Quantcast
Channel: Giornale della Vela
Viewing all 3582 articles
Browse latest View live

Dal Garda all’Oceano è foil mania: ecco il Figaro 3, prima barca di serie “volante”

$
0
0

Foto Simeli Prod

Foil, foil, foil ed ancora foil. In Coppa America, sul Lago di Garda o in Oceano, su uno, due o tre scafi, prototipi o di serie, la rivoluzione volante è inarrestabile. La stavamo aspettando da tempo e adesso è realtà, la prima barca di serie con i foil mai concepita è andata in acqua e porta un nome che sa di storia: Figaro 3.

Con questo monotipo si correrà la mitica Solitaire, mail bello è che, volendo, tutti possiamo acquistarlo e navigarci essendo una vera e propria barca di serie. Ovvio, non sarà una barca necessariamente facile, è però un mezzo che nasce per le regate d’altura quindi costruito in maniera robusta e sicura, concepita dallo studio di architetti Van Peteghem Lauriot-Prévost (VPLP) che ha dominato gli ultimi Vendée Globe.

Foto Simeli Prod

Diversamente dai foils degli Imoca 60, i foils del FB3 avranno un profilo rivolto verso l’interno. La loro funzione è diversa : sono dei foils versatili che riducono lo scarroccio e migliorano il momento raddrizzante senza aumentare il dislocamento, oltre a fornire un effetto lift che riduce la resistenza idrodinamica.

La barca peserà appena 2900 kg per una lunghezza di 10.85 mt e promette di essere una delle grandi novità del panorama dello yachting internazionale. Non a caso è già in nomination per l’European Yacht of the Year nella categoria Special Yacht.

www.beneteau.com

Mauro Giuffrè

 

The post Dal Garda all’Oceano è foil mania: ecco il Figaro 3, prima barca di serie “volante” appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.


QUIZ. Sei un lupo di mare o una mezza calzetta? Scoprilo!

$
0
0

quizCari velisti, è giunto il momento di mettervi alla prova con un quiz impegnativo. Abbiamo scelto per voi dieci domande particolarmente difficili. Scoprite se siete dei perfetti marinai o se dovete ancora ! Buona fortuna! In calce, scorrendo lo schermo, troverete le risposte e i profili corrispondenti al numero di risposte corrette. Vi consigliamo di non fregare andando a curiosare sul web: ingannereste soltanto voi stessi!

INIZIAMO! ECCO LE DOMANDE:

1. Che effetto producono, sulla stabilità di uno scafo, i carichi mobili (sospesi, scorrevoli e liquidi)?
A) I carichi liquidi aumentano la stabilità; i carichi sospesi e scorrevoli la diminuiscono
B) I carichi scorrevoli diminuiscono la stabilità; i carichi sospesi e i carichi liquidi sono ininfluenti
C) Tutti i carichi mobili riducono la stabilità

2. L’ancora che assomiglia a un vomere si chiama:
A) Hall
B) Bruce
C) CQR

3. La frequenza del Canale 16 è:
A) 154.6 mHz
B) 16.156 mHz
C) 156.8 mHz

4. Per quale classe di fuochi può essere utilizzato un estintore a schiuma?
A) Per incendi di classe A o B
B) Per tutti i tipi di incendio
C) Per incendi di classe E

5. Rispetto alla distanza tra le isobare, la velocità del vento è:
A) Direttamente proporzionale
B) Non c’è proporzionalità
C) Inversamente proporzionale

6. Che cos’è una saccatura?
A) Un’area di bassa pressione, incuneata tra due alte, a forma di U
B) Una zona di incrocio tra due cicloni e due anticicloni, disposti a croce
C) Un’area di alta pressione, incuneata tra due basse, a forma di U

7. Se la mia barca si trova a NO del faro di Porto Ferraio, per quanto rilevo questo faro?
A) 315°
B) Non vi sono elementi sufficienti per dirlo
C) 135°

8. Fanno parte della simbologia internazionale delle carte nautiche:
A) Le isobate
B) Le boe dei fondali
C) Il profilo del porto

9. Tra le seguenti scale, quale sarebbe la più adatta a una carta costiera?
A) 1:1.200.000
B) 1:150.000
C) 1:10.000

10. Entrando nel porto di New York, di che colore è il fanale che mantengo sulla mia dritta?
A) Verde
B) Rosso
C) Bianco

SCORRI IN BASSO PER VEDERE LE RISPOSTE CORRETTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE RISPOSTE CORRETTE
1. C
2. C
3. C
4. A
5. C
6. A
7. C
8. A
9. B
10. B

CHE TIPO DI VELISTI SIETE?
1-3 RISPOSTE GIUSTE: “LA RANDA E’ UN PESCE” Sei un perfetto profano dei mari. Credi che la randa sia un pesce, per te il vang è una modello di auto tedesco. Potrai migliorare con qualche buona lettura e un corso di vela!

4-6 RISPOSTE GIUSTE: “MARINAIO IN ERBA” Hai ancora molto da imparare, ma sei sulla buona strada. Ancora non sei in grado di avventurarti in navigazioni impegnative, ma percorri ancora qualche miglio e studia di più. Presto potrai diventare un marinaio provetto.

7-9 RISPOSTE GIUSTE: “VELISTA COMPLETO” Sulla carta sei preparato: se alla teoria corrisponde la pratica (e se non hai utilizzato wikipedia o altre fonti web per rispondere) sei un marinaio completo.

10 RISPOSTE GIUSTE: “TABARLY DE NOANTRI” Sei un velista esperto, in grado di far fronte a tutti i problemi durante la navigazione. I tuoi amici ti considerano con grande rispetto e qualcuno ha azzardato a soprannominarti il “Tabarly de Noantri”. Ma non sederti sugli allori. In mare, come nella vita, non si smette mai di imparare.

The post QUIZ. Sei un lupo di mare o una mezza calzetta? Scoprilo! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Il ritorno (in grande) di Maxi Dolphin: c’è lo zampino di Mark Mills!

$
0
0
millsEleganza, tecnologia, comfort e prestazioni: sono questi gli elementi che caratterizzano il nuovo Mills 73 Maxi Dolphin che sta prendendo vita nel cantiere italiano Maxi Dolphin di Erbusco (Brescia): una nuova prestigiosa barca a vela cruiser/racer che porta la firma del celebre designer irlandese Mark Mills e vede, quale partner per di assoluto valore per il design degli interni, lo studio Nauta Design.
LEGGERA, VELOCE E FACILE DA CONDURRE
Progettato per assicurare le più elevate performance in regata ma, al tempo stesso, per garantire la massima comodità in crociera, il Mills 73 Maxi Dolphin interpreta efficacemente le aspettative del suo armatore, che si è affidato a un project manager di grande esperienza e sensibilità per ottenere una barca a vela in grado di essere semplice da condurre, prestante e veloce in navigazione, confortevole e accogliente per vivere il mare con la propria famiglia. Realizzato in carbonio, il Mills 73 avrà una chiglia retrattile per sfruttare al massimo le prestazioni della randa square-top.

Abbiamo sviluppato il progetto in collaborazione con il Project Manager e Armatore – spiega Mark Mills – che credono in un design all’insegna della semplicità e della leggerezza. Questa visione, fondamentale per ottenere le prestazioni richieste, ci ha portato a progettare un piano di coperta estremamente elegante, quasi a pelo d’acqua, assolutamente pulito e libero, con i rimandi di tutte le manovre che corrono sottocoperta fino ai winches collocati a prua di fronte ai timoni” afferma Mark Mills.

INTERNI
Quanto all’interior design del nuovo Mills 73′ costruito da Maxi Dolphin, Nauta Design si è ispirata a uno stile classico con elementi marini rivisitati in chiave moderna, in cui la leggerezza e la pulizia sono il leitmotiv delle geometrie e del decor. Paratie, murate e mobilio sono decorati in stile “lambris”: la parte inferiore è in rovere con effetto “graffiato”, mentre la parte superiore è realizzata in pannelli bianchi.

Il layout prevede spazi generosi per tutte le aree. L’ampio salone, cui si accede dalla scala d’ingresso molto larga e poco inclinata, prevede una zona dining con tavolo da 6/8 persone e un grande divano lounge che può ospitare quattro persone sdraiate.

Immediatamente a prua si accede alla zona notte, che prevede fino a 7 posti letto in 3 cabine, tutte dotate di servizi propri con cabina doccia separata.

La zona più a prua è occupata dalla suite armatoriale, che accoglie un letto matrimoniale ed è collegata a un bagno, con doppio lavabo e cabina doccia separata.

La cabina ospiti a sinistra ha due letti separati che possono unirsi in un unico letto matrimoniale a murata, e il pullman addizionale consente di avere tre posti letto. Infine a poppa, a dritta della sala macchine, è prevista la terza cabina guest con letto matrimoniale e bagno riservato.

A poppa del salone, sulla sinistra, trova posto la cucina aperta. Attraverso la cucina si raggiunge la cabina per l’equipaggio, con letti sovrapposti. Il Mills 73 è anche provvisto di un garage per un tender di 3,27 mt.

millsI NUMERI DEL MILLS 73 MAXI DOLPHIN
Lunghezza fuori tutto 22.86 mt
Lunghezza al Galleggiamento 22.00 mt
Larghezza Massima 6.10 mt
Dislocamento 26.00 ton
Pescaggio con Lifting Keel 2.8/4.8 mt
Costruzione Carbonio – Core Cell – Epoxy sottovuoto con cottura in forno
Progetto Mills Design Ltd   Mark Mills
Progetto Interni Nauta Design
Progetto Impianti Maxi Dolphin
Costruzione Maxi Dolphin
www.maxidolphin.it

The post Il ritorno (in grande) di Maxi Dolphin: c’è lo zampino di Mark Mills! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Barche mitiche, consigli, tecnica, letture. VELA di Agosto è in edicola!

