La scorsa settimana siamo stati alle prove organizzate da Jeanneau a Cannes (ricordate, vi abbiamo raccontato la nostra prova del sistema AST a bordo di un Sun Odyssey 519), che sono state anche l’occasione per fare quattro chiacchiere… dietro le quinte. Negli ultimi due anni il cantiere transalpino, oltre ad aver rinnovato tutti i modelli Oceanis, ha puntato forte anche sul potenziamento della sua gamma Jeanneau Yacht (l’ammiraglia, per intenderci).
Rumors di banchina vogliono pronti per la prossima estate i disegni di un nuovo modello, che dovrebbe affiancare i già conosciuti Jeanneau 54, 57 e 64. O forse andrà a sostituire proprio il modello di mezzo, il più attempato dei tre. Qui siamo nel campo, come detto delle illazioni, ma quel che è certo è che riprenderà gli stilemi e le caratteristiche del 54 e del 64, pluripremiati sia in Europa sia negli Stati Uniti.
QUANDO ABBIAMO PROVATO LO JEANNEAU 54
Ci sono sorprese che riescono meglio di altre. Quella di Jeanneau è venuta benissimo. Il cantiere francese è infatti riuscito a tenere nascosto fino all’ultimo momento il lancio del suo nuovo 54 piedi, grande novità della prossima stagione, che sarà presentata ufficialmente a Cannes a settembre.
Si tratta di un modello dalle linee accattivanti, caratterizzate dalla grande finestratura ai lati della tuga, che riesce a mantenere il profilo basso senza limitare la luminosità interna (qui intervengono anche i quattro oblò a murata), tratto distintivo dell’accoppiata Philippe Briand e Andrew Winch, già autori del 64 piedi.
. Si punta, seguendo anche le richieste del mercato, su un pozzetto extralarge, che risulta ancora più vivibile grazie allo specchio di poppa abbattibile, che non si limita a diventare una plancetta bagno, ma come si può vedere nelle foto è dotato di cuscineria per creare due veri lettini.
I winch sono posizionati subito a proravia delle due ruote del timone, in una posizione che, a prima vista, appare corretta per lavorare comodamente sulle scotte. Il paterazzo sdoppiato appare, e questo è un dettaglio azzeccato, lontano dalla testa del timoniere (quante volte capita di doverlo schivare?). Il piano velico conta una randa allungata e un genoa a bassa sovrapposizione, segno evidente della volontà di ottenere una barca facile da gestire e manovrare.
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