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#9 La lettura dell’estate. Attorno al mondo su una barca di 6,50 metri. Rotta verso Buona Speranza/3

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Schermata 2016-08-03 alle 10.31.12Da alcuni giorni è Romain che sostituisce Seb nel “routage”. In caso di bisogno, Romain può contare anche su Yves Parlier. Lo ringrazio per l’importante aiuto che, con Yves, mi sta dando da terra.
Il 22 dicembre raggiungo i 35° di latitudine sud, il vento soffia da W/SW tra 26 e 40 nodi e sembra rinforzare. Na- vigo con il genoa e la randa con due mani di terzaroli, una velocità media superiore a 6 nodi e punte ad oltre 8 nodi. Il ricevitore AIS segnala che in zona c’è una nave che però non riesco a scorgere. Attivo le telecamere stagne esterne per fare alcune riprese. Ogni tanto i frangenti piombano in coperta ma la barca non soffre, né l’albero subisce colpi. Via VHF riesco ad entrare in contatto radio con il cargo “Starbucks”, non sono sicuro di aver capito bene il nome. Da bordo non mi vedono sul loro schermo radar… cosa che mi preoccupa, ma riescono a scorgermi visivamente. Pro- babilmente il motivo della mancanza di un segnale radar è legato alla presenza delle onde che nascondono i miei due riflettori radar installati sull’albero.

Schermata 2016-08-03 alle 10.36.14Alle ore 6h40 UTC del 23 dicembre supero il meridiano di Greenwich alla latitudine 35°50’ Sud. Romain mi comunica che tra circa 14 giorni riceverò del vento a circa 50 nodi alternato a momenti di calma, condizioni legate ai cicli di passaggio delle basse pressioni che spazzano queste regioni del sud del mondo. Da oggi avvisto grandi uccelli bianchi e grigi con un’apertura alare superiore ad un metro e mezzo. Il 24 dicembre mi travesto da Babbo Natale indossando un “completo” rosso, barba bianca realizzata con la schiuma per radersi e occhiali sulla punta del naso. Groppi e un bell’arcobaleno colorano questi “giorni di festa”. Il 25 dicembre, dalla trasmissione radiofonica di Radio 2 Caterpillar, mi augurano via satellite “Buon Natale” dedicandomi una canzone appositamente scritta per me. Nei giorni seguenti il vento è sempre sostenuto, tra i 20 ed i 30 nodi e spesso navigo con il solo code zero issato. Al tramonto avvisto gli sfiati possenti di alcune balene e così annoto sul giornale di bordo: “Soffioni vaporosi di balene, colpiti dalla luce radente del sole, si stagliano come colonne luminose sull’orizzonte bruno di nubi e sfilano, danzando, verso l’occaso mentre con la barca, passo dopo passo, ci regaliamo il sogno del grande Oceano australe”.

Il 28 dicembre supero la linea dei Quaranta Ruggenti, il 40° parallelo sud. Si strappa la base di uno spi, la riparo. Il vento è alta- lenante e varia molto anche di direzione. Nel primo pomeriggio isso la randa con una mano di terzaroli e stringo il vento stabiliz- zando la barca su una bolina larga.
A pranzo polenta con funghi porcini e olio extra vergine d’oliva della campagna di Salvatore, una delizia!

È il 29 dicembre quando, improvvisamente, sotto un cielo coperto, qualcosa di scuro e di affilato emerge ad alcuni metri dalla barca. È un’orca maschio, la sua inconfondibile pinna dorsale a forma di baionetta non lascia dubbi.
Il pomeriggio del 31 dicembre doppio capo di Buona Speranza!
Non poteva esserci occasione migliore per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.

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