$
0
0

velaBenvenuti a bordo del nuovo numero del Giornale della Vela, il primo di un nuovo corso. Da oggi infatti se vi abbonate il Giornale vi arriva prima grazie al servizio di spedizione Nexive (qui la lunga Odissea che si è conclusa con l’abbandono del servizio di consegna delle Poste Italiane). Un numero dedicato a tutti voi che siete pronti a partire per l’agognata crociera. Un numero denso di consigli, letture, regate.

LE TRENTA BARCHE MITICHE
Il servizio che ci siamo divertiti di più a realizzare è certamente quello sulle trenta barche mito. Hanno fatto imprese, riuscite e non, hanno segnato la storia della vela moderna, hanno stupito perché hanno osato anticipare i tempi. Non le troverete mai esposte in un museo reale, noi ve le mostriamo, vi raccontiamo le loro incredibili storie e vi invitiamo a votare online la vostra preferita (a partire dall’1 agosto): sarà il gioco dell’estate in crociera! E potete vincere tre abbonamenti triennali al GdV!

Questo, e molto altro, scoprirete nel numero di agosto del Giornale della Vela. Scopritelo in anteprima con noi, ecco alcune “chicche” che troverete…

1. IL SIGNORE DELLE VELE RACCONTA
Dai consigli su come scegliere una vela nuova ai racconti della Coppa America. Guido Cavalazzi ci accompagna in un viaggio tra vele e velai, alla scoperta di un mestiere e dei suoi segreti…

2. COPPA AMERICA. COSA E’ SUCCESSO E COSA ACCADRA’
La storia questa volta aveva lo sguardo azzurro ghiaccio di Peter Burling, quello paterno di Grant Dalton e la voce calma di Glenn Ashby. La storia questa volta non mostrava i muscoli di James Spithill come a San Francisco 2013, ma le calzette rosse e i baffi biondi di Sir Peter Blake. Come i neozelandesi sono riusciti a ridicolizzare gli americani e le prime indiscrezioni sulla prossima edizione con una certezza, Luna Rossa ci sarà…

3. OPTIONAL: QUALI SCEGLIERE E PERCHE’
La barca è peggio della casa. Centinaia di accessori, diverse opzioni che fanno variare di molto i costi. E se volete cambiare qualcosa alla barca che possedete? Per orientarvi in questa giungla abbiamo messo ordine. Ecco per voi il risultato…

4. CIAO PORTO! / 2
Seconda puntata. Dalla Corsica alla Croazia e dalle Isole Eolie alle Tremiti, passando per le Egadi e dal Gargano. Ecco 24 stupendi ancoraggi dove godersi tutta la magia del Mare Nostrum. Ma niente paura: vicino a ognuno potete trovare un monumento da visitare o un locale da non perdere

5. COME UNA BARCA DI SERIE DIVENTA UN SUPERYACHT
Siamo andati a provare i Dufour 412 e 460 nella versione “Limited Edition” realizzata da Euro Sail Yacht e abbiamo scoperto come si può intervenire per arricchire e migliorare una barca di serie così da renderla unica e al top della categoria.

6. UNA BARCA TUTTA NUOVA
Jeanneau spiazza tutti con il nuovo Sun Odyssey 440 che abbiamo provato in anteprima.Philippe Briand, che l’ha progettata, ci spiega come ha semplificato la vita a bordo. Un’impresa davvero difficile (e riuscita) quella di rendere ancora più comoda una barca uscita dal cantiere re della comodità.

7. COME E’ ATTREZZATA LA BARCA CHE HA VINTO LA OSTAR
Con una barca vecchia di 17 anni, Andrea Mura ha vinto la più dura delle regate oceaniche, sfidando burrasche e freddo polare. Vi raccontiamo tutti i segreti dell’Open 50 Vento di Sardegna

8. SARDEGNA, NOI SIAMO PRONTI!
In attesa di vederci il 20 agosto, nel paradiso della vela a Porto Rafael, per la nuova edizione della TAG Heuer VELA Cup Trofeo Formenton, vi raccontiamo come sarà e perché dovete assolutamente venire!

9. UN’ELICA MIGLIORE
A ogni barca, e a ciascun motore, la sua elica: ma come sceglierla? Oltre ad avere chiaro l’utilizzo che faremo della nostra barca è importante comprendere le differenze tecniche dei modelli sul mercato. La prima domanda da farsi è: quanto volete andare veloci a vela o a motore?

10. L’ESTATE ITALIANA DELL’ORC
Tutti i risultati di Mondiali e Italiani ORC, dove gli italiani hanno sbancato. E poi, tutte le regate più importanti del mese, dalle vittorie in Germania alle “delusioni pacifiche”. Per rimanere sempre aggiornati sul mondo della vela agonistica.

Il Giornale della Vela lo trovi in edicola, su iPad, iPhone e su tutti i tablet e gli smartphone Android.

se non vuoi perderti un numero e risparmiare

ABBONATI SUBITO!

 

The post Barche mitiche, consigli, tecnica, letture. VELA di Agosto è in edicola! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

ANTEPRIMA Beneteau Oceanis 51.1, il nostro test esclusivo

$
0
0

Volo a Nantes per la seconda prova in anteprima assoluta per il nostro Giornale, dopo quella a bordo del Sun Odyssey 440. Gianguido Girotti, direttore marketing del cantiere Beneteau, ci ha infatti invitato a Les Sables d’Olonne, sulla costa atlantica francese (ma quale velista non conosce la città del Vendèe Globe?) per provare in esclusiva il nuovo 15 metri del cantiere francese: l’Oceanis 51.1.

Un’estate di grandi novità, dove non poteva certo mancare uno dei più grandi cantieri del mondo, che si è fatto trovare pronto con uno scafo di serie ma customizzabile quasi come se fosse un one-off. Vento sostenuto dai 15 ai 25 nodi, onda formata di circa 1,2 metri: queste le condizioni che ci aspettano appena mettiamo la prua fuori del canale di Les Sables.

VIDEO – LA COPERTA

Con noi a bordo un ospite d’eccezione, Olivier Racoupeau, che ha disegnato questa imbarcazione e che subito mi presenta una delle caratteristiche più evidenti della sua nuova “bambina”: “Volevamo una cabina armatoriale a prua che stupisse per le sue dimensioni. Ho quindi studiato le linee dello scafo in modo che pur mantenendo l’opera viva piuttosto stretta, la prua “si aprisse” appena fuori dall’acqua. In poche parole quello che ho realizzato è una carena a redan, con step che arrivano fino verso prua dello scafo: questo mi ha premesso di conquistare venti centimetri da ogni lato nella cabina armatoriale sottocoperta”. E la sfida del cantiere è stata quella di offrire maggiori volumi senza far pesare questa scelta sul prezzo finale dell’imbarcazione: 274.500 euro è il prezzo della versione base IVA esclusa.

VENTO E ONDA: UNA NAVIGAZIONE DA VERO OCEANO
La ricerca dello spazio a prua è sicuramente l’ultimo trend dei progettisti, lo avevamo visto già a bordo del Sun Odyssey 440 dove però ad allargarsi era anche la parte prodiera dell’opera viva, contrariamente Recapeau ha mantenuto stretta la sezione immersa, perché a suo avviso “è il modo migliore per non compromettere le prestazioni della barca, avere troppi volumi in acqua non è funzionale per un buon passaggio sull’onda”.

In effetti abbiamo trovato soddisfacente conferma di questa affermazione nel corso della nostra prova che si è svolta con un’onda formata di più di un metro: di bolina l’imbarcazione è sempre stata morbida sul timone e gestibile senza particolari sforzi (grazie anche alla doppia pala del timone) anche sotto raffiche di 25 nodi (abbiamo dato una mando e il genoa era parzialmente rollato).

VIDEO – IN NAVIGAZIONE

La barca è sempre stata perfettamente controllabile (merito anche di un comodo puntapiedi), mantenendo la rotta senza richiedere troppe correzioni e con un angolo di sbandamento mai troppo estremo. Queste le velocità che abbiamo registrato: con un angolo apparente di 40 gradi, vento reale intorno ai 16 nodi, la velocità della barca era di 9.2 nodi. Poggiando fino a un traverso la velocità è arrivata fino a 11.3 nodi, mentre scendendo di lasco e nonostante l’onda non abbiamo sofferto particolare rollio e l’imbarcazione è stata sempre di facile controllo, anche in strambata.

LA FILOSOFIA DEL PROGETTO: TRE BARCHE IN UNA
Ma veniamo alla forte e decisa filosofia dietro al progetto di questo 15 metri. Quello che il cantiere ha fatto è stato riunire tutto il meglio delle sue tre storiche gamme, Oceanis, Cyclades e First per dare vita a un’imbarcazione da crociera che ne fosse la perfetta sintesi, veloce come un First, comoda come come un Oceanis, sicura come un Cyclades. E nel fare questo ha messo l’armatore al centro, protagonista del progetto in divenire della sua barca: il nuovo Oceanis 51.1 è una barca praticamente custom dove ci sono più di settanta possibilità di scelta: dai quattro layout interni alle tre tipologie di armo, dalle tre chiglie ad altrettante tipologie di motorizzazione, per citare solo alcuni aspetti. Tutto può essere disegnato sulle esigenze dell’armatore.

