Alcuni accessori hanno mutato radicalmente il modo di andare in barca, altri lo stanno cambiando. Dal winch al pilota automatico, dal lazy-jack alle app per la navigazione. Ne abbiamo selezionati dieci che secondo noi sono state delle vere e proprie pietre miliari. Secondo voi cosa ci siamo dimenticati?
AUTOPILOTA
Una rivoluzione in termini di comodità avvenuta negli anni ’90: tutti possono navigare in tranquillità anche con equipaggio estremamente ridotto.
ROLLAFIOCCO
Apparve per la prima volta nel 1980 alla OSTAR, montato sul trimarano dell’anziano Phil Weld, che vinse. Da allora si è diffuso su ogni tipo di barca.
WINCH SELF-TAILING
La vera rivoluzione del winch è stata il self-tailing: cazzare le vele diventa possibile anche per un uomo solo.
GPS
Prima le carte, poi il Loran-C (con il suo sistema di triangolazione). Ora con i GPS (nella foto un modello anni ‘90) calcolare rotta e posizione è un gioco da ragazzi.
AIS
Per essere visti in mare, con il Radar, c’era bisogno di riflettori. Ora l’AIS vi permette di vedere e rendervi visibili a qualsiasi barca dotata dello stesso sistema.
VELE A FIBRE ORIENTATE
Come si poteva far rendere una vela al 100%? Abbandonando i ferzi in favore delle fibre orientate per mantenere carichi e forma.
TABLET E SMARTPHONE
Grazie alle app di navigazione e a quelle che li tramutano in controlli remoti degli strumenti, a bordo se ne vedono sempre di più.
ELICA DI PRUA
In manovra l’abbrivio era tutto: ma grazie all’elica di prua la barca ruota sul suo asse e necessita di poco spazio. Tutti ormeggiatori provetti!
RANDA STECCATA E LAZY JACK
Randa full-batten e lazy-jack. In crociera issare e ammainare la vele è diventato facilissimo, a tal punto da poterlo fare da soli!
ASIMMETRICI
Una sola scotta, punto di mura fisso, niente tangone. Gennaker e asimmetrici non potevano non diffondersi nel mondo della crociera!
E ADESSO, DOVE STIAMO ANDANDO?
Il mondo degli accessori nautici è in continua evoluzione: dove andremo a finire? Molto probabilmente si faranno passi da gigante nell’energia a bordo, verso fonti energetiche diverse rispetto al motore (gli idrogeneratori, ad esempio, che per adesso presentano prezzi proibitivi) e, magari, sfruttando batterie ricaricabili al litio proprio in stile smartphone. Un’altra via suggerita dal mercato è una ancora maggior integrazione tra gli strumenti di bordo e la possibilità di gestire in remoto tutte le funzioni con i propri device.
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