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Carlo Croce out: una sconfitta per la vela italiana

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Aperitivo e CenaSic transit gloria mundi, dicevano i latini. Fino a pochi giorni fa era il “presidentissimo”, perché occupava ben tre poltrone (quella di presidente di World Sailing, della FIV e dello Yacht Club Italiano).

kim-andersenOggi Carlo Croce, scaduto il suo mandato FIV, si dovrà accontentare di essere soltanto a capo del genovese YCI: la Federvela mondiale gli ha preferito Kim Andersen, il “giovane” (si fa per dire), 59 anni, danese. E’ convinto che la vela se non si dà una mossa uscirà dalle Olimpiadi. E sarebbe un bel guaio! Ottimo velista sui Dragoni (una classe demodé), ingegnere, squisitamente “nordico” nei modi. Tra l’altro, sarà aiutato dal grande Torben Grael, eletto vicepresidente (gli altri sono lo statunitense Gary Jobson, il cinese Quanhai Li, l’uruguaiano Scott Perry, la tedesca Nadine Stegenwalner, il neozelandese Jan Dawson e la spagnola Ana Sànchez).

L’ERRORE DI CROCE
Fino a pochi mesi fa, la rielezione di Croce era quasi una formalità, e invece ha perso il ballottaggio dopo che i due candidati non erano riusciti a raggiungere il 50% dei voti nella prima fase: chi aveva votato per il “redivivo” canadese Paul Henderson, 81 anni (che era già stato a capo di World Sailing, quando ancora si chiamava ISAF) ha preferito schierarsi a favore del cambiamento piuttosto che della continuità. Sicuramente su Croce pesa la poca coerenza manifestata sulla questione classi olimpiche: da programma non sarebbero dovute cambiare nel 2020, poi su pressioni del CIO aveva aperto a un cambiamento salvo infine, visto il malumore che l’apertura aveva creato all’interno di World Sailing, tornare sui propri passi iniziali “bloccando” le classi. Di contro, Andersen, sceso in campo tardivamente forse proprio giocando su questo malumore, ha goduto di endorsement importanti anche a livello mediatico (come quello del seguitissimo blog Sailing Anarchy).

ika_kitefoil_gold_cup_italia_01CLASSI CONFERMATE PER TOKYO, SI TENTA DI AGGIUNGERE IL KITE
Classi che per il 2020 rimarranno le stesse, ha stabilito l’Assemblea Generale di World Sailing a Barcellona. Inoltre una undicesima medaglia sarà richiesta al CIO, unitamente a un evento dimostrativo: e qui entra in gioco il kite, che gode di larghissimo credito tra i giovani (stiamo parlando di un milione e mezzo di praticanti al mondo, con un’età media di 20 anni), e che potrebbe davvero essere l’arma del prossimo quadriennio, dato per scontato che si tratti di vela, seppur acrobatica, per riavvicinare i ragazzi al mondo del mare.

 

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