L’imbarcazione protagonista della nostra prova, per esempio, era la versione First Line (il costo rispetto alla versione standard è di circa 60.000 euro in più, vele escluse), quella “più cattiva” e che prende ispirazione della gamma da regata First, senza però alterare la sua pura anima da crociera. Di conseguenza albero con tre ordini di crocette e più alto rispetto alla versione standard e chiglia profonda da 2,8 m con siluro (ma come abbiamo visto sono disponibili altre due versioni, quella standard da 2,3 metri e quella basculante che passa da 1,8 a 2,3 m) e genoa 105%, mentre la versione base (disponibile anche con rollbar) prevede invece fiocco autorivante e randa avvolgibile nell’albero.

VIDEO – UN GIRO ATTORNO ALLA BARCA

La coperta è poi caratterizzata da ampi spazi per lo stivaggio (da notare la zattera posizionata all’interno del tavolo del pozzetto dove trova spazio anche un frigorifero da esterno) e una plancetta elettrica abbattibile a poppa su due livelli e facilmente accessibile grazie al paterazzo sdoppiato.

Una soluzione interessante trovata in pozzetto sono i due lettini prendisole ricavati sopra la tuga all’altezza del tambuccio, ideali per prendere il sole ma anche per trovare riparo essendo perfettamente coperti quando lo sprayhood è alzato. Quest’ultimo è pensato per essere anche integrato con il bimini in modo da coprire completamente il pozzetto. Sempre viva l’attenzione per l’easy-sailing: tutte le manovre sono rinviate in zona timoneria. Nella versione standard i winch previsti sono due, uno per il fiocco autorizzante e uno per l’avvolgiranda, ma nella nostra versione First Line ne avevamo quattro per avere a portata anche le scotte del genoa o del Code O, di cui due elettrici. A prua è stato fatto un attento lavoro sul design del bompresso in modo da far “sparire” l’ancora integrata posizionata in modo tale da non interferire né con il genoa né con il Code O.

INTERNI: TUTTI I GUSTI SONO SODDISFATTI

Sottocoperta la penna camaleontica dello Studio Nauta è ben identificabile, anche segli interni, al momento della prova, erano ancora in fase di allestimento. L’unico modulo che rimane fisso nei diversi layout disponibili è la murata sinistra della barca dove trova posto una compatta e spaziosa cucina in corian (ci si può comodamente lavorare in tre persone ed è dotata di forno microonde e su richiesta anche di lavastoviglie) e la postazione da carteggio alla quale è stato riservato uno spazio di rilievo (con la seduta che può diventare una comoda chaise longue).

Il resto può essere disegnato secondo i gusti passando da due a quattro cabine, da due a tre bagni (il layout della prova era con tre cabine e due bagni). Una menzione particolare va fatta ovviamente per la cabina di prua di dimensioni davvero impressionanti per un 51 piedi: il letto a isola accessibile da entrambi i lati misura 2,05 metri in lunghezza e 1,60 in larghezza e ospita sotto il materasso ampi spazi per lo stivaggio. Il bagno è poi diviso in due reparti a destra a sinistra della cabi na: uno con un generoso box doccia e l’altro con lavabo e wc. Per chi poi ha come obiettivo le lunghe navigazione è possibile installare anche una lavatrice e il generatore nel gavone di poppa. Un’imbarcazione pensata per non lasciare nulla al caso.

http://www.beneteau.com/it

The post ANTEPRIMA Beneteau Oceanis 51.1, il nostro test esclusivo appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Barca a vela, pesca grossa: i consigli (che funzionano) del supercampione

$
0
0

DCIM100GOPRO

Ci scrive un lettore: “Volevo ringraziare personalmente Antonello Salvi, per i suoi consigli sulla pesca alla traina dalla barca a vela da voi pubblicati sul GdV di qualche tempo fa. Li ho seguiti alla lettera e davanti a Sestri Levante ho preso una lampuga di un chilo e mezzo con la piumetta e un alletterato di 800 grammi con il rapala a pochi metri dalla barca. Mi sono stradivertito a tirarli a bordo del mio Sun Fast 37 aiutato dai miei due figli, e con mia moglie abbiamo provveduto a cucinarli in rada a Moneglia, una vera squisitezza. Un bel “vaffa” a chi dice che pescatori e velisti non vanno d’accordo, saluti a tutti,
Luciano”.

Non avevamo dubbi che le parole di Antonello, campione mondiale di pesca d’altura, fossero preziose. E allora eccovele: leggete e… canna in mano!

A PESCA CON IL CAMPIONE
Crociera significa anche lunghi periodi di navigazione mantenendo una rotta costante. E allora perché non calare le lenze e togliersi qualche soddisfazione praticando la traina? Mi sono messo nei panni di un neofita della pesca e ho chiesto ad Antonello Salvi, Campione Mondiale di Traina d’Altura, di svelarmi tutti i trucchi del mestiere per realizzare delle belle (e buone) catture.

atlas-reel 2CANNA E MULINELLO

Nella sua forma più grossolana, la traina viene eseguita con la classica “piumetta” montata su una lenza in nylon avvolta su una tavoletta di sughero: i pesci si prendono, ma issarli a bordo è sicuramente più difficile. Meglio affidarsi a una canna da inserire in un portacanna montato sul pulpito di poppa: “Per chi va in barca a vela, consiglio una canna dalla morbidezza di 30 libbre”, esordisce Antonello, “in grado di sostenere senza problemi, a secco (in acqua la resistenza è maggiore, ndr), pesci di 15 chili. Ad essa dovrete abbinare un classico mulinello rotante (non a bobina fissa, che causa la torsione del filo ed è in grado di ospitare meno lenza), sulla cui bobina monterete un filo di nylon da 0,70, capace di resistere a una trazione di 50 libbre”.


Schermata 2016-08-25 a 15.13.43IL TERMINALE GIUSTO

Alla fine della lenza appronterete il terminale. “Il terminale tipico da pesca alla traina inizia con una girella legata alla lenza con un nodo ‘clinch’ (inserite il filo nell’anello della girella, lo fate girare sei volte su se stesso poi lo fate passare nell’asola più vicina all’anello della girella e tirate). Si legano alla stessa girella, sull’altro anello (con clinch), 1,5 / 2 m di lenza (lo spessore varia a seconda di ciò che volete pescare… un 0,60 può andare bene per pesci di media taglia), in fondo alle quali dovrete approntare, sempre con un clinch, una microgirella con moschettone incorporato (richiedetele nei negozi di pesca). A quest’ultimo attaccherete l’esca artificiale”. Le girelle impediscono torsioni, il moschettone ha il vantaggio di consentirvi un rapido cambio di artificiale: “Solo se praticate la pesca a velocità particolarmente basse, dove il pesce ha il tempo di guardare l’esca nella sua interezza prima della mangiata, potrete legare l’artificiale direttamente alla lenza con un nodo, meno visibile del moschettone. Ma se state navigando tra i 3 e gli 8 nodi (il range di una barca a vela in crociera) non dovrete preoccuparvi di questo”.

Schermata 2016-08-25 a 15.13.52LA SCELTA DELL’ESCA MIGLIORE
“Non sbaglierete mai”, prosegue Salvi, “se utilizzerete un rapala come esca, il classico pesciolino con la paletta sotto la testa che ne causa l’affondamento. In sede d’acquisto, leggete attentamente sulla confezione per quale velocità sia stato realizzato il modello. Con il rapala potrete calare pochissimo filo perché il pesce può abboccare anche a 5-10 metri dalla barca: tonni e sottospecie hanno la caratteristica di attaccare proprio in scia dell’imbarcazione, dopo essere stati attirati dal rumore del motore, che hanno imparato ad associare alla presenza di cibo. Per capire se il vostro rapala sta funzionando bene, basterà vedere se galleggia o se rimane sott’acqua, causando un tremolio della cima della canna: nel primo caso non va bene, forse avete sbagliato qualcosa nella configurazione del terminale o c’è un problema di velocità. Le piumette, in tutte le loro declinazioni, hanno il vantaggio di essere economiche ed efficaci a qualsiasi velocità: se ogni tanto escono dall’acqua è meglio. Devono essere calate molto più lontano, da 30 a 70 metri dalla barca, e insidiano specie quali alalunga, lampughe, aguglie imperiali e persino pesci spada. Sono molto efficaci anche altri artificiali in gomma ma solo se non si raggiungono velocità eccessive”. Il consiglio di Antonello è quello di utilizzare due canne sugli angoli di poppa, sia che stiate andando a motore che a vela: “Su una appronterete un rapala vicino alla barca, sull’altra una piumetta più distante”. Le dimensioni dell’esca? “Potrete realizzare ottime catture con artificiale dai 10 ai 22 cm di lunghezza, e non è sempre detto che ad esca più grande corrisponda pesce più grande”. Per quanto riguarda la profondità a cui deve stare l’artificiale, il campione calabrese è tassativo: “Non dovete preoccuparvene. Montare un piombo su un armo da traina è complesso, l’affondante non serve a nulla alle alte velocità da crociera”.

Il nodo "clinch"

Il nodo “clinch”

L’IMPORTANZA DELLA FRIZIONE
Arriviamo al momento in cui bisogna calare la lenza: “Una volta che l’artificiale è in acqua alla distanza giusta e ci siamo assicurati che ‘cammini’ bene, non ci resta che settare la frizione a leva del mulinello rotante”. Le frizioni a leva dispongono di una regolazione, il cosiddetto preset, di cruciale importanza per tarare la frizione a un determinato libbraggio sulla posizione strike della leva, per evitare di eccedere durante i combattimenti. La leva ha tre posizioni: il free (in questo caso la frizione è totalmente lasca, e si utilizza per dare filo mentre si sta pescando), il succitato strike (la frizione pretarata per il combattimento) e il full (da usare con le prede più combattive per aumentare la frizione: occhio perché se esagerate nello stringere la frizione spaccate tutto). “Per non sbagliarvi, settate la frizione in modo tale che, tirando la lenza dal mulinello verso l’alto con una mano, facciate molta fatica a far scorrere il filo. Così sarete sicuri che l’amo rimarrà ben conficcato nella bocca del pesce durante la mangiata e nel contempo gli darete la possibilità di prendersi del filo”.

