Pomeri Rowden e di suo marito Marcus.
Dopo anni di attività di noleggio di barche a vela, i due inglesi hanno investito i loro risparmi nella costruzione di una replica di una piccola nave a vela del 18esimo secolo, Grayhound, concepita per il trasporto di merci. Se la sono costruita da soli e ne hanno fatto la casa della loro famiglia, figli compresi. Poi hanno aderito al servizio trasporto ecologico di Wind Transport che utilizza una flotta di altre 11 barche a vela in grado di caricare merci per 155 tonnellate l’anno.

 

LA NICCHIA DEI CONSUMATORI RESPONSABILI
I clienti che non vogliono sporcare i loro prodotti scegliendo il trasporto a vela non mancano.
Come i trendissimi ristoranti bio inglesi. Poco che accettano solo prodotti a chilometro zero o trasportati con metodi antinquinanti. E’ vero, i costi di trasporto aumentano rispetto al sistema tradizionale, per una bottiglia di vino da sei euro il costo di trasporto incide per circa 30 centesimi, ma le aziende sono disposte a sopportare i maggiori costi perché c’è una nicchia di consumatori sensibili disposti a spendere qualcosa in più per contribuire a salvare il pianeta.

GUARDA IL VIDEO DI GRAYHOUND

LE ROTTE PIU’ BATTUTE
Le rotte maggiormente battute all’ecotrasporto a vela sono le tratte del canale tra Gran Bretagna e Francia e la tratta Atlantica dall’Europa agli USA.
Il miglior cliente di Freya Pomeri Rowden è una fabbrica di birra artigianale che utilizza Grayhound per portare le sue preziose bottiglie dalla Cornovaglia alla Francia.

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Velista dell’Anno, è boom di voti anche nella fase 2: e tu cosa aspetti?

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velista anno 52Anche la seconda fase di votazioni del Velista dell’Anno si sta rivelando un boom!

Schermata-2016-01-18-a-14.40.38-300x81AVETE GIA’ VOTATO IN DUEMILA!
Abbiamo superato la soglia dei 2.000 voti solo nel primo weekend dopo il lancio del sondaggio: vi ringraziamo per la vostra partecipazione e diamo uno sguardo alla top ten, sicuramente soggetta a mutazioni nell’arco dei prossimi giorni. Ricordiamo che passeranno alla fase successiva i 25 candidati più votati!

VOTA QUI IL TUO VELISTA DELL’ANNO PREFERITO

velistaLA TOP TEN
Guida la classifica il votatissimo Roberto Tomasini Grinover, già Velista dell’Anno 2015, vincitore dell’ultima Barcolana con la sua Robertissima III. Ora in cantiere c’è il suo nuovo maxi, che si annuncia un bolide hi-tech. Poi ci sono Edoardo Ferraro e Francesco Orlando, assi del 420, davanti all’optimista Riccardo Sepe e allo specialista dell’O’pen BIC Filippo Vincis. Segue Gianin VI, il bellissimo Hallberg-Rassy 41 di Pietro Ciccio Supparo, vincitore di ben due Giraglie, davanti al laserista Paolo Giargia, alla giovane optimista Gaia Bergonzini, ai 470isti Matteo Capurro e Matteo Puppo. Tanti, tanti giovani, che incarnano la “generazione social” in questi primi giorni. Ma c’è posto anche per Salvatore Mantaci, il siciliano che si è imbarcato in una traversata solitaria mollando il lavoro, e il grande, grandissimo Vasco Vascotto, 25 titoli mondiali alle spalle.

COME FUNZIONANO LE VOTAZIONI DEL VELISTA DELL’ANNO 2016
Venerdì 6 maggio, alle ore 19, avrà luogo al VELAFestival di Santa Margherita Ligure (Genova), durante la Serata dei Campioni, la premiazione del Velista dell’Anno. Ma come si arriva ad assegnare il premio più prestigioso della vela italiana? Con una lunga e “dura” selezione online dove il vostro contributo è fondamentale. Ve la spieghiamo nel dettaglio, fase dopo fase.

