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SCANDALO IN CORSICA In avaria fuori dal porto, gli negano l’accesso perché è italiano

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corsicaOggi vi raccontiamo un’altra, brutta, disavventura estiva. Simone Garellis, con sua moglie e un bambino di 10 mesi, si è ritrovato in panne nella baia di Porto Vecchio, in Corsica, a pochi metri dal passaggio dei traghetti. Quando ha richiesto assistenza al porto turistico, si è visto proibire l’accesso: “La scusa del motore in avaria la usano sempre gli italiani per trovare posto”. Leggete la sua dettagliata testimonianza. Cosa ne pensate?

“COSI’ A PORTO VECCHIO SI SONO RIFIUTATI DI ACCOGLIERMI IN PORTO”

“Volevo condividere la mia esperienza appena conclusa in barca a Porto Vecchio, Corsica.

Siamo salpati a fine Luglio da Genova con la mia compagna e nostro figlio di dieci mesi con la nostra barca a vela, un vecchio Grand Soleil 34. Siamo stati via quaranta giorni circumnavigando l’intera Corsica da ovest a est fino ad arrivare a Porto Vecchio…

Appena entrati nella baia c’è un canale contrassegnato da boe come corridoio al porto, volevamo trovare una rada dove passare la notte ma ad un certo punto abbiamo sentito degli strani rumori provenire dal vano motore, abbiamo aperto il vano e abbiamo visto scintille lunghe mezzo metro provenire dal retro del nostro alternatore, abbiamo subito capito che era in atto un cortocircuito.

Siamo immediatamente usciti dal corridoio d’ingresso e abbiamo dato ancora, giusto fuori dal canale, abbiamo cercato di spegnere il motore ma niente da fare, il cortocircuito aveva danneggiato i comandi del quadro motore, siamo pertanto ricorsi allo spegnimento con la levetta d’arresto manuale. Ho immediatamente tolto corrente con lo stacca batterie e ho incominciato ad analizzare il problema.

Tutti i cavi provenienti dall’alternatore si erano fusi insieme ( rame compreso), i negativi e i positivi erano un tutt’uno. Ho pertanto tagliato gli spezzoni di cavo rovinato e ho rifatto il cablaggio dei capicorda. Ho ricollegato i cavi all’alternatore ma nulla da fare, il motore non andava più in moto.

Erano circa le 18 e ho contattato il porto di Porto Vecchio spiegando loro il problema, dicendo di avere un bambino a bordo, di non avere il motore funzionante, di aver fatto un’ancoraggio di fortuna e di essere a pochi metri dalla rotta dei traghetti che passando formavano onde di 1, 2 metri e non ero certo che l’ancora avrebbe tenuto.

La loro risposta è stata che tutti gli italiani, sapendo che è molto difficile trovare un posto per il transito a Porto Vecchio utilizzavano la scusa del motore in avaria per poter entrare e che pertanto mi negavano l’accesso, se proprio ero nei guai avrei dovuto chiedere i soccorsi sul canale 16.

Abbiamo pertanto issato una lampada in testa d’albero e sperando che l’ancora non spedasse abbiamo passato la notte lì. L’indomani mattina tramite una nostra amica che fa l’istruttrice di vela per Glenans siamo riusciti a contattare un meccanico che si è recato da noi con la sua piccola imbarcazione.

Appena arrivato abbiamo assicurato la sua barca alla bitta di poppa della nostra imbarcazione ma nel frattempo è passato un motoscafo a velocità sostenuta che ha fatto sobbalzare i meccanico in acqua.

Recuperato il meccanico e issato a bordo, dopo alcune prove, ci ha comunicato che dovevamo recarci assolutamente in porto e rivolgerci ad un elettricista poiché lui non era in grado di risolvere il problema ma che se avessimo voluto poteva trainarci in porto con la sua barca poiché il marina distava poco meno di un miglio.

Ho pertanto richiamato il porto spiegando la situazione ma mi sono sentito ripetere quello che già mi avevano detto il giorno prima :mi negavano l’accesso al marina e il meccanico non era autorizzato al traino. A questo punto il meccanico, dopo essere stato retribuito ci ha salutati augurandoci buona fortuna. A questo punto, non volendo passare una seconda notte alla fonda senza luci ho eseguito il pan pan sul canale 16.

Nel giro di mezz’ora è arrivata la Gendarmerie alla quale abbiamo spiegato tutta la vicenda; la Gendarmerie ha immediatamente contattato la capitaneria di porto e dopo averli ammoniti per il loro comportamento gli ha esortati a far uscire subito un gommone preposto per il traino in porto della nostra barca.

Nel giro di pochi minuti è arrivato il comandante della capitaneria che ci ha gentilmente trainati in porto. L’indomani abbiamo contattato pare l’unico elettricista esistente a Porto Vecchio che in maniera molto sgarbata ci ha detto che lui non si sarebbe assunto la responsabilità di sostituire l’alternatore perché se avesse sbagliato le connessioni sarebbe stata responsabilità sua e che poi avendo molto lavoro per lui sarebbe stata solo una scocciatura in più, l’unica cosa che ci consigliava di fare era far rimpatriare la barca.

Stupito della drastica soluzione dell’elettricista che francamente mi sembrava eccessiva, ho contattato la Nanni di Genova (il mio motore è un Nanni 30 cv) dove finalmente ho trovato persone disponibili e competenti. Mi hanno immediatamente messo in contatto con il loro meccanico elettricista che mi ha spiegato come fare un ” ponte” dalle batterie al motorino di avviamento bypassando così l’alternatore in corto; mi ha consigliato di staccare le batterie una volta avviato il motore e di fare tappe da porto a porto così da poter caricare le batterie durante la notte. Così abbiamo fatto e così siamo arrivati a Genova sani e salvi!

Ringrazio ancora la Nanni per l’assistenza e ricordo a tutti i disservizi che si possono trovare al marina di Porto Vecchio!

Simone Garellis”

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