“Tu che sei ligure, questa storia è tua. Quei pazzi del kayak a vela sono arrivati a Santa Margherita”, mi dicono in redazione. “Quei pazzi” sono il danese Lars Simonsen e la moglie olandese Suzi (ex gestori di un ostello in Danimarca) con i figli Tiuri e Liva, rispettivamente di otto e sei anni. I quattro sono salpati da Copenhagen con destinazione Istanbul (dove arriveranno il prossimo luglio) a bordo di due Hobie Tandem Island, ovvero dei piccoli trimarani il cui scafo centrale è un kayak “sit-on-top” dove trovano spazio due persone.
L’armo è essenziale: una randa rollabile senza boma. Non si tratta di uno scherzo: “Sono circa 7.000 chilometri, seguendo la rotta che abbiamo pianificato”, mi racconta Lars, “questo significa che per rispettare i tempi dovremo coprire circa 20 km al giorno”. Partita dalla capitale danese, la famiglia Simonsen ha percorso un tratto di Mar Baltico, i canali della penisola dello Jutland, le coste tedesche, olandesi e belghe sull’atlantico, per poi attraversare l’Europa sfruttando il sistema di canali francese.
Approdati in Mediterraneo nel marsigliese, i quattro hanno proseguito verso ovest, passando per la Liguria. Costeggeranno lo Stivale fino a Brindisi, dove compiranno la traversata verso l’Albania. “Se il viaggio andrà bene”, prosegue Simonsen, “troveremo gli sponsor per continuare a sostenerci e, una volta a Istanbul, attraverseremo il Mar Nero fino alla Georgia”. I figli si trovano benissimo: “Abbiamo scelto il kayak a vela perché in navigazione avremmo evitato di spruzzare Tiuri e Liva con l’acqua sollevata dalle pagaiate”, scherza Lars.
I due bambini seguono il regolare programma scolastico danese via telematica, sfruttando i tablet. D’altro canto, sono già viaggiatori esperti: da quando è nata Liva, i Simonsen hanno viaggiato in Groenlandia, Europa, USA, Indonesia, Australia, Malesia, Canada e Sudamerica. A volte a bordo di una macchina sgangherata, altre in camper, in bicicletta, a piedi e in tenda. “Ma è la prima volta che usiamo un kayak a vela; non siamo mai andati in barca, ma non è un problema. Il modo migliore per imparare ad andare a vela è andare a vela”.
L’avventura della famiglia Simonsen, denominata Life Is Good Follow Us, è seguibile in diretta (con news sempre aggiornate e tracking) sul sito internet www.lifeisgoodfollowus.com: i quattro sono anche testimonial della onlus Nuru International contro la povertà.
Tratto dal GdV di marzo 2015
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