• PRIMA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 100 a 52 CANDIDATI
– 100 CANDIDATI da votare online sul nostro sito dal 29 gennaio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– 20 CANDIDATI INDICATI DA VOI (potrete inviarci nominativi e motivazione dal 29 gennaio al 4 febbraio alla mail speciali@panamaeditore.it) votati online sul nostro sito dal 5 febbraio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 50 più votati e i 2 più votati tra quelli indicati da voi
• SECONDA FASE (VOTO VINCOLANTE – IN CORSO) – DA 52 a 25 CANDIDATI
– 52 CANDIDATI da votare online dal 4 (dalle ore 13) al 15 marzo (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 25 più votati
• TERZA FASE (VOTO CONSULTIVO) – DA 25 a 5 CANDIDATI
– 25 CANDIDATI da votare online dal 31 marzo (dalle ore 13) al 14 aprile (chiusura ore 12). Il voto del pubblico online ha valore consultivo: tenuto conto delle vostre preferenze, una giuria seleziona i 5 che passano il turno
WAY211A.BA0928_AQUARACER_CAL_5_PACKSHOT_2015• QUARTA FASE – LA SCELTA DEL VELISTA DELL’ANNO (E DEGLI ALTRI PREMI)
-I 5 CANDIDATI compongono la rosa dei “papabili” per il Velista dell’Anno. Questi si contenderanno, sulla base delle decisioni della giuria, il premio Velista dell’Anno e gli altri: TAG Heuer Velista dell’Anno “Passion”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Innovation” e TAG Heuer Velista dell’Anno “Performance”. Ognuno dei vincitori sarà premiato con un cronografo impermeabile ad alta precisione TAG Heuer Aquaracer Calibre 5 (foto a lato), in grado di resistere fino a 300 metri di profondità. Chi sono i vincitori lo saprete solo la sera del 6 maggio a Santa Margherita. Siete tutti invitati!

Per qualsiasi informazione riguardo al Velista dell’Anno, scriveteci all’indirizzo speciali@panamaeditore.it

SCOPRI CHE COS’E’ IL VELISTA DELL’ANNO

A QUESTO LINK SCOPRI NEL DETTAGLIO LA PRIMA FASE DI VOTAZIONI DEI MAGNIFICI “100”

SCOPRI TUTTI I 100 CANDIDATI INIZIALI AL VELISTA DELL’ANNO, DALLA A ALLA Z

SCOPRI LE STORIE DEI CANDIDATI “SCELTI DA VOI” E LE MOTIVAZIONI DELLE NOMINATION

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Velista trovato morto a Marina di Grosseto: ancora ignote le cause

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naufragioSe sia stato un malessere o il maltempo, ancora non è chiaro. Quel che è certo è che Ernesto Longo, 79 anni, velista da sempre, è stato sbalzato in mare dal suo dieci metri nella notte tra sabato e domenica mentre da Portoferraio (Elba) cercava di raggiungere Punta Ala.

Il corpo è stato ritrovato sulla spiaggia di Marina di Grosseto verso le 8 di domenica mattina: indossava ancora la classica cerata gialla. La sua barca a vela Black Jack è stata trovata sulla spiaggia del campeggio Maremma Sans Souci davanti a Casa Mora, a Castiglione della Pescaia.

Longo era un velista esperto, che ben conosceva le difficoltà che si possono incontrare su quella rotta. La cosa sicura è che ha scelto di salpare da Portoferraio Sabato quando le condizioni erano a dir poco impegnative: lo Scirocco toccava punte di 30-35 nodi e tra l’Argentario e Punta Ala le onde superavano i due metri e mezzo.

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Ormeggi in un porto italiano e non sai quanta IVA pagherai

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iva-posto-barcaIl caos torna a regnare nei porti italiani che non sanno più se applicare l’IVA al 10 o al 22% sui posti barca in affitto. Un colpevole c’è ed è la burocrazia italiana e la sua folle legislazione. Ecco l’allucinante riassunto degli eventi.

UNA FOLLIA ALL’ITALIANA
Due anni fa, finalmente anche i posti barca vengono equiparati a strutture turistiche all’aria aperta, come per le aree di sosta dei camper, a cui viene applicata un IVA al 10% in luogo di quella usuale del 22%. Precedentemente alcune regioni come la Liguria e il Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna si erano arrangiate da sole varando delle leggi regionali sul principio del “Marina Resort”. Bene, dopo che la legge di stabilità 2016 aveva reso permanente la norma del 10% sembrava tutto finito. E no, invece. Un mesetto fa la Corte Costituzionale, a cui si era rivolta la regione Campania sostenendo contro i suoi stessi interessi che la norma non era applicabile sul suo territorio, ha sancito l’illegitimità dell’applicazione dell’IVA turistica al 10% sui posti barca.

LA LEGGE REGIONALE VINCE
E allora, fermi tutti? No perché, grazie alle loro leggi regionali, le tre regioni che avevano varato normative autonome continuano ad applicare, se la struttura portuale ha i requisti di “marina resort”, l’IVA al 10%. Intanto altre regioni come la Sardegna e – udite udite – come la Campania stessa che ha originato il caos, stanno correndo ai ripari cercando di varare norme che gli permettano di applicare l’IVA al 10%.