STRIKE! E MO’ CHE FACCIO?
La canna si curva, parte la lenza. Ha abboccato! E adesso? “Innanzitutto, se avete due canne in acqua, aspettate 20 secondi prima di iniziare il recupero della preda: potreste essere sopra un banco di pesci, chissà che non avvenga un’abboccata anche sull’altra esca. Dopodiché, mentre un membro dell’equipaggio recupera l’altra canna, riducete la velocità della barca. Mai fermarla, il pesce va tenuto costantemente in trazione. Per il recupero, alzate la canna e recuperate lenza mentre la abbassate: è un continuo alza-recupera abbassando. Il momento critico è quando la preda si avvicina alla barca. Non state al centro dello specchio poppa, ma ai lati, contrastando la direzione del pesce in modo tale da tenergli la testa sempre girata verso di voi. Non dovete lasciare che il pesce vada sotto la barca, altrimenti nel 90% dei casi lo perderete: è un attimo che la lenza sfreghi contro timoni e chiglia dando la possibilità alla preda di far leva e liberarsi. La cosa migliore da fare, se avete un tender pronto all’uso, è di calarlo in acqua e salirvi a bordo con tanto di canna per il recupero lontani dalla barca. Non dimenticate il salaio per l’issata del pesce a bordo”.

I VIDEOCONSIGLI DI ANTONELLO SALVI

LE CONDIZIONI TIPO
Infine, pongo ad Antonello una domanda che mi sono sempre fatto: quali sono le condizioni meteomarine ideali per la pesca alla traina? “Quando c’è vento e il mare è increspato i pesci mangiano di più”, risponde Salvi. “Anche con maltempo è possibile effettuare belle catture: il momento di maggior ‘mangianza’ è nel periodo antecedente alla pioggia, poiché i pesci sentono l’arrivo della bassa pressione e solitamente vanno in frenesia”. Eugenio Ruocco

Antonello Salvi - VelaCHI E’ ANTONELLO SALVI
Antonello Salvi è nato a Belvedere Marittimo (Cosenza) l’8 maggio del 1976. Dal 2009 entra nel mondo della pesca agonistica ottenendo da subito ottimi risultati: nel 2010 è Campione Italiano di Drifting, nel 2011 vince il titolo nazionale di Pesca d’Altura e nel 2012 il Campionato del Mondo a Palma de Maiorca, trionfando con la Nazionale italiana e aggiudicandosi la Coppa delle Nazioni. Attualmente è testimonial di Garmin. Questo è il suo sito.

The post Barca a vela, pesca grossa: i consigli (che funzionano) del supercampione appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Quando il mare diventa film: il giovane progetto di tre creativi italiani

$
0
0

I film sul mare non sono tantissimi e quando ne esce uno nuovo solitamente, se di buona qualità, viene divorato avidamente dagli appassionati. Abbiamo avuto notizia di un progetto giovane, ambizioso ed italiano, che merita di essere seguito. Stiamo parlando del film documentario La Voce del Mare, ideato da Marco Simeoni, Fabio Dipinto e Stefano Tiozzo, un lungometraggio in fase di lavorazione che ha l’obiettivo di raccontare il legame indissolubile tra l’uomo e il mare.

Come? Attraverso i racconti e le storie di chi vive a stretto contatto col mare, non a caso i personaggi coinvolti in questo film saranno il navigatore Michele Zambelli, la biologa specializzata in cetacei Maddalena Jahoda, lo scrittore e velista Björn Larsoon, l’apneista Davide Carrera, Alessio Bernabò  dell’associazione Diversamente Marinai e il viaggiatore avventuriero Sergi Rodriguez Basolí. Uomini e donne che, in un modo o in un altro, hanno legato la loro vita al mare e alle sua mille sfumature.

Una bella notizia sapere che in italia ci sono giovani creativi che guardano al mare come fonte d’ispirazione e di idee per i propri progetti. La Voce del Mare ha avviato una campagna di crowfounding che è possibile sostenere a questo LINK

Per saperne di più sul progetto clicca QUI

The post Quando il mare diventa film: il giovane progetto di tre creativi italiani appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

FOTOGALLERY. Anteprima assoluta. In acqua il nuovo Grand Soleil 52 LC. Che spettacolo!

$
0
0

La gamma Long Cruise dedicata al mondo Blue Water è nata nel 2015 con il 46LC. Il successo di questo primo modello, ha portato alla realizzazione di un LC più grande. Il Grand Soleil 52LC ha appena toccato l’acqua e vede ancora una volta la collaborazione dello Studio Nauta e di Marco Lostuzzi. 

Lo scafo è disegnato per garantire una stabilità di forma elevata grazie ai volumi generosi dello scafo. Tutti i serbatoi e batterie sono collocati a mezza nave per abbassare il baricentro. Grazie a questi accorgimenti e ad un piano velico ben proporzionato, si riesce ad ottimizzare la stabilità e la sicurezza durante la navigazione mantenendo sempre alti i livelli di performance.

La gamma LC, grazie ai suoi ampi volumi, garantisce un maggiore comfort e una lussuosa vita a bordo. Tutte le manovre sono rinviate sottocoperta alla postazione del timoniere: ciò permette di facilitare e rendere piacevole le lunghe navigazioni, anche con equipaggio ridotto. Questo tipo di organizzazione libera quindi il pozzetto da ingombri, lasciando spazio a zone di completo relax.
Sotto coperta tutto è stato progettato per garantire il massimo comfort degno di una barca Long Cruise. Ampie finestrature conferiscono un aspetto luminoso e arioso agli interni. La cucina e la dinette sono spaziose e comode anche durante la navigazione e prevedono un setup diverso per ogni esigenza.
Il layout degli interni è stato studiato per la lunga crociera e offre dunque il massimo comfort e spazi ampi e ariosi. Il GS52 LC prevede 3 cabine doppie molto comode: è anche possibile avere il bagno privato per ciascuna cabina. La cabina armatoriale prevede 2 layout; con letto classico verso prua oppure una versione alla francese con un bagno spazioso a prua. Il 52 LC prevede inoltre una cala vele / cabina marinaio e un tender garage. Il bagno giornaliero può diventare una quarta cabina su richiesta.

The post FOTOGALLERY. Anteprima assoluta. In acqua il nuovo Grand Soleil 52 LC. Che spettacolo! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.


QUIZ: mettiti alla prova, sei un lupo di mare o un ignorantone?

$
0
0

quizCari velisti, è giunto il momento di mettervi alla prova. Sapreste rispondere correttamente a tutte e 10 le domande che vi poniamo qua sotto? Scoprite se siete dei perfetti marinai o delle schiappe senza speranza! Buona fortuna! In calce, scorrendo lo schermo, troverete le risposte e i profili corrispondenti al numero di risposte corrette. Vi consigliamo di non fregare andando a curiosare sul web: ingannereste soltanto voi stessi (qui trovate il link al primo quiz e al secondo quiz che vi avevamo sottoposto)

QUIZ – “VELA” SENTITE DI RISPONDERE? 

1. La comparsa di vento di Scirocco nelle ore serali indica:
A) arrivo di un fronte caldo
B) tempo stazionario
C) evoluzione verso il bel tempo

2. Quanta catena dare (calumo) per un ancoraggio sicuro?
A) 5 volte la larghezza della barca
B) 3 volte la lunghezza della barca
C) 5 volte la profondità del fondale

3. Ad un grado di latitudine corrispondono:
A) 60 miglia nautiche
B) 1852 metri
C) 18.518 metri ovvero 10 miglia

4. La regolazione è corretta quando i segnavento sulla vela sono:
A) sono paralleli alla base
B) sono paralleli all’inferitura
C) sono paralleli alla balumina

5. Le vele vanno sempre issate:
A) con la prua al vento
B) col vento al traverso
C) col vento in poppa, specie
se è forte

6. Se navigando di bolina il vento passa da 10 a 20 nodi, la pressione sulle vele:
A) triplica
B) raddoppia
C) quadruplica

7. Navigando con mare grosso di poppa è meglio che le onde è colpiscano lo scafo:
A) sulla fiancata
B) al giardinetto
C) sullo specchio di poppa

8. La barca tende all’orza, potrebbe essere perchè:
A) la randa è troppo magra
B) il genoa ha la balumina troppo chiusa
C) la randa ha poco svergolamento

9. Il genoa avvolgibile ha la bugna posta più in alto, perchè:
A) per ottimizzare il flusso alle andature portanti
B) per una riduzione omogenea del tessuto
C) per diminuire lo sbandamento con vento forte

10. Il triangolo di prua è:
A) la zona di coperta a pruavia dell’albero
B) la parte del piano velico che ha per lati lo strallo, l’albero e la distanza tra albero e punto di mura
C) dove si issa la randa

SCORRI IN BASSO PER VEDERE LE RISPOSTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE RISPOSTE CORRETTE
1. A
2. C
3. A
4. A
5. A
6. C
7. B
8. C
9. B
10. B
CHE TIPO DI VELISTI SIETE?
1-3 RISPOSTE GIUSTE: “LA RANDA E’ UN PESCE”
Sei un perfetto profano dei mari. Credi che la randa sia un pesce, per te il vang è una modello di auto tedesco. Potrai migliorare con qualche buona lettura e un corso di vela!

