27 ottobre: sono 120 le miglia percorse dalla partenza. Il 28 ottobre avvisto due cetacei e alcuni delfini. Faccio la prima colazione con latte e muesli, pane e marmellata di pesche. L’indomani il vento diminuisce fino alla calma piatta. Sono a poche miglia dalle coste spagnole di cui ne posso osservare il profilo. Avvisto una barca a vela, una grossa barca da pesca e i primi pesci volanti. Il 30 il vento rinforza salendo a 22 nodi e la notte ricevo un colpo di vento da S/SW a più di 30 nodi con mare formato, pioggia e nebbia. Bolino non lontano dalla costa per evitare di tornare sui miei passi. Mangio qualche barretta di frutta, non se ne parla di preparare un vero pasto, il mare è grosso e la barca sbatte di prua ad ogni onda. La notte riesco a preparare un tè caldo e cambio la cerata che è inzuppata. Per due giorni il vento rimane sui 30 nodi e più. Navigo a poco meno di 30 miglia dalla costa e quando me ne allontano un po’ di più l’onda aumenta notevolmente e la barca inizia a soffrire, cosa che mi spinge a fare un bordo verso terra. È un vero e proprio duello con il temuto Cap Finisterre! Il colpo di coda del Golfo di Guascogna che non è venuto meno alla sua fama!
Il 7 novembre avvisto le Isole Madeira a dritta. Il vento sale a 30 nodi. A volte le onde superano i tre metri di altezza arrivando a fran- gere in coperta. Lo scafo si ritrova così completamente sommerso dall’acqua, da una cascata di spuma dalla quale emergono soltanto le vele e a volte la parte superiore delle derive gialle. Tutto in coperta viene sommerso, i winch, le scotte, le drizze, le mie gambe, ogni cosa. Il pozzetto per diversi secondi rimane allagato, giusto il tempo per far ripartire la barca in un altro surf con punte a 10 nodi.
Il 9 novembre sfilano sulla sinistra le isole Canarie. Il vento soffia da E/NE tra 20 e 32 nodi, l’onda formata raggiunge i quattro metri e mezzo di altezza. Navigazione bagnata ma piacevole, belle medie di velocità. A fine giornata i piedi sono inzuppati perché ho manovrato tutto il giorno senza indossare la muta stagna ma al momento va bene così, non ho freddo e voglio rinviare il più possibile l’utilizzo della stagna per evitare di danneggiarla anzitempo.
Faccio un bilancio di questi primi giorni di navigazione. La situazione è buona e tutto sembra procedere come previsto, a parte il gennaker rosso nuovo che è tagliato male e rifiuta continuamente il vento strattonando l’albero. E dire che è stato realizzato apposta per questa barca, che delusione! Per fortuna ho altri due gennaker ed uno spi a bordo, vele originarie della barca.
Rotta adesso verso le isole di Capo Verde. Il vento non è molto regolare ma le medie giornaliere sono buone. Avvisto un cargo ed un grosso peschereccio. A bordo trovo pesci volanti tra le pieghe delle vele riposte in coperta. Il 16 novembre lascio a dritta l’isola di San Nicolau (isole di Capo Verde) e il giorno dopo avvisto sulla mia sinistra Fogo. L’avanzamento è buono, la media di velocità è sui sei nodi con punte oltre i nove nodi. È ora di salvare le fotografie digitali scattate fino ad ora sul disco rigido di uno dei due computer imbarcati. Fare fotografie e riprese video è uno dei passatempi a bordo. Per questa ragione ho previsto tre videocamere, due telecamere stagne di cui una ad infrarossi per realizzare delle riprese in notturna, due fotocamere digitali e due macchine foto- grafiche stagne da utilizzare con rullini di diapositive.
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