SERVE UN MINISTERO DEDICATO
La morale? Sino a quando un Ministero non prende in mano tutta la materia relativa alla Nautica da Diporto e butta via tutta la vecchia normativa (normativa del diporto, registro delle imbarcazioni, strutture portuali, controlli in mare, normative fiscali, parchi marini, concessioni demaniali, ecc) e riparte da zero con nuove norme semplici, chiare, logiche e adeguate ai tempi continueremo ogni giorno a leggere storie allucinanti come questa. Basterebbe ispirarsi alle norme di paesi vicini come Spagna, Francia ma anche Turchia e Croazia per rendere normale un paese che normale non è: l’Italia.

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Vismara V56 Mills: non ha ancora toccato l’acqua ma è già una nostra CULT

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Per la prima volta nella storia del VELAFestival diventa CULT una barca che non ha ancora toccato l’acqua. Si tratta del nuovissimo Vismara 56 Twin che arriverà al VELAFestival in anteprima mondiale assoluta, dove rimarrà in banchina per tutti e quattro i giorni della manifestazione, partecipando anche alla VElA Cup di sabato 7 maggio, che avrà luogo nel Golfo del Tigullio.

Ma vogliamo spiegarvi perché questa barca la consideriamo già CULT, ancora prima di essere varata: perché questa imbarcazione punta a essere lo scafo perfetto, disegnato “su misura” in base alle esigenze del suo armatore, desideroso di farsi costruire la barca da crociera ideale, che navighi veloce come un racer ma con equipaggio ridotto, a pescaggio moderato senza rinunciare alle prestazioni, confortevole e ad autonomia energetica. In più, con un design che appaghi l’occhio e sia facile da condurre.

Ed è stato proprio l’armatore di questo nuovo Vismara V56, con i suoi appunti da velista/armatore di lunga esperienza a raccontarci con parole chiare e semplici e dovizia di precisazioni tecniche come è nato questo progetto. Questi appunti, ricchi di consigli, che ci ha scritto l’armatore Aldo Paravicini Crespi sono preziosi perchè la descrizione delle scelte effettuate fa capire come si arriva a far nascere una barca che possiamo definire perfetta, per chi vuole navigare e viverci davvero. Ecco gli appunti che ci ha inviato. “L’idea è quella di un blue cruiser performante, costruito tutto in carbonio nel solito stile Vismara, le prerogative sono quelle dell’easy sailing, della lunga autonomia e dell’autosufficienza energetica, una difficile scelta è stata quella relativa alla profondità della chiglia. Si è deciso di non superare i 2,80mt di pescaggio per un compromesso accettabile fra prestazioni e facilità di ormeggio. A poppa ci saranno 2 timoni, che facilitano molto lo stivaggio del tender, un Siner”g” da 2,70mt con specchio di poppa che è abbattibile con fuoribordo montato.

NAVIGAZIONE SEMPLIFICATA
Una prerogativa importante di progetto è stata semplificare la navigazione con venti medi-forti, per cui la prima mano verrà fatta solo sopra ai 20 nodi di reale è stato attentamente studiato l’uso della trinchetta, che sarà montata su uno strallo no-torsion inferito sulla vela, teso da un pistone idraulico Navtec, posto sottocoperta, questa vela avrà una”lock” sull’albero e sarà avvolgibile come tutte le altre vele di prua compreso il Gennaker che prevede un avvolgitore Ubi Maior top down, tutti gli avvolgitori sono manuali. Le vele sono le Millenium con il nuovo tessuto Monolithic. Non sono vele in laminato, ma in tessuto di carbonio a fibre sprettate. Testate con le dure condizioni della Middle Sea Race si sono dimostrate resistenti, performanti e leggere, a parità di prestazioni sono meno costose di altre vele di simile livello.

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IL PROGETTO
Il progetto è stato affidato a Mark Mills e a Vismara Marine ed è derivato dal vincente 62 piedi SuperNikka. Mark per lo studio delle linee d’acqua si è avvalso del supporto dei ragazzi di Knd Sailing Performance,  (www.sailingperformance.com).  Il nostro scafo è stato il secondo sul quale hanno usato un nuovo software CFD (simula il comportamento della barca in acqua, ndr) che simula il mare mosso, come sapete fino ad ora tutti i CFD hanno il limite della simulazione in acqua piatta. Mi ha molto impressionato la vista della prua, confrontata con la prua di un recentissimo 76 piedi, quella del VM 56 è nettamente più voluminosa, sono veramente curioso di vederla in azione.