4-6 RISPOSTE GIUSTE: “MARINAIO IN ERBA” Hai ancora molto da imparare, ma sei sulla buona strada. Ancora non sei in grado di avventurarti in navigazioni impegnative, ma percorri ancora qualche miglio e studia di più. Presto potrai diventare un marinaio provetto.

7-9 RISPOSTE GIUSTE: “VELISTA COMPLETO” Sulla carta sei preparato: se alla teoria corrisponde la pratica (e se non hai utilizzato wikipedia o altre fonti web per rispondere) sei un marinaio completo.

10 RISPOSTE GIUSTE: “TABARLY DE NOANTRI” Sei un velista esperto, in grado di far fronte a tutti i problemi durante la navigazione. I tuoi amici ti considerano con grande rispetto e qualcuno ha azzardato a soprannominarti il “Tabarly de Noantri”. Ma non sederti sugli allori. In mare, come nella vita, non si smette mai di imparare.

The post QUIZ: mettiti alla prova, sei un lupo di mare o un ignorantone? appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Gioca con noi quest’estate e vinci tanti premi: scopri come fare

$
0
0

Pronti a divertirvi in barca e perché no, a vincere dei premi esclusivi? Da domani vi proponiamo due giochi per l’estate! Scoprite di cosa si tratta:

SEGNALACI QUAL E’ LA BARCA MITO DELLA STORIA DELLA VELA (E VINCI)
Il primo serve ad accrescere la vostra cultura marinara. Andate a scoprire sul Giornale della Vela di Agosto (oppure sul nostro sito, a partire dall’1 agosto), quali sono le 30 barche mito della storia della vela moderna. Una volta che avete letto le storie, correte sul nostro sito (sempre dall’1 agosto) a votare, con un sondaggio dedicato quale, secondo voi, è la più grande di tutte.

Avete tempo dall’1 al 31 agosto alle ore 12 (potete assegnare voti a più barche). Passeranno il turno le quattro barche più votate e disputeranno al semifinale: sarete di nuovo chiamati alle urne virtuali per votare in due match in stile “tennistico” (più votato della fase eliminatoria contro quarto più votato, secondo più votato contro terzo più votato) dall’1 al 5 settembre. Infine, dal 6 all’11 settembre, la finalissima tra le due barche più votate. Tra coloro che, tra l’1 agosto e l’11 di settembre, invieranno una mail all’indirizzo di posta elettronica speciali@panamaeditore.it con la motivazione che li ha spinti a votare per una barca mito, verranno estratti tre abbonamenti triennali al Giornale della Vela.

MANDACI LE TUE FOTO SU INSTAGRAM (E VINCI)
Lo smartphone ce l’avete e qualche foto la scattate di sicuro quest’estate. Metteteci un po’ della vostra vena artistica e postate su Instagram la vostra immagine, utilizzando l’hashtag #estategdv2017 e taggando @giornaledellavela nelle vostre fotografie (e già che ci siete, mettete “like” al nostro profilo Instagram!), parteciperete al contest: il racconto della vela visto con la luce delle stagioni (il contest estivo va dall’1 agosto al 21 settembre. Attenzione, siate bravi a promuovervi inserendo vari hashtag e coinvolgendo i vostri amici: nella scelta delle foto vincenti verrà tenuto conto anche del numero di “like” ricevuti! Premiazione al VELAFestival 2018 a Santa Margherita). Potete vincere l’abbigliamento esclusivo di Land Rover BAR, un set di polo per il vostro equipaggio di Crewcollection.it, e molto, molto altro.

SCOPRI TUTTE LE INIZIATIVE DEL GIORNALE DELLA VELA

 

The post Gioca con noi quest’estate e vinci tanti premi: scopri come fare appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Vieni alla VELA Cup prenota il posto barca a una tariffa speciale

$
0
0

TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SULLA TAG HEUER VELA CUP  – Trofeo Mario FormentonCHI PUO’ PARTECIPARE.  Possono partecipare tutte le imbarcazioni dai 7 metri in su anche senza certificato di stazza. Si partecipa con gennaker o spinnaker nella categoria regata, a vele bianche nella categoria crociera. Ogni categoria è poi divisa in classi a seconda della lunghezza fuori tutto dell’imbarcazione. Inoltre il Trofeo Formenton sarà assegnato al vincitore in tempo compensato della Classe Crociera.
DOVE E QUANDO. Domenica 20 agosto 2017 a Porto Rafael, Palau, OT. Il segnale di avviso verrà dato alle 11.3o. Lo skipper meeting è sabato 19 agosto alle ore 19.
ORMEGGI Potete risevare il posto barc a presso il porticciolo di Porto Rafael ad un prezzo spciale di solo 70 euro per le notti del 19 e del 20 agosto! Il telefono è 338 5921318
PERCORSO.  La regata si svolgerà in mezzo alle spettacolari Bocche di Bonifacio lungo il seguente percorso di circa 21 miglia: Porto Rafael, Barrettini lasciando a dritta l’isola della Maddalena. Da Barrettini si naviga tra Budelli e Spargi fino a lasciare a sinistra Spargiotto, per poi andare a girare una boa in prossimità di Punta Paganetto e una nella baia di Porto Pollo da dove poi si punta l’isola di Spargi, lasciando a dritta la meda di Cala Corsara per poi tornare a Porto Rafael.
PREMI QUASI PER TUTTI. Ci sono premi quasi per tutti. Verranno infatti premiati i primi tre classificati per ogni classe e categoria, oltre a tanti premi speciali. Tra tutti gli iscritti verrà estratto a sorte un orologio TAG Heuer Aquaracer.
ISCRIZIONI. Le iscrizioni possono essere finalizzate online dal sito www.velacup.it, mandando una mail a info@trofeoformenton.it oppure direttamente a Porto Rafael dalle 16 alle 18:30 del 19 agosto. Prezzi: 150 euro per le imbarcazioni sotto i 12 metri; 175 per le imbarcazioni superiori ai 12 metri.
FESTA E PREMIAZIONE.  A partire dalle ore 20 del 20 agosto, la festa si trasferisce nel porticciolo di Porto Rafael dove ci sarà la premiazione seguita da musica e buffet.

PRENOTA IL POSTO BARCA – CLICCA QUI
ISCRIVITI SUBITO – CLICCA QUI
SCOPRI IL PERCORSO – CLICCA QUI

 

The post Vieni alla VELA Cup prenota il posto barca a una tariffa speciale appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

L’allievo batte il maestro: Bertelli vince su Donnini in memoria di Renzo Guidi

$
0
0

Patrizio Bertelli con Vasco Donnini (camicia a quadri) e Max Sirena, in occasione di una delle tappa delle regate Panerai a bordo del Linnet di Bertelli

Sembra proprio il caso di dire che questa sia un’estate di amarcord in salsa Luna Rossa. Patrizio Bertelli ha vinto il Trofeo Renzo Guidi, regata organizzata da Club Velico Castiglione della Pescaia dedicata al compianto  mitico diciassettesimo uomo della Luna 2000 e 2003, che Bertelli voleva sempre a bordo come vero e proprio porta fortuna.

Renzo Guidi

Ma c’è di più, il patron di Team Prada ha conquistato il primo posto in IRC con il proto Tuscany Vispa, mettendosi alle spalle il Farr 31 Maremma di Vasco Donnini. Quest’ultimo è forse un nome che a qualcuno non dice nulla, ma si tratta del “guru” di Bertelli: Vasco Donnini, progettista e velista vulcanico, può essere infatti considerato colui che ha insegnato a Patrizio ad andare in barca, sui sesta classe IOR, tanti anni fa. Bertelli, Donnini e Renzo Guidi erano per altro molto amici, un terzetto di “toscanacci” degni di un capitolo di Amici Miei di Monicelli. E proprio Tuscany Vispa, una delle prime barche dell’aretino, ad inizio anni ’80 venne concepita dalla mente di Donnini.

Un personaggio a volte discusso per alcune “originali” soluzioni adottate sulle sue barche, ma che questa volta si è arreso all’allievo. Al terzo posto in classifica il Grand Soleil 43 Carpe Diem di Carlo Pistolesi. Vasco Donnini, novantenne, si “consola” però con la vittoria del Challenge Renzo Guidi, destinato all’imbarcazione vincitrice in tempo reale. 

Il Trofeo Renzo Guidi è giunto alla sua quarta edizione e quest’anno si è articolato sul percorso Catiglione della Pescaia, Formiche di Grossetto, Sparviero, Castiglione della Pescaia.

The post L’allievo batte il maestro: Bertelli vince su Donnini in memoria di Renzo Guidi appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

VIDEO La mafia dei gavitelli colpisce ancora. Occhio a dove ancorate

$
0
0

gavitelliGuardate un po’ cosa vi succede a Selve (Silba, in Croazia, situata tra Premuda e Ulbo, a ovest di Pago), se vi ormeggiate “ad una certa distanza” dalla zona dei gavitelli a pagamento. Arriva il concessionario, pretende il pagamento di metà del costo di ormeggio alla boa, e se non pagate… con una manovra da esperto ormeggiatore vi prende la catena dell’ancora con un doppino, ve la speda e vi traina fuori da quella che lui sostiene essere la sua zona. Lo sfortunato protagonista della vicenda è E.C., che scrive su Facebook: “Il video mostra cosa mi è successo quando mi sono rifiutato di pagare.. Ho mostrato il video alla Capitaneria e alla Polizia, con annessa segnalazione (la Capitaneria, che ha visionato il video, ha rilevato che io ero già ancorato fuori dalla zona). Mi sono bastate le loro scuse e non ho perso ulteriore tempo per formalizzare la denuncia..”.

