Tutte le barche hanno problemi di alghe in carena: noi li risolviamo con lunghe (e spesso costose) operazioni di stesura dell’antivegetativa, a Zanzibar sono molto, ma molto più sbrigativi. Queste foto ci sono state mandate da un nostro collaboratore che era sul luogo. “I pescatori del luogo”, ci spiega, “sono soliti bruciare delle foglie di palma sotto lo scafo in secca. Questo tipo di vegetazione brucia velocemente, quindi finisce per scaldare lo scafo della barca (che è in legno) senza bruciarlo. Il calore secca alghe, denti di cane e affini che poi vengono raschiati via con una pala di legno”. Rapido e indolore. Certo si tratta di barchette, ma chissà che qualche azienda, un giorno o l’altro, non prenda spunto dai pescatori di Zanzibar!
IL “CARENAGGIO” ZANZIBARIANO
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