Vi ricordate nei vecchi film dell’orrore, quando il protagonista annuncia di volersi recare al castello stregato e tutti nel villaggio si chiudono in casa sbarrando porte e finestre? Questo ci ricorda la partenza del Vendée Globe, il giro del mondo in solitario senza scalo (a bordo di IMOCA 60) iniziato alle 13 a Les Sables d’Olonne.
ORA SONO SOLI
Fino a poche ore fa, i 29 skipper partecipanti avevano gli occhi del mondo addosso, erano circondati da telecamere, da fans e da familiari in lacrime. Uscendo dal porto della cittadina della Vandea, sono stati salutati da migliaia di persone in festa. Adesso sono soli, in mezzo all’Oceano. Con il primo grande ostacolo da superare, quel Golfo di Biscaglia che, nelle passate edizioni, ha “mietuto vittime” operando drastiche selezioni fin dalle prime miglia della regata. Ai temerari solitari poi toccherà doppiare i tre grandi capi, Buona Speranza, Leeuwin e Horn, e ritornare a Les Sables dopo quasi 22.000 miglia.
IL RECORD DA BATTERE
Il record da battere è quello fatto registrare da Francois Gabart (nella foto) nella scorsa edizione (2012/13), ovvero 78 giorni, 2 ore e 16 minuti: il biondino degli oceani è stato il primo skipper a scendere sotto il muro degli 80 giorni (complice una rotta molto più settentrionale rispetto alla norma in Oceano Indiano), dandone sei al professor Desjoyeaux, vincitore nel 2008/09 e nel 2000/01 (nessuno per adesso ha fatto meglio di lui).
I FAVORITI
E’ evidente che, se sapranno essere affidabili, gli scafi con i foils (che alla Transat Jacques Vabre furono un flop assoluto, ma ora si presuppone che i progettisti VPLP/Verdier abbiano preso le adeguate contromisure e che gli skipper abbiano imparato a gestire questo tipo di barche) avranno una marcia in più, in termini di velocità. Quindi sotto ai riflettori c’è Armel Le Cleac’h con il suo Banque Populaire VIII, Alex Thomson su Hugo Boss, Sébastien Josse su Edmond de Rothschild, Morgan Lagravière su Safran e Jean-Pierre Dick su St. Michel-Virbac. A questi si aggiunge il fortissimo Jérémie Beyou con Maître CoQ, scafo del 2010 ma dotato di foils in retrofit. Unica “star” ad essersi affidata a uno scafo tradizionale è il 44enne Vincent Riou (nella foto), già vincitore del Vendée nel 2004/05, con il suo PRB, progetto VPLP Verdier del 2010 al quale sono state rifatte le appendici ma senza foil/DSS. Riou, espertissimo skipper, punta sull’affidabilità piuttosto che sulla velocità.
IL TABELLONE DEI PARTECIPANTI
DOMANI IL PUNTO CON MICELI
Seguiremo la regata con costanti aggiornamenti, a partire da domani, quando faremo il punto post-partenza assieme al nostro corrispondente speciale da Les Sables d’Olone, il grande Matteo Miceli, che ci racconterà personaggi, soluzioni progettuali e curiosità che lo hanno colpito.
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