LO SCONCERTANTE VIDEO

Indipendentemente se il diportista potesse o meno ancorare nella zona: la richiesta di una “stecca” (in questo caso, la metà della cifra del costo di ormeggio alla boa) è inaccettabile, come è inaccettabile il comportamento dell’ormeggiatore, che mette a repentaglio la sicurezza dell’equipaggio famigliare. Un “scusate, siete ormeggiati nella mia zona, dovreste ancorare fuori” forse sarebbe bastato!

POTEVA ANDARLE PEGGIO
Caro E., siamo sconcertati ma sappia che succede anche di peggio: ad esempio in Corsica, nei pressi di Calvi, abbiamo avuto testimonianze di gente che, una volta ormeggiatasi vicino ai gavitelli e scesa a terra con il tender per fare la spesa, si è vista “sequestrare” la barca dagli ormeggiatori sentendosi dire che la barca era alla deriva e loro, avendola salvata, avevano diritto al risarcimento di un terzo del valore della barca. Poi, in realtà, la cosa si “aggiustava” pagando un pizzo.

LEGGI TUTTE LE NEWS DI CROCIERE E AVVENTURE

The post VIDEO La mafia dei gavitelli colpisce ancora. Occhio a dove ancorate appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Il fascino discreto del Solaris 47…“paparazzato” a Saint Tropez FOTOGALLERY

$
0
0

solaris 47Se avete visto navigare nel Golfo di Saint Tropez una bella barca scura, dal nome “Amazing Grace”, e avete pensato “mi ricorda proprio un Solaris 47″… avevate ragione. Ecco le splendide foto del 14 metri firmato da Javier Soto Acebal, “paparazzato” dal fotografo Jesus Renedo: della barca vi avevamo parlato qualche tempo fa ma è bene rinfrescarsi la memoria…

GUARDA LE FOTO DEL SOLARIS 47 “PAPARAZZATO” A SAINT TROPEZ









Il Solaris 47, presentato in anteprima mondiale al boot di Düsseldorf 2016 è l’evoluzione di Solaris 50: questo è il primo e attualmente unico modello di questa dimensione che offre tutti gli accorgimenti e le innovazioni finalizzate a un vero utilizzo dell’imbarcazione dalle alte prestazioni anche con equipaggio ridotto.

COPERTA
La rotaia autovirante recessata sottocoperta, i soli quattro winch in zona timoniere dai quali è possibile gestire tutte le manovre, la completa separazione tra zona ospiti e zona manovre del pozzetto, il vano zattera dedicato con facile accesso, la cala vele stagna di dimensioni importanti definiscono le principali caratteristiche essenziali di questo nuovo purosangue di casa Solaris.
Inoltre, e in particolare, Solaris 47 dispone del garage per il tender: sotto al pozzetto, con spazio adeguato per lo stivaggio del battello e del fuoribordo, chiuso da un comodo portello di facile manovra.

47 001ESTERNI
Le forme dello scafo sono un affinamento delle linee d’acqua già ampiamente sperimentate in mare con successo sul Solaris 50 e confermano la qualità delle linee d’acqua disegnate da Javier Soto Acebal. La distribuzione dei pesi e dei volumi immersi definiscono una carena dalle alte prestazioni anche in condizioni di mare avverso, con coefficienti di stabilità alti per poter tenere a riva molta vela anche con vento teso. Tutte le soluzioni progettuali e costruttive adottate rispondono ai severi standard dei maxi yacht oceanici, dove la complessità di costruzione e lo studio degli impianti richiedono competenza ed esperienze specifiche.

47 002COSTRUZIONE
Tutti i madieri e i longheroni del fondo e del fianco della barca sono stratificati a scafo senza l’utilizzo di controstampi incollati con stucco e silicone. Tutti i mobili vengono incollati allo scafo con fazzolettature in vetroresina. Le lande non sono in acciaio ma in materiale composito costituite da 40 strati di tessuti di vetro e carbonio unidirezionali. La continuità strutturale monolitica così ottenuta grazie all’utilizzo della sola vetroresina, elimina alla radice le deformazioni provocate dal vento sul piano velico, dal mare sullo scafo e dal carico di raddrizzamento del bulbo, eliminando scricchiolii, porte che faticano a chiudersi in navigazione e crepe che si formano nel tempo, rendendo la barca immune da deformazioni e torsioni in qualsiasi condizione di mare e di vento. Il risultato di questa solidità strutturale monolitica è ottenuto attraverso l’impiego di un solo materiale, la vetroresina, senza stucco e silicone, e senza controstampi per l’assemblaggio dei cinque punti chiave della barca: paratia maestra; lande; madieri e longheroni; base albero; attacco chiglia

dinette_3INTERNI
Gli interni di Solaris 47 con layout a tre cabine e due bagni sono stati attentamente studiati su modello in scala 1:1 per avere un riscontro in dimensione reale su taglio degli spazi ed ergonomia degli ambienti disegnati in 3D. L’impostazione è classica con cucina a L a sinistra e cabina armatoriale a prua. La cura artigianale nella scelta delle essenze e l’assemblaggio in cantiere di tutte le componenti garantiscono uno standard qualitativo insuperabile. www.solarisyachts.com

SCHEDA TECNICA
Lunghezza f.t. 14,35 m
Lunghezza al galleggiamento 13,40 m
Larghezza 4,36 m
Immersione 2,75 m (2,45 m optional)
Dislocamento 12.600 Kg
Zavorra 4.320 Kg
Superficie velica totale 129 m2
Randa 70 m2
Fiocco 59 m2
I 19,60 m
P 19,05 m
E 6,50 m
J 5,475 m
Motorizzazione Volvo Penta D2 55 S/SR (75 CV optional)
Riserva acqua 440 l
Riserva combustibile 280 l
Certificazione CE A
Design e architettura navale Javier Soto Acebal
Design interno Solaris Design Team
Calcoli strutturali Solaris Design Team

The post Il fascino discreto del Solaris 47… “paparazzato” a Saint Tropez FOTOGALLERY appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Scopri e vota le 30 barche mitiche della storia della vela (e vinci)

$
0
0


Benvenuti al gioco dell’estate! Un gioco “utile”, perché accresce la vostra cultura marinara, e dilettevole, perché in palio per voi ci sono tre abbonamenti triennali al Giornale della Vela.

Andate a scoprire sul Giornale della Vela di Agosto (oppure qui sotto), quali sono le 30 barche mito della storia della vela moderna. Una volta che avete letto le storie, votate quale secondo voi è la “più mitica” nel sondaggio in calce.

SCOPRI LE 30 BARCHE MITO DELLA STORIA DELLA VELA

E ORA… TOCCA A VOI!

Note: There is a poll embedded within this post, please visit the site to participate in this post’s poll.

IL REGOLAMENTO E I PREMI
Avete tempo dall’1 al 31 agosto alle ore 12 (potete assegnare voti a più barche). Passeranno il turno le quattro barche più votate e disputeranno al semifinale: sarete di nuovo chiamati alle urne virtuali per votare in due match in stile “tennistico” (più votato della fase eliminatoria contro quarto più votato, secondo più votato contro terzo più votato) dall’1 al 5 settembre. Infine, dal 6 all’11 settembre, la finalissima tra le due barche più votate.

Tra coloro che, tra l’1 agosto e l’11 di settembre, invieranno una mail all’indirizzo di posta elettronica speciali@panamaeditore.it con la motivazione che li ha spinti a votare per una barca mito, verranno estratti tre abbonamenti triennali al Giornale della Vela.

 SCOPRI TUTTE LE STORIE E LE CURIOSITA’ DELLE 30 IMBARCAZIONI MITO!

The post Scopri e vota le 30 barche mitiche della storia della vela (e vinci) appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.


#estategdv2017, mandaci le tue foto su Instagram e vinci!

$
0
0


Lo smartphone ce l’avete e qualche foto la scattate di sicuro quest’estate.
Metteteci un po’ della vostra vena artistica e postate su Instagram la vostra immagine, utilizzando l’hashtag #estategdv2017 e taggando @giornaledellavela nelle vostre fotografie (e già che ci siete, mettete “like” al nostro profilo Instagram!), parteciperete al contest “#estategdv2017” (il contest estivo va dall’1 agosto al 21 settembre. Attenzione, siate bravi a promuovervi inserendo vari hashtag e coinvolgendo i vostri amici: nella scelta delle foto vincenti verrà tenuto conto anche del numero di “like” ricevuti! Premiazione al VELAFestival 2018 a Santa Margherita). Se le vostre foto saranno giudicate dagli esperti del Giornale della Vela tra le tre migliori, vincerete l’abbigliamento esclusivo di Land Rover BAR, un set di polo per il vostro equipaggio di Crewcollection.it, e molto, molto altro.

instagramIL FUNZIONAMENTO DEL CONTEST NEL DETTAGLIO
Come funziona? Semplicissimo. Il contest estivo è aperto a tutti (basta avere un account gratuito su Instagram) e si svolge dal 1 agosto al 21 settembre 2017. Per partecipare vi basta caricare le foto (sì, potete partecipare con quante immagini volete) su Instagram utilizzando l’hashtag #estategdv2017 e taggando @giornaledellavela nelle vostre fotografie.

