Cari italiani, forse è il caso di portar via la vostra barca dalla Croazia, che ne dite? E il consiglio è farlo di corsa. Inspiegabilmente poco informati sui danni che la famigerata tassa di stazionamento istituita dal Governo Monti (per fortuna abolita) causò al mondo del diporto nel nostro paese, la Croazia se ne esce con un aumento esponenziale della tassa di soggiorno per i proprietari di imbarcazioni sul territorio nazionale. Inspiegabilmente, perché all’epoca fu fuga di barche proprio verso la Croazia. Forse i nostri dirimpettai adriatici sentono in debito verso di noi e vogliono “rimediare” creando un flusso di barche verso i nostri marina?
TASSA SALATISSIMA E A CASO
Ad ogni modo, colpiscono le cifre salate: guardate la tabella qui sotto, tratta da yacht.de. Annualmente, la tassa per un 10 metri sarà di 775 euro (prima erano 147), un 12 metri oltre 1.000 euro (prima 176). La cosa assurda, poi, è che gli scaglioni sono sulla base della mera lunghezza e non tengono conto della vecchiaia della barca. Poco importa se tu abbia un 10 metri in vetroresina del 1975 o di ultima generazione in carbonio (che vale almeno 20 volte tanto), pagherai uguale. In Croazia è già subbuglio…

GLOSSARIO Bootslange = lunghezza barca; bis = fino a; Tage = giorni; Jahr = anno. Tra parentesi i vecchi prezzi
DO YOU REMEMBER MONTI?
Che cosa accadrà? Lo sappiamo bene, si ripeterà esattamente quanto è successo sulle nostre coste qualche anno fa: aumento del prezzo dei noleggi (le società di charter saranno costrette a traslare sul cliente l’aumento della tassa), fuga di barche verso le nazioni vicine (Italia, Slovenia, Grecia), marina vuoti, perdita di posti di lavoro: e pensare che il turismo nautico è una fonte importantissima di guadagno per la Croazia. Boh.
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