PROPULSIONE ED ENERGIA
Il dislocamento previsto è di 14.000kg, abbiamo scelto un motore Yanmar da 110 cv per garantire ottime prestazioni a motore. Per quanto riguarda l’energia, dopo l’eccellente esperienza con il 47 Vismara (la barca precedente dell’armatore, ndr) con pannelli fotovoltaici Solbian, abbiamo deciso di replicare, con 4 pannelli da 125W l’uno. Oltre a questi ci sarà un alternatore supplementare Mastervolt da 150A, e batterie al Litio sempre Mastervolt, il tutto abbinato ad un impianto elettrico con il sistema Masterbus, implementato con il CZone che consente di monitorare con un tablet qualsiasi utenza elettrica. L’autonomia è garantita da 600lt di carburante e 700 di acqua, ovviamente si prevede un dissalatore Spectra da almeno 100lt ora.
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PESCAGGIO MODERATO E EASY-SAILING
Per compensare il pescaggio moderato della chiglia si è deciso di risparmiare peso in alto, l’albero in carbonio della Axxon sarà ad alto modulo ed il V boom (boma a V, ndr) senza controstampo interno. Per le sartie le ormai pluricollaudate ECSIX in carbonio di Southern Spars, inoltre  in pozzetto ben 16 stopper – i nuovissimi DV Jammer di Antal – in modo da controllare tutte le manovre senza dover uscire dal pozzetto, sempre in relazione all’easy sailing e dopo l’ottima esperienza del V47, il trasto randa sarà mosso da un motore elettrico Antal comandato dal timoniere con 2 pulsati. Mi domando come mai questo sistema è poco diffuso, in crociera, è davvero fantastico regolare il trasto con un dito.

SISTEMAZIONI INERNI, ANCORAGGIO, MANOVRA
Per gli interni ci avvaliamo della consulenza di Lucio Micheletti che ha firmato gli interni degli ultimi Solaris, ci saranno 3 bagni con doccia, 3 cabine con letti molto comodi ed in dinette un grosso divanone a dritta che funge anche da seduta del carteggio, in cucina ci sono 3 frigoriferi ed un freezer con circuito di acqua di mare che raffredda i compressori. Ad estrema prua una comoda cabina marinaio. Per finire, nel gavone ancora, l’irrinunciabile Bow Thruster, e sulla definiera da 1,50mt la super ancora Ultraanchor in acciaio inox.

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LA BARCA CHE NON C’ERA ORA C’E’. UNA SFIDA DIFFICILE
Una barca di 17 metri, il Vismara V56, che deve pescare poco, avere buona resistenza allo sbandamento a tal punto da resistere a piena tela, senza terzarolare, sino a 20 nodi di intensità del vento. Tutto questo senza penalizzare però le prestazioni con vento leggero e, dulcis in fundo, che abbia prestazioni da racer, stringa bene la bolina ma che al timone sia dolce e che abbia un passaggio sull’onda morbido. C’è da perderci la testa per un progettista e un cantiere che accettano degli input così impegnativi da parte di un armatore che vuole una barca con degli standard così precisi ed elevati, tutti concentrati in una barca. Sembra impossibile conciliare tutte queste esigenze insieme. Tanto per fare un esempio, se la barca pesca poco allora bisogna ridurre la superficie velica, ma questo va a discapito delle prestazioni con vento leggero. Ma il team che ha raccolto la sfida delle richieste dell’armatore ha trovato le soluzioni per realizzare “la barca da crociera blue water perfetta”. Il binomio Mark Mills e cantiere Vismara Marine si era già cimentato lo scorso anno in un’impresa simile, quella del 62 piedi SuperNikka. In quel caso l’obiettivo era quello di un racer puro che vincesse regate ad alto livello ma che consentisse anche alla famiglia di andare in crociera. Quella sfida è stata vinta. SuperNikka ha vinto il campionato del mondo dei Mini Maxi e il suo armatore Roberto Lacorte e la sua famiglia si sono concessi una piacevole crociera estiva. Le soluzioni adottate per raggiungere gli obiettivi ce li ha raccontati l’armatore stesso nell’altro articolo di questo servizio. Ma non ha toccato un altro punto cruciale per una barca su misura, quello di distinguersi dalla produzione di serie per le scelte estetiche, senza penalizzare gli spazi e la comodità a bordo, sopra e sottocoperta. Il Vismara V 56 appaga l’occhio con le sue scelte distintive, all’insegna dell’innovazione e della classicità. Che ne dite di quella piccola tuga con ampie vetrate che finisce prima dell’albero o del semplice ma perfetto layout degli interni? A noi piace.

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Impianto elettrico di bordo: la checklist in 10 punti

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USCG-Rescues-Man-from-Burning-SailboatChi di voi si vorrebbe mai trovare nella situazione illustrata dalla foto qui sopra? Nessuno, è ovvio. Spesso gli incendi a bordo sono causati da avarie dell’impianto elettrico di bordo. Se doveste effettuare una verifica completa del sistema elettrico di bordo, sapreste che cosa e quali punti andare a controllare in modo da evitare potenziali danni e problemi? Proprio come fanno gli americani, ecco una check-list in 10 punti che potrà aiutarvi:

riglectrics_0LA CHECK-LIST DEGLI IMPIANTI ELETTRICI DI BORDO
1. Batterie. Verificate che siano montate correttamente e in sicurezza, in modo che non si possano muovere anche con mare formato, e che siano dotate di protezione da sovraccarico adeguata e di galletti per fissare i i cavi ai poli in buono stato. Assicuratevi di averle installate in uno spazio dedicato, in un punto dove non si andrebbero a creare danni qualora si verificassero perdite di elettrolito: l’ideale sarebbe che fosse ben ventilato. La capacità nominale della batteria è sufficiente per il compito che dovrà svolgere (avviamento, servizi…)

2. Supporto del cavo da collegare alla 220 in banchina. Controllatene sempre lo stato e se necessario applicate lungo il cavo delle protezioni dallo sfregamento.

