“La vela non è alla portata di chi ha sogni grandi e tasche piccole”. Laura ci ha scritto una lettera accorata, dove racconta, in breve, del suo “amore impossibile” per la vela e il mondo delle regate. Di un mondo chiuso dove, a detta sua, se non sei nessuno nessuno ti dà una mano, soprattutto dal punto di vista economico. Leggete e fateci sapere: siete d’accordo con Laura? La vela davvero, come sostiene lei, “fa parte di quella grossa fetta di mondo in cui se non sei nessuno e non hai soldi, non puoi permetterti di realizzare un sogno”?
L’AMORE (IMPOSSIBILE) DI LAURA PER LA VELA
“I costi di uno sport non dovrebbero essere così proibitivi. La vela tempra, fa bene allo spirito. Si impara a lavorare in team e a gestire lo stress, a mantenere la concentrazione anche in condizioni complesse. Richiede allenamento e dedizione. Ma dovrebbe venir detto che non è alla portata di tutti. O meglio, non è alla portata di chi ha sogni grandi e tasche piccole. Questa è la triste verità.
Arrivi il primo giorno al corso, ed esce fuori che sei brava, guarda un po’. Ti impegni, ce la metti tutta e finisci a far regate, di circolo e pagando pure, magari rinunciando a fare le vacanze. Ti bagni e patisci un freddo cane perché la roba tecnica per davvero costa un occhio della testa e tu devi comprare lo zaino ai ragazzi, quindi ti arrangi con quello che puoi. La giacca di quando sciavi, i pantaloni di quando andavi in montagna con sotto i leggings sperando che il sedere si bagni di meno.
Vai avanti, ti appassioni, ti appassioni così tanto che cominci a sognare di far parte di un team vero.
Sei portato e hai una volontà di ferro ma non molta esperienza, non conosci nessuno….. chi vuoi che ti prenda mai su un monotipo?
Allora ti viene in mente un’idea: trovo uno sponsor, noleggio e partecipo al circuito. Sembra facile detto così. Lavori giorno e notte, chiedi preventivi, monti brochure intanto che lavori, porti i figli a scuola e ti alleni anche. Compri un salvadanaio e cominci a metterci dentro qualcosa, i soldi del caffè la mattina al bar per esempio. Ci credi davvero, ci speri.
Poi ti arrivano i preventivi e ti accorgi che avresti fatto meglio a prendertelo al bar quel caffè.
Non sei nessuno, non hai carte da giocare se non un sogno grande e una grande voglia di metterti in gioco, però un nome da portare non ce l’hai e quindi ciao. Ti muovi in un mondo tutto nuovo, dove chi potrebbe darti una mano se ne accorge e se ne approfitta alzando il tiro.
E allora cominci la settimana con al consapevolezza che anche la vela – che in quanto sport dovrebbe essere alla portata di tutti – fa parte di quella grossa fetta di mondo in cui se non sei nessuno e non hai soldi, non puoi permetterti di realizzare un sogno.
Laura“
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