Spesso il mito di un luogo è creato dal calibro della persona che lo racconta e che lo ha vissuto. Salpate con noi, in un viaggio di due puntate, verso le mete frequentate dai grandi uomini. Scrittori, musicisti, capitani di industria, geniali scienziati: tutti avevano un luogo del cuore dove navigare. Che vi aspetta.
SIMON LE BON – STREGATO DALLE ACQUE DI ANTIGUA
Vi ricordate il videoclip di Rio, il successo dei Duran Duran del 1982? Simon Le Bon e la band erano a bordo di Eilean, splendido ketch degli anni ’30, davanti alle coste di Antigua. Da allora sbocciò la passione di Le Bon per l’isola caraibica delle Piccole Antille.
Velista dall’età di 10 anni, il cantante torna appena può ad Antigua: soprattutto in occasione della Antigua Classic Yacht Regatta, uno dei fiori all’occhiello del Circuito Panerai. E non è infrequente beccarlo proprio al timone di Eilean. Ai Caraibi Le Bon ha trovato il suo habitat velico ideale: nelle acque smeraldo di Dickenson Bay, Pigeon Point e Half-Moon Bay si rilassa. Sono così diverse da quelle impetuose dell’Atlantico al largo dell’Irlanda, dove il cantante britannico si capovolse clamorosamente nel 1985 mentre stava partecipando alla mitica Fastnet Race con il suo 78 piedi Drum (progetto di Ron Holland per la Whitbread 1985/86, chiusa da Le Bon al terzo posto overall).
ALBERT EINSTEIN – IL “PIGRONE” DEL DEEP CREEK LAKE
Un genio del calibro di Albert Einstein non avrebbe potuto non amare la vela, uno sport dove il cervello ha grandissima importanza. E infatti eccolo, durante il suo soggiorno nel Maryland Occidentale sul Deep Creek Lake (era il 1946) a bordo della piccola deriva di Harry Muma, il presidente del locale Turkey Neck Yacht Club.
Einstein aveva eletto la vela ad attività preferita in quanto era quella che richiedeva, secondo lui, il “minor dispendio di energia”. Un pigro, quindi. Non a caso scelse le placide acque del piccolo lago statunitense, dove il vento non soffia mai troppo forte. E dove si potesse sentire sicuro senza indossare il giubbotto salvagente (già, perché il luminare non sapeva nuotare). La gente che gli stette vicino in quel periodo americano (Einstein era in cura da un medico a causa di un aneurisma addominale) ricorda che spesso Albert spariva. Tutti finivano per preoccuparsi finché non lo scorgevano, felice, spensierato e solitario, sulla piccola deriva in mezzo al lago.
DAVID MAYER DE ROTHSCHILD – IL MILIARDARIO CHE VUOLE SALVARE IL PACIFICO
Il 37enne rampollo della celebre dinastia De Rothschild si è scoperto strenuo difensore della salute degli oceani, soprattutto del suo amato Pacifico. Al punto da realizzare un catamarano con 12.500 bottiglie di plastica e partire per la traversata da San Francisco a Sydney.
L’impresa del Plastiki (questo il nome della barca in onore del Kontiki, lo “zatterone” con cui Thor Heyerdahl nel 1947 compì la traversata pacifica), portata a termine nel 2010, è servita a sensibilizzare l’opinione pubblica sul cosiddetto Pacific Trash Vortex, un’isola senza alberi, piante né vita, fatta solo di rifiuti plastici che si sono accumulati fin dagli Anni Cinquanta e che ricopre un’area stimata di almeno un milione di chilometri quadrati nella zona di calme equatoriali del Pacifico a metà strada tra le Hawaii e le coste del Nord America.
PATRIZIO BERTELLI – MAREMMA, CHE BAIE!
Se il nome di Patrizio Bertelli è indiscutibilmente legato a quelli di Luna Rossa e della Coppa America, altrettanto non si può dire del suo cuore di velista. Quello è radicato nella sua amata Maremma, dove il coniuge di Miuccia Prada ha mosso i primi passi velici sotto l’egida dell’amico Vasco Donnini e dove appena può naviga con il suo cutter di 105 piedi Ulisse (progetto di Gérman Frers) o con il 12 m S.I. Nyala.
E come dargli torto? Guardate che spettacolo Cala Violina, che si apre nel cuore della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino. Una curiosità: la particolarità che rende unica questa piccola baia amata da Bertelli consiste nei suoni che la spiaggia emette quando viene calpestata da chi l’attraversa (da qui il nome “Violina”, in assenza di fonti sonore di rilievo; questo effetto è percepibile soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando la spiaggia non è affollata…
JOHN LENNON – LA LINFA CREATIVA RITROVATA ALLE BERMUDA
Pochi conoscono la passione segreta di John Lennon, il celeberrimo cantante dei Beatles (prima) e bandiera del pacifismo mondiale. E la storia della sua navigazione di 700 miglia da gli Stati Uniti alle Bermuda, un paradiso dove Lennon si recò nel giugno del 1980 per ritrovare la sua vena creativa. La foto sopra lo ritrae, proprio alle Bermuda, con il figlio Sean.
Il pallino per la vela di Lennon venne fuori a Long Island, dove abitava in una casa sul mare assieme a Yoko Ono. Comprò anche una piccola deriva in un cantiere locale da tale Tyler Coneys, che gli insegnò a veleggiare e che si occupò poi di trovare la barca su cui Lennon partì alla volta delle Bermuda. John rimase in questo paradiso per due mesi (in particolare, si innamorò di Fairyland Creek, l’insenatura delle Fate), ricominciò a comporre ma purtroppo non poté godere del frutto del suo lavoro perché venne ucciso l’8 dicembre dello stesso anno.
CHARLES DARWIN – CAPI’ TUTTO GRAZIE ALLE GALAPAGOS
Le isole Galapagos sono legate al nome di Charles Darwin, che vi giunse ventiduenne il 15 settembre 1835 a bordo del brigantino Beagle e vi rimase fino al 20 ottobre dello stesso anno. Visitò le isole di San Cristobal, Santiago, Floreana et Isabela, dove compì le osservazioni che lo portarono a formulare la sua famosa Teoria dell’Evoluzione. A giudicare dalle descrizioni della fauna e della flora locale operate da Darwin nel suo “Viaggio di un naturalista intorno al mondo”, ne deduciamo che il celebre naturalista aveva trovato il suo personale paradiso.
All’epoca l’arcipelago ecuadoriano era praticamente incontaminato, oggi le cose sono cambiate ma la biodiversità che anima queste isole lascia ancora a bocca aperta: solo qui potrete vedere animali incredibili. E non stiamo parlando delle “solite” tartarughe giganti, ma di lucertole della lava, sule dai piedi azzurri, pinguini delle Galapagos e della maestosa (forse un po’ inquietante) iguana marina!
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