3. Isolamento del cavo. Controllate periodicamente che non ci siano punti scoperti

4. Posizione dei fili elettrici. Tutti i cavi sono assicurati in modo tale che non possano mai sconnettersi inavvertitamente?

5. Qualità dei connettori crimpati. Verificate sempre lo stato dei connettori crimpati (per i profani: l’operazione di crimpatura consiste nel connettere fisicamente ed elettricamente, mediante l’utilizzo di un attrezzo chiamato crimpatrice, un cavo elettrico a un’opportuna terminazione o connettore).

6. Ubicazione dei componenti elettrici termo o idrosensibili. Sono montati in un luogo ventilato e che rimarrà secco durante la navigazione?

7. Connessioni per la corrente alternata. I collegamenti elettrici AC si trovano all’interno di contenitori che richiedono l’uso di strumenti per accedere?

8. Etichettatura dei cavi. L’insieme dei cablaggi di bordo è etichettato in modo chiaro, in maniera tale da individuare facilmente i vari circuiti?

9. Illuminazione a bordo. Crea per caso troppo calore? Questo calore potrebbe danneggiare eventuali punti nelle aree circostanti?

10. Interruttori AC. Controllate che siano montati in contenitori adeguati.

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FOTOGALLERY Team SCA… in versione Lego da 100.000 pezzi!

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m43204_vor-141021-asanchez-4753Team SCA (la squadra tutta al femminile che ha preso parte alla Volvo Ocean Race 2014/15) oggi ha festeggiato la Giornata Internazionale della Donna nel modo più originale possibile. Portando ad Alicante, presso il museo della VOR, il modellino del VO65 interamente realizzato con pezzi di Lego. Centomila, per la precisione.

GUARDA LE FOTO

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UN LAVORO DA PAZZI
Un lavoro matto e disperatissimo, realizzato in 1.200 ore da The Dane (che lavora alla Lego) e Johan Sahlström, ai quali nel 2013 è venuto in mente di costruire una replica dei Volvo Ocean 65 in scala: il modello è lungo 2,32 metri e largo 0,56, con l’albero alto 3,03. E’ dotato inoltre di una chiglia basculante perttamente funzionante (40° di gioco con 5° di inclinazione rispetto al proprio asse).

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Come scegliere la passerella giusta per la vostra barca?

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passerellaSe dovete scegliere la passerella da montare a bordo valutate con attenzione l’utilizzo che farete della vostra barca, perché una volta forata la coperta non potrete tornare indietro e una cattiva installazione vi provocherà non pochi problemi, soprattutto in crociera. Assieme a Luigi Coretti di Adriaship vi spieghiamo quello che c’è da sapere prima di acquistare una passerella. Fissa o pieghevole? In legno o metallo, in fibra di vetro o in carbonio? E soprattutto, dove e come va installata?

passerelle-tipiIN CROCIERA MEGLIO PIEGHEVOLE E LEGGERA
Per quanto riguarda le tipologie di passerelle, ce ne sono per tutti i gusti: dalla soluzione a costo zero (utilizzata spesso dalle compagnie di charter), la “classica” tavola di legno, fino a quelle in carbonio di ultima generazione (e anche in fibra di vetro, oppure gonfiabili), passando per quelle in acciaio con carabottino
. I diffusi modelli in acciaio e legno hanno il vantaggio di essere più economici ma la loro pesantezza li rende più scomodi e ingombranti: in crociera, soprattutto se siete con moglie e figli, potrebbe essere più comoda e di più facile gestione una passerella leggera. Senza andare a scomodare quelle in carbonio (con pesi che possono arrivare fino a 3-4 kg!), potreste optare per una soluzione in fibra di vetro, pieghevole (come quella proposta dalla slovena Carbonautica, di cui vi parliamo nel box a pié di pagina, dal peso poco superiore agli 8 kg). Rispetto alla passerella fissa, che, in crociera, dovrete obbligatoriamente fissare sul pulpito di poppa (o lateralmente sulle draglie, nel caso della succitata tavola), quella pieghevole ha il vantaggio di poter essere stivata a bordo all’interno di un gavone, con notevole risparmio di spazio. Il consiglio è quello di verificare in primis le dimensioni del vostro gavone, per evitare brutte sorprese: solitamente la lunghezza media della passerella è di 2,30-2,40 metri, che diventa la metà una volta piegata. Valutate anche la larghezza (per garantire una camminata agevole bastano 38-40 cm). Parrà scontato, ma verificate il posizionamento e la qualità delle rotelline a fine passerella affinché non sfreghi sul pontile una volta montata. La scelta di dotare la passerella di candelieri per una salita e discesa più sicura dipenderà soltanto da voi: a meno che a bordo non siate metodici e ordinati, succederà che finirete per non montarli quasi mai vinti dalla pigrizia o dal fatto che non riuscite a ricordare dove li avete messi. Per quanti riguarda le capacità di carico (le trovate indicate sul certificato della passerella, e spesso sono volutamente sottostimate per motivi di sicurezza) al di sopra dei 200 kg potrete stare tranquilli.

