Ancora nessuna novità sui due velisti dispersi nell’oceano Atlantico, Antonio Voinea e Aldo Revello, che dal 2 maggio sono scomparsi tra le Azzorre e lo Stretto di Gibilterra.
Nel frattempo la fregata multi-missione Alpino, nave della Marina Militare italiana, ha abbandonato la zona, ritornando sulla sua rotta, dopo aver trascorso 48 ore nell’area di ricerca perlustrando oltre 5000 miglia nautiche quadrate con il supporto di un elicottero militare e dei sistemi radar di cui è equipaggiata. Alla ricerca ha dato il suo contributo anche il Consorzio toscano Lamma che ieri ha elaborato un modello sull’ipotetica posizione che la zattera potrebbe aver raggiunto.
“La difficoltà – ci ha spiegato Stefano Taddei di Lamma – sta nel fatto che i dati a disposizione sono pochi ed i modelli individuano solo una posizione ipotetica. Per le ricerche nell’oceano bisogna fare riferimento a modelli globali, che hanno una risoluzione piuttosto bassa e più passa il tempo, più l’area diventa grande. In queste condizioni la posizione potrebbe essere anche molto diversa da quella che siamo riusciti ad individuare con i nostri strumenti, ma è comunque una base rispetto alla ricerca alla cieca nell’Oceano.”
La speranza di ritrovare Aldo e Antonio è ora nelle mani di una nave portoghese, che continua incessantemente a navigare nella zona alla ricerca della zattera con i velisti.
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