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La randa è inutile, costosa e antipatica. Parola di Ernesto Tross!

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trossUn po’, confessiamo, ce lo eravamo auspicato. Avevamo sperato che Ernesto Tross, il progettista delle barche senza randa e senza bulbo, fosse “stuzzicato” dall’articolo che abbiamo pubblicato sulla vicenda del’ X-332 Aria di Burrasca, che ha rischiato di vincere una regata pur essendo partito senza randa. E così è stato. Tross ci ha scritto e ha preso spunto dall’articolo per le sue considerazioni. E ci ha anche “tirato le orecchie” a modo suo, in riferimento al progetto della barca “futuristica” di Daniele Vitali (senza randa né albero) che tanto vi ha fatto discutere…

QUELLA RANDA ANTIPATICA

“Cari amici di Panama…
Dopo l’ultima interessante esperienza della barca che è stata costretta a regatare senza la randa mi sento in dovere di aggiungere alcune delucidazioni. In effetti, studiando l’armo a priori, si può benissimo fare a meno della randa. E’ questa una vela antipatica e per prezzo e complessità, nonché estremamente pericolosa a causa del boma. Se volessimo pubblicare una lista di incidenti e, purtroppo anche morti, dovuti alla randa e al suo indispensabile boma, ne risulterebbe un nutrito volume!

Ernesto Tross

L’ANEMOMETRO? NON LO STATE USANDO BENE!

Quando una volta mi misi a misurare le velocità del flusso di aria sottovento ai primi due fiocchi e alla randa, questo flusso risultò essere di rispettivamente 10 nodi per il primo fiocco, 8 nodi per il secondo e soli 5 nodi per la randa. Purtroppo i VELISTI non usano l’anemometro per queste misurazioni importanti. L’anemometro viene montato in cima d’albero dove non serve a nulla. Del resto, già negli anni ’70, Arvel Gentry, fisico aeronautico statunitense, aveva dimostrato che, innanzitutto non esiste l’effetto Venturi (del quale tanto si è parlato) e che di conseguenza il flusso di aria sottovento alla randa è necessariamente inferiore a quella del fiocco. Ragion per cui un armo a soli fiocchi, per un navigatore che non debba gareggiare nella Coppa dell’America, ben si giustifica. E con queste considerazioni voi direte: e perché l’industria nautica non propone questa, peraltro più economica e sicura, alternativa??? Evidentemente in quanto gli affari sono affari e la richiesta di una clientela colta NON esiste. Cioè è la clientela colta che non esiste!

Wishbone

LA BARCA CON ARMO A BIPALO? ROBA VECCHIA

Passiamo al secondo argomento. Sarò breve! Di recente avete pubblicato la SENSAZIONALE notizia dell’armo velico con albero bipalo ad A. Ma vi siete resi conto che questo armo è stato sviluppato negli Stati Uniti qualche decennio addietro? E varie furono allora le barche costruite con questo armo (qui a lato una vecchia immagine). E’ poi caduto in oblio per  ragioni a me non note. Proprio poco tempo addietro abbiamo preso in considerazione se dotare la nuova barchetta in costruzione (il LIM di 8 m.) di un armo con albero ad A. Ma una serie di considerazioni negative ci hanno fatto ripiegare sull’albero monolitico classico. Vi allego una foto del (ex) Orso Bianco di 10 m che naviga, e anche bene, con soli due fiocchi (è la foto di apertura, ndr). Tra l’altro, come si vede, al timone non c’è nessuno. La barca è pilotata unicamente da una piccola veletta poppiera. Con questo vi saluto e vi ringrazio per la vostra compiacente attenzione.

Ernesto Tross

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