Ripetiamo, non ci sono limiti al numero di immagini che ogni partecipante può pubblicare su Instagram per partecipare. Vi diamo anche una dritta: oltre all’hashtag #estategdv2017 aggiungete più hashtag possibili. Questo darà la massima visibilità alle vostre foto e la possibilità che altri utenti clicchino il mitico “Mi piace”. Perché è importante? Perché nella scelta dei vincitori terremo conto anche del numero di Mi Piace che la foto avrà ricevuto.

COSA, COME E QUANDO FOTOGRAFARE
L’unico limite è la vostra fantasia. Con le vostre fotografie vi chiediamo di raccontarci tutte quelle emozioni che si vivono durante una crociera estiva, ma anche i luoghi che visitate, i momenti buffi o faticosi, come pure la quotidianità (bellissima, diciamocelo), di una vacanza in barca a vela.

Per ispirarvi, perché non andate a rivedere le foto che hanno partecipato le scorse edizioni? è sufficiente digitare, nella sezione di ricerca di Instagram, l’hashtag #crocieragdv2013, #crocieragdv2014 e #crocieragdv2015 e #crocieragdv2016 e vi appariranno oltre 7000 fonti di ispirazione!

Vi abbiamo detto che il contest #estategdv2017 va in scena dall’1 agosto al 31 settembre 2017, ma se siete tra i fortunati che a zonzo per il mare sono andati a giugno o a luglio, non strappatevi i capelli! Per rientrare tra gli sfidanti è sufficiente che postiate la foto entro i termini di cui sopra!

The post #estategdv2017, mandaci le tue foto su Instagram e vinci! appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Come sono cambiate le “superbarche” dal 1895 a oggi? La nostra analisi

$
0
0

barcheCompilando il “museo virtuale” delle 30 barche mito della storia della vela (a proposito, qui scoprite le loro storie, qui potete votare la vostra preferita), abbiamo avuto modo di analizzare come e quanto siano cambiate le tipologie di barche che hanno compiuto imprese mitiche.

Lo spray di Slocum

DALLO SPRAY A… IDEC
Pensate al giro del mondo: lo Spray di Joshua Slocum era una piccola barca per la pesca delle ostriche (lunga 11,20 metri, larga 4,32 e pesante nove tonnellate), che impiegò tre anni, due mesi e due giorni per circumnavigare il globo (1895-1898).

Il maxi tri Idec Sport II

Centodieci anni dopo, IDEC Sport II di Francis Joyon, maxi trimarano di 29,7 metri, compì il giro del mondo in 57 giorni, 13 ore, 34 minuti e 6 secondi, impiegando esattamente un ventesimo del tempo rispetto allo Spray.

L’AVVENTO DEL METALLO
Cosa è successo nel mezzo? Innanzitutto si sono evoluti i materiali. Il legno, piano piano, ha lasciato spazio prima all’alluminio e all’acciaio: ad esempio, il ketch di 40 piedi Joshua di Bernard Moitessier, con cui il grande navigatore partecipò al Golden Globe del 1968, era in acciaio;

British Steel di Chay Blyth

come pure British Steel (letteralmente “Acciaio Britannico”, il nome della compagnia statale metallurgica inglese) dello scozzese Chay Blyth, primo marinaio ad aver intrapreso il giro del mondo in solitario contro i venti dominanti nel 1971. Una tendenza che prese piede anche nel mondo delle regate oceaniche: pensate al Club Mediteranee, mastodontico monoscafo quattro alberi di 72 metri con cui Alain Colas si presentò alla Ostar del 1976: 280 tonnellate di alluminio! Questo mostro verrà ridicolizzato dal Pen Duick VI di Eric Tabarly, lungo “solo” 22,25 metri e anch’esso in alluminio.

SI RISCOPRONO I MULTISCAFI
Nel frattempo, qualcosa stava cambiando anche nella configurazione degli scafi, con sempre più skipper affascinati dal mondo dei multi, più veloci e performanti: tra i pionieri proprio Tabarly, che nel 1979 si fece costruire Paul Ricard, trimarano in alluminio dotato di foil (fu precursore anche su questo).

Amaryllis, la creazione del genio Herreshoff

Una novità che veniva dal passato quella dei multiscafi: a livello di regate, il primo catamarano sportivo fu ideato e costruito nel 1876 da Nathael Herreshoff, il “mago di Bristol” le cui barche vinsero sei America’s Cup. Il 26 giugno 1876 alla Centennial Regatta di New York si presentò al timone del catamarano di 33 piedi Amaryllis e alla prima regata doppiò l’intera flotta di monoscafi (ma venne squalificato a seguito delle proteste dei concorrenti).

L’Open 60 Fila di Giovanni Soldini

I COMPOSITI
Torniamo ai materiali: a partire dagli anni ’70 l’impiego del metallo, nel mondo delle regate (sia oceaniche che tra le boe), venne sostituito in gran parte dai vari sviluppi dei compositi (a partire dalla vetroresina). Si pensi ad esempio al mondo degli Open 60 in giro per il mondo con l’Around Alone (conquistata nel 1999 da Giovanni Soldini su Fila: l’unico italiano ad aver vinto una regata intorno al globo fino ad oggi), il Vendée Globe, la famosa Whitbread (giro del mondo in equipaggio a tappe) poi diventata Volvo Ocean Race. Progressivamente, poi, hanno fatto la loro comparsa gli scafi dotati di rinforzi in fibre aramidiche (e successivamente, come nel caso dei recenti VO65 per la Volvo o i TP52, con lo scafo quasi interamente in carbonio).

barche

Reliance

PIANETA COPPA AMERICA
Un discorso a parte merita la Coppa America, che ha sempre viaggiato su un binario differente e che quasi sempre è stato fonte di ispirazione per il mondo della vela “normale” e oceanica (basti pensare ai foil, riscoperti in occasione della 33ma edizione nel 2013 e ora diffusi a macchia d’olio, tra IMOCA 60, derive, maxi trimarani e persino tentativi di barche da crociera). In Coppa se ne sono viste di tutti i colori: a noi ha colpito in particolar modo, ad esempio, Reliance, un altro capolavoro del già citato Herreshoff con cui gli yankee difesero con successo la vecchia brocca nel 1903. Una barca lunga 27,4 metri al galleggiamento e 60 fuori tutto, bompressi compresi.

Il J-Class Rainbow

Poi il periodo degli spendidi J-Class, che ancora oggi accendono i cuori dei tradizionalisti, le classi metriche (come i 12 m S.I., tra cui Azzurra e Australia II), primo esempio di una sorta di “box rule” all’americana, terminato nel 1987 a Fremantle (dove i neozelandesi si presentarono con Plastic Fantastic, il primo 12 m Stazza Internazionale in fibra di vetro invece che in alluminio). Dopo la grande farsa di San Diego ’88 (maxi monoscafo neozelandese contro mini cat americano) venne introdotta la International America’s Cup Class (IACC). Questa nuova classe, che gareggiò per la prima volta nel 1992 (l’edizione in cui il Moro di Venezia fece sognare l’Italia) rimase in uso fino al 2007: poi, l’anarchia. Le ale rigide, i foil, le barche volanti.

Il Kon Tiki

DALLA ZATTERA ALLE SUPERBARCHE FRANTUMA RECORD
Infine, abbiamo avuto modo di verificare l’evoluzione eterogenea delle barche “caccia-record e imprese”: dal Kon Tiki, la zattera a vela in legno di balsa con cui Thor Heyerdahl raggiunse la Polinesia dal Perù nel 1947 al gommone a vela di Alain Bombard, il “naufrago volontario” che attraversò l’Atlantico nel 1952 (fonte di ispirazione per i fratelli Amoretti, che compirono la traversata nel 1999 su due auto imbottite di polistirolo!).

Findomestic

Dal piccolo Mini 6.50 Findomestic con cui Alessandro di Benedetto si lanciò nel giro del mondo tra il 2009 e il 2010 a Speedboat, uno dei più famosi maxi senza compromessi costruito su progetto di Juan Kouyoumdjian esclusivamente per stracciare record sulle lunghe distanze, simbolo di una nuova generazione di superbarche (Comanche, Wild Oats, Rambler 88…). Per non parlare del mondo in continua evoluzione dei maxi trimarani, volanti (Maserati, Gitana 17) e non (Macif, Sodebo, Idec…)…

Eugenio Ruocco

SCOPRI LE 30 BARCHE MITO DELLA STORIA DELLA VELA

VOTA LA TUA PREFERITA QUI!

 

 SCOPRI TUTTE LE STORIE E LE CURIOSITA’ DELLE 30 IMBARCAZIONI MITO!

The post Come sono cambiate le “superbarche” dal 1895 a oggi? La nostra analisi appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Navigare è un bellissimo viaggio: diventa migliore con un’assistenza a 360°

$
0
0

assistenza
Che cos’è un viaggio per mare se non una meravigliosa vacanza?
Ma come tutte le vacanze imprevisti e contrattempi sono sempre dietro l’angolo non solo durante la navigazione, ma anche prima. Puoi raggiungere il porto di partenza in auto, avere con te i bagagli, viaggiare con la famiglia o lasciare delle persone care a casa. Poter contare 24 ore su 24 su qualcuno che possa risolvere al posto tuo qualsiasi imprevisto, in mare o su terraferma, permette di partire con maggiore serenità.

Ed è questo quello che fa una Compagnia come Europ Assistance che da 50 anni si prende cura dei viaggiatori in tutto il mondo facendoli sentire sempre sicuri e protetti. Con i suoi 400 operatori di Centrale Operativa, un équipe costituita da oltre 80 medici e un network di professionisti, pronti a intervenire 24 ore su 24 sempre e ovunque, si prende cura dei clienti aiutandoli a risolvere ogni imprevisto. Inoltre grazie ai mezzi di comunicazione digitale come la chat di Facebook Messenger o l’official App della Compagnia, oggi Europ Assistance può essere raggiunta in modo ancora più semplice e veloce.