DOVE LA MONTO?
Una volta stabilito il tipo di passerella che fa per voi, dovrete porvi la domanda più importante: dove montarla
? In questo caso diventa fondamentale prevedere le situazioni a cui andrete incontro in crociera. Il consiglio è quello di installare il bicchierino all’interno del quale andrete a incastrare il perno della passerella a mezza altezza dello specchio di poppa, in modo da poter fronteggiare senza troppe difficoltà le situazioni in cui, ad esempio, avrete l’acqua troppo bassa o alta e un pontile fisso e il cattivo posizionamento del bicchiere si può in inclinazioni della passerella troppo elevate. Per chi vuole stare tranquillo, una buona soluzione è quella di dotarsi di due bicchierini, a due altezze differenti (uno può essere eventualmente piazzato sulla plancetta abbattibile, se la vostra barca ne è munita).

Pinstallazionerendetevi il vostro tempo e ragionate con attenzione. Di inverno, coprirete la barca con un telo? Allora fate in modo di posizionare il bicchiere in modo che sia sempre facilmente raggiungibile. Tenete anche conto del fattore tender (foto a lato): se disponete di un battellino dalle dimensioni importanti, potrebbe essere che, all’ormeggio, se lo tenete a poppa, la passerella non riesca a toccare terra, per cui non andate a forare la coperta troppo “a prua”. Per ovviare a questo problema esistono anche bicchierini a sbalzo, inclinati di 90°, da installare direttamente sullo specchio di poppa guadagnando centimetri preziosi. Last but not least, la pedata: fate in modo che se la passerella termina sullo specchio di poppa non superi i 30-32 cm (solitamente la misura standard di uno scalino) affinché possiate sempre balzare a bordo agevolmente.

bicchieriniCOME INSTALLARE IL BICCHIERE
Abbiamo tralasciato altri metodi di installazione della passerella (che magari prevedono contropiastre e strati intermedi di compensato a protezione della vetroresina) perché il bicchiere è il sistema più immediato lavorando sollecitato esclusivamente dalla forza peso dall’alto del perno della passerella (quindi dovrete soltanto forare la barca e avvitarlo). Sono ottimi sia quelli in teflon che in acciaio (questi ultimi sono sconsigliati solo per i pochi che possiedono uno scafo in metallo). L’importante è non lesinare sul silicone mentre sigillate per impedire future infiltrazioni d’acqua (soprattutto se andate a intervenire sul teak); non abbiate paura di abbondare, a tal punto che stringendo le viti il silicone fuoriesca. Vi occuperete successivamente di eliminare quello in eccesso.

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Derive per tutti i (vostri) gusti / 2

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deriveIl mercato delle derive offre una barca per ogni tipologia di velista. Dai modelli pensati per far avvicinare i bambini a questo sport in sicurezza, in singolo o in doppio ai catamarani con i foils di ultima generazione, fino alle barche didattiche pensate per uscite in gruppo con l’istruttore a bordo. Ecco la seconda parte della nostra rassegna (qui la prima puntata).

OpenBIC_Wallpaper03_1920x1200O’PEN BIC
Piccolo, leggero, maneggevole e sicuro. Sono queste le proprietà che caratterizzano la deriva O’pen Bic, uno scafo che non raggiunge i tre metri di lunghezza, pensato per i giovani che intendono avvicinarsi allo sport della vela senza togliergli il gusto di poter partecipare alle regate. Insomma, un’imbarcazione ideale a ogni condizione di mare e di vento, stabile sull’acqua grazie alla prua pronunciata e all’ampia poppa, ma allo stesso tempo veloce sulla superficie del mare. Lung. 2,75 m – Larg. 1,14 m Peso 45 kg – Sup. vel. 4,5 mq – bicsport.com