EUROP ASSISTANCE PER CHI VIAGGIA
Ecco qualche esempio concreto di soluzioni che Europ Assistance offre a chi viaggia, ideali per chi va in barca. Perfetta è la polizza Viaggi Nostop Vacanza nella versione multiviaggio o viaggio singolo, che prevede l’assistenza sanitaria inclusa l’organizzazione del rientro in Italia con accompagnamento sanitario in caso di necessità, il rimborso delle spese mediche per malattia improvvisa e/o infortunio o il pagamento diretto delle stesse presso i centri convenzionati e copertura bagaglio.

Sono tante le estensioni utili come quella per l’auto se viaggi in Europa con la garanzia di assistenza stradale per il Veicolo “On the road” che tutela il veicolo e copre le spese d’albergo o il rientro/proseguimento del viaggio in caso di imprevisto (es. guasto o incidente). Interessante anche la polizza Annullamento che prevede il rimborso della penale in caso di rinuncia al viaggio. Da qualche mese è stata lanciata Bag Track la rivoluzionaria polizza bagaglio con device localizzatore che rintraccia il bagaglio in caso di smarrimento o mancata consegna da parte del vettore aereo e offre un supporto economico immediato in caso di mancata consegna del bagaglio, anche attraverso accredito PayPal.

EUROP ASSISTANCE PER CHI NAVIGA E PER LA BARCA
Ma non c’è solo l’Assistenza alle persone in viaggio tra i servizi che Europ Assistance offre. Europ Assistance ha avviato il rilancio di tutta l’Assistenza alla nautica da diporto attraverso una partnership esclusiva con Sailornet, specialista nei servizi dedicati alla nautica da diporto.

Gli elementi distintivi di questa nuova offerta, oggi riservata al B2B (Associazioni, Marine, Compagnie di Assicurazione, Cantieri), sono la disponibilità della Centrale operativa 24/7, il network di tecnici specializzati operativi in Italia e lungo tutto il bacino del Mediterraneo. Il focus in particolare è sul traino all’unità da diporto in caso di panne o avaria. L’Assistenza è prestata nei casi in cui l’unità da diporto, durante la navigazione, o comunque distaccata dalla banchina, per cause tecniche o mancanza di carburante, non sia nelle condizioni di continuare la navigazione con i propri mezzi e raggiungere l’ormeggio nel porto più vicino ma versi comunque in condizioni di scafo integro e perfettamente galleggiante.

Il diportista potrà inoltre ricevere consulenza tecnica telefonica in caso di avaria o malfunzionamento delle apparecchiature di bordo che compromettano la sicurezza della navigazione. In situazioni di necessità avrà la possibilità di richiedere l’intervento di tecnici a bordo, il recupero o trasferimento dell’unità da diporto in panne, l’invio di sommozzatori e la fornitura di pezzi di ricambio. è possibile inoltre ricevere assistenza per le manovre in porto e ancoraggio in rada e per la sorveglianza dell’unità danneggiata. Infine, in caso di incidente, avrà garantita la consulenza tecnica, peritale e legale. Da oggi, quindi, più sicuri e protetti in mare con l’Assistenza di Europ Assistance!

15% DI SCONTO PER VOI!
Uno sconto speciale viene riservato per i lettori del Giornale della Vela sulle polizze Viaggi Nostop Vacanza singolo viaggio e multiviaggio, che si può attivare con il codice giornaledellavela sul sito europassistance.it o chiamando il numero verde 803803.

Your SAILOR, il portale informativo per i naviganti
Il primo portale dedicato interamente alla nautica da diporto nel Mediterraneo, un mondo di informazioni, accuratamente selezionate per tutti coloro che vogliono godere appieno delle meraviglie del Mare Nostrum. I servizi sono disponibili in quattro lingue (italiano, francese, inglese e spagnolo) e le informazioni sono personalizzate in base alle richieste degli utenti. www.yoursailor.com

SCOPRI TUTTE LE NEWS DI CROCIERE & AVVENTURE

The post Navigare è un bellissimo viaggio: diventa migliore con un’assistenza a 360° appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Contromano tra i ghiacci: Kamana verso il passaggio a nordovest (con bambini)

$
0
0

Un’impresa di altri tempi, da veri esploratori, quella che sta tentando l’equipaggio del Plum, la barca a vela di Kamana Sailing Expedition, che sta provando il passaggio a Nord Ovest, uno dei grandi miti dei navigatori, quello che collega i due Oceani, Pacifico e Atlantico, a Nord del Canada. Tra orsi polari, growler in movimento e bordeggiando tra gli iceberg: una “sfida” non banale, che gli esploratori-velisti del Kamana stanno portando avanti con tenacia.

Se la spedizione andrà a buon fine sarà la prima volta che un equipaggio italiano riuscirà a compierlo “contromano” da Ovest ad Est. Nel corso degli anni solo altre due volte l’impresa è riuscita a nostri velisti, ma nel senso “normale”, quello più battuto e anche più facile: da Est a Ovest.

Foto Kamana

A capo della spedizione c’è Enrico Tettamanti, uno dei più esperti navigatori italiani, con 7 passaggi a Capo Horn e 20 traversate oceaniche al suo attivo, e che a poppa si è già lasciato più di 190.000 miglia (circa 350.000 km).

Partiti da Nome, Alaska, in questi giorni hanno superato la ben poco nota Herschel Island, davanti alla costa dello Yukon Canadese, poco dopo il confine con l’Alaska. Hanno percorso circa un quarto del percorso in programma (3.500 miglia). Il punto più critico è stato superatoPoint Barrow (che è anche il luogo più a Nord degli Stati Uniti). I ghiacci artici hanno infatti tardato a sciogliersi, e il Plum e il suo equipaggio sono riusciti a passare all’interno di una finestra meteo brevissima, poi si sono richiusi dietro di loro.

Per farlo hanno dovuto fare un vero e proprio slalom tra iceberg e grawler, spesso nella nebbia  più fitta e poi alternando giornate di sole ad altre plumbee e con condizioni meteo molto impegnative. A differenza di quanto di solito avviene in questo periodo le acque dell’Alaska si sono infatti dimostrate molto ventose e con un mare agitato e “incrociato”. Sempre contrariamente alle previsioni hanno navigato quasi sempre a vela, pochissimo a motore.

Una volta giunti a Cambridge Bay, che verrà toccata proprio in questi giorni, l’equipaggio si allargherà e diventerà molto più familiare, con la presenza a bordo anche di alcuni bambini, il più piccolo addirittura di 3 anni. Al comandante Enrico Tettamanti  e a Mafio de Luca, Camilla Rothe e Marcello Corsi si uniranno Giulia Azzali, moglie di Enrico con loro figlio Kay di tre anni, e il socio finanziatore della spedizione e amico di Enrico, anche lui con la moglie e i quattro figli, tra gli otto e i quindici anni.

Potete seguire tutti gli spostamenti di Kamana QUI

The post Contromano tra i ghiacci: Kamana verso il passaggio a nordovest (con bambini) appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Il primo “volo” del Figaro 3 e quella sostenibile leggerezza della prua. GALLERY

$
0
0

Con acqua calma si notta nettamente l’effetto di sollevamento dei foil, addirittura in bolina, con la prua molto alta sull’acqua che “tradisce” l’effetto delle appendici

Ve lo avevamo anticipato, ma adesso sta navigando e le prime immagini dicono subito molto, tantissimo sul nuovo Figaro 3. Basta osservarlo navigare per capire subito come i foil facciano la differenza: guardate queste foto e notate come il nuovo super monotipo di serie della Beneteau tiene la prua alta di bolina, tradendo l’effetto lift (sollevamento) generato dalle appendici. Qualcuno potrebbe pensare che le foto a prua alta siano state abilmente scattate  sull’onda, ma si nota chiaramente lo stato generalmente calmo del mare e l’assetto prua poppa parallelo all’acqua che conferma il grande lavoro delle nuove appendici.

Come detto i foil del nuovo Figaro 3 non generanno il full foiling in stile cat, ma serviranno a determinare una drastica riduzione della resistenza idrodinamica e accenni di volo alle andature portanti con aria medio-forte. 












Questo monotipo è stato concepito per correre la mitica Solitaire (regata in solitario a tappe, super classica della course au large d’oltremanica), ma il bello è che, volendo, tutti possiamo acquistarlo e navigarci essendo una vera e propria barca di serie.

Ovvio, non sarà una barca necessariamente facile, è però un mezzo che nasce per le regate d’altura quindi costruito in maniera robusta e sicura, concepita dallo studio di architetti Van Peteghem Lauriot-Prévost (VPLP) che ha dominato gli ultimi Vendée Globe.

Diversamente dai foils degli Imoca 60, i foils del FB3 avranno un profilo rivolto verso l’interno. La loro funzione è diversa : sono dei foils versatili che riducono lo scarroccio e migliorano il momento raddrizzante senza aumentare il dislocamento, oltre a fornire un effetto lift che riduce la resistenza idrodinamica.

La barca peserà appena 2900 kg per una lunghezza di 10.85 mt e promette di essere una delle grandi novità del panorama dello yachting internazionale. Non a caso è già in nomination per l’European Yacht of the Year nella categoria Special Yacht.

www.beneteau.com

Mauro Giuffrè

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NEWS DI BARCHE E CANTIERI

The post Il primo “volo” del Figaro 3 e quella sostenibile leggerezza della prua. GALLERY appeared first on Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera.

Viewing all 3582 articles
Browse latest View live