SL16SL16
Il catamarano di 16 piedi utilizzato per il mondiale giovanile Youth ISAF. Progettato da Yves Loday, è un sedici piedi senza derive, con un piano velico proporzionato e un’attrezzatura di prim’ordine (Harken e Ronstan). L’SL16 è un catamarano veramente solido e molto facile da armare, questi possono essere considerati i punti di forza del prodotto di Sirena Voile importato in Italia da Mattia. Una barca da corsa ma non solo, grazie all’ottimo compromesso tra piano velico e stabilità, è adatto anche a divertenti navigazioni tra figli e genitori. Il giusto grado di peso d’equipaggio si ottiene intorno a 110 kg, assetto con cui si può navigare e manovrare anche con venti molto forti. Lung. 4,80 m – Larg. 2,32 m – Peso 152 kg – Sup. vel. 17,5 mq – mattiaitalia.it

S9 BimareBIMARE S9
Il catamarano S9 nasce da una intuizione e da lunghi studi progettuali, sui materiali e sui carichi, di Michele Petrucci, che è figlio d’arte (si può ben dire) di Lallo Petrucci e quindi è cresciuto a pane, catamarani e (di recente) carbonio. Scafi lunghi 4,16 metri, superficie velica di 9 metri quadrati, che diventano 10 considerando l’albero alare, peso 80 kg, grande studio su estetica, equilibrio, robustezza, prestazioni. Arma albero, boma, derive, timoni (e relativi foil), traverse, tutto in carbonio; gli scafi sono in fibra di vetro in infusione di resina epossidica e i particolari di ricambio sono facilmente reperibili. La barca è venduta a 16.500 euro completissima di tutto, attrezzatura, carrello con ruote grandi, coperture, al netto delle tasse. Lung. 4,16 m – Larg. 2,36 m – Peso 78 kg – Sup. vel. 9 mq – bimare.org

rs_quest_1RS QUEST
Presentato all’ultimo Boat Show di Southampton, il nuovo RS Quest è una deriva da utilizzare in doppio ma prefetta anche per quattro persone, caratterizzata da una configurazione compatta, versatile e da un pozzetto autosvuotante. Progettato da Jo Richards e Rs Sailing in collaborazione con Sea Cadets (un’associazione, legata alla marina inglese, per la promozione dell’attività giovanile legata al mare), l’RS Quest offre la massima sicurezza ed è uno scafo davvero ideale per imparare ad andare in barca a vela e per uscite con tutta la famiglia. Facile da gestire sia a terra che in acqua, l’RS Quest è pensato per poter essere modificato a seconda delle persone presenti a bordo. Lung. 4,29 m – Larg. 1,83 m – Peso 100 kg Sup. vel. 11 mq – Prezzo 6.060 euro – boattech.it

100_6317-R_jpg_1600x1600__generatedLUDIC 5.60
Il Ludic è una barca collettiva progettata con gennaker asimmetrico per uscite in gruppo o in famiglia fino a nove persone. Il suo pozzetto aperto posteriore facilita l’imbarco di tutti i membri dell’equipaggio. Il doppio sedile e lo spazio consentono a tutti di muoversi liberamente. Con venti medi, si può anche andare al trapezio. Moderno e spazioso, è concepito per navigare facilmente. Lung. 5,6 m – Larg. 1,9 m – Peso 198 kg Sup. vel. 15 mq – Prezzo 15.500 euro – bolsenayachting.com

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FOTOGALLERY Oyster torna alle “piccole”. Ecco il 475

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Fleet Carosel Images Oyster 475 Sailing2
Oyster torna a farsi… piccolo.
Il cantiere inglese famoso in tutto il mondo per i suoi luxury cruiser, dopo tanti anni di barche di grandi dimensioni, lancia un modello di 14 metri: si tratta del nuovo Oyster 475. Lo scafo, comunque “allungato”, regala un ponte di poppa largo e possiede il “DNA” dei suoi illustri predecessori: gli Oyster 46, 435, 45/47 e il 485. Il pozzetto è ergonomico con tanto di una zona a poppa con accesso facilitato alla piattaforma per la balneazione, gli interni ampi e comodi in stile Oyster (tre cabine oversize). Dati: lungh. ft 14,26 m; largh. 4,41 m; pesc. 2,16 m; disk. 17.200 kg. www.oysteryachts.com

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Oyster 475 at the Annapolis Sailboat Show, Annapolis MD
Oyster 475 at the Annapolis Sailboat Show, Annapolis MD
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Oyster 475 at the Annapolis Sailboat Show, Annapolis MD
Fleet Carosel Images Oyster 475 Sailing2

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Velista dell’Anno, -5 alla chiusura della seconda fase!

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download (1)Anche la seconda fase di votazioni del Velista dell’Anno sta volgendo al termine, mancano 5 giorni infatti alla chiusura del sondaggio: e i voti continuano ad arrivare copiosi! Abbiamo superato le 4.000 preferenze!

Schermata-2016-01-18-a-14.40.38-300x81Che dire? Vi ringraziamo per la vostra partecipazione e diamo uno sguardo alla top ten, sicuramente passibile di cambi nei prossimi giorni. Ricordiamo che passeranno alla fase successiva i 25 candidati più votati!

VOTA QUI IL TUO VELISTA DELL’ANNO PREFERITO

ImmagineLA TOP TEN
Guidano la classifica Edoardo Ferraro e Francesco Orlando, assi del 420, davanti a Roberto Tomasini Grinover, già Velista dell’Anno 2015, vincitore dell’ultima Barcolana con la sua Robertissima III. Segue Gianin VI, il bellissimo Hallberg-Rassy 41 di Pietro Ciccio Supparo, vincitore di ben due Giraglie, davanti all’optimista Riccardo Sepe e ai vincitori del Red Bull Foiling Generation Matteo Pilati e Francesco Rubagotti. Seguono Alessandro Cesarini e Diana Rogge, giovani talenti dell’Hobie Cat,  Gaia Bergonzini, fenomeno dell’Optimist, Filippo Vincis, specialista dell’O’pen BIC. Tanti, tanti giovani, che incarnano la “generazione social”. Ma c’è posto anche per il grande, grandissimo Vasco Vascotto, 25 titoli mondiali alle spalle, e Ambrogio Beccaria Balduzzi, Campione Italiano Classe Mini 2015 nella categoria Serie.

COME FUNZIONANO LE VOTAZIONI DEL VELISTA DELL’ANNO 2016
Venerdì 6 maggio, alle ore 19, avrà luogo al VELAFestival di Santa Margherita Ligure (Genova), durante la Serata dei Campioni, la premiazione del Velista dell’Anno. Ma come si arriva ad assegnare il premio più prestigioso della vela italiana? Con una lunga e “dura” selezione online dove il vostro contributo è fondamentale. Ve la spieghiamo nel dettaglio, fase dopo fase.

• PRIMA FASE (VOTO VINCOLANTE – CONCLUSA) – DA 100 a 52 CANDIDATI
– 100 CANDIDATI da votare online sul nostro sito dal 29 gennaio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– 20 CANDIDATI INDICATI DA VOI (potrete inviarci nominativi e motivazione dal 29 gennaio al 4 febbraio alla mail speciali@panamaeditore.it) votati online sul nostro sito dal 5 febbraio (dalle ore 13) al 16 febbraio (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 50 più votati e i 2 più votati tra quelli indicati da voi
• SECONDA FASE (VOTO VINCOLANTE – IN CORSO) – DA 52 a 25 CANDIDATI
– 52 CANDIDATI da votare online dal 4 (dalle ore 13) al 15 marzo (chiusura ore 12)
– Passano il turno i 25 più votati
• TERZA FASE (VOTO CONSULTIVO) – DA 25 a 5 CANDIDATI
– 25 CANDIDATI da votare online dal 31 marzo (dalle ore 13) al 14 aprile (chiusura ore 12). Il voto del pubblico online ha valore consultivo: tenuto conto delle vostre preferenze, una giuria seleziona i 5 che passano il turno
WAY211A.BA0928_AQUARACER_CAL_5_PACKSHOT_2015• QUARTA FASE – LA SCELTA DEL VELISTA DELL’ANNO (E DEGLI ALTRI PREMI)
-I 5 CANDIDATI compongono la rosa dei “papabili” per il Velista dell’Anno. Questi si contenderanno, sulla base delle decisioni della giuria, il premio Velista dell’Anno e gli altri: TAG Heuer Velista dell’Anno “Passion”, TAG Heuer Velista dell’Anno “Innovation” e TAG Heuer Velista dell’Anno “Performance”. Ognuno dei vincitori sarà premiato con un cronografo impermeabile ad alta precisione TAG Heuer Aquaracer Calibre 5 (foto a lato), in grado di resistere fino a 300 metri di profondità. Chi sono i vincitori lo saprete solo la sera del 6 maggio a Santa Margherita. Siete tutti invitati!

Per qualsiasi informazione riguardo al Velista dell’Anno, scriveteci all’indirizzo speciali@panamaeditore.it

SCOPRI CHE COS’E’ IL VELISTA DELL’ANNO

A QUESTO LINK SCOPRI NEL DETTAGLIO LA PRIMA FASE DI VOTAZIONI DEI MAGNIFICI “100”

SCOPRI TUTTI I 100 CANDIDATI INIZIALI AL VELISTA DELL’ANNO, DALLA A ALLA Z

SCOPRI LE STORIE DEI CANDIDATI “SCELTI DA VOI” E LE MOTIVAZIONI DELLE NOMINATION

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